Archivio mensile:Ottobre 2010

NOWCASTING DEL FINE SETTIMANA: Ci aspetta una seconda parte di ottobre movimentata!

(Immagine Soho autoaggiornante)

Attualmente sono presenti 3 regioni nel sole, la 1112 al suo sesto giro di stella, la 1113 nel nord e la 1115 (ex 1108) nel sud emisfero.

Ma dal Behind si notano altre 3 AR che stanno per sopraggiungere:

(Immagine autoaggiornante)

E precisamente 2 nel nord emisfero, ed una in quello sud!

Entro qualche giorno quindi, le AR attive nel disco solare potrebbero raggiungere il numero di 6, un fatto mai accaduto da quando è partito il ciclo 24.

Ad una prima parte del mese tranquilla, farà dunque seguito una seconda molto movimentata, ed ovviamente assisteremo al soliti conteggi da parte dei centri ufficiali, che nulla avrannoa che fare con la continuità col passato!

Un occhio al solar flux quindi ed un altro al Nia’s count…

E per finire, va anche detto che l’area delle AR è assolutamente non rilevante, a differenza di quanto accadeva nei cicli precedenti. Un ciclo 24 che sta accelerando piano piano, ma senza, ancora, scossoni particolari. In un simil contesto mi sento di affermare che l’ormai famosa teoria di L&P stia acquisendo sempre più importanza…

Stay tuned, Simon

Si dimette il Prof. Harold Lewis criticando aspramente l’American Physical Society (APS)

Il Prof. H. Lewis, professore emerito all’università di fisica di Santa Barbara, presenta le sue dimissioni al presidente dell’APS tramite una lettera shock, in cui non risparmia alcun colpo contro quella che lui chiama “la più grande truffa psdeudoscientifica mai vista”, ovvero la teoria dell’ AGW.

Ringrazio Maurizio Morabito che ha tradotto brillantemente tale missiva ed il sito Climate Monitor che ha riportato la traduzione e da cui ho attinto il materiale:

http://www.climatemonitor.it/?p=13202

Da: Hal Lewis, University of California, Santa Barbara

A: Curtis G. Callan, Jr., Princeton University, Presidente della

American Physical Society

6 ottobre 2010

Caro Curt:

Quando sono entrato nell’American Physical Society 67 anni fa era molto giovane, molto più disponibile, e non ancora corrotto dall’inondazione di denaro (una minaccia contro cui Dwight Eisenhower mise in guardia un mezzo secolo fa). Infatti, la scelta della fisica come professione era allora garanzia di una vita di povertà e di astinenza — la seconda guerra mondiale ha cambiato tutto questo. […] Non più tardi di 35 anni fa, quando ho presieduto il primo studio APS di contenuto sociale e scientifico, il Reactor Safety Study, sebbene ci fossero zeloti in abbondanza intorno a noi, non vi era alcuna traccia di eccessiva pressione su di noi come fisici. Siamo stati quindi in grado di produrre ciò che credo sia stata ed è una valutazione onesta della situazione in quel momento. […] Ero orgoglioso di quello che avevamo fatto in un’atmosfera così elettrizzata. Alla fine il comitato di sorveglianza, nella sua relazione al Presidente APS, preso atto della completa indipendenza in cui avevamo svolto il lavoro, previde che la relazione sarebbe stata attaccata da entrambi i lati. Quale più grande riconoscimento avrebbe potuto esserci?

Com’è diverso ora. I giganti non camminano più sulla terra, e il diluvio di denaro è diventato la ragion d’essere della maggior parte della ricerca nella fisica, il sostentamento vitale di molto altro, e fornisce il supporto per un numero imprecisato di posti di lavoro professionale.

Per ragioni che presto diverranno chiare, quello che una volta era il mio orgoglio di essere un componente dell’APS per tutti questi anni si è trasformato in vergogna, e io sono costretto, senza provare alcun piacere, ad offrire le mie dimissioni dalla Società.

E’, naturalmente, la truffa del riscaldamento globale, con (letteralmente) migliaia di miliardi di dollari che la guidano, che ha corrotto così tanti scienziati, e ha travolto l’APS come un’onda anomala. E’ la truffa pseudoscientifica più grande e di maggior successo che ho visto nella mia lunga vita di fisico. Chiunque avesse il minimo dubbio dovrebbe sforzarsi di leggere i documenti del ClimateGate, che lo mettono a nudo (il libro di Montford riporta i fatti molto bene). Non credo che un vero e proprio fisico, anzi, scienziato, possa leggere quella roba senza repulsione. Vorrei anzi quasi fare di quella repulsione una definizione della parola di scienziato.

