I cicli solari durante il minimo di Maunder

Il minimo di Maunder si sviluppò tra gli anni 1645 e 1717. Vediamo allora cosa successe in quel periodo ai cicli e se ci furono dei massimi nei cicli. Prima di tutto osserviamo cosa scrissero gli astronomi dell´epoca prima del minimo nei loro archivi e disegni ricordando che ancora non si aveva conoscenza dei cicli solari e che quindi i disegni delle macchie mostrano solo quello che si vedeva con la strumentazione dell´epoca e che questa strumentazione durante quegli anni si andó sviluppando in modo che il fattore di correzione che dovremmo applicare per rendere quei disegni paragonabili a quelli moderni deve variare durante i vri decenni.

Osserviamo allora la ricerca fatta da Maunder.

Secondo i manoscritti dell´epoca tra il 1610 e il 1620 vi fu una grande attivitá solare con un numero di Wolf annuale di 60 nel 1610, anno in cui si osservarono macchie solari anche a occhio nudo, e di 55 nel 1612. Tra il 1620 e il 1630 il massimo fu nel 1625 con un numero di Wolf di 40; tra il 1630 e il 1640 non si hanno dati affidabili, tra il 1640 e il 1650 il massimo fu nel 1643 con un numero di Wolf di 20.

N° ciclo Decade Anno del Max N° Di Wolf
-10 1640-1650 1643 18
-9 1650-1660 1653 5 Inizio minimo
-8 1660-1670 1661 5
-7 1670-1680 1673 10
-6 1680-1690 1684 12
-5 1690-1700 1695 7
-4 1700-1710 1705 20 fine minimo
-3 1710-1720 1718 65

Considerando il fattore di correzione nel ciclo 1700-1710 il massimo del 1705 con 20 Wolf puó essere rettificato con un K 2/3 e quindi ottenere un numero di Wolf di 50. Il fattore di correzione durante il minimo di Maunder, per aver mostrato poche macchie e probabilmente molte saranno state quelle piccole, che oggi vengono contate tranquillamente, ma che allora erano trascurate, possiamo assegnare un fattore di correzione K di 2 o 3 o anche superiore. Durante il minimo di Maunder ci furono i cicli e ognuno ebbe il suo massimo che é ben visibile se applichiamo il attore di correzione, e i cicli ebbero all´incirca il loro normale sviluppo di quasi 11 anni. (Ricordo che quando Maunder fece la tabella sopra, adesso ritoccata con numero di Wolf e max, giá si conoscevano i cicli di 11 anni!).

L´anno 1718 con un max di Wolf di 65 (corretto sarebbe un Wolf 130/190) fu il primo anno di massimo dei cicli post-Maunder, anche se la scienza inizia a contare i cicli dal 1755.

Una altra caratteristica fu che le macchie durante il Maunder si concentrarono nell´emisfero sud del Sole tranne nell´ultima parte del minimo quando cominciarono ad apparire macchie anche nella parte nord del Sole.
In base ai calcoli fatti con le macchie é stato possibile anche calcolare il relativo Solar Flux che dal 1610 al 2010 sarebbe questo:

(Clicca qui per vedere ingrandito: Flux.png)

Tre curiositá infine: la prima é che si pensa che Stradivari fece i suoi meravigliosi strumenti perchè utilizzó alberi che durante quel periodo crescerono lentamente; Stradivari nacque un anno prima dell´inizio del minimo di Maunder. Seconda curiositá: il periodo del minimo di Maunder corrisponde al periodo del regno di Re Luigi XIV di Francia IL RE SOLE! (1643-1715). Terza curiositá, che non so se è una curiositá o una cosa molto seria e che qualcuno in qualche commento ha evidenziato; in un disegno del Sole fatta da Flamsteed (astronomo inglese, quello che fece costruire l´osservatorio di Greenwich) uno studio recentissimo di J.M. Vaquero del Dipartimento di Fisica Applicata dell’Universidad de Extremadura a Cáceres (Spagna), facendo una analisi profonda suggerisce che il Sole abbia rallentato la sua rotazione durante il periodo piú profondo del minimo di Maunder nel 1684.

SANDRIO

42 pensieri su “I cicli solari durante il minimo di Maunder

  1. Ciao Ale, ottimo intervento come sempre…

    io sn alla finestra, osservado il comportamento del sole ormai da 3 anni posso dire che secondo me dopo i primi mesi del 2011 si scende, dirti verso che cosa nn lo so, possibile tutto ormai!

    Il Maunder nn lo escludo di certo, ma quello che olevo dire è che tutto potrebbe partire anche dal prossimo ciclo, con questo che fa da spartiacque…eh si, di carne al fuoco ce n’è parecchia!

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  2. Altra noticina sul maunder che non mi stanco mai di ricordare: il buon Ladurie, che dedica al Maunder un intero capitolo del suo ponderoso “Canicules et glacieres”, dopo aver frugato in mille archivi dice che, in quel periodo, il cielo era “ostinatamente nuvoloso”, tanto che gli osservatori astronomici (gioiello e vanto della tecnologia dell’epoca) passavo 2 giorni su 3 senza poter osservare nulla.
    Il che, a mio modestissimo parere, conferma alla grande la teoria di Svensmark….

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