LA CADUTA DELL' IMPERO DELL' AGW!

Fino a pochissimi anni fa o forse solo fino a prima di Copenaghen, sembrava che l´impero e l´era dell’ AGW fosse stato creato per poter governare per molto tempo. Ma quanto piú sali su tanto piú forte é il botto quando cadi giù.
In pochissimo tempo i pilastri portanti delle teorie del Riscaldamento Globale Antropico sono stati prima corrosi e poi sono caduti fragorosamente portando giú tutto il palazzo dell’ AGW e lasciando dietro di sé solo un enorme ammasso di macerie dove ancora qualcuno si aggira e difende l´indifendibile, proprio come quel giapponese che ancora dopo tanti anni credeva che la 2 guerra mondiale non fosse finita e difendeva con i denti e le unghie il suo isolotto dalle invasioni.

Vediamo come sono caduti i pilastri delle teorie serriste:
1) CONSENSO: Una volta questo era uno degli argomenti preferiti e tra i più persuasivi dei serristi. Ma innumerevoli petizioni di scienziati in tutte le parti del mondo hanno dimostrato che ció non é vero. Come dice il sociologo Peter Weingart “La scienza del clima si é troppo politicizzata e sono stati fatti grandi errori nel proporre troppa enfasi nel consenso”. E riassume cosí il concetto ” Gli scienziati che promettono risposte semplici sono le piú ignorate”.
Gli scienziati sono “ferocemente” divisi e non esiste quel consenso tanto conclamato.

2) IPCC 4AR; La relazione dell´IPCC é stato venduta come se fosse la Sacra Bibbia, e con articoli basati su ricerche scientifiche TUTTE peer-review. Ma poi una analisi di revisione condotta da Donna Laframboise assieme a tecnici indipendenti, ha rivelato come 21 dei 44 capitoli della relazione contenessero molte affermazioni tratte da riviste, giornali o in ogni caso da fonti inattendibili. Per non parlare dell´Himalaya, Olanda, Amazzania, ecc ecc… Pachauri é stato UMILIATO!

3) MAZZA DI HOCKEY: È stato il cavallo di battaglia dei serristi. La pin-up, la star, la “velina” o la “escort” messa sempre in prima fila per dimostrare che stavamo entrando in un forno senza via di uscita.
È stato un vero “colpo di Stato” virtuale scientifico.
Ma da allora la mazza di hockey é stata smontata, rosicchiata, distrutta dai tarli dei propri tronchi di albero da cui era stata desunta. Il suo inventore Michael Mann si trova ora in bagno di m..da fedorenta, e piú cerca di svincolarsi e difendersi é piú fetore esce.

4) LA TEORIA DELLA CO2 COME GAS SERRA: I terroristi serristi hanno ingannato il pubblico, il popolo, la scienza. Hanno detto che l´effetto serra della CO2 era una funzione lineare della sua concentrazione nella atmosfera. Ora sappiamo che é logaritmica e che la maggior parte dell´effetto serra é giá esaurito.

5) FORZANTI: I serristi adesso dicono: È vero l´effetto serra della CO2 é quasi esaurito. Ma, dicono, l´aumento di 1 o 2 gradi C. fará aumentare il vapore acqueo aumentando l´effetto serra fino ad un punto di “non ritorno”. Il fatto é che adesso abbiamo anche visto che i serristi hanno aumentato a dismisura i feedback positivi mentre i feedback negativi sono stati in grandissima misura sottostimati.

6) MODELLI: Ci hanno rotto i “maroni” per anni con questi loro modelli climatici che dovrebbero dimostrare un riscaldamento pericolosissimo in futuro. Ma i loro modelli hanno dimostrato tante volte nel tempo di essere sbagliati per non dire volutamente bugiardi. Dov’ è il calore mancante? Perché le temperature non sono aumentate negli ultimi anni o ultimo decennio? Dov’ è il “punto caldo” che si doveva trovare sopra l´equatore e che nessuno ha mai visto? Perché i ghiacci artici negli ultimi anni hanno ricominciato a formarsi, e molto di piú, perché i ghiacci antartici hanno da tanti anni un trend all´aumento?

7) PANICO PUBBLICO: Questo di creare il panico per non dire il terrore é stato sempre un fattore basilare nella politica dell´impero dell`AGW.
Per fortuna i sondaggi condotti negli ultimi mesi (dalla fine di Copenaghen e dallo scoppio dello scandalo Climagate) in tanti paesi hanno mostrato che ormai la maggioranza del popolo non crede piú ai serristi, o che in ogni caso gli ” scettici” stanno aumentando senza controllo. E se le persone non credono piú ai messaggi catastrofistici da Cassandra degli eco-terroristi-climatici l´impero che avevano creato va giú.

