La Rubrica di NIA: A chi conviene di più l’inquinamento? – Parte 2

Per chi si fosse perso la prima parte potrà leggerla nel seguente link:

http://daltonsminima.wordpress.com/?p=7536

Analizziamo allora le due controparti che da sempre si contendono queste diatribe energetiche, ovvero il movimento ambientalista e le multinazionali.

I primi cercano di portare le multinazionali ad un utilizzo sempre minore del petrolio a favore delle energie alternative.

Le multinazionali invece vogliono continuare ad usare il petrolio perché costa meno.

Entrambe le ipotesi portano lo stesso ad un uso del petrolio, che in entrambi i casi resterebbe invariato.

Però una volta finito il petrolio le fonti alternative saranno l’unica strada e per produrle servirebbe lo stesso energia, il costo di questa energia dipenderebbe totalmente dalle fonti alternative il quale costo dipenderebbe dal costo dell’energia che è servita per produrli, creando così un circolo vizioso che l’unico modo per fermare sarebbe quello di dare in mano alla “stessa persona” sia il controllo dell’energia che la produzione degli strumenti da cui è ricavata.

I Petrolieri che detengono quindi molto potere decisionale e controllano gran parte dell’economia mondiale per chi dovrebbero patteggiare?

Viene da pensare che converrebbe patteggiare per gli ambientalisti, perché le multinazionali una volta finito il petrolio dipenderebbero da loro e non più dal petrolio, però è un controsenso perché noi abbiamo supposto ( considerando l’ipotesi 1 ) che gli ambientalisti siano un’entità distinta dai petrolieri, quest’ultimi quindi non dovrebbero patteggiare verso nessuno e messa così sembra proprio che non avrebbero altra scelta che aspettare che finisca il petrolio per poi dichiarare fallimento cercando di sfruttare fino all’ultima goccia il petrolio ancora esistente.

Nel caso di vincita degli ambientalisti i petrolieri perderebbero il loro potere e le multinazionali dipenderebbero dalle fonti alternative, se vincessero le multinazionali la situazione non cambierebbe, ma finito il petrolio la situazione sarebbe la stessa di prima, quindi alla fine chi vince sono sempre gli stessi, gli ambientalisti.

In entrambi i casi l’economia ne uscirebbe molto danneggiata e il potere passerebbe di mano.

Quindi a chi conviene inquinare?

La risposta ancora non pare chiara, ma c’è un’altra domanda ora a cui sarebbe meglio rispondere.

Come si finanziano quindi queste associazioni? sarebbe molto difficile che lo facciano solo per le vendite di energia alternativa visto che i petrolieri abbiamo detto che puntano a consumare fino all’ultima goccia il petrolio rimasto, a queste associazioni restano solamente gli sgravi fiscali e gli aiuti economici per sopravvivere, nell’attesa che il petrolio finisca, dove allora diventerebbero loro i “padroni”.

I petrolieri sembra strano però che lascino via libera a queste associazioni che così possono sopravvivere nell’attesa del loro fallimento, verrebbe da pensare che dovrebbero far qualcosa per combatterle, invece sempre più nel mondo l’opinione pubblica viene mobilitata per far apparire loro come i cattivi e gli ambientalisti come i buoni.

Abbiamo detto che le compagnie petrolifere detengono gran parte del potere economico e decisionale del mondo, allora esiste qualcosa al di sopra che riesce a sovrastare questo potere?

Come abbiamo accennato prima una volta finito il petrolio gli ambientalisti avrebbero in mano il monopolio dell’energia, quindi la situazione non sarebbe molto diversa, allora perché l’opinione pubblica li fa passare come buoni, perché far passare una cosa come giusta quando è ormai del tutto inevitabile, perché favorire qualcosa che tanto sarebbe già dovuta accadere?

La differenza sta nel modo in cui viene visto l’inquinamento, il petrolio è fonte di inquinamento ed essendo l’inquinamento dannoso il monopolio dei petrolieri viene fatto passare per “cattivo”, mentre quello futuro degli ambientalisti come “buono” perché non produrrebbe inquinamento.