Che cosa ha fatto l’APS come organizzazione di fronte a questa sfida? Ha accettato la corruzione come la norma, se ne e’ adeguata supinamente. Per esempio:

  1. Circa un anno fa alcuni di noi hanno inviato una e-mail su questo tema a una frazione dei soci. L’APS ha ignorato il problema, ma l’allora Presidente ha immediatamente avviato un’indagine ostile su dove avessimo preso gli indirizzi e-mail. Nei suoi giorni migliori, l’APS era solita stimolare la riflessione su temi importanti, e infatti lo Statuto dell’Associazione indica questo come il suo scopo principale. Non più. Tutto ciò che è stato fatto lo scorso anno è stato pianificato per silenziare il dibattito.
  2. La dichiarazione spaventosamente tendenziosa dell’APS sui cambiamenti climatici sembra sia stata scritta in fretta da poche persone durante una pausa pranzo, e non è certo rappresentativa delle capacita’ dei membri APS per come li ho a lungo conosciuti. Così alcuni di noi hanno inviato una petizione al Consiglio chiedendo di riconsiderarla. Uno dei segni (negativamente) distintivi nella comunicazione era la velenosa parola ‘incontrovertibile’, riferibile a poche aree della fisica, non certo a quella dei cambiamenti climatici. In risposta l’APS ha nominato un comitato segreto che non si e’ mai riunito, nè si è mai preso la briga di parlare con qualsiasi scettico, eppure ha sottoscritto la dichiarazione originale nella sua interezza. (Hanno ammesso che i toni erano un po’ forti, ma hanno sorprendentemente mantenuto la velenosa parola ‘incontrovertibile’ per descrivere l’evidenza scientifica, una posizione che nessuno sostiene.) Alla fine, il Consiglio ha mantenuto la dichiarazione originale, parola per parola, ma ha approvato un molto più a lungo documento “esplicativo”, ammettendo che ci sono delle incertezze, ma mettendole da parte per fornire un’approvazione tout-court della dichiarazione originale. La quale dichiarazione originale, che rappresenta ancora la posizione dell’APS, contiene quello che io considero un pomposo e stupido consiglio a tutti i governi del mondo, come se l’APS fosse a capo dell’Universo. Non lo è, e io sono imbarazzato dal fatto che i nostri leader sembrano pensare che lo sia. Questo non è un gioco, questi sono argomenti seri che coinvolgono una larga parte del nostro reddito nazionale, ed è in gioco la reputazione della Società [APS] come società scientifica.
  3. Nel frattempo è esploso lo scandalo del ClimateGate, e le macchinazioni dei principali allarmisti sono state rivelate al mondo. E’ stata una frode su una scala che non ho mai visto, e mi mancano le parole per descrivere la sua enormità. Effetti sulla posizione APS: nessuno. Niente di niente. Questa non è scienza; altre forze sono al lavoro.
  4. Così alcuni di noi hanno cercato di rimettere la scienza al centro delle cose (cosa che, dopo tutto, è il presunto scopo storico dell’APS) e abbiamo raccolto le necessarie 200 firme per portare in Consiglio una proposta di un Gruppo di Lavoro focalizzato sulla scienza del clima, pensando che una discussione aperta dei problemi scientifici, nella migliore tradizione della fisica, sarebbe stata vantaggiosa per tutti, oltre che un contributo alla nazione. Potrei osservare che non è stato facile raccogliere le firme, visto che ci è stato negato l’uso della lista di appartenenza all’APS. Ci siamo attenuti in ogni modo ai dettami dello Statuto APS e abbiamo descritto in dettaglio ciò che avevamo in mente — semplicemente per portare l’argomento allo scoperto.
  5. Con nostro stupore, in barba allo Statuto, hai rifiutato la nostra petizione e hai invece usato il controllo della mailing list per eseguire un sondaggio circa l’interessamento dei membri ad un Gruppo di Lavoro sul clima e sull’ambiente. Tu hai chiesto ai membri se avrebbero firmato una petizione per formare un Gruppo di Lavoro quando il soggetto doveva ancora essere definito, ma non ha fornito la petizione, ricevendo un sacco di risposte affermative. (Se l’argomento fosse stato il sesso sarebbero giunte ancora più manifestazioni di interesse.) Non c’era, naturalmente, nessuna petizione o proposta, e ora hai abbandonato la parte dell’ambiente, in modo da rendere tutta la materia opinabile. (Qualsiasi avvocato direbbe che non è possibile raccogliere firme per una petizione vaga, e dopo riempirla con quello che si vuole). L’intero scopo di tutto questo sforzo era quello di evitare la tua responsabilità statutaria di accogliere la nostra petizione al Consiglio.
  6. Ora è stato formato un altro comitato segreto per organizzare il vostro Gruppo di Lavoro, semplicemente ignorando la nostra legittima richiesta.

Il management APS ha sviato il problema fin dall’inizio, per sopprimere una seria discussione sulla fondatezza delle affermazioni sul cambiamento climatico.

Ti meravigli che io abbia perso perso la fiducia nella Organizzazione?