Eppure il loro Impero non é ancora morto, ma anche l´Impero Romano non si sbricioló in una sola notte. Ma ci siamo quasi. Certo hanno ancora tanti soldi e tanti finanziamenti e tanti politici ignoranti, nel senso che i politici giustamente non essendo scienziati si devono fidare di quello che dicono loro questi pseudo scienziati affaristi. Hanno soldi ma non hanno etica e moralitá. E questo é importante perché sappiamo che nessun Impero sopravvive alla decadenza etica e morale!!

SAND-RIO

146 pensieri su “LA CADUTA DELL' IMPERO DELL' AGW!

  1. @albert010

    ciao
    forse allora sono io che non ho capito bene cosa intendi. Però tu scrivevi: “…del calore che attraversa il gas CO2 … solo l’8% max. rimane e contribuisce all’effetto serra. Ora, se calcoliamo che l’uomo contribuisce solo per il 3% max. alla produzione di CO2 globale ne risulta che il contributo dell’uomo al riscaldamento globale è dato dal prodotto 0.03 x 0.08 = 0.0024”

    Ora, ci sono due motivi per cui il tuo discorso non mi torna:
    il primo è che se il contributo antropico è lo 0.24% del calore totale trattenuto dalla CO2, è anche vero che la CO2 non antropica è uno dei fattori che contribuisce a mantenere la temperatura attorno ai 300 K (e a non congelarci le chiappe :)). Inoltre il 97% naturale della produzione di CO2 serve a garantire una concentrazione costante in atmosfera, salvo variazione più o meno cicliche (vedi x es. questo: http://www.skepticalscience.com/co2-lags-temperature.htm). Quel 3% è in più.
    Il seconto punto è che il 3% antropico si accumula in quanto è fuori da un ciclo naturale della CO2, che lo segue assai più lentamente (vedi quanto ci vuole agli oceani per smaltire la CO2 prodotta nelle fasi di riscaldamento planetario).

    Quindi è vero che il discorso dello 0.24% dei 300 K non sta in piedi, ma è tanto per chiarire che 0.24% non è assolutamente un numero insignificante. Per esempio lo 0.24% di 300 K è quasi un grado.

    Che poi questa CO2 antropica (più metano più altri gas) possa non avere effetti significativi sulla temperatura globale è possibile, come è possibile il contrario, non mi pare che nessuno fin’ora abbia dimostrato in maniera incontrovertibile né una cosa né l’altra. Evidentemente il sistema è talmente complesso che sfugge ancora ai nostri modelli.
    Quello che ribadisco è che lo 0.24% non è necessariamente un numero piccolo.

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  2. @gestore del blog

    scusate ma mi è partito un commento non finito mentre scrivevo (il primo dei due, 21:08:23, potete cancellarlo? (sorrysorry, non so cosa è successo…))

    @Andreabont

    grazie, mi era sfuggito la citazione sulla negazione del GW e non dell’AGW!

    @elmar
    una domanda anch’io sui reattori a torio232. Secondo te il motivo per cui non se ne sta facendo niente è il costo (a parte eventuali motivi politici intendo)? Quindi ipotizzando nel giro di qualche decennio una moltiplicazione del costo del petrolio potrebbero diventare economici?
    grazie

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  3. @kjai

    I reattori al torio che erano funzionanti erano prototipi di laboratorio (Kugelhaufenreaktor cioè reattore a mucchio di biglie). Da qui a produrrli su scala industriale la via e lunga. Non erano commercialmente concorrenziali 30 anni fa e probabilmente non lo sono oggi. Saranno concorrenziali solo quando, tra 60 anni, l’uranio 235 sarà finito.

    Poi c’è paura da reattori autofertilizzanti.

    L’india vuole percorrere questa strada comunque.

    Sono convinto che i reattori di oggi non sono concorrenziale se si tiene conto del problema delle scorie (il governo tedesco due anni fa ha dichiarato che il problema dello stoccaggio delle scorie non è risolto, dopo che nelle due ex-miniere di sale dopo 10 anni era entrato lo’acqua. Geologi avevano assicurato che per un milione di anni non sarebbe successo.

    L’altro fattore che rovinerebbe l’economicità sarebbe il costo di un’assicurazione dei potenziali danni. Ma qui aiuta la statistica “stocastica”. Questa dice che in nessun caso, tranne per i danni immediati, eventuali altri danni come i tumori possono essere attribuiti a esposizione alla radioattività. I tumori c’erano anche prima. Se in una zona in Bielorussia adesso i casi di leucemia infantile sono 300 volte più frequenti di prima dell’incidente di Cernobil, nessun caso singolo va attribuito a questo incidente. Per le assicurazioni vale la statistica ufficale (vedasi articolo recente di Franco Battaglia su “Il Giornale”): Cernobil ha causato 50 morti. Nessun morto tra la popolazione civile. Nessun ammalato. E si trova chi pubblica questa roba.

