IL “MITO” DELL’EFFETTO SERRA VA IN FRANTUMI (Prima Parte)

L’effetto-serra è un argomento che solleva reazioni emotive, a volte impulsive e irrazionali, perché molti anni di propaganda martellante dei media lo hanno radicato nella mente di molte persone, e dunque non tutti accettano di mettere in discussione quanto per anni hanno considerato vero.

Al di là del fatto che il problema dell’effetto-serra, insieme a quello del GW, sia stato sciaguratamente “tirato per la giacca” dai politici di ogni orientamento, e pertanto ogni discussione su di esso rischia di vedere non di rado strumentalizzate  argomentazioni pseudo-scientifiche per scopi puramente politici.

Ma il problema è che per molte persone, e più in generale per la mente umana, è sempre difficile liberarsi da convinzioni che per lungo tempo erano state ritenute valide.

Quando queste convinzioni radicate – o luoghi comuni – vengono messe in discussione, in molte persone scatta una reazione di fastidio, o un rifiuto istintivo – dettato da prevenzione – di voler esaminare con attenzione ed equilibrio i nuovi argomenti, nel timore più o meno inconscio di dover ammettere di avere creduto per lungo tempo a concetti falsi.

Inoltre, poiché è un concetto semplice da imparare (atmosfera = serra, o = coperta), molti si sentono a disagio nel sostituire quel concetto con altri scientificamente validi, ma più complessi.

Come già detto, questa teoria ha trovato larga diffusione nelle pubblicazioni dei “climatologi” degli ultimi 20 anni, ma è del tutto assente nei testi più autorevoli di fisica e termodinamica, proprio perché non soltanto è in flagrante contraddizione con principi basilari della fisica, ma anche perché di conseguenza nessun esperimento, né fenomeno naturale osservabile e riproducibile è mai riuscito a confermarla.

Semplicemente l’”effetto-serra” è una colossale bufala pseudo-scientifica, benchè di gran successo popolare.

E’ una sorta di “Cacao Meravigliao” pseudo-scientifico, una cosa inesistente che però è stata ritenuta reale da molti grazie all’efficacia della comunicazione imbonitrice dei media.

E non a caso fisici autorevoli, ed esperti quali Claes Johnson, Nahle, Siddons, Gaerlich, Tscheuschner, Thieme, Miskolczi, Casey, ecc., ecc, negli ultimi tempi hanno pubblicato importanti lavori per ribadire l’infondatezza della teoria.

Ciò non deve stupire, dal momento che fin dal lontano 1909 il fisico Robert Wood (l’inventore della famosa “lampada”, al quale uno dei padri della fisica moderna, il grande Niels Bohr, aveva dedicato un lavoro) aveva demolito con l’esperimento delle due serre http://www.tech-know.eu/uploads/DeathGH.pdf  la teoria di Arrhenius, secondo cui il vetro del soffitto delle serre avrebbe innalzato la temperatura interna di ulteriori 15°C, trattenendo il 20% in più di radiazione IR. Wood dimostrò che anche una serra col soffitto di alite (salgemma, abbastanza neutro ai raggi IR) raggiungeva la stessa identica temperatura dell’altra (55°C), quindi tutto dipendeva dal calore accumulato dal suolo delle serre, non dai soffitti e dal loro materiale, o dalla fantasiosa ipotesi che il vetro potesse “intrappolare” più raggi infrarossi, e riscaldare di più.

Ma il genere di risposte avute dalla pubblicazione dell’articolo, mi inducono a chiarire ed approfondire alcuni concetti, onde evitare malintesi su questo importante argomento.

1)      Cosa si intende per effetto-serra.

Credo che molti non abbiano un’idea chiara di cosa sia l’effetto-serra, secondo quando vanno divulgando personaggi di enti quali l’IPCC e la NASA. Non a caso si tratta di due enti pubblici con bilanci faraonici, sempre a caccia di fondi tramite politici compiacenti che introducano nuove tasse, e quindi molto allettati dall’idea che le teorie sull’effetto-serra conducano a nuove imposte sulle “emissioni da gas-serra”.

Per effetto-serra, o effetto-atmosfera, o effetto-coperta (chiamatelo come volete) si deve intendere l’idea secondo cui l’atmosfera e i gas che contiene possano “riscaldare” o aggiungere ulteriore energia termica, rispetto a quella prodotta dal Sole riscaldando la superficie terrestre.