Sento la necessità di aggiungere una nota, e questa è una congettura, perché è sempre rischioso discutere le motivazioni degli altri. Questo manovrare del quartier generale dell’APS è così bizzarro che non può avere una semplice spiegazione. Alcuni hanno affermato che i fisici di oggi non sono così intelligenti come quelli di una volta, ma non credo che sia un problema. Penso che sia il denaro, esattamente ciò su cui Eisenhower ha lanciato un monito circa mezzo secolo fa. Ci sono infatti migliaia di miliardi di dollari coinvolti, per non parlare della fama e gloria (e frequenti viaggi su isole esotiche) che accompagnano l’essere un membro del club. Il Dipartimento di Fisica (di cui sei Presidente) perderebbe milioni l’anno se dovesse scoppiare la bolla del riscaldamento globale. Quando la Penn State [University] ha assolto Mike Mann dall’accusa di illeciti e l’Università di East Anglia ha fatto lo stesso per Phil Jones, non possono essere state all’oscuro della sanzione pecuniaria di una eventuale decisione diversa. Come dice un vecchio proverbio, non c’è bisogno di essere un meteorologo per capire da che parte soffia il vento. Dal momento che io non sono un filosofo, non ho intenzione di investigare su a che punto l’esaltazione dell’interesse personale attraversi il confine della corruzione, ma un’attenta lettura dei documenti ClimateGate rende chiaro che questa non è una questione accademica.

Non voglio averci nulla a che fare, così ti prego di accettare le mie dimissioni. APS non mi rappresenta più, ma spero che resteremo ancora amici.

Hal

Non c’è davvero più altro da aggiungere…

Simon

Parla il Dr. Archibald: a causa di un imminente Deep Solar Minimum si va verso una Nuova Era Glaciale!

Nel mitico sito di A.Watts, giorni fa è apparso quest’altro incredibile articolo di David Archibald, uno dei primi studiosi solari ad aver creduto che questo minimo solare era davvero qualcosa di importante!

Buona lettura, Simon.

Gli Dei puniscono l’arroganza eccessiva, ma Antonio mi ha chiesto di intervenire per commentare la nuova previsione del Dr.Hathaway sul ciclo 24, ed io non ho potuto rifiutare…

Il numero è ancora sbagliato

Ora il massimo per Hathaway è di 64. Ma probabilmente la migliore stima è di 48, come durante i minimi 5 e 6 (Minimo di Dalton). Abbiamo ancora 4 anni circa prima del massimo, quindi c’è tempo affinchè l’attività solare cresca, come si vede anche dal flusso solare che è a 75, indicando una linea molto piatta di crescita.

La forma è sbagliata

I cicli deboli sono simmetrici. E questo, essendo un ciclo debole, avrà un declino che sarà lungo come la fase di ascesa. Il Dr. Hathaway pensa che la transizione tra ciclo 24 e 25 sia nel 2020, invece sarà nel 2022.

L’anno del massimo è sbagliato

Per il Dr.Hathaway il massimo sarà nel 2013. Ma esso sarà nel 2015 come preanunciato dall’intensità della corona verde del sole, quindi a metà strada del ciclo solare di 12 anni partito a dicembre 2008.

Sulla base del tasso che il Dr.Hathaway si sta pian piano avvicinando alla previsione finale corretta, stimiamo che finalmente egli la inquadrerà con precisione nel 2012! 😉

Infine vorrei fare una previsione basata sul pensiero diuno studio di qualcuno che è ancora rimasto inedito, e cioè che NON VI SARA’ UN INVERSIONE DEI POLI MAGNETICI DURANTE IL PROSSIMO MASSIMO SOLARE! ( che tradotto, significa, Maunder like minimum!)

Col senno di poi, il cico 24 sarebbe dovuto esser stato previsto già alcuni decenni fa, in quello che noi conosciamo come  ciclo di Vries. Quest’ultimo è un ciclo di 210 anni, e l’ultimo fu nel 1798, quando iniziò il minimo di Dalton. E questo ciclo è iniziato prorpio 210 anni esatti. Negli ultimi 2000 anni, l’unica volta che il ciclo di Vries saltò, era durante il periodo caldo medievale. Quindi c’è una correlazione del 90%!

Poi Archibald parla della teoria di Svensmark sul rapporto della crescita dei neutroni e della copertura nuvolosa, proponendoci questo eloquente grafico:

E da qui prende spunto per parlare senza mezzi termini del Global Cooling che ci attende…secondo Archibald infatti, che cita anche i lavori sulla Drias recente di Brauer et al :

http://geoweb.princeton.edu/people/sigman/paperpdfs/Brauer08.pdf

ci attendono 21 inverni via via sempre più freddi per l’emisfero nord, ed afferma: ” 3 ci sono già stati, quindi ne rimangono 18, al termine dei quali, il clima shifetrà verso un irreversibile cabiamento votato al gelo, e tutto questo, accadrà entro pochissimo tempo (un anno). Come dicono anche Brauer e coll., fondamentale sarà il feedback negativo a causa del ghiaccio marino…”

Io non so se Archibald ci beccherà o meno, al momento posso solo dire che anni fa quando ancora la Nasa prevedeva che il ciclo 24 sarebbe stato il più forte della storia, lui già diceva che invece sarebbe stato molto debole. Oggi, che il tempo gli sta dando sicuramente ragione, osa spingersi oltre, molto oltre…non so se avete capito, ma il ricercatore parla proprio di una prolungata fase di quiescenza solare (Maunder?) a cui potrebbe seguire non solo una “semplice” peg, ma addirittura una nuova Drias recente!