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  4. @elmar

    mi sono un po’ perso… avevo capito che i reattori a Th232 sono quelli che se spegni il fascio di neutroni che li alimenta si spengono da soli, mentre gli autofertilizzanti non sono quelli che si “autoalimentano”? Dove sbaglio?

    E secondo te quindi, qual è il punto dolente dei reattori a Th232, che fa sì che il loro costo sia così elevato e attualmente non commercialmente sfruttabile?

    grazie

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  5. @Kjai

    domande impegnative e competenti. Mi tocca lavorare per rispondere. Mi fa piacere.

    I reattori attuali usano acqua come moderatore e per portare via il calore prodotto. L’acqua costa poco. Le sezioni di interazione di neutroni moderati, cioè lenti o termici sono grandi (molti centinaia di barn). I reattori sono piccoli. E costano poco. (Solo nel Canada sono in funzione reattori con acqua pesante, che hanno un miglior bilancio dei neutroni, ma che costano).

    Questi tipi di reattori non possono essere autofertilizzanti nè con uranio, nè con torio. Il bilancio dei neutroni che rende disponibili 2 neutroni per ogni fissione non è possibile. (Nel caso dell’uranio vengono prodotti 2,43 neutroni per fissione e ci voglioni circa 2,4 per ottenere una fissione dall’uranio 238, cioè più di due, perchè non tutti i neutroni assorbiti dal plutonio 239 sono causa di fissione, una parte notevole ha come conseguenza la formazione di Pu240).

    Reattori autofertilizzanti di solito sono reattori veloci, i neutroni non vengono moderati. Questo evita le perdite di neutroni durante il processo di moderazione. I reattori devono essere molto grandi dato che le sezioni di interzione per neutroni veloci sono più o meno uguali alla sezione geometrica dei nuclei, cioè appena sopra un barn, invece dei centinaia di barn per neutroni lenti. In più le dimensioni grandi migliorano il rapporto tra volume e superficie, fanno scappare meno neutroni.

    Questi reattori (tipo Phoenix, Superphoenix, Kalkar) sono un po troppo simili a grandi bombe a fissione. Una bomba funziona con neutroni veloci. La differenza tra una bomba e un reattore sta nei neutroni ritardati, circa lo 0,6%. Ritardi fino a tre secondi. La bomba è supercritica senza neutroni ritardati, il reattori con i neutroni ritardati. I neutroni ritardati rendono possibile la costruzione di reattori con la fissione sotto controllo. La differenza sta però in soli 0,6% di reattività. Nell’esplosione di Cernobil questa differenza è stata superata a causa di un avviamento dopo una sosta troppo breve (8 ore).

    La Cina aveva un progetto di sfruttamento del torio con reattori autofertilizzanti. Ha costruito un reattore sperimentale. Non publicano i risultati, ma da anni stanno zitti.

    Nei reattori (Kugelhaufenreaktor) in Germania i problemi tecnici non sono mai stati superati. Si è arrivati a una disponibilità del 10%.

    Reattori con acceleratori sono un concetto teorico, finora non realizzato.

    Sarebbe da usare un acceleratore che fornisce protoni da 500 a 1000 MeV, cioè un sincotrone molto potente e costoso. Questi protoni vengono sparati su nuclei pesanti tipo piombo o uranio. Questi nuclei con queste energie d’impatto si spezzano totalmente (spallazione) e liberano un mucchio di neutroni veloci. Circa un neutrone ogni 25 MeV dei protoni incidenti. Si arriva a flussi di neutroni, un getto orientato, anche 100 volte superiore a quello dei reattori commerciali.

    Si possono usare questi neutroni a creare fissioni in reattori sottocritici. Questi si spengono quando viene spento l’acceleratore (Però anche questi reattori hanno bisogno di raffreddamento attivo per almeno due settimane dopo lo spegnimento a causa della radioattività dei frammenti di fissione, altrimento si brucia tutto). Sono meno simili a una bomba. Si può usare questo concetto per trasformare il torio 232 in uranio 233 e farne la fissione. In questo caso è meglio moderare i neutroni. O si può usare il getto di neutroni veloci, non moderati, a spezzare qualsiasi nucleo pesante, cioè a “trasmutare” i transuranici nettunio, plutonio, americio e curio. Sarebbe una soluzione per le scorie transuranici a vita lunghissima. Sarebbe una possibilità a fare i reattori di quarta generazione.

    Finora nessuno ha costruito questo tipo di reattore. Dagli esperimenti eseguiti con acceleratori sembra che possano funzionare, cioè di fornire più energia di quella che consumano (l’acceleratore è impegnativo). Sui costi si tace.

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  6. Grazie a tutti …
    Comincio a capirci qualcosa, temi molto interessanti descritti con competenza complimenti.
    Purtroppo però i dati che state divulgando raffreddano un po’ le mie speranze su un nucleare un po’ più pulito.