Come già detto nell’articolo precedente, uno dei concetti falsi più diffusi è proprio l’idea secondo cui l’atmosfera aggiungerebbe 33°C di calore alla superficie terrestre.

Attenzione! Per effetto- serra NON si intende semplicemente la differenza di temperatura tra i suoli o la superficie degli oceani rispetto alle temperature dell’atmosfera terrestre, perché è evidente che la superficie terrestre e l’atmosfera hanno temperature diverse, e anzi l’atmosfera (in particolare la Troposfera a media-alta quota, dai 4 km. in su) è sempre più fredda rispetto alla temperatura media della superficie terrestre.

Ma il concetto-chiave (falso) che viene costantemente ripetuto da IPCC & friends è quello secondo cui: “…il Sole riscalda la superficie terrestre, e poi i gas-serra intrappolano la radiazione IR (infrarossa) in uscita verso lo spazio, e ne rimandano una parte a Terra, accrescendo le temperature della superficie”. (Greenhouse gases absorb heat that radiates from Earth’s surface and release some of it back towards the Earth, increasing the surface temperature …)

http://www.americanthinker.com/2010/02/the_hidden_flaw_in_greenhouse.html

Questa bislacca teoria ha poi fornito all’IPCC il trampolino concettuale per rilanciare la nota litania che la crescita dei gas-serra, in particolare quelli di origine umana, porterebbe in futuro alla crescita delle temperature fino a 5°-6° C in media, di qui alla fine di questo secolo.

2)      Perché l’effetto-serra viola le principali leggi della Fisica.

Il concetto esposto sopra è palesemente falso, poiché viola le 2 leggi principali della termodinamica, cioè il 1° principio (conservazione dell’energia) che afferma l’impossibilità di creare in un sistema termodinamico nuova energia dal nulla (senza lavoro esterno) , ed il 2°, nella formulazione di Clausius, che stabilisce l’impossibilità che un corpo più freddo (atmosfera) possa aggiungere calore ad un corpo più caldo (superficie terrestre) innalzandone la temperatura.

E si noti bene che i principi della termodinamica valgono sia per i sistemi chiusi (es. motore ideale) che non scambiano calore con l’esterno, che per quelli aperti, ( es. atmosfera), che scambiano calore e materia con l’esterno del sistema.

Nella realtà, la trasmissione di calore sulla Terra avviene nel seguente modo.

I raggi solari dapprima riscaldano la superficie terrestre (suoli e oceani) per conduzione e convezione.

Conduzione significa che le radiazioni solari producono energia cinetica e vibrazioni molecolari in corpi della medesima sostanza (es.: terreni e acque oceaniche).

A loro volta i corpi della superficie terrestre (suoli e oceani), riscaldati dal Sole, trasmettono energia termica alle masse d’aria sovrastanti, causandone il movimento, e poi la trasmissione di calore per spostamento, poiché queste masse d’aria riscaldate da suoli e oceani si espandono, e trasmettono a loro volta calore ad altre masse d’aria a diversa temperatura con cui vengono a contatto ( e così abbiamo venti, perturbazioni, nubi, ecc.)

E questa è la convezione, cioè la trasmissione di calore per movimento dei fluidi (gas, liquidi) per contatto con corpi a diversa temperatura.

E’ importantissimo notare che la trasmissione del calore per conduzione e convezione termica costituisce ben il 99% della modalità con cui si trasmette il calore ricevuto dal Sole sulla Terra. (cfr. Siddons http://www.americanthinker.com/2010/02/the_hidden_flaw_in_greenhouse.html )

L’ultima modalità – che  costituisce appena l’1% della trasmissione di calore sulla Terra – è l’irraggiamento, ovvero la trasmissione di calore attraverso radiazioni ed onde elettromagnetiche tra corpi anche molto distanti, in particolare le radiazioni  dei raggi infra-rossi (IR), la cui intensità è direttamente proporzionale alla crescita delle temperature (quanto più si innalzano le temperature dei corpi riscaldati, tanta più radiazione IR emettono).

