IL PROGETTO ARGO (1ª PARTE)

Il bellissimo mito greco di Giasone, degli argonauti e della sua nave ARGO, ha dato il nome ad uno dei progetti piú ambiziosi per la ricerca sul clima, meteo, oceanografia e pesca. Il nome ARGO é stato scelto per la complementaritá che il progetto ha con il satellite Jason 1 (Giasone 1) che è un altimetro satellitare.

Argo é costituito da un insieme di boe/sonde robotiche che vanno alla deriva in tutti gli oceani e mari del mondo ad una profonditá di circa 1000 mt.
Il programma ARGO é iniziato nel 2000 e nel 2007 aveva collocato 3000 boe oceaniche ad una distanza media di 300 KM l´una dall´altra.
Oggi 24 aprile 2010 le boe ARGO sono in totale 3255.
Il progetto, che riunisce oltre 30 paesi, mira a rivoluzionare la raccolta di informazioni fondamentali dagli strati superiori, importanti a livello climatico, degli oceani di tutto il mondo. Ogni anno i galleggianti di Argo forniscono 100 mila profili di temperatura e salinità di tutti gli oceani e dati globali sulle correnti oceaniche, implementando così di 20 volte il tasso di raccolta di misurazioni di bordo confrontabili e questo senza condizionamenti meteorologici e stagionali, visto che i galleggianti sono operativi tutto l´anno, mentre le misurazioni con le imbarcazioni oceaniche vengono di solito effettuate in estate.

Secondo l’ufficio incaricato della gestione del progetto «Il beneficio più evidente apportato da Argo è stata una netta riduzione nell´imprecisione dei calcoli sull´immagazzinamento del calore da parte degli oceani. Questi dati sono fondamentali per determinare il tasso di riscaldamento climatico globale e l´innalzamento del livello del mare nonché per stimarne il futuro avanzamento. Credo che tutti abbiamo capito quale é il fine del progetto ARGO, cioé provare senza ombre di dubbio l´AGW; vedremo negli articoli successivi se questo scopo é stato raggiunto. Il flusso costante di dati raccolti con il progetto Argo e le misurazioni satellitari su scala globale effettuate con altimetri radar hanno inoltre permesso di compiere enormi progressi nella rappresentazione degli oceani in modelli atmosferici e oceanici accoppiati grazie ai quali è possibile formulare previsioni climatiche stagionali ed effettuare analisi di routine e previsioni sullo stato dell´oceano sotto la superficie. Si tratta di progressi che fino a un decennio fa sarebbero stati inimmaginabili e che hanno applicazioni pratiche come previsioni sulla sorte degli sversamenti di petrolio nell´oceano aperto e che costituiscono un aiuto per la pesca».

I dati dei tremila galleggianti-sensori di Argo vengono trasmessi praticamente in tempo reale a centri per l´elaborazione dei dati e sono disponibili e liberi per chiunque intenda farne uso.
Questa é la mappa aggiornata al 24/04/2010 di dove si trovano le attuali 3255 boe.

La sonda ARGO naviga alla deriva ad una profonditá di 1000 mt per 10 giorni, poi ad un certo momento predeterminato ARGO sprofonda in circa 2 ore alla profonditá di 2000 Mt. per poi risalire sulla superficie del mare raccogliendo nella sua risalita a varie quote tutta una serie di dati, come pressione, salinitá, temperatura oltre ai dati registrati nei 10 giorni precedenti. La velocitá di discesa e risalita é di 10 cm al secondo e lla boa/sonda/robot impiega 6 ore per scendere e risalire. Una volta arrivati in superficie in un giorno le boe trasmettono via satellite i propri dati alle stazioni a terra. Nello stesso momento il satellite determina la loro deriva nei 10 giorni trascorsi sott`acqua. Finita la trasmissione le sonde/boe ritornano negli abissi. Ancora oggi il sistema di trasmissione via satellite utilizzato é il sistema Argos che piano piano ora viene sostituito utilizzando i satelliti del sistema iridium, nolto piú veloci nella trasmissione dati. I satelliti iridium permettono la trasmissione a terra in 2 ore per i dati che prima venivano trasmessi in un giorno, e in soli 3 minuti registrano al loro interno i dati delle boe.

Questa é uno spaccato della boa/sonda ARGO:

Nel prossimo articolo parleremo dettagliatamente proprio della boa e del suo funzionamento.

Mentre in un terzo articolo andremo a vedere cosa hanno scoperto i sensori delle boe riguardo al riscaldamento globale in questi anni.

