Sondaggi nel ghiaccio (1 parte)

Abbiamo spesso sentito parlare che i climatologi utilizzano i carotaggi nel ghiaccio per determinare le variazioni climatiche che si sono susseguite nel corso dei millenni. Per soddisfare la mia curiositá e la mia insaziabile fame di conoscenza, ho voluto indagare su come vengono svolte queste ricerche.
Sono i sondaggi fatti in Antartide e Groenlandia che hanno dato i maggiori risultati sulle ricerche delle ultime glaciazioni.
Nelle nevi compattate e accumulate anno dopo anno per millenni si conservano le tracce della chimica atmosferica e del clima degli ultimi cicli glaciali.
L´estrazione in verticale di cilindri di ghiaccio (ice cores) permette di trovare bolle di aria imprigionate nel ghiaccio e che permettono di conoscere l´atmosfera in un determinato periodo. La datazione del mantello gelato per i primi centinaia di anni non presenta molte difficoltá data la diversa colorazione che assume la neve caduta in inverno e in estate e questa differenziazione di colori permette di visualizzare bene i diversi anni.

Per la datazione dei ghiacci di maggiore profonditá si utilizzano modelli matematici che tengono in conto la diversa proprietá di compressione del ghiaccio accumulato. Anche il fatto che esistono vari sondaggi sia in Antartide che in Groenlandia permette di correggere eventuali errori di datazione. Dato che le variazione di concentrazione di metano nell´atmosfera sono rapide ed omogenee nei due emisferi, si usano i dati di questo gas per aggiustare le serie dei due emisferi.
Una difficoltá importante in queste ricerche é dovuta alla porositá che la neve ha prima di compattarsi e che permette che l´aria penetri nella colonna di ghiaccio fino ad una profonditá di 50 mt. o piú. Per questo l´aria che incontriamo nel ghiaccio non appartiene a quello strato di ghiaccio me é possibile che sia piú giovane anche di alcuni centinaia di anni del ghiaccio che lo incorpora. Ció dipende dalla grossezza delle cappe di ghiaccio piú profonde, se queste sono spesse la differenza di etá é minore perché l´aria incontra piú difficoltá a penetrare in basso. E siccome le precipitazioni di neve sono differenti da un luogo all´altro ecco che le datazioni si complicano.

In Antartico vi é la vecchia stazione “sovietica” Vostok (78ºS-106ºE, altitudine 3.488 metri, temperatura media -55ºC) che nel 1998 nel suo sondaggio arrivó a 3623 metri di profonditá, cioé agli ultimi 4 cicli glaciali o se volete agli ultimi 420.000 anni. Un centinaio di metri piú basso si trova un grande lago subglaciale prodotto dalla fusione dei ghiacci a contatto con la base rocciosa.

Per paura di contaminare quell´acqua il sondaggio si é fermato e ricomincerá tra poco tempo perché é stato individuato un sistema per non contaminare quell´acqua che potrebbe essere vecchia di milioni di anni.
Un altro sondaggio il “DOME C” del progetto europeo EPICA é arrivato a 3000 mt di profonditá ed ha incontrato ghiacci ancora piú antichi di quelli del Vostok, arrivando alla datazione di 740.000 anni fa ovvero 8 cicli glaciali.
E il 23 gennaio 2006 il sondaggio giapponese FUJI DOME é arrivato ai 3.029 metri e ai 760.000 anni.
Dato che sia il Vostok che il Dome C si trovano lontano dalla costa e con temperature molto piú basse vi é poco accumulo di neve (non nevica quando la temperatura é bassissima!) e quindi é difficile separare gli anni, per questo sono piú utili i sondaggi fatti vicino la costa come il LAW DOME. Qui anche se il sondaggio é meno profondo permette bene di vedere i vari strati di neve accumulata.

Questa immagine mostra dove si trovano i principali sondaggi in Antartide.

In Groenlandia il primo sondaggio fu fatto nel 1966 a Camp Century. I sondaggi moderni appartengono al programma americano GISP 1 e 2 (Greenland Ice Sheet Project) e quello europeo GRIP (Greenland Ice-core Project) vicino a Summit (vedi figura) e che hanno raggiunto una profonditá di 3000 metri con neve depositata da 150.000 anni. Peró i dati delle cappe piú profonde sono di bassa qualitá a partire dai 105.000 anni per essersi verificati parziali fusioni che difficoltano la visione dei vari strati e quindi con risultati discordanti.

Recentemente si sono iniziati dei sondaggi a 350 Km a nord di Summit con risultati migliori trovando ghiacci vecchi di 123.000 anni.

Questa é la stazione americana di Summit 1.

Oltre ai sondaggi in Antartide e groenlandia ci sono dei sondaggi fatti nelle Ande (Huascarán, Quelccaya, Sajama), nel Tibet (Guliya, Dasuopu, Dunde), in Africa (Kilimanjaro), dove si sono realizzati sondaggi che sono arrivati a profonditá in grado di ottenere dati climatologici delle ere passate. La loro maggiore utilitá risiede poi nel fatto che alcuni si localizzano a latitudini tropicali.

Nel prossimo articolo vedremo come sono fatti gli studi sui cambiamenti climatici avuti nelle varie ere e che utilizzando gli isotopi di ossigeno, idrogeno e azoto.

SAND-RIO

29 pensieri su “Sondaggi nel ghiaccio (1 parte)

  1. giorgio :

    Fabio2 :

    anonimo :mi date un parere su questo ? http://www.express-news.it/?p=40645

    Il contesto mi fa già dubitare, poi l’artico lo non spiega la provenienza dei fotoni citati.Infine chi scrive (o chi lo ispira) sembra dimenticare che la Terra è un sistema fortemente non lineare, con tempi e modalità di risposta agli stimoli esterni che non conosciamo ancora abbastanza bene.Per ora sappiamo che il Sole è in fase di bassa attività perlomeno da 4 anni e mezzo, dopo almeno 60 anni di attività molto sostenuta. Diamo tempo a questi 4 anni (e più, se la bassa attività continuerà) di produrre qualche effetto e compensare i precedenti 60 anni a tutta birra.Ad esempio, diamo tempo alla nascente Nina (prevista davvero super) di raffreddare i bollenti spiriti del riscaldamento globale.

    Ottimo Fabio,la NINA sta prendendo sempre di piu potenza e con una velocita pazzesca,se continua di questo passo sara da ricordare nei libri di storia.Inoltre gia sta influendo sull”atlantico,e ne vedremo delle belle.Prepariamoci

    Giorgio sbilanciati e dimmi la tua….

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  2. ciao bell’articolo come sempre, volevo ricordare che sembra che i dati delle carote per la concntrazione di co2 siano sballati perchéc’è una sorta di livellamento della concentrazione con il passare del tempo avevo messo un link di un sito un po di tempo fa che parlava di questo.ora sono in missione di lavoro e non posso recupralo ma verebbe la pena di recuparalo, inoltr altri metodi di rilevamento di co2 indicano valori molto diversi da quelli registati dalle carote di ghiaccio….ma forse ne parlerai nella prossima puntata ciao

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