Stay tuned, Simon

Precipitazioni, monsoni, temperature medie ed attività solare: tutto chiaramente collegato?

 Variazioni delle precipitazioni di Longxi, margine nordest dell’altipiano del Tibet dal 960 d.c. e relazione con l’attività solare

Premessa
Lo scopo di questa traduzione (il link all’articolo originale è riportato in fondo) è esclusivamente quello di facilitare la comprensione a chi preferisce leggerlo in italiano.
Le premesse e la trattazione paiono molto particolari, specie per noi europei, ma le conclusioni sono del tutto generali. Per questo, ci tengo a ringraziare l’utente Valerysun per aver segnalato questo articolo.

Sommario
Le variazioni delle precipitazioni dell’area di Longxi, margine nordest dell’altipiano del Tibet dal 960 d.c. sono state ricostruite da documenti storici cinesi. La ricostruzione mostra che dal 960 d.c. le precipitazioni a Longxi sono decresciute in modo fluttuante fino al minimo alla fine del 17° secolo e il 18° secolo (Minimo di Maunder: metà 17° secolo – inizio 18° secolo, ndr). Dopo questo periodo, le precipitazioni sono gradualmente cresciute. Tre brevi periodi piovosi a Longxi, nell’ultimo millennio, furono: dalla fine del 10° all’inizio dell’11°, dalla fine del 12° secolo all’inizio del 13° e la prima metà del 20° secolo.
Le variazioni di precipitazione a Longxi corrispondono bene alle variazioni di temperatura dell’Emisfero Nord e alla concentrazione atmosferica del Carbonio 14, l’emissione solare modellata, l’irradianza totale solare ricostruita, che mostra come l’attività solare possa essere il principale motore delle variazioni di precipitazione di Longxi su una scala da multi decadale a secolare, nell’ultimo millennio.
Variazioni sincrone delle precipitazioni a Longxi e della temperatura dell’Emisfero Nord possono essere ascritte allo stesso controllo esercitato dall’attività solare. L’attività solare controlla lo spostamento dell’estremità settentrionale del monsone estivo asiatico, influenzando l’intensità del monsone estivo, l’intensità del monsone invernale e la localizzazione delle “westerlies” (venti occidentali), così influenza ulteriormente le variazioni di precipitazione di Longxi.

1 Introduzione
L’area di Longxi si trova nel margine nordorientale dell’altopiano del Tibet, che è la zona di transizione con l’altopiano Loess.
Il clima è semiarido. Le registrazioni meteo mostrano che la precipitazione annua è variata notevolmente nel tempo. Ad esempio, nel corso del periodo 1937-2003 la precipitazione annua minore in Lanzhou è stata pari a 189mm (1980) e la massima pari a 547mm (1978). Nella contea di Longxi, invece, i valori sono stati pari rispettivamente a 362mm (1997) e 818mm (1967). In base a caratteristiche storiche e geografiche, si definisce quest’area come l’area di Lanzhou, l’area di Dingxi e le vicine contee di Wushan, Huining, Gangu, Qin’an, come mostrato in Fig. 1.

L’area di Longxi è un’importante origine della civiltà del Fiume Giallo superiore ed ha costituito la culla della famosa cultura Majiayao, la cultura Qiijia, la cultura Xindian e la cultura Siwa in epoca neolitica.
La ricerca climatica in quest’area è indispensabile per una buona comprensione della relazione esistente tra sviluppo della società umana e cambiamenti ambientali.
A causa della mancanza di materiali biologici e geologici, registrazioni climatiche ad elevata risoluzione in quest’area durante i precedenti 2000 anni o 1000 anni non sono ancora visibili. Comunque la Cina ha documenti storici in abbondanza, i quali contengono molte informazioni sui cambiamenti climatici.
Questo articolo ricostruisce le variazioni di precipitazione dell’area di Longxi dal 960d.c. basandosi su registrazioni storiche; inoltre discute della relazione tra le variazioni di precipitazione a Longxi e l’attività solare nell’ultimo millennio.
Esso mostra che l’attività solare può essere la causa principale che guida le variazioni di precipitazione nel margine nordorientale dell’altopiano del Tibet e la temperatura dell’Emisfero Nord su scala da multidecadale a secolare, nell’ultimo millennio.

