IL “MITO” DELL’EFFETTO SERRA VA IN FRANTUMI (Seconda Parte)

5)      L’atmosfera non è né una coperta, né una serra.

Il punto fondamentale è che il concetto di “effetto-serra” o “effetto-coperta”, nel caso dell’atmosfera terrestre, è fuorviante ed errato, semplicemente perché è totalmente scorretto paragonare degli oggetti passivi ed inerti come la coperta, o il soffitto in plastica o vetro e le chiusure delle serre, ad un luogo enormemente complesso, attivo e dinamico qual è l’atmosfera terrestre.

Sarebbe un po’ come equiparare una lavagna di ardesia ad un PC ultra-moderno, per il fatto che entrambi gli oggetti possono essere usati per scriverci sopra e hanno uno schermo nero!

Tutti i modelli dell’IPCC sono errati perché offrono sempre un’immagine piatta, rozza, semplicistica e bi-dimensionale dell’atmosfera terrestre, come uno spazio statico in cui avvengono solo movimenti in entrata ed in uscita: entrano x radiazioni, ne fuoriescono y.

Ma l’atmosfera terrestre è talmente dinamica e complessa, che noi riusciamo a malapena a prevedere per 4-5 giorni, o al più una settimana, le reazioni meteoclimatiche degli elementi che la compongono!

Ecco quindi che – come vedremo subito – è errato credere che una variazione in aumento dei “gas-serra” determini tout court – se non un aumento delle temperature (e abbiamo visto che non è possibile per le leggi fisiche) – un “rallentamento” crescente dei tempi quotidiani e stagionali di raffreddamento, nel passaggio dal giorno alla notte, e dall’estate all’inverno.

Il concetto fondamentale è che se da un lato i gas atmosferici rallentano i tempi di raffreddamento, nel contempo essi possiedono anche una vigorosa azione rinfrescante, che per intensità supera sempre la prima.

Quindi, se aumentano i gas atmosferici, in particolare la CO2 e l’umidità (H2O), questi gas in primo luogo “schermano” le radiazioni solari in entrata, inoltre un loro aumento si traduce anche in una crescita di nuvolosità, e dunque di pioggia e neve (in inverno e a determinate latitudini), e questa azione è SEMPRE prevalente e più intensa dell’azione  di “rallentamento” dei tempi di raffreddamento delle temperature.

Una prova di ciò l’abbiamo proprio osservando che i luoghi della Terra in cui si raggiungono le temperature più alte che altrove, sono proprio i luoghi aridi e i deserti (Sahara, Penisola arabica, Valle della Morte, ecc.) nei quali non vi è alcuna umidità e non piove quasi mai. Lì vi è anche una grande escursione termica, voi potete passare da +50°C all’ombra nelle ore di massima insolazione, a 0°C o sotto lo zero di notte, proprio perché non esiste alcuna umidità né gas che rallentino il raffreddamento delle temperature, ma d’altra parte non avete neppure nubi che schermino i raggi solari in entrata, impedendo loro di raggiungere la massima intensità.

Per contro, nei luoghi tropicali, equatoriali, o monsonici (Filippine, Vietnam, Brasile, ecc.) caratterizzati da elevate umidità ed ampia vegetazione pluviale, le temperature non scendono mai sotto i 15°C, mediamente, e addirittura voi avete molte località in cui tra giorno e notte avete un’escursione termica minima, e a volte nulla, potete trovare 27° C di giorno e 24°-25°C di notte.

Ma d’altra parte l’elevata umidità atmosferica impedisce anche che si raggiungano temperature massime troppo elevate, come nei deserti citati.

Ecco perché ha poco senso – come capita di leggere spesso – calcolare teoricamente cosa succederebbe se raddoppiasse la CO2 attuale, o se triplicasse o decuplicasse, ecc.

Il prof. Heinz Hug, ad esempio http://www.john-daly.com/artifact.htm  ha calcolato, in laboratorio, che se l’attuale CO2 atmosferica, che è più o meno lo 0.0357% di tutti i gas, raddoppiasse e arrivasse allo  0.0714, le temperature salirebbero solo di 0.017°C.

Il geofisico  Timothy Casey http://greenhouse.geologist-1011.net/ ha calcolato (cfr. al punto 3.1 in fondo) invece che se anche si aumentasse a 10.000 ppm (= parti x milione) la quantità di CO2 presente nell’atmosfera (cioè la si aumentasse di oltre 25 volte!)  la crescita delle temperature sarebbe solo di 0.04°C, cioè nulla.

Ma lo stesso Casey si affretta ad aggiungere che tale crescita delle temperature nell’atmosfera (teorica) verrebbe però compensata da un meccanismo di riequilibrio che vedrebbe diminuire le temperature a bassa quota, mentre salirebbero quelle degli alti strati della Troposfera, a 11 km. di altitudine ed oltre.

Le stesse considerazioni che faceva il noto fisico Miskolczi, analizzando l’azione di riequilibrio termico dell’atmosfera, rispetto ai fenomeni di “riscaldamento” che vi avvengono.

Ora, lasciamo perdere il fatto che – come abbiamo visto – anziché parlare di modestissima crescita delle temperature sarebbe corretto invece parlare di modestissimo rallentamento teorico dei tempi di raffreddamento, poiché i gas atmosferici (più freddi) non possono mai accrescere le temperature dei suoli (più caldi).

