Il Minimo Solare è terminato……oppure no? (ULTIMA PARTE)

Nella prima parte si è accennato alla ripresa di alcuni indici di attività solare, contestualmente alla comparsa di nuove e frequenti macchie. Tuttavia, un indice in particolare ha seguito un andamento in controtendenza: si tratta dell’Ap Index. Esso misura il modo in cui il campo magnetico terreste viene disturbato da quello solare, e può avere valori variabili tra 0 ed oltre 100 (in caso di severe eruzioni solari), e viene misurato da un certo numero di osservatori geomagnetici sparsi sulla Terra. Finora era sempre stato ben correlato al numero di macchie solari: ha infatti raggiunto valori elevati, superiori a 20, nel corso del precedente massimo, attorno al 2001. Invece, nel corso del 2009 non solo non è aumentato in corrispondenza alla ripresa di attività, ma anzi è persino ulteriormente diminuito rispetto ai valori già bassi raggiunti all’inizio dell’anno: a Dicembre 2009 ha raggiunto il valore minimo di 1, il più basso dal 1844, cioè da quando è stato possibile ricostruire i valori assunto da Ap (Fig. 1). E’ da notare come tale indice avesse finora raggiunto i valori finora più bassi nel 1880, nel 1900 e nel 1965, proprio in coincidenza con brevi raffreddamenti del clima terrestre.

Fig. 1l’andamento dell’Ap Index dal 2000 a fine dicembre 2009, quando ha raggiunto il minimo assoluto da quando questo indice viene calcolato, ovvero dal 1844.

Ad onor del vero, nel corso di Gennaio e Febbraio, l’indice è leggermente risalito. Per questo, prima di trarre qualsiasi conclusione, credo sia opportuno attendere perlomeno qualche mese.

La regione attiva corrispondente alle macchie NOAA1035 e NOAA1040 ha compiuto due transiti attraverso l’emisfero visibile del Sole e si è sfaldata poco prima di iniziare il terzo, tra il 15 dicembre ed i primi giorni di febbraio. Da notare come anche la regione NOAA 1041 (ex 1039) abbia completato due transiti. Durante lo scorso ciclo 23, solo la AR9393 durò più a lungo, compiendo ben tre transiti, nella prima metà del 2001, in prossimità del massimo del ciclo 23. Ma ora il Sole, in teoria, non è prossimo al massimo, sta uscendo da un prolungato periodo di minimo e al massimo del ciclo 24, secondo le stime più recenti, mancherebbero almeno 3 anni. La AR9393, nel corso del suo secondo transito sulla superficie visibile del Sole, nel 2001, si meritò un articolo sul sito della NASA nel quale David Hathaway spiegava come raramente le macchie persistessero per oltre un “giro di Sole”, sebbene quelle grandi tendessero a durare più del solito.

Che cosa indica il comportamento della 1040 e della 1041? Si tratta di due casi isolati, eccezioni senza alcun significato particolare? Oppure siamo in presenza di indizi di qualcosa, ad esempio che siamo già in prossimità del massimo?

Un altro elemento concernente il comportamento delle macchie riguarda la loro latitudine: è stato più volte osservato in questo forum come le macchie più recenti, almeno visivamente (chiedo per questo conferma ai forumisti più preparati, magari con qualche numero di confronto delle latitudini di macchie autunnali e macchie più recenti), si siano collocate ad una latitudine prossima ai 15 gradi nord e sud, cioè la latitudine alla quale solitamente convergono le macchie al’approssimarsi del massimo solare.

Che cosa ci suggerisce questa osservazione ? Che siamo più vicini al massimo di quanto si pensi ? Oppure ci sono altre spiegazioni, altri precedenti durante cicli passati ?

Infine un’ultima considerazione: Agosto 2009 è stato un mese interamente “spotless”. A fine agosto il Sole aveva totalizzato circa 700 giorni senza macchie, di cui circa 190 dall’inizio del 2009 fino al 31 agosto, su 243 giorni totali (78%). Dal 1 Settembre al 31 Dicembre, su 122 giorni totali ne sono stati rilevati 72 circa “spotless” (59%), concentrati soprattutto nei primi due mesi e, dal 1 Gennaio 2010 al 21 Marzo, appena 6 (7,5%). In sostanza, nel giro di qualche mese, i giorni senza macchie si sono drasticamente ridotti e, negli ultimi tre mesi, quasi azzerati. E’ come se il ciclo 24 fosse partito all’improvviso, con una “rampa” piuttosto ripida, se confrontata con quella di altri grandi minimi, come quelli ottocenteschi. Se è vero, come indicano le previsioni NASA più aggiornate, che il massimo potrebbe collocarsi non prima della metà del 2013, il Sole non è ripartito un po’ “in fretta” ? Dobbiamo attenderci un massimo notevolissimo, a dispetto di tutte le previsioni, oppure una prossima frenata, tale da consegnarci poi comunque un ciclo debole ? Infine, siamo sicuri che il massimo sarà effettivamente nel 2013 ?