    Quindi la Fusione è ancora lontanissima (ammesso che ci si arrivi mai), la Fissione continua ad essere “sporca” e/o costosissima (IV gen. o Torio)

    Qualcuno ha competenze simili sulle attività in corso sul solare termodinamico (vedi Desertec)

    P.S. Comunque, vista la qualità della discussione sulla fisica applicata alle centrali, e sullo “stato dell’arte”, e vista la mia curiosità sul tema, qualunque ulteriore approfondimento sarebbe interessantissimo…

    Ciao

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  7. La fusione nucleare

    Negli anni 60 dicevano che ci vogliono 25 anni per farla funzionare in maniera che produce energia.

    Negli anni 90 dicevano 40 anni.

    Nessun impianto ha prodotto più del 40% dell’energia necessaria per farlo funzionare.

    C’è una fregatura nel processo di fusione tra deuterio e trizio, l’unico preso in considerazione finora:

    Nasce un neutrone con 14,1 Mew di energia cinetica, circa l’80% del totale dell’energia. Il neutrone scappa fuori dall’ambiente e porta via l’energia. Poi è difficile mantenere la temperatura.

    C’è di peggio: conosco un fisico, abbastanza anziano, Mujeeb Hashmi, un indiano. Lui ha passato tutta la vita in laboratori di ricerca sulla fusione, in Germania e negli Stati Uniti. Ho una grande stima di lui. Lui sostiene che c’è un errore nei calcoli. I raggi gamma che nascono dalla reazione, che nei calcoli vengono assorbiti totalmente e scaldano l’ambiente, secondo lui vengono assorbiti molto di meno e scappano dall’ambiente. La sua teoria non è mai stata contraddetta, ma da quando l’ha sviluppata c’è un rifiuto totale a puibblicare i suoi lavori.

    A livello di astrofisica c’è una cosa strana:

    Nane bianche in sistema binari stretti con una gigante rossa (sistema simbiotico) esplodono periodicamente. Gli astrofisici sostengono che sia l’idrogeno fregato alla gigante rossa e accumulata sulla superficie della nana bianca a esplodere. Dal punto della fisica nucleare c’è un problema: L’idrogeno a livello nucleare non esplode.

    C’è anche un problema dal punto di vista astrofisico: Se l’idrogeno fosse capace di esplodere, le stelle nella sequenza principale, che bruciano idrogeno, non potrebbero essere stabili.

    Nel 2001 il Max Planck Institut di Bonn, che lavora con un radiotelescopio, ha pubblicato una nota per la stampa: Hanno scoperto una nube di ammoniaca trideuterata. Secondo tutti i modelli di cosmologia la nube di ammoniaca trideuterata non può esistere. La notizia poi non è mai stata ripetuta e non si e saputo più nulla. Ma io ci ho creduto. Per me nasce da un’esplosione di una nana bianca in un sistema simbiotico.

    E da qui nasce una teoria, consistente a livello di fisica nucleare da dove viene la nube di ammoniaca trideuterata:

    L’idrogeno che passa dalla gigante rossa alla nana bianca (che essenzialemente è fatta di carbonio) va in profondità della nana bianca. Data la vicinanza della gigante rossa ci sono forza mareali enormi, che mescolano. In una certa profondità l’energia degli elettroni e sufficientemente alta (sopra i 780 keV, non è energia termica, gli elettroni sono degenerati e possono avere energie molto maggiori delle energie termiche dell’ambiente) per essere essorbiti dai protoni, che così diventano neutroni. I neutroni vengono assorbiti da altri protoni. Si forma deuterio.

    Il deuterio può esplodere, ma l’esistenza della nube trideuterata significherebbe che la reazione tra carbonio 12 e deuterio va più facilmente. Spiegabile: C’è un livello eccitato dell’azoto giusto giusto per fare andare la reazione in risonanza.

    Se c’era un eccesso di deuterio rispetto al carbonio, dopo l’esplosione resta una miscela di azoto e deuterio, che dopo il raffreddamento fa l’ammoniaca trideuterata. Questa reazione potrebbe essere sfruttato anche sulla terra per produrre energia elettrica. Sarebbe meno problematica della reazione deuterio – trizio.

    Mi sa che questa volta ho stufato tutti.

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  8. OK per il deuterio che esplode … se ho capito le reazioni di fusione all’interno della nana bianca avvengono solo se si forma il deuterio

    Ma…
    Cosa intendi con questa…

    “ma l’esistenza della nube trideuterata significherebbe che la reazione tra carbonio 12 e deuterio va più facilmente. Spiegabile: C’è un livello eccitato dell’azoto giusto giusto per fare andare la reazione in risonanza”

    ?

    P.S. non so a quanti possa interessare questa discussione completamente OT, magari esiste qualche altro blog più attinente … va be finche nessuno si lamenta…

    ciao

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  9. @TOVUK

    Anch’io penso che sono andato notevolmente fuori argomento. Quando non risponde più nessuno, la smetto subito.