Ma il punto è che tutti questi calcoli teorici con la CO2 presa isolatamente e in laboratorio, o con la CO2 + umidità (che peraltro costituisce  il 95% e più dei c.dd. “gas serra”) non tengono conto del fatto che nella realtà l’azione “rallentante-del-raffreddamento” dei gas atmosferici è modesta, ed è soverchiata dalla loro capacità di schermare nel contempo le radiazioni solari, o innescare fenomeni rinfrescanti quali la condensazione dei gas caldi in nubi (espandendosi e salendo di quota), e poi la formazione di piogge o nevi, o di venti impetuosi (raffreddanti) per differenze di pressioni tra i vari strati d’aria.

6)      Inquinamento e temperature

Una delle falsità e manipolazioni peggiori e più irresponsabili operate dai propagandisti dell’IPCC e dai politici e media loro sodali, è quella di avere fatto passare nella testa delle persone concetti totalmente errati e fuorvianti, quali ad esempio: + “gas-serra” = + caldo nell’atmosfera e + caldo in superficie, oppure: + inquinamento atmosferico = + caldo.

Nella realtà chiunque conosca il clima e l’ambiente, oltre che le leggi fisiche, sa che non esiste alcun rapporto tra la crescita dell’inquinamento atmosferico e la crescita delle temperature, anzi semmai è vero il contrario: + inquinamento atmosferico = calo delle temperature terrestri!

Ed ecco perché il c.d. “effetto-serra”, oltre ad essere una bufala pseudoscientifica, non ha nulla a che fare con l’inquinamento dell’atmosfera, che crea semmai un effetto contrario a quello sostenuto dai ciarlatani dell’IPCC.

Lo possiamo dimostrare subito, sulla base dell’osservazione di TUTTI i fenomeni atmosferici e climatici che troviamo in natura.

E’ ben noto che quando si verificano eruzioni vulcaniche di grande portata, come fu quella del Pinatubo negli anni ’90 http://en.wikipedia.org/wiki/Mount_Pinatubo , o come fu nel 1815 quella del vulcano Tambora, in Indonesia http://it.wikipedia.org/wiki/Anno_senza_estate  si assiste a fenomeni di CALO delle temperature, o addirittura all’abolizione delle estati, come avvenne nel 1816 anche in Europa, quando vi fu un’estate freddissima, con nevi a giugno (!), quale diretta conseguenza dell’eruzione del vulcano indonesiano l’anno precedente e di alcuni altri vulcani.

Ciò perché l’enorme quantità di particelle di silicati, solfuri, polveri, ecc. che le grandi eruzioni vulcaniche sprigionano nell’atmosfera, crea una schermatura durevole delle radiazioni solari in entrata, e ciò si ripercuote sulle temperature, che scendono al suolo.

Ma lo stesso avviene – anche se su scala minore – nelle località urbane dove è – o era – più alto l’inquinamento atmosferico, lì si verifica IL CONTRARIO di un ipotetico effetto-serra, perché lì si verificano fenomeni di INVERSIONE TERMICA, quindi avete più caldo in quota, fino ad 1-2 km, e PIU’ FREDDO AL SUOLO!

http://it.wikipedia.org/wiki/Inversione_termica

Ciò accade perché lo smog e le polveri sottili creano cappe o nubi di smog nei bassi strati atmosferici, che determinano un’inversione dei gradienti termici, quindi al suolo avete temperature inferiori rispetto a quelle che trovate ad 1-2 km di quota, dove lo smog cessa, e circola aria più calda.

E’ quanto avviene anche ai Poli e nelle località dove c’è molta neve: il Sole non riesce a riscaldare (anche per la riflessione dei raggi per il fenomeno dell’albedo) la superficie terrestre gelata, dove l’aria solitamente è più fredda che alle altitudini più elevate, e anche lì c’è un’inversione del normale gradiente termico, (che fa sì che di solito salendo in quota le temperature si abbassino, fino ai –55°C dell’alta Troposfera, sopra gli 11 km. di altitudine al Polo e ai 20 km. all’Equatore).

Ma quello che conta è che in realtà “l’effetto-serra” non si è mai visto in natura, neppure là dove c’è il maggiore inquinamento atmosferico, e le città diventavano vere “camere a gas” invivibili.

Perfino lì, perfino a Londra quando vi fu nel 1952 la più pestilenziale nube di smog che uccise in pochi giorni moltissime persone, non accadde che vi fossero al suolo temperature più alte di quelle in quota, come ci vogliono fare credere i fanatici del serrismo.

Si verificò proprio l’opposto! Al suolo era fresco ed umido, e in quota, sopra la coltre di smog, le temperature erano più elevate, un classico caso di  inversione termica, L’OPPOSTO di un ipotetico e fantasioso “effetto-serra” che riscalderebbe il suolo per opera dei gas in alto nell’atmosfera.

Quindi non vi è alcun rapporto tra la lotta all’inquinamento atmosferico – che ovviamente è giusta e sacrosanta per la nostra stessa salute e vita – ed un ipotetico calo delle temperature e lotta al “riscaldamento globale”. Si tratta di fenomeni totalmente diversi, e che non hanno alcun rapporto tra loro, come i media ed i politici ignoranti vogliono farci credere.