Il clima

L’inverno si è appena concluso, e credo sia opportuno riportare qualche considerazione e trarre qualche conclusione, per sgombrare il campo da possibili equivoci:

  1. il freddo ha colpito, a più riprese ed a lungo, diverse aree dell’Emisfero Settentrionale, dall’Europa (comprese regioni dal clima solitamente mite e umido, come Francia e Gran Bretagna) al Nord America, fino all’Asia orientale (in particolare Mongolia e Cina), come non accadeva da molti anni;
  2. il fenomeno noto come “El Nino” (un riscaldamento superficiale dell’Oceano Pacifico centro orientale, compreso tra le coste del Perù e l’Australia, esteso per milioni di km2), fino all’estate annunciato come piuttosto forte e in passato ritenuto responsabile di inverni miti in Europa, si è poi rivelato (è ormai giunto al suo massimo e anzi tende lentamente a decrescere) di intensità medio-bassa, rispetto a quanto visto negli ultimi 10-15 anni e, soprattutto, non ha apparentemente prodotto rilevanti effetti mitigatori sull’inverno europeo;
  3. si sono verificati diversi riscaldamenti (stratwarming) stratosferici, che hanno poi fortemente alterato la circolazione atmosferica dell’Emisfero Settentrionale, contribuendo in modo forse determinante a causare le ripetute ondate di freddo cui abbiamo assistito;
  4. l’indice AO (Arctic Oscillation) misura la distribuzione delle alte e basse pressioni sopra e sotto la latitudine di 45 gradi nord, grosso modo quella di Milano: se l’indice AO è positivo, a sud del 45 parallelo (ad esempio sul Mediterraneo) prevalgono le alte pressioni e a nord le basse (depressioni atlantiche); viceversa se esso è negativo. Nel secondo caso sono favorite forti irruzioni di aria fredda sull’Europa continentale, mentre il Mediterraneo è invaso dalle depressioni atlantiche, costrette a scendere di latitudine. Ebbene, tale indice a dicembre 2009 ha raggiunto i valori minimi da quanto viene calcolato e previsto (dagli anni ’50 del secolo scorso), finendo “fuori scala” e quindi costringendo il NOAA ad aggiornarla nella sua porzione negativa. A Gennaio, Febbraio e Marzo tale indice, dopo temporanee risalite, è nuovamente tornato ad avvicinarsi al valore minimo di dicembre.

Tutti questi elementi, messi insieme, sembrano suggerire qualcosa di più che una semplice variabilità annuale, tanto da aver indotto qualche studioso della materia ad ipotizzare un collegamento con il minimo solare. Tuttavia, non ci consentono di affermarlo con ragionevole certezza: così come una rondine non fa primavera, un inverno freddo nell’emisfero Boreale, sebbene generalizzato e preceduto da un inverno freddo (2009) nell’emisfero Australe, non basta ad affermare che ci sia un collegamento con il minimo solare appena trascorso.

Per disporre di un solido indizio, o addirittura di una prova dell’influenza sul clima dei minimi (almeno di quelli prolungati) e dei massimi solari, è necessario attendere perlomeno alcuni anni: solo qualora la debole attività solare si prolungasse e gli inverni freddi (oltre ad estati fresche) dovessero ripetersi con frequenza decisamente maggiore rispetto al passato e, soprattutto, se le temperature medie dovessero abbassarsi, potremmo trarre conclusioni abbastanza certe e nette.

Conclusioni

Il Sole si sta riprendendo, certo, ma per andare dove? Verso un massimo debole, ben più debole di quelli del recente passato, dicono ormai concordi i principali studiosi della sua attività, a cominciare proprio da David Hathaway, il quale ha finora sostanzialmente confermato le previsioni circa il prossimo massimo da lui formulate nel mese di settembre, posticipandone leggermente la data. Altri studiosi (Svalgaard, Archibald) ritengono che il massimo possa essere anche più debole di quanto previsto da Hathaway, persino della metà e che questo (Archibald) possa condurre ad un minimo simile a quello di Dalton (1798-1823). Qualcun altro (alcuni studiosi russi) ipotizza persino che il Sole sia in procinto di entrare in un prolungato periodo di stasi, simile al Minimo di Maunder (1645-1715).