2 Documenti storici: fonti e descrizione

2.1 Fonti
Le registrazioni climatiche storiche prima delle dinastie Ming e Qing provengono dalle cronache degli imperatori chiamati Benji e capitolo Wuxingzhi (capitolo dei Cinque Elementi) della cronaca ufficiale di ciascuna dinastia. Le origini delle registrazioni climatiche storiche durante le dinastie Ming e Qing sono numerose e includono la cronaca ufficiale delle due dinastie (Mig Shi e Qing Shi), Donghua Lu (registrazioni di Donghua), Donghua Xu Lu (Registrazioni estese di Donghua), Luzheng Xu Gao (Tracciati estesi di Luzheng) e ciascuna cronaca locale, chiamata Zhi. I documenti storici sul clima del passato della Repubblica Cinese provengono principalmente da documenti governativi della provincia di Gansu e “Rescue History of China” e da cronaca locale di ciascuna contea. Esistono registrazioni meteorologiche nell’ultimo periodo della Repubblica Cinese. Alcuni documenti utilizzati in questo articolo provengono anche dal Gansu Xin Tong Zhi (registrazioni di Gansu), compilato nel periodo dell’imperatore Guanxu (1875-1908) della dinastia Qing, ecc., così come dal Catalogo dei Distastri in Cina, ecc. e la raccolta di registrazioni meteo in Cina negli ultimi 3000 anni.
L’area di Longxi appartenne al potere Han centrale dopo l’imperatore del Nord Shenzong (1068-1085), dopo che il Nord Song (960-1127) fu deceduto, Jin (1115-1234) conquistò Longxi nel 1131. Nel 1234 i Mongoli conquistarono Jin. L’anno successivo il Generale Wang Shixian di Jin si arrese ai Mongoli; da allora l’area di Longxi fece parte della Mongolia e Yuan (1206-1368). All’epoca delle le dinastie Ming (1368-1644) e Qing (1644-1911), l’area di Longxi fu parte della Cina.
Le registrazioni storiche documentali mostrano che la prima metà del Nord Song (960-1127) fu piovoso e divenne gradualmente asciutto durante l’ultima parte del Nord Song.
Tutti gli anni di siccità/inondazione a Longxi sono riportati in Tabella 1. Dalla Tabella 1 si può notare come durante il Nord Song le alluvioni si sono verificate principalmente negli anni 90 del 10° secolo (990-999) e le prime due decadi dell’11° secolo (1000-1019), mentre i periodi siccitosi si sono verificati principalmente negli anni 70-80 dell’11° secolo (1070-1089). Si è riscontrato che durante tale periodo ci fu una notevole siccità negli anni 1078-1082, che colpì buona parte della Cina nordoccidentale.
Le siccità durante il periodo Jin (1115-1234) si sono verificate principalmente nell’ultima parte del 12° secolo, mentre ci fu un breve periodo piovoso all’inizio del 13° secolo. Dopo di ciò, il clima divenne nuovamente arido durante tutto il periodo Mongolia e Yuan (1206-1368).

I periodi Ming (1368-1644) e Qing corrispondono grosso modo alla Piccola Era Glaciale dell’Europa (ufficialmente 1550-1850, ma con alcune avvisaglie già almeno nei 150 anni precedenti, ndr). Grazie ad una organizzazione sociale stabile ed all’epoca più recente, i documenti storici sono numerosi e perciò esistono registrazioni più dettagliate sul clima. In generale, il clima arido si è protratto per l’intera epoca Ming e Qing.
Durante la dinastia Ming il clima a Longxi fu estremamente arido, con due importanti periodi siccitosi: uno compreso tra il 1480 ed il 1530, l’altro durò anche più a lungo, dal 1580 fino alla fine della dinastia Ming (1644). La durata e l’intensità della siccità durante tali periodi colpì pesantemente la società dell’epoca (furono registrati numerosi casi di antropofagia) e la seconda fu probabilmente una causa importante della caduta della dinastia Ming.
Il clima fu arido anche durante l’epoca Qing: la Tabella 2 mostra che solo negli anni compresi tra il 1650 ed il 1660, il 1750 ed il 1760 e tra il 1880 ed il 1890 le condizioni mutarono. Ci furono due periodi molto siccitosi, uno tra il 1680 ed il 1740 e l’altro tra il 1820 ed il 1870. Il primo periodo non influì molto sulla società dell’epoca in quanto si verificò durante il famoso “Prosperità di Kangxi e Qianlong” ed i documenti storici mostrano anche che furono attuate adeguate contromisure (maggiore emissione di denaro, riduzione delle tasse).
Il secondo periodo siccitoso si verificò in un momento storico diverso: la prosperità della nazione diminuì dopo il “Prosperità di Kangxi e Qianlong”, inoltre pesò l’impatto di alcune guerre (guerre dell’oppio, 1840-1842 e 1856-1860, il movimento Taiping Tianguo, 1851-1864) e di ribellioni di contadini, le contromisure furono modeste, in molti posti vi furono morti per fame che riempirono le strade, casi di antropofagia e di bambini scambiati con cibo.
All’epoca della Repubblica Cinese (1912-1949), cominciano ad essere disponibili registrazioni strumentali.