Paradossalmente più inquinamento atmosferico (vulcani, smog, ecc.) significa anche temperature più basse al suolo, NON più alte!

Anche perché l’inquinamento atmosferico è determinato non già dai c.dd “gas serra”, che sono gas del tutto naturali e necessari alla vita, come la CO2 (che la natura produce da milioni di anni in quantità 1000 volte superiori a quelle umane ed è fondamentale nel metabolismo delle piante!) o il vapore acqueo delle nubi (che è 100 volte maggiore della CO2 e viene prodotto dall’evaporazione delle acque oceaniche), bensì dalla combustione industriale di sostanze tossiche come i benzeni, i solfuri, i cloruri, i fenoli,  dal pm10 e le polveri sottili, ecc. ecc.

Ancora una volta si può constatare come l’ignoranza scientifica e la manipolazione delle credenze popolari da parte dei media e dei politici che li sostengono, crei poi convinzioni – come il fantomatico “effetto-serra” – che non hanno alcuna base né scientifica, né sperimentale, né riscontro alcuno nei fenomeni naturali osservabili.

7)      L’atmosfera è un “radiatore”, non una coperta!

Vorrei quindi concludere con un’osservazione che mi sembra importante. Un’attenta osservazione dei fenomeni atmosferici, porta semmai a paragonare l’atmosfera ed i suoi complessi effetti ad un “radiatore” piuttosto che ad una serra o una coperta, quindi ci porta a ritenere che l’atmosfera raffreddi la superficie terrestre, e non la riscaldi affatto!

C’è poi un fenomeno/concetto – oltre quelli già esaminati sopra – che lo dimostra ampiamente, ed in modo visivamente chiaro.

E’ il concetto della “ CIRCOLAZIONE GENERALE ATMOSFERICA” che avviene nella Tropopausa, tra la Troposfera e la Stratosfera, sopra gli 11 km. di quota. http://www.meteorologia.it/didattica/avanzato/circolazione%20generale.htm

Perché negli ultimi decenni la circolazione atmosferica generale ha richiamato sempre più l’attenzione dei meteorologi, onde poter formulare previsioni sempre più precise?

Perché lì si sviluppano venti freddissimi di grande intensità,  tra i 200-300 km/h (Jet Stream o Corrente a Getto http://it.wikipedia.org/wiki/Corrente_a_getto ), di origine polare (e a –55°C), che ruotano attorno alla Terra secondo direzioni a volte vorticose e molto complesse (es. moto di Coriolis), e sono all’origine di moltissimi fenomeni atmosferici, tra cui le “supercelle” (nelle quali si sviluppano le grandi perturbazioni), e molti altri fenomeni atmosferici convettivi (es. onde di Rossby, tornado, monsoni, piogge tropicali, ecc.).

Ora, la grande circolazione atmosferica – se ci fate caso – funziona proprio come una sorta di gigantesco “radiatore” che avvolge la superficie terrestre, a somiglianza della ventola che la vostra auto aziona automaticamente per raffreddare il motore, e per evitare che fonda quando è troppo caldo.

Ecco perché ha poco – o nessun – senso pensare alla CO2 e ai presunti “gas-serra”, quando poi dobbiamo ammettere che i fenomeni atmosferici ci portano a vedere l’atmosfera come un “radiatore” attivo, e non come una coperta passiva ed inerte, e dunque ci portano a considerare i fenomeni termodinamici e termoconvettivi, e NON la valutazione “statica” e teorica delle proprietà dei gas.

In altre parole, e per ricorrere ad un esempio concreto: a voi importa se il motore della vostra auto è raffreddato da aria con più o meno CO2, o più o meno azoto e ossigeno?

Ovviamente no, perché quello che prevale e conta è il fatto che il meccanismo convettivo del radiatore faccia sì che lo spostamento dell’aria sia il fattore dominante nel raffreddamento del motore, NON la composizione dei gas che la ventola spinge verso il motore caldo.

Allo stesso modo, i meccanismi termoconvettivi “rinfrescanti” che portano alla formazione di nubi, venti, piogge e nevi nell’atmosfera terrestre, prevalgono sulla composizione e la percentuale dei singoli gas, e sui loro presunti effetti “riscaldanti” o “rallentanti-del-raffreddamento”, nella dinamica del raffreddamento di quel “motore” della Terra che sono i suoli terrestri, o le superfici oceaniche.

Quindi saranno i Cicli Solari, i movimenti astronomici di Sole e Terra, le grandi correnti oceaniche, la Circolazione Generale Atmosferica, e tutti i fenomeni termoconvettivi a loro connessi (venti, piogge, nevi, nuvolosità e perturbazioni) a dettare i ritmi dei cambiamenti climatici, non già un fantomatico ed inesistente “effetto-serra” da variazioni percentuali dei gas atmosferici.

8)      Il “luminare” non è infallibile

Per concludere, se permettete, un piccolo consiglio, che ho sempre applicato a me stesso.

Questi sono argomenti sui quali è facile rimanere confusi, o fuorviati, perché il clima è un argomento complesso, che implica la conoscenza di molti concetti fisici, chimici, termodinamici, matematici, meteorologici, ecc., su cui non si troveranno mai due persone che la pensano proprio allo stesso modo.