Il punto fondamentale è che nè i gas cosiddetti “serra”, né  alcun altro gas, hanno la capacità di “rimandare” verso Terra le radiazioni IR ricevute dalla superficie terrestre, proprio perché i gas dell’atmosfera ( che circolano a temperature  inferiori rispetto alla superficie terrestre) non possono riscaldare dei corpi più caldi di loro, sempre per il 2° principio della termodinamica.

3)      Alcuni esempi.

E’ abbastanza semplice dimostrare quanto sopra, sia con alcuni esempi di immediata comprensione, che con qualche esperimento pratico (oltre quello delle serre di Wood già visto).

Ad esempio, c’è chi contesta l’applicazione del 2° principio, dicendo che dopo tutto l’atmosfera agisce come una coperta, o come un cappotto, e dunque senza l’atmosfera e i suoi gas la Terra sarebbe più fredda, allo stesso modo in cui il nostro corpo rimane più caldo perché aggiungiamo una coperta, oppure un cappotto, ai nostri abiti invernali.

Attenzione, c’è un grosso equivoco concettuale!

Quando noi aggiungiamo una coperta, o un cappotto, ai nostri abiti, NON innalziamo la temperatura del nostro corpo, che rimane sempre di 36°-37° C. Semplicemente tratteniamo più a lungo il calore che già il nostro corpo produce, ed impediamo che venga dissipato facilmente (come accade d’estate, quando indossiamo abiti leggeri).

Ma la temperatura del nostro corpo non sale certo a 38°C o a 40°C perché mettiamo il cappotto, o la coperta sul letto, il cappotto e la coperta non “aggiungono” nuovo calore!

Allo stesso modo, i gas dell’atmosfera NON innalzano la temperatura che i terreni o le acque degli oceani raggiungono, dopo essere stati riscaldati a lungo dai raggi solari. E’ il Sole – e basta! – che fa salire la temperatura dell’asfalto sotto casa vostra fino ed oltre 70°C nelle giornate estive più calde, nessun gas atmosferico può aggiungere nemmeno un miliardesimo di °C a quelle temperature!

I terreni riscaldati dal Sole salgono a 40°C, o a 50°C, (o a 60°-70° C nel caso di asfalto o simili) ecc., ma la loro temperatura NON viene ulteriormente incrementata dalla presenza dei gas nell’atmosfera (anzi, come vedremo, i gas dell’atmosfera possono solo ABBASSARE la temperatura dei suoli, o delle acque marine).

E ancora, se versiamo un the caldo a 80°C in un thermos, le sue pareti isolanti ed ermetiche (mille volte più efficaci ed isolanti di qualsiasi gas!) NON fanno alzare la temperatura del liquido nemmeno di 1 milionesimo di °C!

Quando versiamo il liquido nel thermos, la temperatura massima è sempre quella che registriamo nel momento in cui l’abbiamo versato, se era 60°C resterà a 60°C, se era 75°C rimarrà a 75°C, e poi potrà solo diminuire lentamente.

La differenza è che nel thermos (così come sotto il cappotto, o sotto la coperta), la temperatura scende più lentamente, e potremo tenere il liquido al caldo diverse ore, e non 1-2 decine di minuti come accade quando versiamo il the in una normale tazza di ceramica.

E viceversa, secondo l’IPCC e i tanti “serristi”, l’atmosfera e i gas che contiene “aggiungono” ulteriore calore, e fanno alzare le temperature terrestri, rispetto a quelle massime prodotte dal riscaldamento del Sole sulla superficie terrestre.

Ora, è evidente che ciò è impossibile, allo stesso modo in cui il cappotto non aumenta la temperatura del nostro corpo, non ci fa venire la febbre, o il thermos non fa salire a 100°C la temperatura del the caldo a 60°C che vi abbiamo versato, e non lo fa bollire!

Quindi un corpo più freddo non può da solo (e senza lavoro dall’esterno) innalzare la temperatura di un corpo più caldo.

Il nostro corpo intirizzito,  e riscaldato da una stufa a 200°C in una fredda giornata invernale, poi una volta riscaldato non “rimanda” ulteriore calore alla stufa, e non può assolutamente far salire la temperatura massima di 200°C della stufa medesima, perché ciò violerebbe il 2° principio della termodinamica, creando nuova energia dal nulla, senza lavoro esterno.

