Archivi giornalieri: 15 Giugno 2010

GLI INVERNI DOPO GRANDI ERUZIONI VULCANICHE

I soliti mass media catastrofistici stanno ipotizzando che l´eruzione del vulcano islandese (quello lí) possa causare un raffreddamento globale. Queste, a parte che mi sembra la scusa di chi giá vuole crearsi un alibi per il possibile raffreddamento globale dei prossimi anni, sono ipotesi prive di fondamento.
L´eruzione attuale é di piccole dimensioni e l´emissione di cenere é abbastanza limitata per poter causare un raffreddamento delle temperature se non forse in misura insignificante. Per capire qualcosa facciamo un poco di storia su quello che la scienza conosce oggi selle conseguenze che GRANDI eruzioni hanno avuto sul clima.
I raffreddamenti causati da grandi eruzioni si chiamano “inverni vulcanici” e sono causati dalla cenere e dalle goccioline di acido solforico che se riescono a salire nella stratosfera, oscurano il Sole aumentando l´albedo, cioé aumentano la riflessione della luce solare.
Diciamo innanzi tutto che il raffreddamento causato da queste grandi eruzioni durano al massimo circa 2/3 anni per poi regredire.
La prima e piú grande manifestazione storica di raffreddamento climatico si ebbe negli anni 535-536 D.C. e lo storico bizantino Procopio scrisse che il Sole aveva perso la sua luminositá ed era buio come durante una eclisse. Anche negli annali gaelici irlandesi é scritto della carestia per mancanza di pane del 536. In Cina si segnaló neve nel mese di agosto. Si sconosce quale vulcano abbia causato ció e si parla sia del Rabaul in Nuova Guinea che del Krakatoa che eruttó nel 416 secondo i libri giavanesi dei Re.
La grande carestia del 1315-1317 in Europa fu causata dall´eruzione del Kaharoa in Nuova Zelanda e che duró cinque anni.
Nel 1600 scoppió in Perú il Huaynaputina che causó la peggiore carestia in Russia (1601/1603), Svizzera Lettonia Estonia ebbero inverni freddissimi, la vendemmia ebbe un forte ritardo in Francia e Italia e il lago Suwa in Giappone congeló con mesi di anticipo.
Nel 1783 l´eruzione del Laki in Islanda fece sí che Benjamin Franklin scrivesse che quello fu l´estate piú fredda della storia americana, carestie si ebbero in Europa e in Islanda morì, a causa dei gas solfurici emessi, il 50% degli animali e un quarto della popolazione. La temperatura in Europa quell´anno diminuí di 1°C.
Nel 1815 l´eruzione del Tambora in Indonesia causó l´anno seguente una estate fredda a New Yrok e delle nevicate a giugno nel New England, a Terranova e in Labrador. Quello del 1816 fu conosciuto come “l´anno senza estate”.
Nel 1883 l´esplosione del Krakatoa causó 4 inverni particolarmente freddi e nel 1888 si ebbero nevicate record in tutto il mondo.
piú recentemnete l´esplosione nel 1991 del Pinatubo, uno stratovulcano delle Filippine, raffreddó le temperature globali per 2/3 anni.

Come vedete stiamo parlando di grandi eruzioni che si verificano di rado e non di normali eruzioni vulcaniche come ce ne sono a decine ogni anno.
Poi se dopo il vulcano (quello lí) si svegliasse il Katla o peggio ancora il Laki o un´altra caldera come ce ne sono nel mondo, allora sí che sí avrebbe un grande impatto climatologico di raffreddamento rapido su scala planetaria.

SAND-RIO