Inoltre è facile rimanere perplessi, leggendo – come capita spesso – articoli sul clima nei quali si mostrano calcoli matematici molto complessi (e non comprensibili ai più), con integrali, funzioni implicite, hamiltoniane, laplaciane, ecc., tali da lasciare l’impressione che chi ha scritto quegli articoli sia un “luminare” dal quale possiamo solo imparare.

Ebbene, non è affatto così!

Mi sono reso conto che – non di rado – coloro che possiedono una grande preparazione specifica e tecnica, poi magari sviluppano ragionamenti e conclusioni finali errati perché partono da concetti più semplici, ma viziati da errori in partenza.

In questo articolo, come noterete, mi sono limitato ad illustrare i concetti fondamentali (senza calcoli o spiegazioni troppo complesse) che dimostrano –  e non solo a mio parere, è ovvio – la totale infondatezza scientifica e sperimentale dell’effetto-serra, a cui – fino a 4-5 anni fa – anch’io avevo dato credito, semplicemente perché lo davo per scontato, sentendolo citare ovunque da anni da tantissime persone, e non riflettevo sull’inconsistenza delle sue basi scientifiche.

Ebbene, di recente ho avuto modo di parlare con un docente universitario abbastanza noto (di cui taccio il nome) che invece crede ancora che il concetto di “effetto-serra” sia valido.

Sono rimasto colpito dal fatto che – quando cercavo di illustrargli i concetti e i dati sperimentali che demoliscono tale falsa teoria (1° e 2° principio, serre di Wood, temperature lunari, inversione termica, grande circolazione atmosferica, coperta, thermos, ecc.), gli stessi che ho esposto qui, lui eludeva il discorso, si capiva che gli dava fastidio ragionarci su, si rifugiava in considerazioni marginali (essendo un chimico) e molto teoriche e tecniche sulle proprietà  della CO2, ecc.

Beh, non ci crederete, ma perfino questo docente universitario ha dato prova di una lacuna madornale, e proprio nel campo in cui dovrebbe essere più preparato, la chimica (su cui in generale ne sa molto più di me, lo ammetto).

Ad un certo punto se ne è uscito dicendo che le molecole della CO2 che si era sviluppata nell’atmosfera di Roma, dopo l’incendio del 64 d.C. (attribuito all’imperatore Nerone), dovrebbero ancora essere in circolazione oggi, dopo quasi 2000 anni!

Sono rimasto sbalordito, perché avevo proprio letto poco tempo prima (abbastanza casualmente) un articolo (che allego) che dimostra che TUTTI i sondaggi effettuati utilizzando il carbonio 14 per stabilirne la datazione, portano a ritenere che le molecole di CO2 non possano permanere nell’atmosfera più di 5-15 anni, in media!

Solo i ciarlatani propagandisti dell’IPCC avevano avuto la spudoratezza di scrivere che la CO2 può stazionare nell’atmosfera fino a 200 anni, ma senza mai portare alcuna prova che lo dimostrasse.

http://www.c3headlines.com/2009/09/the-liberal-attack-on-science-acorn-style-the-ipcc-fabrication-of-atmospheric-co2-residency-time.html

Ma neppure l’IPCC era arrivata a dire l’assurdità che ci possa essere ancora in circolazione la CO2 dell’incendio di Roma del 64 d.C.!

Eppure questo docente universitario non conosceva un concetto basilare: credeva che la CO2 potesse “vivere” fino a 2000 anni e oltre, anziché fino a 15, un po’ come se uno zoologo vi dicesse che un cane potrebbe vivere 2000 anni!

Ecco perché sono convinto che su questi argomenti sia importante informarsi, e considerare i concetti più importanti, andando al nocciolo delle questioni, e ragionando con la propria testa.

Ma mai fidarsi “ a scatola chiusa” di presunti “luminari”, potrebbero avere preso dei colossali abbagli.

IlikeCO2

73 pensieri su “IL “MITO” DELL’EFFETTO SERRA VA IN FRANTUMI (Seconda Parte)

  1. @ ILIKECO2

    Volevo solo dire che mi sembra che la pensiamo allo stesso modo riguardo agli effetti della CO2 sulla temperatura del nostro pianeta.

    Poi per quel che riguarda la corrente a getto, il mio intervento voleva sottolineare il fatto che non ridustribuisce molto il calore tra poli e zone calde, tra la superficie e le zone ad alta quota, poichè tende essere disposta come i paralleli e non come i meridiani e solo ad alta quota. Sicuramente, invece, è fondamentale per seguire il movimento delle perturbazioni, infatti delimita zone caratterizzate da aria con temperature molto diverse.

    Ciao

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  2. Se te che neghi l’evidenza,
    qui ci sono spiegati tutti i concetti che a te risultano oscuri.

    Come perchè non si violi nessun 2 principio della Tdinamica..
    E’ in inglese ma non penso sia un problema..

    http://www.drroyspencer.com/2009/04/in-defense-of-the-greenhouse-effect/

    Ti riporto solo il passaggio che più ti interessa, ma è abbastanza interesante tutto:

    IT VIOLATES THE SECOND LAW OF THERMODYNAMICS
    A second objection has to do with the Second Law of Thermodynamics. It is claimed that since the greenhouse effect depends partly upon cooler upper layers of the atmosphere emitting infrared radiation toward the warmer, lower layers of the atmosphere, that this violates the 2nd Law, which (roughly speaking) says that energy must flow from warmer objects to cooler objects, not the other way around.