    Le reazioni di fusione nucleare possono avere andamenti diversi:

    In risonanza vuol dire che il bilancio energetico è giusto. Si va direttamente su un livello esistente del nucleo nuovo. Queste reazioni si vedono come un picco, a volte molto alto, anche centinaia di volte sopra il normale, della sezione d’interazione.

    Non in risonanza, vuol dire che c’è un eccesso di energia da smaltire in qualche maniera. La reazione T-D avviene così.

    Le reazioni in risonanza sono estremamente più facili. Così è possibile che una reazione tipo C12 (D, -)N14 che ha un problema di repulsione elettrostatica tra i nuclei di partenza molto forte, può entrare in concorrenza con una reazione con una barriera elettrostatica più bassa, ma non in risonanza. Le reazioni D(D,n)He3 o D(D,p)T sono di quel tipo e quindi è possibile che la reazione C12 + D sia vincente.

    Nel laboratorio sotto il Gran Sasso hanno misurato tantissime reazioni nucleari di questo tipo, tranne la reazione C12 + D. Non ho capito perchè a questa non abbiano pensato.

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  10. @elmar:
    hai scritto “C’è di peggio: conosco un fisico, abbastanza anziano, Mujeeb Hashmi, un indiano. Lui ha passato tutta la vita in laboratori di ricerca sulla fusione, in Germania e negli Stati Uniti. Ho una grande stima di lui. Lui sostiene che c’è un errore nei calcoli. I raggi gamma che nascono dalla reazione, che nei calcoli vengono assorbiti totalmente e scaldano l’ambiente, secondo lui vengono assorbiti molto di meno e scappano dall’ambiente. La sua teoria non è mai stata contraddetta, ma da quando l’ha sviluppata c’è un rifiuto totale a puibblicare i suoi lavori.”
    Ecco, sono queste le notizie che tolgono difucia all’ambiente. Quando si fa mobbing, o peggio, con persone e teorie non gradite.
    Ma la Scienza non dovrebbe essere forte nelle argomentazioni ? Che motivi ha di usare metodi da dittatura ?
    Voglio dire, io non so se questo signore indiano abbia torto o ragione, e non ho le competenze per stabilirlo, ma mi indispetiscono i metodi assai poco scierntifici con cui si zittiscono coloro che hanno idee diverse dal mainstream.
    Secondo me.

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  11. @Kjai:
    hai scritto “Che poi questa CO2 antropica (più metano più altri gas) possa non avere effetti significativi sulla temperatura globale è possibile, come è possibile il contrario, non mi pare che nessuno fin’ora abbia dimostrato in maniera incontrovertibile né una cosa né l’altra. Evidentemente il sistema è talmente complesso che sfugge ancora ai nostri modelli.”
    e lo condivido, e proprio per questo non capisco le pretese di censura dittatoriale, e l’arroganza (come l’uso del termine “negazionisti”) di certa parte del mainstream su un argomento che dovrebbe tutti farci parlare col beneficio dell’inventario, come si dice.
    Trovo in particolare assurda la semplificazione che si fa facendo creder che la CO2 governi il clima. Proprio il grafico che hai linkato dimostra, a mio parere, il contrario. I picchi maggiori e più ripidi verso l’alto sono tutti avvenuti con valori minimi di CO2, ovvero “nonostante” la CO2 fosse ai valori minimi. Lo puoi verificare tu stesso. Poi, nonostante la CO2 fosse alta, la temperatura è sempre scesa, invece di salire ancora, visto che, appunto, la CO2 era alta.
    Scusa, ma non vedo affatto questo “governo” del clima da parte della CO2.
    Che poi Trenberth e Fasullo si domandino dove sia finito il calore che loro calcolano, e che non trovano, mi pare la naturale conseguenza, e visto che non credo che l’acqua calda sprofondi negli abissi oceanici, come sembrano pensare questi celebratissimi scienziati, la spiegazione più semplice è che i loro calcoli, semplicemente, siano sbagliati, e che quel calore manchi per la tranquillissima ragione che non c’è. E non c’è perché hanno sovrastimato l’effetto sulla tempertura della CO2. Mi permetterei di suggerire, nella modestia della mia vasta incompetenza, che, come dici tu, caro Kjai, il sistema è ancora da capire, e troppi fattori entrano in gioco, con feedback non solo positivi, come quelli ipotizzati, ma anche negativi, com’è naturale che sia in un sistema stabile. Visto che questo pianeta non si è instabilizzato nella sua plurimiliardaria (di anni) vita, c’è da credere che reazioni negative ce ne siano e siano assai significative, con buona pace di chi fa il tifo per le catastrofi.
    Secondo me.
    Scusa una curiosità, amico, ma tu pratichi Arti Marziali ? Sai, il nome…

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  12. @granavion
    la questione è sempre questa:

    Se entro in un grattacielo quasi finito, dove lavorano elettricisti, pittori e altri artigiano per le ultime finiture e spiego che è tutto inutile perchè le fondamenta del grattacielo non vanno bene, cosa succede?
    Mi ascoltano?
    O mi buttano giù o mi ignorano. E’ inutile.

