Archivi giornalieri: 7 Aprile 2010

Le regioni 1060 e 1061 già in decadenza, ma la 1061 ha avuto una latitudine da massimo!

Paradossalmente in questo inizio aprile abbiamo avuto 2-3 AR contemporaneamente che hanno fatto schizzare in alto i SN giornalieri (un pò anche a causa dei conteggi gonfiati), ma nessuna di esse ha avuto dimensioni interessanti, la riprova è il solar flux che come media finora è fermo a 78!

Inoltre è bene sottolineare altre 2 cose:

la latitudine della regione 1061 è di 13 nord come si può vedere dall’osservatorio di Alamagordo: (latitudine da massimo, nn da uscita da un minimo)

http://hirweb.nict.go.jp/dimages/solinfo/20100406.html

la tempesta geomagnetica ancora in corso, non dovuta di certo alle sunspots, ma al grande buco coronale con dipsosizione transequatoriale, anch’esso altro segno inequivocabile più di un massimo solare che di un ciclo in uscita da un minimo!

Le nostre sono solo ipotesi, osserviamo i fatti e li riportiamo, e sarebbe bello che alla Nasa-Noaa qualcuno iniziasse a parlare di questi strani segnali che il Sole ci sta mandando, invece di continuare a far finta di nulla come hanno fatto durante gli anni del grande minmo, continuando a cambiare previsioni una volta al mese. Chiediamo forse troppo?

Ai posteri l’ardua sentenza…

Simon

La natura non segue i grafici colororati rosso fuoco dei centri pro-IPCC!

Dopo che sono usciti i dati globali GISS per il trimestre invernale dicembre-febbraio, ci si chiede: come possiamo avere temperature al di sopra del normale in Artico ed Antartico e continuare ad aumentare il trend di crescita globale di ghiaccio marino? Dopo tutto ci è stato anche detto dai racconti dei media che sia l’Artico che l’Antartico continuano a sciogliersi a un ritmo frenetico. Ma sembra che anche quest’anno vedremo un altro recupero nei ghiacci artici, come abbiamo visto nel 2008 e nel 2009.

Qualcuno si pone delle domande anche sull’aggiustamento dei dati GISS! I dati GISS infatti sembrano essersi bloccati con un’anomalia positiva nell’Artico, ma il ghiaccio marino non sembra seguire tale anamento. Naturalmente, il solo fatto che si ha un’anomalia positiva di temperatura non vuol dire che i ghiacci si devono per forza sciogliere, ma i cittadini che sono meno esperti, e che guardano i grafici colorati di rosso caldo come fa il GISS, di solito non riescono a capire la differenza.

Ecco qui un primo grafico con le anomalie globali superficiali di dicembre-febbraio 2010:

(clicca per ingrandire )
Si noti che nei luoghi più caldi dell’Artico secondo GISS, ci sono pochi, se non alcun, termometro:
( clicca per ingrandire ) Sopra: la mappa delle stazioni di terra GHCN2

Se si guarda la sezione dei dati GISS, la maggior parte del caldo è nell’ Artico dove non ci sono termometri. L’Antartide viene al secondo posto, anche se ha un qualche termometro sul perimetro del continente, più un paio vicino alla sua area centrale.

Gli effetti di interpolazione diventano più chiari quando si fa una mappa di 250 km invece che di 1.200 km:

(clicca per ingrandire )

Notate come all’improvviso il gran caldo coi colori rossi fuoco scompare! Scompare perché al polo nord ci sono pochissimi termometri.

È interessante notare che l’anomalia della superficile globale cali da 0,80 °C con un’interpolazione dei dati di 1.200 chilometri a 0,77 ° C con una interpolazione di 250 km.

Inoltre un’altra cosa che viene crticata al GISS è l’uso come loro periodo di riferimento del periodo 1951-1980. Questo periodo comprende molti di anni freddi, quindi le anomalie rilevate ora se paragonate con tale riferimento appaiono per forza molto più calde!

Questo famoso grafico GISS delle temperature superficiali globali si basa sul periodo 1951-1980:

Guardate ora cosa succede quando si usa lo stesso periodo di base dei dati dei satelliti il UAH, che è quello 1979-2009. L’anomalia globale con i dati di interpolazione da 1200 km (dicembre-febbraio 2010) cala più della metà, fino a +0.38°C invece che +0.80°!

Ed ecco la presentazione di 250 km, notare che la temperatura superficiale globale scende a 0,34 ° C

Questo numero vi sembra cos’ allarmante ora?

Quindi è chiaro, che con i grafici GISS , è possibile guardare in molti modi diversi, e ottenere molte risposte diverse. Ma chi decide quali mappe e grafici e con quali periodi di riferimento ed interpolazione vengano poi spediti nei comunicati stampa?

Per avere la risposta più semplice basta guardare alla Home page del GISS: http://data.giss.nasa.gov/gistemp/

Ecco un anteprima della home page, e la versione a grandezza naturale del secondo grafico dall’alto, nota la didascalia sulla parte superiore del grafico:

Chiaramente, preferiscono il periodo di riferimento 1951-1980 come periodo predefinito di base per la presentazione al pubblico [nonché con interpolazione da 1200 km], ma scegliendo quella, i risultati GISS appaiono molto più allarmanti di quello che potrebbe essere se venissero usati altri periodi di riferimento come il periodo 1979-2009 utilizzato da UAH e RSS.

Le anomalie possono mostrare tutto quello che vuoi, basta di scegliere il più giusto periodo di riferimento. Ad esempio, se scegliamo un periodo base di base di 11.000 anni fa, durante l’ultima glaciazione, e plottiamo le mappe e i grafici delle temperature di oggi nei confronti di tale periodo di riferimento.Quanto rosso vedremmo?

Ecco un grafico che mostra le temperature ricostruite nell’ emisfero settentrionale alla fine dell’ultima era glaciale 11 mila anni fa, quando faceva circa 4,5 ° C più freddo di oggi.

Quindi, se paragono gli ultimi 30 anni di temperatura con quella di 11000 anni fa, la nostra mappa GISTEMP sarebbe simile a questa:

Ovviamente la mappa sopra non è una rappresentazione accurata, solo una stima approssimativa visiva. Ma illustra come le scelte dei colori e dei periodi di riferimento possono avere un effetto distinto sul piano visivo finale. Utilizzando un periodo freddo basale nel passato (in questo caso 4,5 ° C a livello mondiale più fresco di quello attuale) rende più evidente l’aspetto caldo bollente.

Le anomalie di temperatura dipendono dalle scelte effettuate dalle persone. La natura va per conto suo, non segue questi grafici colorati. In generale, la gente non le sa queste cose. La gente non sa nemmeno la differenza tra temp registrate ed anomalie! Il miglior modo per confonderli (per non dire altro) è quello di mettere dei bellissimi grafici tutti colorati rosso fuoco! E vissero tutti felici e contenti!

Ma a noi spetta il difficile compito qui sulla rete di raccontare anche l’altra faccia della medaglia…e se dopo aver letto quest’articolo utenti come bora 71 la smettessero di prendere per oro colato o comunque inziassero anche loro ad avere almeno qualche dubbio sui dati Giss et ect ect, vorrà dire che tanto sforzo da parte di NIA sta iniziando a dare i suoi frutti!

Fonte: http://wattsupwiththat.com/2010/03/23/why-joe-bastardi-see-red-a-look-at-sea-ice-and-gistemp-and-starting-choices/

Simon