    There are different ways to illustrate why this is not a valid objection. First of all, the 2nd Law applies to the behavior of whole systems, not to every part within a system, and to all forms of energy involved in the system…not just its temperature. And in the atmosphere, temperature is only one component to the energy content of an air parcel.

    Secondly, the idea that a cooler atmospheric layer can emit infrared energy toward a warmer atmospheric layer below it seems unphysical to many people. I suppose this is because we would not expect a cold piece of metal to transfer heat into a warm piece of metal. But the processes involved in conductive heat transfer are not the same as in radiative heat transfer. A hot star out in space will still receive, and absorb, radiant energy from a cooler nearby star…even though the NET flow of energy will be in the opposite direction.

    In other words, a photon being emitted by the cooler star doesn’t stick its finger out to see how warm the surroundings are before it decides to leave.

    Furthermore, we should not confuse a reduced rate of cooling with heating. Imagine you have a jar of boiling hot water right next to a jar of warm water sitting on the counter. The boiling hot jar will cool rapidly, while the warm jar will cool more slowly. Eventually, both jars will achieve the same temperature, just as the 2nd Law predicts.

    But what if the boiling hot jar was by all by itself? Then, it would have cooled even faster. Does that mean that the presence of the warm jar was sending energy into the hot jar? No, it was just reducing the rate of cooling of the hot jar. The climate system is like the hot jar having an internal heating mechanism (the sun warming the surface), but its ability to cool is reduced by its surroundings (the atmosphere), which tends to insulate it.

    Another way the objection is voiced is that a layer of the atmosphere that absorbs infrared energy at a certain rate must then also emit it at the same rate, so how can that layer “trap” any energy to warm? This misconception comes from a misunderstanding of Kirchoffs Law, which only says that the infrared opacity of a layer makes that layer’s ability to absorb and emit IR the same. The actual rate of infrared absorption by a layer depends upon that opacity AND the temperatures of the emitting layers above and below, but the rate of emission depends upon the the same opacity and the temperature of the layer itself. Therefore, the rate of infrared flows in and out of the layer do not have to be equal, and if they are not equal, the layer will either warm or cool radiatively.

    ciao

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  3. @paolo

    quelle che mi citi sono affermazioni senza supporto sperimentale…

    il calore sperimentalmente si sposta secondo il 2° principio, la legge di Kirchoff non basta a descriverlo.

    Inoltre, nessuno dice – come l’autore di quell’articolo afferma- che le radiazioni non possano andare verso il basso.

    Ma NON possono scaldare corpi più caldi.

    Quindi ti suggerirei di pensare con la tua testa, e non citarmi articoli a vanvera…

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  4. IlikeCO2 :@Fabiodue
    Dimenticavo una cosa importante…
    Non è vero che nel caso di Paesi a clima tropico-equatoriale come Filippine, Brasile, Venezuela, ecc., la grande circolazione atmosferica e i venti abbiano a che fare con la presenza maggiore o minore di “gas-serra”.
    C’è un punto fondamentale che molti fanno finta di dimenticare: il maggior “gas-serra” – come riconosce la stessa IPCC – è l’acqua, il vapore atmosferico (che poi forma le nubi), che rappresenta il 95% ed oltre dei “gas-serra”, la CO2 ed il metano solo “trace gas” cioè gas in % secondarie.
    E allora, quando là avete i monsoni, o i tornado, ecc., o la stagione delle piogge, a causa dei venti e delle perturbazioni, voi avete lo stesso nubi e vapore, e dunque una enorme concentrazione di “gas-serra”, la più alta che esista sulla Terra.Quindi Fabiodue la circolazione atmosferica generale non c’entra proprio, perché non “pulisce” affatto l’atmosfera dai “gas-serra”, il vapore acqueo e la CO2 restano uguali, anzi aumentano quando piove molto (stagione delle piogge).
    Eppure le temperature non salgono quasi mai oltre i 32°-33° C, il che vuol dire che rispetto ai deserti – dove si raggiungono temperature di oltre 50° C, e non ci sono “gas-serra”, nei Paesi piovosi ci sono oltre 20°C di differenza in meno, un’enormità!
    Quindi giratela come volete, ma se nei deserti – dove non esistono “gas-serra” – le temperature sono enormemente più alte proprio rispetto alle località che sono strapiene di gas-serra, allora vuol dire una sola cosa: questa teoria ridicola dell’effetto-serra, secondo cui la CO2 e il vapore acqueo provocano la crescita delle temperature è così stupida, da essere smentita palesemente dalla natura stessa, e dalla semplice osservazione dei fatti naturali.
    Poi puoi anche trovarti dei fanatici – che hanno fatto del GW e dell’effetto-serra la loro povera religione – che vengono anche qui a negare l’evidenza e a ripetere come un mantra che l’”effetto-serra” è una legge scientifica.
    Ma non si rendono conto di quanto ciò sia patetico…e allora io li sfido: spiegatemi come mai nei deserti non esistono gas serra, eppure le temperature raggiungono i 58° C del deserto libico del 1922, mentre dove ci sono altissime concentrazioni di “gas serra”, e milioni di persone che ci vivono, voi avete le foreste più rigogliose del pianeta (Amazzonia, Indonesia), una biodiversità favolosa, e soprattutto temperature stabili, e che sono inferiori di oltre 20°C a quelle dei luoghi senza gas serra.
    Ma non ci avevano raccontato che con i “gas-serra” la Terra diventa un deserto?
    Eh, mi sa che ci avevano raccontato un bel po’ di frescate….