 

 

3 Parametrizzazione delle registrazioni climatiche storiche

 
Le registrazioni climatiche storiche presentano date precise e informazione climatica chiara, ma sono solitamente descrizioni qualitative. Per confrontare le registrazioni climatiche con quelle di altre aree, occorre parametrizzarle. Fin dagli anni 70, i climatologi cinesi hanno collaborato all’estrazione di informazioni climatiche da oltre 2000 tipi di documenti storici relativi agli ultimi 500 anni. Allo scopo, sono stati utilizzati il metodo della classificazione a 5 livelli per stimare le serie di livelli di siccità/inondazioni nella stagione principale delle piogge su 120 siti che coprono l’intero paese, con pieno successo.
Poiché la ricostruzione climatica del presente articolo ha inizio dal 960d.c. e mancano registrazioni climatiche storiche risalenti a tempi antichi, si procede prima di tutto a classificare le registrazioni storiche in 5 livelli, anno dopo anno, come indice D/F (drought/flood, siccità/inondazione o piena) utilizzando il metodo tradizionale di classificazione.
La classificazione è principalmente realizzata in base al periodo temporale, l’area interessata e il grado di siccità o intensa precipitazione, in primavera, estate o autunno. Più in dettaglio: “wet”, pioggia intensa per un lungo periodo in una vasta area, “midly wet”, pioggia sostenuta in primavera o autunno senza che provochi disastri oppure pioggia intensa solo in un’area limitata, “big harvest year” o pioggia (asciutto) in primavera e asciutto (pioggia) in autunno; “midly dry”, siccità solo in un mese, che non provoca disastri, o siccità solo in un’area limitata, “Dry”, intensa siccità per molti mesi, due stagioni, o verificatasi in una vasta area. Considerando che la regione oggetto della ricerca è localizzata in una zona semiarida, si fanno pochi cambiamenti agli standard. Quando ci sono registrazioni come “Big harvest year” si considera relativamente piovoso in quegli anni rispetto ad anni normali. Poiché Longxi si trova nella Cina nordoccidentale e i documenti storici sono meno numerosi rispetto alla parte orientale e centrale del Paese, talvolta ci si riferisce a registrazioni climatiche storiche di regioni limitrofe. In tal caso, il livello D/F viene assegnato al grado più basso.
Quindi si introduce il metodo di Yan per definire il livello D/F medio. Considerando la zona semiarida, l’epoca ed il fatto che i dettagli delle registrazioni di siccità sono molte di più di quelle relative ad inondazioni, per quanto riguarda Longxi, si procede ad una revisione del metodo e si definisce l’indice D/F medio come di seguito:

Gi = [ 1 (a >= 0,7); 0 (0,4 < = a <= 0,6), -1 (a <= 0,3)]

In cui a = (Ni/N), Ni è l’epoca della grande siccità nell’intervallo i-esimo, N è la somma dei periodi di grande siccità e grande piovosità nello stesso intervallo. Inoltre, si definiscono due livelli aggiuntivi, Gi=0.5 (0.6 < a < 0.7) e Gi=−0.5 (0,3 < a < 0,4). Questi due livelli sono utilizzati per descrivere lo stato del D/F medio quando si verificano sia siccità che inondazione ma grandi siccità (grandi inondazioni) sono di più rispetto a grandi inondazioni (grandi siccità).
Considerando che la regione target è localizzata in una zona semiarida e che i documenti storici registrati sono concentrati in un’area ristretta, quando non si sono verificate grandi siccità o grandi inondazioni, per cui N=0, Gi principalmente rimane con registrazioni di siccità o di inondazioni minori. Si pone inoltre Gi=1 (-1) quando ci sono registrazioni solo di siccità o inondazioni minori, dunque nessun grande evento, e il numero di volte delle siccità o inondazioni minori supera la metà degli anni dell’intervallo. Se il numero fosse minore della metà degli anni, si pone Gi=0,5 (-0,5). Se ci fosse sia registrazioni di siccità che di inondazioni minori, quando le siccità superano le inondazioni si definisce Gi=0,5, altrimenti Gì=-0,5. In tal modo, il grande disastro ed il disastro minore vengono considerati entrambi. In questo articolo, si definisce l’intervallo come pari a 10 anni.
Le registrazioni di precipitazione (da stazioni meteo, ndr) hanno avuto inizio dal 1937. Per collegarle alle serie di precipitazioni ricostruite tramite documenti storici, prima di tutto si gradua la precipitazione annua tramite il metodo dei 5 livelli, poi si calcola il livello D/F medio relativo ai 10 anni di intervallo. Quando ci sono sia registrazioni meteorologiche (precipitazioni) che climatiche, si utilizzano principalmente quelle meteorologiche. Il risultato della parametrizzazione è mostrato in Fig. 2.