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  13. @elmar: vero,
    però se il grattacielo va giù, non vorrei essere tra quelli che se l’aspettavano e non hanno mosso un dito per impedirlo.
    Comunque lo so di essere votato a cause scomode. Ma ti assicuro che non me le vado cercando. Vorrei tanto pensarla come il mainstream… sarebbe molto più comodo e facile. Magari intellettualmente disonesto, ma comodo.
    Secondo me.

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  14. Sto combattendo tante piccole battaglie per far capire a chi conosco l’importanza della partita che si sta giocando ormai da decenni sull’energia.
    Fino ad ora però anch’io mi facevo pigramente trascinare dal “mainstream”, e dalla pioggia di input (forse troppi) che arrivano dalla comunità scientifica attraverso la lente “distorcente” dei media (e mettiamoci anche la politica e il denaro).

    Consideravo NIA una delle tante voci da “vagliare” e “mediare” tra le altre.

    Però con il passare degli articoli e dei commenti sull’attività della nostra “buona stella” , mi sto accorgendo che è uno dei pochi luoghi dove (oltre ai battibecchi “personali”, che sono purtroppo immancabili) si citano dati e si portano delle tesi molto interessanti, che hanno quantomeno il pregio di risvegliare la voglia di approfondimento, partendo dalla nostra stella

    State tutti dando un contributo importante alla discussione sul tema AGW, e quindi avete sicuramente mosso il dito per avvisare che “il grattacielo non sta in piedi”… coscienza a posto ganavion… avanti così …

    Le strade da prendere sulla produzione di energia dipendono dalla qualità degli studi che si stanno sviluppando ora riguardo all’impatto ambientale che ogni produzione può avere, è chiaro che se si da importanza solo alla CO2, siamo completamente fuori strada

    @elmar
    Moooolto interessante il discorso sulle risonanze… ma esistono degli studi sulle reazioni in risonanza, o è una tua fantastica intuizione…

    ehm… di nuovo OT…

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  15. Resto ammirato dalla discussione che ne é nata e che meriterebbe molto piú evidenza.
    Elmar sei un grande e ti ringrazio per aver reso comprensibili anche a me, che sono un emerito asino, le differenze e i probleimi delle centrali elettriche nucleari e le possibilitá di sviluppo.
    Quando vuoi NIA (penso che Simon sia d´accordo) é aperto a qualsiasi tuo articolo che volessi postare.
    la mia mail eventualmente e la seguente:
    [email protected]

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  16. questo blog si sta arricchendo di frequentatori veramente di alto livello, che riescono a rendere semplici argomenti molto complessi, e questo grazie alla loro specifica competenza. Concordo con Sand-rio, sarebbe bello che queste persone potessero collaborare con NIA.

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  17. @ elmar

    urka, grazie, ho capito un bel po’ di cose.
    Quindi i reattori autofertilizzanti al torio in realtà non sono molto meglio di quelli autofertilizzanti attuali? mi pare di capire che sono sempre delle “quasi bombe nucleari”.
    Dei reattori a fascio di neutroni avevo sentito parlare ad un corso vari anni fa e mi sembravano molto interessanti, proprio per la possibilità di bruciarci le scorie di reattori altro tipo. Mi spiace assai però scoprire che non sono neanche all’orizzonte… 🙁
    Ma secondo te sarebbero davvero più accettabili da un punto di vista ambientale?

    Riguardo alla parte della fusione, purtroppo concordo. Conosco gente che lavora per fare pezzi dell’involucro ed è evidentissimo che la tecnologia e i materiali non sono ancora sufficienti per gestire l’impianto. Tutti sti soldi investiti e continuano a consumare più energia di quella che producono…
    Trovo invece molto interessante la questione della reazione C-D, anche se non sono mica sicuro di aver capito… ^^”’ Mi dici se è giusto il ragionamento?
    la reazione è 12C + D –> 14N
    e le reazioni in concorrenza sono D + D –> 3He +n + energia e D + D –> T + p + energia
    la prima essendo “giusta” come energie è più probabile.
    E’ così?
    E la reazione 12C + D –> 14N secondo te è realizzabile qui sulla Terra?

    grazie! (E scusa se ti sfruttiamo come la bibbia del nucleare, ma hai iniziato tu… 😀 😀 :D)

    Beh, dai, visto che ci siamo aggiungo una domanda: che ne pensi della fusione fredda? ne so assai poco, sostanzialmente ho presente il modello storico di Fleischmann e Pons. A occhio mi parrebbe una cosa assai interessante, ma non capisco se ci sono dei problemi teorici di base per cui non può funzionare oppure il problema è più prettamente tecnologico…