Eppure l’IPCC afferma il contrario nel caso delle temperature terrestri, secondo loro i gas dell’atmosfera (sempre più freddi dei suoli terrestri) avrebbero il miracoloso potere di rimandare verso Terra (= “backradiation”) la radiazione infrarossa ricevuta dal basso, in una sorta di incontro di tennis spaziale, facendo salire ulteriormente la temperatura delle superfici terrestri.

Quindi secondo loro l’asfalto delle strade, riscaldato dal Sole fino a 70°C, od oltre, in una calda giornata estiva, poi verrebbe ulteriormente scaldato dalla radiazione proveniente dai gas atmosferici in quota (ed in particolare dalla CO2).

Come ciò possa avvenire è una magia esoterica che travalica. le ordinarie leggi della fisica ed il comune buon senso.

4)      I gas atmosferici “rallentano” il raffreddamento della superficie terrestre?

Ma conosco già l’obiezione di alcuni “serristi”:

“Eh no, è vero quello che dici, e cioè che i gas serra non fanno aumentare le temperature della superficie terrestre. Però è anche vero che i gas serra rallentano molto i tempi di raffreddamento (come il thermos o la coperta), quindi vuol dire che in futuro avremo sì uguale caldo, ma per tempi più lunghi. E ciò è del tutto conforme al 2° principio della termodinamica”.

Ora, a parte il fatto che l’IPCC e la maggioranza dei “serristi” non dicono questo, ma hanno sempre sostenuto che in futuro avremo temperature PIU’ ALTE DI 5°-6° C (a parità di intensità dell’attività solare), non le medesime temperature di adesso per tempi più lunghi.

In altre parole, secondo loro non avremo a giugno – che so – temperature di 28°C, come abbiamo oggi, ma per più tempo.

Secondo loro tra 30-40 anni, a causa della CO2 crescente,  dovremmo avere 33°-34° C a giugno, rispetto ai 28°C di max. che abbiamo oggi, a parità di intensità dei cicli solari!

Quindi ciò che sostengono i “serristi” più moderati è ben diverso da quello che sostiene la propaganda dell’IPCC & soci.

Ma il punto è stabilire se ciò che accade con la coperta, o col cappotto, o col thermos, e cioè un “rallentamento” dei tempi di raffreddamento naturali dei corpi più caldi, grazie alla loro funzione isolante e di coibentazione, possa essere esteso meccanicamente all’atmosfera terrestre e ai gas che contiene.

La risposta anche qui è negativa, anche se è vero che – in teoria – è giusto affermare che i gas atmosferici pur non contribuendo ad innalzare le temperature, sicuramente rallentano i tempi di raffreddamento, e che ciò è del tutto conforme alle leggi della fisica.

Ma qui di seguito vorrei spiegare perché anche il c.d. “rallentamento” dei tempi di raffreddamento delle temperature della superficie terrestre, che potrebbe essere causato dall’aumento dei c.dd. “gas-serra” e dalla CO2 in particolare, in realtà NON ha affatto conseguenze di durevole mantenimento del calore, ma si inserisce in un processo di “raffreddamento” atmosferico più ampio.

-FINE PRIMA PARTE-

I LIKE CO2

82 pensieri su “IL “MITO” DELL’EFFETTO SERRA VA IN FRANTUMI (Prima Parte)

  1. @kjai

    I discorsi che fai sul cappotto e sul thermos dimostrano che non hai capito cos’è il 2° principio della termodinamica, che regola la trasmissione del calore tra corpi caldi e corpi freddi.

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  2. IlikeCO2 :
    C’è un grosso equivoco in quello che mi scrivete