Ma si ritorna alla domanda di prima, come mai l’inquinamento è stato etichettato come dannoso nonostante i petrolieri siano i “padroni del mondo”?

Il petrolio tanto finirà, che bisogno c’era di farlo passare per una cosa così negativa?

La situazione sta diventando complicata e andando avanti così non si arriverebbe mai ad una valida risposta corredata da un motivo verificabile e quantificabile, ma ci sarebbero solo ipotesi su ipotesi.

Troppi interrogativi abbiamo aperto e le cui risposte aprono nuovi interrogativi portando ad un circolo vizioso infinito che non porterebbe a nessuna conclusione.

Quindi, A chi conviene di più l’inquinamento? È impossibile dirlo e probabilmente è più semplice dire che conviene a tutti e non conviene a nessuno.

Spesso si dice che la soluzione più semplice ad un problema è sempre quella giusta e che per spiegare un determinato fenomeno spesso e volentieri conviene optare per quella meno complicata, e se fosse vera l’ipotesi 2 ?!

FABIO

24 pensieri su “La Rubrica di NIA: A chi conviene di più l’inquinamento? – Parte 2

  1. Tanti eoni fa lavoravo per una delle sette sorelle,e già da allora si sapeva e si diceva all’interno chiaro e tondo che loro erano fornitori di energia, oggi (1978) petrolio, domani chissà cosa ma sempre energia, e si davano da fare per investire nei vari rami del settore energetico con una miriade di società quasi mai riconducibili a loro. Oggi (2010) so per certo che la situazione non è cambiata affatto, sempre energia vendono e sempre con la stessa strategia, alla fine chi rimane fregato è l’utente finale che felice e contento e convinto si dà da fare per usare energie ecologiche e rinnovabili anche se molto costose, contento e gabbato, perchè alla fine chi fa utili sono sempre loro, sotto la voce di bilancio “partecipazioni varie”.

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  2. Ambientalisti e multinazionali “inquinanti” sono due facce della stessa medaglia:
    gli ambientalisti per vivere devono avere un inquinatore da combattere, mentre i venditori di energia per guadagnare di più hanno bisogno di restringere artificialmente la produzione di energia (no energia atomica, no centrali idro, no eoliche, no carbone, no tutto e il suo contrario).
    La presenza dell’uno abilità l’altro a guadagnare più potere e denaro.
    Nessuno dei due è realmente interessato a liberarsi in modo definitivo dell’altro, se non per sostituirlo con un’ altro che faccia la stessa funzione.
    Più o meno funziona come con i proibizionisti e i trafficanti di droga. Senza i proibizionisti, i trafficanti di droga farebbero la fame (perché il mercato crollerebbe a causa dell’offerta), mentre senza i trafficanti e i danni che fanno i proibizionisti non avrebbero nulla contro cui ragliare per chiedere finanziamenti e aumentare i poteri dello stato. Altrimenti, dopo 90 anni (il primo proibizionismo sulle sostanze è del 1925 negli USA) una soluzione l’avrebbero trovata o avrebbero lasciato perdere. Se continuano è perché la situazione attuale permette a tutti di guadagnare a spese della gente comune.

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  3. quoto su Ambientalisti e multinazionali <>
    perchè molto ambigui dove inizia l’uno e finisce l’altro con le sovvenzioni ecc… 🙂

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  4. Inquinare non conviene a nessuno.Ognuno di noi dovrebbe nel suo piccolo fare la sua parte per senso civico e rispetto degli altri.Come?chi puo permetterselo si compri un”auto elettrica o ibrida o a metano.Chi non puo usi l”automobile il meno possibile.In casa non tenere 24c ma al massimo 19-20.Non sprecare energia elettrica.Tutto cio non per la co2 che non e nociva bensi per limitare emissioni di poveri e areosol dannosi alla salute.Quando una persona si ammala per colpa dell”inquinamento dovremmo sentirci tutti responsabili.