In realtà, nessun metodo previsionale si è finora rivelato realmente attendibile (fig. 2) e le recentissime scoperte annunciate da David Hathaway sul comportamento della dinamo solare non fanno che confermarlo. La ricerca, in questo campo, continua e richiederà ancora molto tempo prima di condurre a previsioni realmente attendibili: il Sole è nato miliardi di anni fa e non bastano certo pochi decenni di osservazioni per comprenderne appieno la natura.

Fig. 2: Negli ultimi anni sono state formulate numerose previsioni circa gli sviluppi del minimo attuale e del successivo massimo, cioè del ciclo 24. Gli approcci utilizzati sono dei più vari e comprendono la (presunta) dinamica solare interna, considerazioni di natura statistica, la climatologia terrestre ed altri ancora. Le previsioni ottenute circa l’intensità massima del prossimo ciclo, riportate in un istogramma, hanno il seguente aspetto. Esse risultano comprese tra un valore minimo di poco inferiore a 40 ed un valore massimo pari a circa 180 e coprono in modo abbastanza uniforme la maggior parte dei valori intermedi. Si consideri che R=40 è inferiore ai valori registrati nel corso dei deboli massimi del Minimo di Dalton (1798-1823) e R=180 è pari ai valori raggiunti nel corso dei più intensi massimi solari degli ultimi millenni (cioè quelli verificatisi negli ultimi 60-70 anni).

Ciò fa capire chiaramente quanto sia tuttora estremamente difficile realizzare previsioni attendibili del comportamento del nostro Sole.

Quello che possiamo dire con certezza è che il Sole procede per la sua strada, senza curarsi di noi esseri umani che, da un suo piccolo pianeta roccioso, ci affanniamo a scrutarne il futuro, così importante (per non dire vitale!) per noi e per i nostri discendenti.

Non perdetevi i prossimi aggiornamenti e, nel dubbio……tenete a portata di mano cappotti, cappelli e coperte!

-FINE-

FABIO 2

45 pensieri su “Il Minimo Solare è terminato……oppure no? (ULTIMA PARTE)

  1. Per Ale: ahahhaha, adesso facciamo le scommesse per quanto sarà il olar max…

    chi vince tra me e te paga una mega cena di pesce!

    A parte gli scherzi, più avanti aprirò un sondaggio in cui mi auguro parteciperete numerosi proprio per vedere gli utenti NIA cosa pensano a riguardo sul massimo del ciclo 24…

    io dal mio canto, al di là delle mie previsioni che valgono meno di 0, sn abbastanta convinto he il solar max nn sarà nel 2013!

      (Quote)  (Reply)

  2. ho scritto un commento ore 13 e 44 minuti.Poi non “passava” ne ho scritto uno simile alle 14,31.Uno dei due si puo togliere?

      (Quote)  (Reply)

  3. Io te lo dico subito cosa penso, aborto totale del ciclo a luglio quando ci sarà l’allineamento planetario, ma forse il ciclo calerà già di intensità da maggio, con l’avvicinarsi del perelio.

      (Quote)  (Reply)

  4. A quanto ho capito, per valutare lo stato di avanzamento del ciclo, bisogna osservare l’inversione dei poli solari, lo “spilt”.
    C’è qualche anima pia che mi dice quali immagini osservare, in quale sito cercare e come leggere la situazione?
    Grazie
    Marcello

      (Quote)  (Reply)

  5. Vado da un estremo all´altro:
    1) Il massimo giá si é avuto a febbraio, non perché é il massimo effettivo ma solo perché l´allineamento planetario fará decadere l´evoluzione del ciclo. Senza questo allineamento il massimo sarebbe stato a novembre 2010. Cicli successivi paragonabili al Maunder. Grand Minimum in arrivo. Molte ripercussioni climatiche.
    2) Il massimo sará nel maggio 2015 con un proseguimento lento del ciclo con alti e bassi fino ad arrivare al 2015.
    Continuazione con i cicli 25, 26 2 27 ancora i calo.
    Un piccolo minimo. Pochissime ripercussioni climatiche.

      (Quote)  (Reply)

  6. io sono sempre per il minimo di Dalton e sono più che convinto che il massimo sarà tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 con un massimo molto debole e una crescita molto alternante.