    @Tuvok

    mi unisco a te sulla richiesta di sapere qualcosa di più sul solare termodinamico. Per quel che so io è una tecnologia decisamente semplice: concentri i raggi solari su un tubo di un materiale scuro, conduttore termicamente e resistente alle alte temperature (per esempio carburo di silicio) e scaldi il liquido che vi circola, dopodiché il ciclo termico è un ciclo standard da centrale elettrica. Però immagino ci siano 100 complicazioni aggiuntive… 🙂

    @ganavion

    hai ragione, il sentire parlare con tale sicurezza di come la CO2 stia portandoci sul baratro è assai fastidioso. E sappiamo che ci sono molti motivi politici per certi comportamenti. Però in fin dei conti mi chiedo se è poi così grave: provo a spiegarmi…
    Qual è il vero problema? Secondo me non è tanto il fatto di avere più CO2 nell’atmosfera quando l’eccessivo inquinamento e il fatto che stiamo finendo le risorse planetarie non rinnovabili (combustibili e altro).
    La CO2 diventa in quest’ottica un problema secondario, però non trovo neanche giusto sminuirlo come se il problema non esistesse. Sull’argomento io continuo ad avere alcuni dubbi…
    E’ verissimo quel che dici, cioè che storicamente sembra che la CO2 segua i picchi di temperatura e non li causi. Tuttavia quel che succede ora è un aumento della concentrazione di CO2 al di sopra dei livelli osservati nell’ultimo milione di anni (forse, ho letto delle cose ma chissà se sono dati validi…), e quindi non abbiamo realmente idea di quel che può succedere. Anche se c’è gente che suggerisce che la sensibilità alla CO2 del clima sia bassa (Spencer per esempio, peraltro assai convincente) io sono sempre per il principio di precauzione… Che dice che è meglio non esagerare; sono sicuro che prima o poi il clima si riequilibra, ma nel frattempo non è ci stiamo creando dei grossi casini?
    Accoppiando questo ai problemi di inquinamento e all’esaurimento dei combustibili fossili, credo che dobbiamo cercare velocemente un sostituto a tali combustibili. Per ridurre le sostanze inquinanti, per non lasciare il pianeta ai nostri figli senza più un filo di petrolio (sai mai… :)), ma già che ci siamo per non squilibrare troppo il ciclo della CO2, nel dubbio che la reazione del clima a questo squilibrio sia più forte di quel che Spencer (x es.) si aspetta…
    Concordo con te al 100% che non è la CO2 che _governa_ il clima, al massimo può influenzarlo, il fatto è che non sappiamo quanto…

    Per questo, in fin dei conti, essendo io un pragmatico, credo che se ora troviamo un modo per svincolarci dai combustibili fossili spacciando l'”emergenza CO2″ (si sa che per i media tutto è emergenza), beh, l’essenziale è farlo. E non me la prendo troppo per tutti questo che straparlano sull’argomento… Vuoi credere che il problema sia la CO2? vabbè, credilo, ma nel frattempo mettiti due pannelli solari per l’acqua calda! 😀

    Concordo anche pienamente con te sul fatto che uno dei problemi sia la misura della temperatura come indice del riscaldamento globale. Le misure sono assai discutibili, sia come precisione, sia come metodologia. Sto calore di troppo dove sta? Gli oceani si stanno riscaldando o no? Magari avremo delle sorprese 🙂

    P.S.: no, non faccio arti marziali, è un nick creato probabilmente in una notte di ubriachezza, ma che mi porto dietro da tanti anni e oramai ci sono affezionato 🙂

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  18. Visto che la discussione verte sulle risonanze (vedi interessante articolo di Luca Nitopi Momenti e Risonanze)

    Oltre a quelle planetarie vediamo anche quelle atomiche … (sempre rigorosamente OT… scusate)

    http://e-articles.info/e/a/title/Resonance-and-Double-Resonance/

    è un articolo un po’ vecchio (2006) sarebbe bello sapere se ci sono stati sviluppi, tipo l’ipotesi di elmar

    Queste teorie sulle risonanze per me hanno un fascino incredibile…
    Forse perchè combatto quotidianamente contro quelle acustiche
    Ciao

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  19. @kjai

    Nella tesi di dottorato di Marco Calviani è specificato che si possono mettere le scorie al sicuro con mezzi ingegneristici per mille anni. Dopo serve la geologia per metterli via per un milione di anni. Per me è difficile anche metterli via per mille anni perchè i materiali vengono alterati dalle radiazioni. Nei reattori l’involucro di acciaio dopo un po’ di tempo diventa fragile come il vetro. Vetri diventano idrosolubili.

    Se si crede alla storia dei mille anni sicuri, i reattori al torio e i reattori di quarta generazione che fanno una trasmutazione al 99,9% potrebbero entrare in questi criteri.