    Secondo me fai un tutt’uno di due questioni che vanno tenute separate. E t’imbrogli all’inizio con un’affermazione errata su cos’è l’effetto serra, per poi basarvi una parte del ragionamento. Confondi “l’effetto serra” con “la spiegazione scientifica dell’effetto serra”. Trovi (a tuo dire) un errore nella spiegazione scientifica, e a partire da esso neghi l’effetto serra in sé. C’è gente che tira fuori teorie da osteria sul comportamento dinamico di una moto, teorie potenzialmente sbagliate per spiegare perché in piega la ruota anteriore tenda a chiudere la curva. Quando anche queste teorie fossero errate, in piega la ruota anteriore tende _davvero_ a chiudere la curva (con qualunque moto normale). Perciò la questione sarà che i fisici da osteria dovranno caso mai studiarsi meglio la dinamica del mezzo. Ma se affermi invece che non è vero che la ruota chiude, _in_quanto_ è sbagliata la teoria che ti hanno proposto, prova a spingere forte sul semimanubrio esterno e poi valuta il risultato dell’esperimento.
    In base a quello che scrivi, anche se ci metti delle quantità che significano poco e niente (quell’1% è lì solo soletto e mancano le quantità per fare un bilancio energetico, oltre al fatto che è una percentuale ma di non si sa esattamente cosa), faccio questa considerazione. La terra, a quanto si dice, fu una palla di fuoco. Per cui, al pari del sole avrà ceduto energia nel circondario per irraggiamento, emettendo radiazioni ad altissima frequenza. Finché non si raffreddò gradualmente in maniera tale da irraggiare sempre meno. Riceve energia dal sole per irraggiamento. Possiamo supporre che rilasci nello spazio circostante _circa_ altrettanta energia quanta ne riceve dal sole, perché altrimenti saremmo già cotti da un pezzo. Perciò se quel 1% è “poco”, l’energia ricevuta dal sole è “poco”, e viceversa. E vengo al primo principio della termodinamica che tiri in ballo, ancora solo in linea di principio. Metti che ci sia un effetto serra, causato da qualunque cosa che non m’interessa qui, e che la terra si surriscaldi per aver trattenuto una maggiore quantità di calore ricevuto dal sole. Con l’aumento della sua temperatura aumenterà la frequenza delle onde che emette, per cui potrà dissipare l’1.01% di quel tot che dici tu, al posto del 1% secco. E si terrà in equilibrio per caso o per culo. Il risultato sarà “nessuna variazione” e soprattutto nessun trend di aumento a lungo termine, ma tu te lo sarai spiegato in un altro modo, con la negazione dell’ipotetico (lo ripeto e sottolineo) effetto serra che ho messo lì all’inizio. Per la tendenza all’entropia del cosmo (secondo principio della termodinamica, che citi) direi che la terra piuttosto si raffredderà nel lungo termine. Anche perché lo stesso accadrà al sole che le cederà dunque meno calore. Ma questo non comporta una necessaria correlazione con l’effetto serra o con la teoria dell’effetto serra (teniamo comunque distinte le due cose), e men che meno con la sperimentabilità dell’effetto serra in una serra, qualunque sia la sua causa.

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  3. Togliendo le varie strumentalizzazioni, mi sembra che sia oscuro il principio (ipotetico) di funzionamento dell’effetto serra… principio che garantirebbe la vita su questo pianeta…

    Dapprima i raggi solari a onda corta attraversano senza troppi problemi l’atmosfera terrestre, raggiungono la superficie e vengono assorbiti (fin qui è ovvio), il terreno emette quindi raggi IR a onda lunga che però vengono riflessi dall’atmosfera (questa è la parte ancora da chiarire) impedendone la dispersione dello spazio.

    Questo fenomeno quindi, intrappolerebbe il calore proveniente dal sole, garantendo così una temperatura media più elevata sulla superficie.

    Non si crea nulla, sarebbe una bestemmia scientifica XD

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  4. @IlikeCO2

    Qui non si tratta di CO2 (adorata dai sostenitori AGW) qui si tratta di un fenomeno globale tipico (sembrerebbe) della atmosfera dei pianeti.

    Mercurio è il pianeta più vicino al sole, ha un debole campo magnetico e non ha atmosfera, e contrariamente a quanto si potrebbe pensare NOn è il più caldo… il più caldo è Venere, che è il 2° pianeta in ordine dal sole, ha una spessa atmosfera (non vedi nemmeno la superficie) e ha un debole campo magnetico.

    Ora, da parte mia è una conclusione sicuramente affrettata, avendo analizzato il problema in poco tempo, ma credo che la presenza dell’atmosfera rispetto alla sua totale assenza sia abbastanza rilevante….

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  5. @Franco

    quello che scrivi è totalmente incomprensibile e privo di significato.

    Tiri fuori l’origine del cosmo, la temperatura della Terra miliardi di anni fa, e la mescoli con l’effetto serra di oggi.

    Scrivi cose sbagliate e prive di senso.