SAND-RIO

50 pensieri su “IL PROGETTO ARGO (1ª PARTE)

  1. L’estensione della banchisa artica continua a mantenersi sui massimi livelli degli ultimi 10 anni. L’attuale superficie occupata dai ghiacci è pari a 14.3 milioni di chilometri quadrati e si scosta negativamente dalla media storica di soli 150.000kmq (-1.04%). Il ‘deficit’ osservato il 26 Aprile rispetta quasi perfettamente quelli registrati durante i primi 25 giorni del mese, oscillanti in media tra i 120.000 e i 200.000kmq. Una stabilità che da qui al 30 di Aprile dovrebbe mantenersi pressochè inalterata. La distribuzione barica attesa nelle prossime 96h sul Polo, infatti, continuerà a favorire una fusione piuttosto lenta. Pertanto è lecito attendersi un dato complessivo mensile assolutamente positivo. Aprile 2010, con molta probabilità, chiuderà i battenti con un deficit dell’1.2% (+/-0.1%), contro il 2.7% del 2009. La superficie media, quindi, dovrebbe attestarsi intorno ai 14.9 milioni di chilometri quadrati risultando la maggiore degli ultimi 15 anni a pari merito col 1998 e il 2001. Detta estensione risulterebbe superiore anche a quelle degli aprili 1989, 1990 e 1992…in parole povere tra le maggiori degli ultimi 21 anni!

    Fonte:
    http://www.3bmeteo.com/news-meteo/Pack+ai+massimi+degli+ultimi+21

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  2. anch’io mi immagino sia in corso una progressiva intensificazione dello sciame sismico, preludio di un’eruzione fra mesi o qualche anno e nessuno sa niente.

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  3. Non si doveva sciogliere in una manciata di anni?

    Perchè mi sembra di ricordare che una persona ha vinto un Nobel per aver affermato, tra le tante scemenze, pure questa…

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  4. x Miki03
    qualche settimana fa, qualcuno, credo Fabio (Nintendo), aveva scritto che nella bella stagione una AO negativa è fortemente deleteria per la banchisa artica. Quindi, continuando questo trend, non sono così ottimista sulla salute, nell’immediato futuro, dei ghiacci marini. Fra l’altro, se ci fai caso, in questi ultimi giorni la velocità di fusione ha avuto un’impennata.

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  5. Puxa vida.. e io che avevo giá pensato di esportare frigoriferi e condizionatori d’ aria in Groenlandia.
    Non ci si puó piú fidare neanche della “maggioranza” degli scienziati mondiali, dei premi Nobel, della IPCC e dell´ONU!!!

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  6. Aspetto di avere dati certi, ma stiamo parlando della caldera di yellownstone, se erutta… bhe, siamo tutti morti…

    E chi sopravvive deve vedersela con una era glaciale in tutto il suo splendore… nulla a che vedere con le mini ere glaciali che si sono trovate negli ultimi millenni…

    Io non sarei tanto felice… non so voi XD

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  7. Qualcuno mi spiega perchè nel mare del Giappone (tra l’isola è il continente asiatico) c’è un affollamento di boe, sono sbagliati per forza poi i dati, in un mare non dico chiuso ma comunque semi chiuso è normale che le temperature si alzino, almeno per quel poco che so di trasmissione del calore in termodinamica, se è un caso che siano state posizionate così sarebbero da spostare, ma se sono state posizionate così volutamente, altro che nobel, bisognerebbe dargli il tapiro, almeno se vuoi ingannare il mondo fallo da furbo, così è davvero da stupidi, penso che non sono solo io al mondo ad accorgermi che per una lettura corretta della temperatura ogni boa deve essere equidistante dalle altre

    PS

    bell’articolo complimenti

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  8. Buona sera popolo di NIA…avrete sicuramente notato come nelle ultime ore il sole stia dando dei flebili segni di ripresa…dopo due settimane di coma profondo con tanto di prognosi riservata,sia sul lato visibile che sul behind la nostra stella ha svliluppato delle minuscole regioni attive a diverse latitudini…segno che il ciclo avanza regolarmente,ma nessuna di esse riesce a prendere vigore come accaduto invece nei mesi scorsi…è esattamente la situazione che molti di noi hanno immaginato in questi mesi…così come il recinto,anche il cerchio sulla faccenda si sta chiudendo!!!!

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  9. ISLANDA
    Magnitude ML 3.5
    Region ICELAND REGION
    Date time 2010-04-27 at 17:43:23.0 UTC
    Location 66.4 N ; 18.77 W
    Depth 13 km

    Magnitude ML 3.5
    Region ICELAND REGION
    Date time 2010-04-27 at 18:30:48.0 UTC
    Location 66.4 N ; 18.77 W
    Depth 7 km

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  10. manco io….il sole si oscurerebbe per chissa’ quanto tempo, preferisco decisamente un bel minimo stile maunder 😀

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  11. È ciclo 24 senza dubbio anche se con orientamento nord-sud. Difficilmente produrrá delle macchie, ma il Sole é sempre imprevedibile.
    Ci sono anche altre aree magneticamente attive ma sembra che non riescano a svilupparsi, l´allineamneto gioviano comincia a farsi sentire.
    Intanto la serie spotless comincia a diventare importante, stiamo tornando indietro nel tempo con la differenza che adesso le aree ci sono ma restano in embrione.

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  12. Sembra che nemmeno il recinto sia più in grado di fare miracoli…infatti come ci diceva Ale, sta pian piano sparendoe cn esso le macchie!

    simon

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