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  5. Le auto elettriche o ibride sono uno status symbol del benestante che si lava la coscienza, perché si sente in colpa di essere ricco, comprando un’auto che viene pubblicizzata come “verde”.
    Che poi i test e il buon senso mostrino che consuma di più di una auto a gas o diesel ben tenuta che vuoi che valga? Lui fa finta di non saperlo.
    Le auto non sono un lusso, perché servono a spostarsi. Senza saremmo costretti a vivere ammassati vicino al posto di lavoro, non potremmo recarci a lavorare a più di qualche km da casa. Non potremmo fare la spesa una volta alla settimana, ma dovremmo essere sempre li a trasportare roba da mangiare e bere. Non potremmo muoverci per andare dal medico o a vedere un museo, o al cinema.
    E non parlatemi di trasporti pubblici, che sono un disastro.
    Sopratutto, perderemmo ore e ore a spostarci.
    A che serve evitare un tumore che ti accorcia la vita di 5 anni, se 20/100 persone devono passare 10 anni della loro vita andando su e giù per lavoro?
    La temperatura delle case non è il problema, la coibentazione delle case è il problema. Se le facevano con meno spifferi e con muri decenti, non si sprecava tanto carburante e si stava belli al caldo.

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  6. Caro Giorgio.. COme ha fatto notare Mirco, non e’ cosi’ semplice…
    Ci sono anche tante vie di mezzo, ma occorre cambiare molto la mentalita’… Un esempio? Car Sharing… Purtroppo e’ ancora costoso e poco diffuso… ma ad esempio da me (Genova) sta cominciando a prendere piede…

    Io personalmente mi sono regolato cosi’ : macchina piccolina (ho una Punto; in autostrada consumo sui 17 mh/litro.. non male) . E per i viaggi lunghi (sopra i 500km)… aereo e affitto. Sicuramente mi costa meno (cioe’ risparmio energia) che mantenere na macchina piu’ grande per sfrutterla due volte all’anno quando vado in vacanza…. (es. a Pasqua vado una settimana in Sicilia: aereo per tre + affitto macchina sono sotto i 500 euro…)

    Ciao
    Luca

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  7. Il petrolio non viene usato per produrre energia elettrica. Le centrali termoelettriche funzionano con carbone o gas naturale, oppure con la spazzatura cone l’ASM di Brescia.

    Di carbone, gas naturale e spazzatura ne abbiamo a sufficienza per secoli.

    Quindi non e’ vero che quando finira’ (se mai finira’) il petrolio saremo senza energia.

    L’unico carburante che si ricava dal petrolio che viene usato per riscaldamento e’ il gasolio e puo’ facilmente essere sostituito dal metano.

    Estrarre un barile di petrolio costa oggi meno di 9 dollari. La differenza tra 9 e 70 (o 100) e’ il guadagno delle compagnie petrolifere. Che hanno tutto l’interesse a far credere che il petrolio sta finendo. Mentre e’ vero il contrario. Oggi, con nuove tecniche estrattive e’ possibile estrarre nuovo petrolio da giacimenti considerati esauriti.

    L’inquinamento purtroppo conviene.
    Conviene ai politici che lo combattono (a parole) di fronte all’opinione pubblica, mentre aiutano gli inquinatori nei fatti.
    Conviene a industrie e multinazionali che risparmiano su depuratori, emissioni, e smaltimento di rifiuti.
    Conviene alle multinazionali del farmaco che producono farmaci e cure per cancro, leucemie, etc.
    Conviene alle mafie che incassano miliardi dallo smaltimento illegale dei rifiuti.
    Conviene ai “verdi” che incassano e “gestiscono” fondi antinquinamento.
    Conviene alla ricerca scientifica che chiede fondi per studiare gli effetti dell’inquinamento sulla salute.
    Conviene all’industria automobilistica che sostituisce le macchine a benzina rossa con quelle a benzina “verde”, salvo scoprire poi che inquinano più’ di quelle vecchie (mi riferisco al Benzene).