    Non ho parlato di “pulizia dell’atmosfera”, bensì di meccanismi di trasporto del calore (circolazione generale dell’atmosfera), molto attivi in zona equatoriale (complici anche le nubi, che impediscono alle temperature di salire o scendere troppo), meno nelle zone tropicali, dove la persistenza di alte pressioni (e qundi di calme) favorisce molto fortissime escursioni termiche giorno/notte, specie sui continenti.

    Quanto al vapore d’acqua, come ho già detto, concordo in pieno, anche secondo me è lui il responsabile primo del cosiddetto “effetto serra”, il contributo della CO2 non può che essere assai modesto, viste le concentrazioni.

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  5. Insomma, come sappiamo, sulla Terra le temperature (diurne) più elevate si raggiungono dove c’è la massima insolazione e dove il meccanismo di trasporto di calore verso altre zone della Terra è meno attivo, cioè nelle zone desertiche tropicali, che sono infatti caratterizzate da alte pressioni persistenti (una fra tutte: il Sahara, ma anche il Deserto Arabico, oppure i deserti negli Stati Uniti sudoccidentali o il Deserto di Atacama in Cile o il Kalahari nell’Africa meridionale).

    Invece, probabilmente, le temperature notturne più elevate si raggiungono dove c’è la più alta concentrazione di vapore acqueo, che limita molto la dispersione notturna.

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  6. Ilike Co2 :
    @paolo
    quelle che mi citi sono affermazioni senza supporto sperimentale…
    il calore sperimentalmente si sposta secondo il 2° principio, la legge di Kirchoff non basta a descriverlo.
    Inoltre, nessuno dice – come l’autore di quell’articolo afferma- che le radiazioni non possano andare verso il basso.
    Ma NON possono scaldare corpi più caldi.
    Quindi ti suggerirei di pensare con la tua testa, e non citarmi articoli a vanvera…

    ma io penso con la mia testa (forse pure troppo) ma se leggo articoli interessanti non vedo il motivo di non linkarli (se vuoi la prossima volta evito di mettere la fonte e faccio finta di scriverlo io…

    Ma quellio che non capisci è che te dici una cosa vera che i un copro freddo non potrà mai scaldare un corpo caldo.. ma in generale l’atmosfera e i gas che la compongono subiscono molto di più il trasporto di calore per irraggiamento.

    Il calore trasportato per irraggiamento può pure andare da un copro con T minore verso uno a T maggiore.

    Ma scusa una cosa.. a me pare di un banale..
    Come mai la T in troposfera diminuisce con l’altezza?
    E in particolare come mai in un atmosfera satura di acqua la T diminuisci più lentamente, mentre in condizione più secche è più netto l’incremento??

    Detto in parole semplici perchè le sere SERENE abbiamo un maggior raffreddamento rispetto alle sere Nuvolose????

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  7. per la precisione non si dovrebbero confondere le nuvole con il vapore acqueo……la copertura nuvolosa ha un effetto coperta e rallenta il raffreddamento quindi notti nuvlose piu calde e serene piu fredde , ma non ha niente a che vedere con l’effetto serra. Almeno questo è quello che ho capito leggendo e informandomi un po………

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  8. Da wikipedia

    Una nuvola, o nube, è una massa visibile di piccole goccioline d’acqua o cristalli di ghiaccio sospesi nell’atmosfera,
    Le nuvole che si formano sulla Terra sono costituite di vapore acqueo che, condensandosi, forma piccole goccioline o cristalli di ghiaccio, solitamente di 0,01 mm di diametro. Quando si formano agglomerati di miliardi queste goccioline, appare visibile la nuvola, di un tipico colore bianco, dovuto all’alta riflessione della luce (fra il 60% e il 85%) sulla superficie di queste goccioline.
    Le nubi sono prodotte dalla condensazione del vapore generato dall’evaporazione dell’acqua sulla superficie terrestre (contenuta nei mari, laghi, fiumi, etc.) a causa del riscaldamento solare. Il fenomeno, per quanto complesso, si può riassumere come segue:

    A causa dell’irraggiamento solare la temperatura della superficie terrestre aumenta. Per conduzione termica il suolo caldo scalda anche l’aria a contatto con esso. Poiché l’aria calda è più leggera di quella fredda, essa si solleva generando una corrente ascensionale e portando con sé l’umidità contenuta. Salendo, l’aria si raffredda adiabaticamente, raggiungendo il punto di saturazione del vapore, il quale pertanto si trasforma in minuscole goccioline di acqua, che galleggiano nell’aria, formando per l’appunto le nubi. Se la temperatura è particolarmente bassa, queste si trasformano in microscopici cristalli di ghiaccio.