    @Andrea

    Perchè non leggi quello che ha scritto Nasif Nahle sull’assenza di effetto-serra anche su Venere?
    Dici di avere avuto poco tempo per analizzare il problema, e allora perchè non te lo studi meglio?

      (Quote)  (Reply)

  6. @Andreabont

    Dimenticavo.

    Io stesso avevo riportato qui, qualche tempo fa, i dati delle rilevazioni su molti pianeti e satelliti del sistema solare, da Venere, Terra, Luna, Giove, saturno, Urano, Nettuno, dove si dimostra, dati alla mano, che l’atmosfera e i “gas-serra” non c’entrano nulla, perchè dove non c’è (Luna) si riscontra più caldo rispetto alle previsioni basate sui calcoli teorici con la legge di Kirchhoff, costante di Boltzmann, corpo nero, ecc., mentre c’è i pianeti hanno temperature del tutto imprevedibili.

    Quindi tutto dipende dai suoli e dalla trasmissione di calore dei suoli, non dai gas atmosferici che – per il 2° principio della termod. – non possono scaldare corpi più caldi.

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  7. IlikeCO2 :
    @kjai.
    Quello che scrivi su Venere dimostra come i luoghi comuni facciano nascere “leggende metropolitane” prive di spessore scientifico.
    Venere non ha alcun “effetto serra” da CO2, come ha dimostrato brillantemente il prof. Nasif Nahle
    http://www.biocab.org/New-Pages.html, in uno studio dell’agosto 2010.
    Le altissime temperature della superficie di Venere sono dovute a due fattori:
    a) assenza di campo magnetico su Venere (a differenza della Terra), che fa sì che le particelle di plasma supercalde raggiungano la superficie del pianeta.
    b) irradianza solare.
    La combinazione di questi fattori spiega le altissime temperature della superficie, ma la CO2 non c’entra nulla, anche perchè l’atmosfera di Venere è piuttosto fredda, quindi è impossibile che i gas a temperature basse scaldino la superficie venusiana.
    Ma leggiti Nahle, perchè il suo lavoro dimostra quanta ignoranza ci sia in giro, e quanti luoghi comuni, tra cui il paragone tra Venere e la Terra a proposito del presunto “effetto-serra” che è improponibile perchè si tratta di pianeti in condizioni totalmente diverse.

    non sono in grado di rispondere a questo tuo commento perché non ho tempo di leggermi bene l’articolo che citi. Ho scorso il lavoro e mi sembra assai denso, quindi rinuncio direttamente a leggerlo visto il poco tempo che mi ritrovo.
    Tuttavia mi chiedo come mai non venga pubblicato da qualche parte questo lavoro; facile pubblicare su siti amici, difficile su riviste del settore. Non hai una citazione un po’ meno di parte?

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  8. IlikeCO2 :
    @kjai
    I discorsi che fai sul cappotto e sul thermos dimostrano che non hai capito cos’è il 2° principio della termodinamica, che regola la trasmissione del calore tra corpi caldi e corpi freddi.

    caro ILikeCO2,
    a pare invece che tu stia fossilizzandoti sul secondo principio della termodinamica, mentre con quello che ho detto io non c’entra. Cito da wikipedia (ti va? se no trovami una formulazione che ti piace di più):
    È impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo più freddo a uno più caldo (formulazione di Clausius).

    Ma chi ha mai detto che ci sia trasferimento di calore da un corpo più freddo ad uno più caldo? Personalmente ho detto che l’atmosfera assorbe una parte degli IR riemessi dal terreno dopo che ha assorbito la radiazione solare. Assorbendola si scalda, e quindi rallenta il calore perduto dal terreno, ch quindi raggiunge una temperatura maggiore sotto l’irraggiamento solare. Dove entra il secondo principio? E soprattutto, dov’è che non torna questo ragionamento? A me pare semplice, diretto, e innegabile.

    Ti chiederei anche di rispondere, senza fretta ovviamente, se hai letto l’articolo di Spencer e cosa ne pensi.

      (Quote)  (Reply)

  9. @IlikeCO2

    Io andrò a leggermi questo nuovo studio, ma tu guardi il fatto da un punto di vista totalmente errato, non è la temperatura del suolo che conta, ma la temperatura atmosferica, il calore non può passare (se considerato il sistema in equilibrio finale, dopo la transizione) da un corpo freddo ad uno caldo (spontaneamente, se spendi energia riesci a farlo) ma è appunto qui l’ipotesi, sia chiaro, io ti espongo l’ipotesi, non la sto sostenendo a priori.