      (Quote)  (Reply)

  7. Ti riporto un commento di Ale su un altro post di più non so

    Si vede proprio che SOLIS ha problemi grossi visto che non aggiorna più il GMF stellare da 5 mesi oramai a fronte di un continuo aggiornamento da parte dei Prestigiosi Astrofisici del centro Russo, questi ultimi mettono in luce un fatto curioso:
    http://bdm.iszf.irk.ru/Holes.htm
    Il GMF stellare è in bilico, vi ricordate come erano divisi gli emisferi in agosto? Lungo la linea dell’Equatore, come dovrebbe essere, ora invece, sono lungo un meridiano, sembra che, pur non passando da poloidale a toroidale, il GMF stellare abbia intrapreso una inesorabile marcia verso quelle grandi manovre tipiche di un SOLAR-MAX piuttosto che di una uscita dal Min!!

      (Quote)  (Reply)

  8. io sono l’ultimo di tutti voi ma all’altro sondaggio fatto ci ho azzeccato. ice fai il prossimo sondaggio e sono convinto che lo azzecco, x io nei ragionamenti applico sempre la logica in base ai dati in possesso e adessoce ne sono molti

      (Quote)  (Reply)

  9. vi segnalo un post molto divertente nel blog (bellissimo) del Prof Ugo Baldi (docente di Chimica Fisica presso l’Università di Firenze)
    http://ugobardi.blogspot.com/2010/03/contraddizioni.html

    Contraddizioni
    Un post molto carino su “Climate WTF,” che vi traduco
    http://climatewtf.blogspot.com/2010/03/contradictions.html
    Se seguite un po’ la polemica sul riscaldamento globale, su questo ci farete delle belle risate. Se le leggi della fisica valessero per le cretinate che la gente dice; le contraddizioni dei negazionisti si annichilerebbero vicendevolmente come se fossero particelle elementari – bang! Una serie di piccole esplosioni di raggi gamma, e via. Sarebbe divertente, appunto, se non fosse una cosa tragica……

    -Quei maledetti climatologi hanno deliberatamente alterato i dati della temperatura della superficie per favorire l’idea del riscaldamento globale antropogenico
    -Il riscaldamento globale dei primi anni del ventesimo secolo che si vede nei dati di superficie è prova contro il riscaldamento globale antropogenico

    -I computer possono essere programmati per fargli dire qualsiasi cosa. Questi maledetti scienziati del clima hanno fatto i loro modelli climatici in modo tale che i risultati favoriscano il riscaldamento globale antropogenico
    -I modelli climatici provano che il riscaldamento globale non esiste dato che i risultati mostrano un punto caldo che non c’è

    -I dati di superficie dei primi anni del ventesimo secolo provano che il riscaldamento globale antropogenico non esiste
    -Non è possibile credere ai dati di superficie: sono troppo poco accurati

    -I dati dei carotaggi dai ghiacci mostrano che la concentrazione del CO2 aumenta dopo la temperature, non viceversa.
    -I dati dei carotaggi dai ghiacci non sono accurati dato che il CO2 diffonde attraverso il ghiaccio, quindi non sono credibili.

    -Bassa sensibilità del clima!
    -Il clima è sempre cambiato!

    -L’intelligenza e l’abilità umana ci permetteranno di adattarci facilmente a ogni cambiamento di temperatura o di livello del mare.
    -Una tassa sul carbonio avrebbe effetti catastrofici sulla nostra economia e la nostra civilizzazione
    meteotriveneto Neo

    Ps: è divertente perché anche in questo Forum ci sono delle analogie: prima le temperature globali mostravano che nell’ultimo decennio il GW è fermo, ora che sta salendo, si sostiene che le stesse temperature globali sono totalmente inaffidabili. ahahah

      (Quote)  (Reply)

  10. Il Prof. Baldi probabilmente sta cercando qualche finanziamento per comprarsi qualche bella villa a mare… a mare sí, proprio come Al Gore che ha comprato una villa a Miami prospicente il mare, perché tanto gli oceani non salgono come hanno propagandato per decenni!!

      (Quote)  (Reply)

  11. I picchi massimi di freddo durante il Maunder si sono realizzati dopo 30 anni.Ipotizzando anche un Maunder dovremo almeno essere prossimi alla pensione (o giu di li) prima di poter passeggiare sul po congelato. e comunque al giorno d”oggi abbiamo tutti i mezzi necessari per affrontare un raffreddamento che se sara lento e progressivo non dara grossi problemi a una societa moderna e atrezzata come la nostra.Sintetizzo concludendo che tutte le previsioni catastrofiche in uno o nell”altro senso sono un mezzo per sfruttare le masse e fare speculazioni di basso profilo morale.

      (Quote)  (Reply)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Immagine CAPTCHA

*

Aggiungi una immagine

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.