    Gli unici a cui non conviene siamo noi.

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  8. Siamo tutti elementi di un grande sistema chiamato “UMANITA”.Ognuno di noi nel suo piccolo puo fare quacosa, non si deve rinunciare a nulla di quello che e” necessario.Pero moderare i consumi ed evitare sprechi di energia dovrebbe far parte del proprio stile di vita, perlomeno fino a quando produrre e consumare energia non sara piu inquinante.Tutte le grandi rivoluzioni sono sempre partite dal basso.Usare un automobile inquinante per andare a far shopping in centro citta mentre i bambini non possono uscire per l”aria malata e sicuramente un esempio di scarsa sensibilita.

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  9. “Tanti eoni fa lavoravo per una delle sette sorelle,e già da allora si sapeva e si diceva all’interno chiaro e tondo che loro erano fornitori di energia, oggi (1978) petrolio, domani chissà cosa ma sempre energia, e si davano da fare per investire nei vari rami del settore energetico con una miriade di società quasi mai riconducibili a loro.”

    Cosa che non mi pare per nulla strana, in realtà. Queste imprese fanno un certo tipo di business, ed è un sano comportamento proattivo quello di esplorare ed investire qualcosa anche in settori potenzialmente concorrenti, che possono potenzialmente annientare il business principale. Non lo fanno di certo solo le compagnie petrolifere.
    Se il business principale regge, bene, ci avranno rimesso solo questi investimenti secondari. Se il business principale non regge, loro sono già dentro la nuova fonte di guadagni.

    “Estrarre un barile di petrolio costa oggi meno di 9 dollari. La differenza tra 9 e 70 (o 100) e’ il guadagno delle compagnie petrolifere.”

    Quindi i paesi produttori non guadagnano niente? Dai su..

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  10. OT

    Scusate per l’OT, ma apro un nuovo topic parzialmente collegato.

    Avevo già sentito della ipotesi che l’influenza gravitazionale di sole e luna potrebbero innescare il rilascio sismico di energia già immagazzinata in una faglia…

    Nulla è stato provato… e per quanto io sia notoriamente dubbioso su queste influenze, chiedo di dare uno sguardo alla configurazione del sistema solare durante il sisma di 8.8 Richter verificatosi ieri in Cile.

    Insomma, se l’ipotesi ha un fondamento, non solo il sole potrebbe avere effetti da queste influenze.

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  11. Scusate se cambio tema pero devo dire che l”ipotesi prospettata da Ale sul cosidetto recinto si sta sempre piu materializzando.In pratica e rimasta solo la 1051 in fase crescente e lo sara ancora per altri 2 giorni fino a quando non ce l”avremo proprio di fronte.Tutto e proceduto fino ad ora secondo il copione.Non posso che congratularmi con il nostro Astrofisico per le sue deduzioni.Le cosidette “risonanze orbitali”dovute all”allineamento planetario che vede Giove e Urano di fronte al Sole e Saturno opposto potrebbero essere la risposta all”enigma di questo minimo di Eddy.

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  12. Al momento il sistema solare fino a Saturno è cosi configurato
    da una parte del Sole Terra, Saturno e Marte, dalla parte opposta
    Giove, Venere e Mercurio, a questo punto direi 50 e 50

    ciao

    Alberto

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  13. In questo modo pare fuori dai giochi la teoria di Livington e Penn.Pero non e detto che il loro studio possa essere messo in relazione all”altro allineamento (quello galattico)che richiede tempi molto piu lunghi.

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  14. Aspetto sempre il link con lo studio della NASA….da parte di ALE
    per i famosi 10500…
    Allineamneti del centro di massa del sistema solare!!!
    Altro che Mister B….Bora..fuffatori…o altro
    la parola alla vera Scienza !!
    Troppe chiacchere !!!!
    Qui ci voglio citazioni ad articoli scientif…seri e documenti provati !!!!
    E quando ci vuole ci vuole….
    Scusa Simon…

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