    Per me la differenza tra un bomba e un reattore è comunque troppo modesta. E’ possibile evitare incidenti tipo Cernobil rendendo impossibile un aumento veloce di potenza.

    Il vero rischio delle scorie invece vedo nel terrorismo, che potrebbe usare le scorie per la produzione di bombe sporche e fare disastri tipo Cernobil. Dopo due o tre disastri del genere abbiamo fotuto il patrimonio genetico. Nessuno farà più un bambino sano.

    Poi vedo il rischio nel nascondere delle scorie. Per esempio affondando navi. L'”Espresso” qualche anno fa ha parlato di 50 affondamenti sospetti nel mediterrano. Questo è il modo più economico per liberarsi delle scorie. Si migliora il rendimento economico delle centrali nucleari. I problemi toccano ai nostri figli e nipoti, ma noi godiamo della corrente elettrica a basso costo.

    Non credo che reattori sottocritici, abbinati a potenti acceleratori possano diventare economicamente concorrenziali.

    Se una reazione come la C12(D,-)N14 funziona in risonanza vuol dire che viene direttamente popolato un livello eccitato del nuovo nucleo. Quello dopo un po’ (tipicamente 10 alla -14 secondi) emana un raggio gamma e si libera così dell’energia in eccesso. Ma questo secondo processo è indipendente dal primo e non lo condiziona.

    Credo che la reazione C12(D,-)N14 sulla terra sia più facile della T(d,n)He4.
    Con innesco termico.
    Con innesco tramite acceleratore comunque non c’è problema. Ma questo serve solo a studiarla e non a produrre energia.

    Alla fusione fredda di Fleischmann e Pons non ho mai creduto. Anche nei metalli pesanti, con le densità di elettroni più elevati, che riducono la repulsione elettrostatica, manca un fattore di almeno 100 per arrivare a una finestra di Gamow che rende possibile una fusione.

    A Frascati hanno studiato la fusione fredda e ritengono di avere ottenuto risultati dalla reazione D – D. Non sono riusciti a produrre risultati riproducibili. Hanno misurato la concentrazione di He4. E’ aumentata. Ci sono due errori: Dalla reazione D-D non nasce He 4, ma He3 oppure Trizio. L’elio 4 nasce in continuo dal decadimento alfa del Radon 222 del ambiente. Frascati è una zona vulcanica con tantissimo Radon 222. Ci sono cascati.

    Le centrali solari termiche.
    L’energia solare viene concentrato da specchi parabolici lineari su tubi. Questi impianti funzionano benissimo e ne sono in funzione tanti. Alla costruzione di questi impianti viene negato un contributo con la giustificazione che la tecnologia e vecchia e matura. Questo riguarda la tecnologia basata su olio diatermico che circola nei tubi e che può andare al massimo a 400 gradi.

    Carlo Rubbia aveva proposto la costruzione in Sicilia di un modello innovativo: Invece dell’olio diatermico doveva circolare del sale fuso. Temperatura massima fino a 600 gradi. Poi hanno litigato e Rubbia è andato in Spagna.

    L’enel attualmente sta costruendo l’impianto. Sostituisce la caldaia di un impianto termoelettrico tradizionale. Non so se sia con olio diatermico o con sale fuso, che tecnologicamente è estremamente più difficile.

    @Tovuk

    Le risonanze nelle reazioni nucleari erano una storia vecchia già 50 anni fa. Non le ho inventate io.

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  20. liberarsi da scorie nucleari.

    Da un calcolo eseguito in gennaio: Dalla quantità di energia elettrica prodotta dalle stazioni nucleari e presumendo un burn-up di 40 GWd (Giga Watt gironi) per tonnelata di uranio risulta che sulla terra ci sono 196 000 to di scorie altamente radioattive, cioe elementi di combustibile esauriti. Tra mille anni sarà ancora una quantità sufficiente per uccidere l’umanità intera migliaia di volte. (vedasi tesi di dottorato di Marco Calviani, Padova, 2 Febbraio 2009).

    Il tentativo di stoccaggio geologico in Germania è fallito.

    Spararli nello spazio non si può perchè i vettori non sono abbastanza sicuri. Basta un incidente su centinaia di missioni e avveleniamo la terra. Se poi restano nel sistema solare, rischiamo che ricadono sulla terra. Bisognerebbe spararli nel sole o fuori dal sistema solare.

    Ci sarebbe un solo modo, secondo me sicuro, ma attualmente proibito:

    Depositare le scorie nelle zone di subduzione sul fondo del mare (cioè quell’fenomeno che causa terremoti in Cile). La subduzione porterebbe le scorie all’interno della terra senza che possano tornare nella biosfera nei tempi per i quali le dobbiamo mettere via.

    L’interno della terra è comunque notevolmente radioattivo. Ce ne accorgiamo nelle zone vulcaniche, nei materiali di scarto delle miniere, nei materiali di scavo da gallerie.

    E’ proibito buttare in mare qualsiasi cosa.

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