4 Test di affidabilità

4.1 Origine dei documenti climatici storici
I documenti storici utilizzati per questo articolo provengono principalmente da due fonti: storie delle dinastie compilate dal governo e cronache locali scritte da scribi incaricati dal governo. Si ritiene che, sebbene le storie ufficiali possano contenere alcuni falsi per ragioni politiche, le registrazioni relative al clima siano affidabili. Poiché la Cina è un paese agricolo, l’agricoltura fu considerata come una delle cose più importanti in ogni dinastia e molta attenzione fu data al disastro climatico, specialmente quando il paese era stabile e fiorente.
Per prevenire possibili racconti falsi di disastri naturali, alcune dinastie come la Qing hanno definito diversi sistemi al tempo stesso e report climatici per verifiche incrociate.
Anche le registrazioni climatiche provenienti da cronache locali sono affidabili, poiché provengono principalmente da archivi locali. Inoltre, molte delle cronache locali citate in questo articolo furono scritte in tempi recenti compresi tra il 1522 e il 1619 ed il 1662 ed il 1722. Questi libri registrano gli importanti cambiamenti climatici verificatisi nell’area.
Inoltre, alcuni grandi disastri appaiono in diversi documenti storici. Così, le registrazioni climatiche storiche utilizzate in questo articolo sono ritenute affidabili.

4.2 Siti riferiti al clima storico
Molte parti della Cina sono interessate dal monsone asiatico e le precipitazioni sono principalmente concentrate nel periodo Maggio–Ottobre, perciò si utilizza la correlazione della precipitazione annua del periodo Maggio-Ottobre di Lanzhou, Longxi, Zhangxian, Lintao, Tianshui, Pingliang e Longnan dal 1945 al 2004 (la registrazione di precipitazioni in Zhangxian è compresa tra il 1967 ed il 2004) per testare la razionalità di siti riferiti al clima storico. Si definisce come standard la precipitazione annua in Maggio-Ottobre dal 1945 al 2004 nella contea di Longxi. L’analisi di correlazione mostra che la precipitazione da Maggio ad Ottobre degli altri sei siti è correlata in modo significativo con quella di Longxi, al livello 0.01. Tutto ciò mostra che la selezione di siti riferiti al clima storico è ragionevole.

4.3 Risultato della parametrizzazione
Il metodo tradizionale della classificazione a 5 livelli è ormai collaudato nell’ambito della ricerca climatica storica ed ha ottenuto molti successi. Qui si testa il metodo del livello D/F mediato su 10 anni. Si uniscono le registrazioni di livelli D/F annui degli ultimi 500 anni a Lanzhou, utilizzando il metodo del livello D/F medio per ottenere serie D/F mediate su 10 anni. Dalla comparazione di Fig. 3 si può vedere come il metodo D/F medio può effettivamente riflettere le serie di D/F primari.
Intanto, dalla comparazione delle serie D/F medie ricostruite di Longxi e Lanzhou, si riscontra che sono ben correlate l’un l’altra negli ultimi 500 anni (Fig.4).

 

5 Discussione

5.1 Comparazione tra le variazioni di precipitazione a Longxi dal 960d.c. e altre registrazioni
Comparando le variazioni di precipitazione di Longxi dal 960d.c. con le variazioni di precipitazione dell’area di Dulan, nordest dell’altopiano del Tibet, ricostruite dagli anelli di accrescimento degli alberi, si trova che le variazioni in bassa frequenza di queste due serie sono tra loro ben correlate. Ciò indica che la precipitazione nel margine nordest dell’altopiano del Tibet è variata in modo sincrono su scala da pluridecennale a secolare e le variazioni di precipitazione di queste due aree sono probabilmente regolate dal medesimo fattore. Al tempo stesso, si paragona la precipitazione dell’area di Longxi con la temperatura dell’Emisfero Nord nel corso dell’ultimo millennio. Si trova che sia l’andamento che i picchi principali corrispondono bene tra loro nelle due serie: elevate precipitazioni a Longxi corrispondono ad elevate temperature nell’Emisfero Nord e viceversa (Fig. 5).

Ciò suggerisce che le variazioni di precipitazione del margine nordest dell’altopiano del Tibet siano strettamente correlate con le variazioni di temperatura dell’Emisfero nord su scala da multi decennale a secolare. Risultati simili emergono dalla ricerca degli anelli di accrescimento degli alberi di Dulan.