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  9. MI sembra che ci sia una confusione abbastanza fondamentale tra nuvole e vapore acqueo. E si confonde l’ipotetico effetto serra del vapore acqueo con l’effetto coperta delle nubi…..

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  10. è ma vieni lì il bello..

    Andiamo a piccoli passi:

    Vi torna che la terra EMETTE dato che ha una T diversa da 0 K e che in atmosfera ci sono tantissime microscopiche particelle d’acqua che assorbono la Radiazione IR?

    Ditemi se vi torna questo semplice concetto.

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  11. @ Paolo

    conosco benissimo le teorie di Roy Spencer a proposito dell’effetto-serra, e la confusione che ha in testa, e il suo modo di ribaltare le affermazioni altrui.

    Prima di tutto: nonostante ciò che scrive Spencer, io (e non solo io è ovvio) NON mi sogno nemmeno di pensare che le radiazioni non possano dirigersi da un corpo più freddo (atmosfera) ad un corpo più caldo (superficie terrestre).

    E’ ovvio che per il II principio della termodinamica un corpo freddo riscaldato da uno più caldo può emettere radiazioni IR in ogni direzione, e che si dirigono anche verso il corpo caldo.

    Il problema è che quelle radiazioni NON riescono a riscaldare il corpo più caldo.

    Esempio:

    Io ho una stanza alla temperatura di 10°C dove c’è un tavolo di legno.

    Accendo una stufa a raggi infrarossi, a 200° C, e dopo un’ora la temperatura della stanza e del tavolo salgono a 25° C.

    A quel punto il tavolo emetterà più radiazioni IR, parte delle quali si dirigeranno verso la stufa a 200° C, ma non alzeranno la temperatura della stufa nemmeno di un miliardesimo.

    Allo stesso modo:

    La superficie terrestre, riscaldata dal Sole, emette una radiazione IR di – ipotesi – 450 W/m2, che sale verso l’atmosfera, e riscalda i gas, che a loro volta emettono una radiazione IR di 250 W/m2 in tutte le direzioni, e una parte si dirige verso la superficie terrestre (backradiation), diciamo 60 W/m2

    Bene, a questo punto hai due flussi di onde elettromagnetiche, che possono essere descritte in fisica termodinamica come due vettori di Poynting, la cui potenza radiativa sulla superficie irradiata è uguale al FLUSSO dei due vettori, e il modulo (= intensità dei flussi) è pari al prodotto delle intensità dei due campi (magnetico ed elettrico).

    E siccome nel caso di due vettori aventi direzione uguale, ma verso opposto, la risultante è la DIFFERENZA tra i due vettori, ecco che il flusso risultante sarà dato da : 450 – 60 W/m2 = 390 W/m2 e il verso sarà quello del vettore avente modulo maggiore, cioè avremo 390 W/m2 di radiazione IR che sale dalla superficie verso l’atmosfera, ma non avremo nemmeno 1 W/m2 sulla superficie terrestre, quindi nemmeno 1/1000 di °C in più al suolo.

    IL signor Roy Spencer non conosce il calcolo vettoriale delle grandezze fisiche, che è la base della fisica, altrimenti avrebbe capito che anche usando la meccanica quantistica e il calcolo degli spostamenti del calore come onde elettromagnetiche, il calcolo vettoriale delle forze e dei flussi dimostra che la radiazione più debole in direzione opposta a quella più forte NON riesce a prevalere, e quindi non riscalda proprio niente.

    Ma il signor Roy Spencer faceva parte della NASA, che pochi mesi fa è stata messa sotto accusa proprio per avere nascosto i calcoli sbagliati sull’effetto serra e il budget radiativo, proprio con un errore clamoroso di calcolo vettoriale di Gavin Schmidt, che ha moltiplicato per 2 gli effetti radianti della CO2, ipotizzando che la radiazione andasse “up and down” e non in tutte le direzioni, quindi creando anche lui energia dal nulla.

    http://climaterealists.com/attachments/database/GreenhouseGasTheoryDiscredited.pdf

    Quindi ti suggerirei di informarti bene a proposito delle vicende della NASA, i suoi clamorosi errori, e fossi in te prenderei molto con le molle le dichiarazioni del signor Roy Spencer.
    Forse credevi di “impressionarmi” citandomi Roy Spencer, ma lo conosco benissimo, e so benissimo ciò che dice, e quel che dice sull’effetto serra è sbagliato, ed è inoltre viziato da “conflitto di interessi” (avendo fatto parte della NASA, che ha nascosto dati errati del passato, ed ora è stata citata in Tribunale).

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  12. @Paolo + Giovanni

    Mi sembra che non abbiate letto bene quello che ho scritto su nubi, vapore acqueo ed il SIMULTANEO effetto raffreddante e di rallentamento del raffreddamento, non c’è nessuna confusione.

    In altre parole.

    Le nubi schermano i raggi solari in entrata, quindi avremo – rispetto ai luoghi in cui non ci sono – MENO radiazioni ad alta frequenza (x, gamma, UV) in entrata, quindi meno radiazioni IR emesse dalla superficie terrestre riscaldata.