    Il corpo caldo è la terra, il corpo freddo è l’atmosfera, la terra si scalda per due motivi 1) Geotermia 2) Radiazione solare, normalmente questo calore andrebbe disperso nello spazio, causando il rapido raffreddamento della superficie terrestre (il calore va dal corpo più caldo al corpo più freddo)

    Ma questo non avviene, l’ipotesi è infatti quella che, dato che per convezione non riesce, a causa della brusca diminuzione della pressione (che raffredda il gas) allora tenta per irraggiamento.

    L’irraggiamento come funziona? Allora, immagina il calore secondo il modello termodinamico: la quantità di energia cinetica nelle molecole. Questa energia viene gradualmente espulsa in pacchetti d’onda elettromagnetica (fotoni) nella frequenza dei raggi infrarossi.

    Si ipotizza che l’atmosfera abbia la proprietà (naturale) di riflettere buona parte di questi raggi infrarossi provenienti dal suolo, rispedendoli sul suolo stesso. Questo fenomeno NON scalda il pianeta, semplicemente evita che si raffreddi troppo in fretta.

    Spero che ora questo fenomeno, tuttavia non perfettamente capito/dimostrato, ti sia più chiaro.

    Saluti

      (Quote)  (Reply)

  10. Mi rivolgo all’autore del post.

    Ho notato delle grosse imprecisioni e notevole confusione riguardo le affermazioni di termodinamica contenute in questo post. Sarò felice di fornirle i necessari chiarimenti nel caso possa essere interessato. Cordiali Saluti.

    Giovanni Pellegrini

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  11. Ma a parte le varie precisazioni tecniche sull’articolo..nessuno è davvero preoccupato di questi cambiamenti?che il mondo per come lo conosciamo possa finire?

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  12. e se mai fosse? a cosa serve preoccuparsi? la natura fa il suo corso, e il piccolo uomo non può fare nulla per cambiare le cose, solo adattarsi.. a roma si dice.. tadadattà 🙂 è il motivo per il quale l’uomo non si è estinto.. si adatta..

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  13. e non vi preoccupate del futuro dei nostri figli e o delle future generazioni? o quanto meno che rimanga qualcosa di noi…

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  14. ma se uno si preoccupa cosa cambia? se il clima cambia, o sei preoccupato o meno, quello cambia cmq.. che ne sappiamo che ne sarà di noi? nessuno può saperlo..

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  15. massimo romani :
    Ma a parte le varie precisazioni tecniche sull’articolo..nessuno è davvero preoccupato di questi cambiamenti?che il mondo per come lo conosciamo possa finire?

    A me il riscaldamento non fa assolutamente paura.
    E’ il raffreddamento il vero problema. Guai quando finirà l’optimum climatico moderno.

      (Quote)  (Reply)

  16. esatto massimo. l’intento degli “scienziati” disinformatori è stata proprio questo.. inculcare alle persone che il pericolo è il riscaldamento..

    hanno creato un mostro che provoca il riscaldamento, la CO2, in questo modo hanno potuto creare una falsa economia verde, che ha depredato soldi dei contribuenti, per incentivare questo tipo di fallace economia..

    ci hanno inc***to ben bene..

    se i soldi buttati in questo tipo di attività fossero stati spesi per un programma di rimboschimento mondiale, oltre ad ottenere dell ottimo combustibile, (la legna)avrebbero migliorato la qualità dell aria e ottenendo una diminuizione della co2 reale..invece no..addirittura hanno depredato culture per il cibo per fare biocarburanti!!

    un effetto collaterale diabolico se ci pensi.. ci sarebbe da scrivere pagine e pagine sulla porcata colossale che ci hanno fatto digerire in questi ultimi 20 anni..

    meno male che la natura sta rivelando la vera faccia del problema, che riscaldamenti e raffreddamenti sono ciclici e l’uomo in tutto questo non c’entra nulla..

    apriamo gli occhi anche agli altri.. diffondete l’informazione…Grazie a NIA

      (Quote)  (Reply)

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