5.2 La causa principale delle variazioni di precipitazione a Longxi nell’ultimo millennio
L’area di Longxi è situata nella parte orientale della Cina nordoccidentale e al margine settentrionale del monsone asiatico estivo. La precipitazione laggiù è influenzata dal monsone estivo indiano, dal monsone estivo dell’Asia orientale, dal monsone invernale dell’Asia orientale e dalle correnti occidentali (westerlies). Tang ha studiato l’estremità settentrionale del monsone asiatico estivo nella Cina nordoccidentale, per mezzo di dati meteorologici compresi tra il 1951 ed il 2000. Ha riscontrato che le precipitazioni della porzione orientale della Cina nordoccidentale e la localizzazione dell’estremità settentrionale del monsone asiatico estivo sono correlate positivamente con l’indice del monsone indiano estivo e l’indice del monsone estivo dell’Asia orientale: quando il monsone estivo indiano ed il monsone estivo dell’Asia orientale sono più intensi, il margine settentrionale si trova più a nord e la precipitazione della porzione orientale della Cina nordoccidentale si incrementa; all’opposto, quando i due monsoni sono meno intensi, il margine settentrionale si trova più a sud e la suddetta precipitazione diminuisce.
Esistono molte registrazioni ad elevata risoluzione, sia oceaniche che continentali, le quali mostrano che l’attività solare guida il monsone estivo asiatico olocenico su scale temporali comprese tra svariati decenni e il secolo.
Paragonando le variazioni di precipitazione di Longxi con l’attività solare risultante dalla concentrazione del carbonio 14, l’ouput solare modellizzato, la TSI (total solar irradiance) ricostruita, si trova che esiste una buona correlazione tra le variazioni di precipitazione e l’attività solare, su scale da multi decennali a secolari, nel corso dell’ultimo millennio (Fig.6).
La Fig. 6 mostra che nel corso dell’ultimo millennio vi sono stati cinque minimi di attività solare, noti come Oort (1010-1050), Wolf (1280-1340), Spoerer (1420-1530), Maunder (1645-1715) e Dalton (1795-1820). Ciascun minimo corrisponde ad un periodo arido nell’area di Longxi e i periodi di attività solare intensa corrispondono a periodi piovosi nell’area di Longxi. La buona corrispondenza mostra che la variazione di precipitazioni a Longxi, su scala da multi decennale a secolare, può essere controllata dall’attività solare.


 

5.3 Precipitazione di Longxi, temperatura dell’Emisfero Nord e attività solare
Molti studi mostrano che l’attività solare è il “motore” principale che guida i cambiamenti climatici regionali nell’Olocene. Le variazioni sincrone della precipitazione di Longxi e di temperatura dell’Emisfero Nord, su scale da multi decennali a secolari, possono essere attribuite al medesimo controllo esercitato dall’attività solare. L’attività solare può cambiare la TSI terrestre, che influenza direttamente la temperatura superficiale. Inoltre, la variabilità può essere sensibilmente amplificata dai cambiamenti della radiazione ultravioletta e della copertura nuvolosa. Perciò, una variabilità solare di piccola entità può condurre a variazioni apprezzabili della temperatura superficiale.
Il meccanismo tramite il quale l’attività solare influenza la precipitazione probabilmente è il seguente: poiché le capacità termiche di oceani e terraferma sono differenti, quando l’attività solare si intensifica, le temperature sulla terraferma aumentano rapidamente, l’esistenza dell’altopiano del Tibet esalta ulteriormente tali differenze tra il continente asiatico e l’oceano circostante; quindi il monsone estivo asiatico si rafforza, il monsone invernale dell’Asia orientale si indebolisce, il margine settentrionale del monsone estivo asiatico si sposta verso nord e così la precipitazione a Longxi cresce. Nel frattempo, l’incremento di attività solare forza le correnti occidentali (westerlies) a muoversi verso nord, per cui il monsone estivo asiatico si muove verso nord, nell’entroterra nordoccidentale, e porta la pioggia laggiù. All’opposto, quando l’attività solare si indebolisce, la temperatura della terraferma si riduce rapidamente, il monsone invernale si intensifica, il monsone estivo si indebolisce, il margine settentrionale del monsone estivo asiatico si sposta verso sud e contemporaneamente le correnti occidentali si muovono verso sud, causando una diminuzione di precipitazioni a Longxi.

 

Conclusioni
In generale, dal 960 d.c., il clima di Longxi ha fluttuato rimanendo secco fino al minimo di precipitazioni, verificatosi nel periodo compreso tra la fine del 17° secolo ed il 18° secolo. Dopo questo periodo, le precipitazioni sono gradualmente cresciute fluttuando. Ci sono stati solo tre brevi periodi piovosi: dalla fine del 10° secolo all’inizio dell’11°, dalla fine del 12° secolo all’inizio del 13° e la prima metà del 20° secolo.
Le variazioni di precipitazione del margine nordorientale dell’altipiano del Tibet e l’altipiano nordorientale del Tibet sono consistenti nell’ultimo millennio e sono ben correlate con le variazioni di temperatura media nell’Emisfero Nord su scala da multi decadale a secolare.
Inoltre, una buona coerenza tra le variazioni di precipitazione di Longxi e le variazioni di Carbonio 14 atmosferico, l’output solare modellato, l’irradianza solare totale ricostruita, mostra che l’attività solare può costituire il motore principale delle variazioni di precipitazione dell’area di Longxi su una scala da multi decadale a secolare, nell’ultimo millennio.
Le variazioni sincrone di precipitazioni a Longxi e temperatura dell’Emisfero Nord possono essere attribuite al medesimo controllo esercitato dall’attività solare. L’attività solare controlla il movimento da sud a nord del margine settentrionale del monsone estivo asiatico (in pratica l’equivalente sull’Asia dell’ITCZ, ndr), influenzando l’intensità del monsone estivo, l’intensità del monsone invernale in Asia orientale e la localizzazione delle correnti occidentali, così influenza ulteriormente le variazioni di precipitazione di Longxi.

L’articolo originale si trova in: www.clim-past-discuss.net/3/1037/2007/cpd-3-1037-2007.pdf

FabioDue