    Quindi le temperature che non potranno mai salire oltre certi limiti (tropici)

    E tuttavia, la maggiore % di umidità e H2O nell’atmosfera – che le nubi e l’umidità recano con se – rallenterà il raffreddamento notturno, ed avremo minri escursioni termiche.

    Però il bilancio sarà comunque a favore del RAFFREDDAMENTO, nei luoghi in cui c’è più vapore acqueo, nubi e CO2, perchè sicuramente avremo più caldo di notte, ma avremo anche molto meno caldo di giorno.

    Esempio:

    Filippine: media delle temp. max. diurne annuali = circa + 25° C
    media delle temp. min. notturne = circa 18° C

    Deserto Sahara: medie delle temp. max. diurne = circa 48° C
    media delle temp. min. notturne = circa 3°-4° C

    Quindi l’analisi delle temp. min. e max delle Filippine, e di altri paesi tropicali, rende evidente il DUPLICE potere rinfrescante (diurno) e rallentante del raffreddamento (notturno) del vapore e della CO2 atmosferica.

    Ma per caso preferireste vivere nel Sahara?

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  13. ma scusa una cosa, io non dico che la radiazione IR riscalda la superficie terrestre..
    ma dico che rallenta il raffreddamento.. io pensavo fosse questo l’effetto serra.

    questa è la def. di wikipedia di effetto serra:

    L’effetto serra è un principio naturale che si riferisce alla capacità di un pianeta di trattenere nella propria atmosfera parte del calore proveniente dal Sole.

    Comunque io non difendo nessuna ideologia sono qui solo per capire e per curiosità scientifica.

    Cioè da un punto di vista fisica la CO2-Acqua-Metano mi devono assorbire l’ IR no?

    -ps- rispondi pure al quesito che ho posto su quanta CO2 viene sciolta negli oceani a seguito della Nina.. 😀

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  14. paolo :

    Il calore trasportato per irraggiamento può pure andare da un copro con T minore verso uno a T maggiore.

    NO.
    Temo che tu stia confondendo il calore con i fotoni….. I fotoni viaggiano da un all’altro ma il bilancio sarà sempre che il corpo caldo si raffredda e quello freddo si scalda.
    Luca

    P.S.
    Se crei il contrario, avrei un affaruccio da proporti… un motorino che va per sempre, basta tenerlo al caldo… Per 1.000.000 di euro ti cedo il brevetto…
    8) 😉

    Ciao
    Luca

      (Quote)  (Reply)

  15. otto domande semplici semplici se qualcuno vuole rispondere :

    1) qual’e ‘ la percentuale di co2 presente oggi nell’aria ?
    2) e’ uniforme su tutta la terra o e variabile ?
    3) se e’ variabile come fanno a costruire una media globale
    4) la co2 lascia o in parte filtra la radiazione solare
    5) per fare un esperiemnto semplice perche non si utilizza una serra con all’ interno un atmosfera intasata di co2 e un altra di ossigeno , valutando la differenza
    6)con il raffreddamento in atto ritorna nel mare??
    7) in che percentuale la co2 diventa veramente tossica
    8) quando si libera nell’ atmosfera che fa resta al suolo , sale , si distribuisce in modo uniforme?

      (Quote)  (Reply)

  16. @ Beppe

    1) attorno a 385 ppm (parti per milioni, cioè lo 0.0385% di tutti i gas atmosferici)

    2) variabile, in certi luoghi e a certe altitudini ne hai molta, in altri poca, però in generale il valore medio è sufficientemente indicativo

    3) appunto , ha poco senso, come dire che la temperatura media della superficie terrestre è + 15°C, però ripeto, entro certi limiti si può accettare.

    4) la CO2, come tutte le molecole gassose, e tutti i corpi, in parte riflette, in parte emette, e in parte assorbe una radiazione che la colpisce.
    Ma la somma delle % di emissività, assorbitività, riflessività delle radiazioni deve sempre dare 1.

    5) Veramente l’aria che respiriamo ha ossigeno solo per il 21%, se riempissi una serra di ossigeno – a causa del suo elevato potere caustico – scoppia e brucia tutto. Comunque sono stati fatti anche esperimenti (io pure ne ho fatto uno) comparando un contenitore d’aria e uno di CO2, il risultato è che si riscaldano allo stesso modo, in condizioni uguali, perchè il riscaldamento del contenitore NON dipende dal gas, ma dal calore rilasciato dal terreno o dalla superficie su cui lo hai collocato.

    6) è esatto, quando gli oceani vengono riscaldati hai maggiore evaporazione, e quindi la CO2 contenuta viene rilasciata di + nell’atmosfera e avrai più CO2, il contrario quando le temperature si abbassano, e la CO2 viene assorbita dalle acque.

    7) Su questo quesito può meglio risponderti un medico come Simon, tuttavia è dimostrato che nelle ere preistoriche vi era un contenuto di CO2 nell’atmosfera fino a 20 volte maggiore, e non vi era alcun danno per la vita animale e vegetale.

    8) quando si libera nell’atmosfera, come tutti i gas, si muove secondo un effetto combinato di temperature (+ sono alte + i gas si espandono), pressioni atmosferiche dell’aria, e venti o perturbazioni varie.
    Inoltre devi anche considerare l’interazione con piante o alghe ed altri organismi biologici che la assorbono e se ne nutrono.

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