Quando il mondo andava incontro ad una nuova Era Glaciale – Parte 2

Propongo questo articolo apparso su Climate Monitor: http://www.climatemonitor.it/?p=13935

Il titolo ovviamente si rifà ad uno già pubblicato su NIA che trattava dello stesso argomento: http://daltonsminima.wordpress.com/2009/09/14/quando-il-mondo-andava-incontro-ad-una-nuova-era-glaciale/

Ecco l’Articolo:

“La Stampa” ha appena messo online il suo archivio dal 1867 a oggi. Quale migliore occasione per esplorare l’evoluzione delle riflessioni e notizie sul “raffreddamento globale” dal 1970 a oggi al di là dei soliti articoli britannici o americani? Con il valore aggiunto di raccogliere un sacco di nomi e altre parole chiave da utilizzare come … parole chiave per ulteriori ricerche.

Molto brevemente: nei 15 articoli che ho trovato finora:

  • La popolarità degli scienziati che prevedevano un’era glaciale è molto chiara fino al febbraio 1979 e al meeting internazionale della World Meteorological Organization
  • “Glaciazione imminente” è il meme d’obbligo, fino al 1985 almeno
  • Vi è un taglio serrista nel 1990, ma stranamente, gli argomenti di discussione sono più o meno gli stessi ancora centrali al dibattito nel 2010

Questa collezione indica fortemente che in Italia, come altrove, il lettore medio di quotidiani avrebbe avuto tutte le ragioni di credere in un “consenso sul raffreddamento globale” per gran parte degli anni 1970 e anche più tardi.

___________________________________

Ecco l’elenco degli articoli:

  1. 22 Giugno 1976 (n.145, pag.14): “Entro cento anni avremo una era glaciale” di Umberto Oddone
    • Menziona Reid Bryson
    • “Non tutti gli scienziati concordano”
    • Un Cesare Emiliani presso l’Università di Miami indaga su 700 mila anni di conchiglie marine e su isotopi dell’ossigeno
    • Rompighiaccio “Glacier” resta “bloccato nell’Atlantico”
  2. 27 Giu 1976 (n.150, p. 9): “Tra ghiacci e siccità” di Umberto Oddone
    • La Terra ha “la febbre”
    • Bryson di nuovo
    • Cesare Emiliani e analisi di conchiglie, di nuovo
  3. 19 Ottobre 1976 (n.229, p.21): “Fra Pochi Anni inverni freddissimi In Siberia spariranno i Cereali?” di Bruno Ghibaudi
    • 30 anni di tendenza al raffreddamento
    • Non è una nuova era glaciale ma le conseguenze previste saranno dure per l’Unione Sovietica
    • Menziona Nikola Volkov Prok, Direttore, Istituto di Ricerca dell’Artico e dell’Antartico, Leningrado
    • Temperatura del mare di Kara scesa da-10C a 13C-in 30 anni
    • Mari polari intorno, diminuzione di 1°C o 2°C
    • Rotte marine a Murmansk e Arkangelsk chiuse dal ghiaccio nei primi anni del 1900, aperte nel 1941-1945, ora di nuovo chiuse per il 60%
    • Due team di scienziati francesi completano ricerca in Antartide
    • Analisi degli isotopi di ossigeno indica cicli climatici, con un nuovo picco freddo nell’anno 3000 e un picco caldo nel 9000
    • Menziona un’influenza umana, e possibili conseguenze apocalittiche
    • Raccomanda un programma internazionale di controllo del clima
  4. Feb 14, 1977 (n.29, p.3): “E’ giunta l’era glaciale” di Alberto Rapisarda
    • Bryson di nuovo. Deve essere stato molto popolare.
  5. 3 gennaio 1978 (n.1, p.3): “Si torna all’era glaciale?” di Umberto Oddone
    • Parla di un nuovo libro “Climatologia” del Prof. Mario Pinna
    • Suggerisce di tenere vestiti caldi pronti, per alcuni decenni o per migliaia di anni
  6. Apr 14, 1978 – (n.85, p.15): “Aiuto, Arriva L’Era Glaciale” (articolo non firmato)
    • “Molti metereologi” “convinti” di una prossima piccola era glaciale
    • Clima per il 90% del tempo più caldo di oggi
    • Disaccordo sulle cause del raffreddamento
    • Cause econdo Juri Izrael, Direttore del Servizio Igrometrico per l’URSS: la deforestazione, il paesaggio cambia
    • Cause secondo James Hays della Columbia University e Nicholas Shackelton, dell’Università di Cambridge: variazioni orbitali
    • Hurd Willett del MIT pronostica temperature in diminuzione
    • “Molti metereologi” del parere che “è tutto a causa di cambiamenti nel Sole”
  7. Apr 27, 1978 (n.95, p. 9): “Siamo alla soglia dell’era glaciale” di Umberto Oddone
    • Menziona “18 noti climatologi americani” e una serie di articoli su Die Welt
    • Calotta polare settentrionale in aumento fra il 1971 e il 1978 del 12%
    • In Antartide aumento della massa del ghiaccio fra il 1966-1967 del 10%
    • Temperatura globale verso il basso in 30 anni di 0.5C
    • Menziona Bryson che si aspetta un ritorno a una piccola era glaciale
    • Menziona climatologi ben più pessimisti (“grande” era glaciale)
    • lavoro da parte del gruppo “Impact” guidato dal climatologo William Colby, ex capo della CIA – si parla dello “snowblitz”
    • Menziona Dansgaard
    • Menziona Calder come in sintonia di pensiero con “non pochi” scienziati
  8. 4 Gennaio 1979 (n.3, p.4): “Sta per cominciare un’era glaciale – secondo meteorologici giapponesi” dalla Ansa-Reuter
    • Menziona Junkichi Nemoto – Università di Saitama – dice che una “piccola era glaciale” è già in corso
    • Menziona conferenza WMO nel febbraio 1979 a Ginevra
  9. 9 gennaio 1979 (n.8, p.28): “Ma perche ‘parlare di un’era glaciale” di Stefano Pavan
    • Menziona guerre causate dal clima
    • Hubert Lamb, Alastair Woodroffe: “snowblitz” (accumulo di neve causa fusione incompleta alla fine dell’estate, 50cm/anno)
  10. Feb 19, 1979 (n. 48, p. 3): “Cambia il nostro clima – Il mondo va verso una nuova era glaciale?” di Fabio Galvano
    • Menziona Conferenza WMO a Ginevra
    • “400 climatologi” in riunione per discutere di come l’umanità può adattarsi ai cambiamenti climatici
    • Presidente Conferenza – Robert White
    • Menziona alcuni scienziati che ritengono che la Terra si sta muovendo verso un’era glaciale
    • Menziona che la maggior parte degli scienziati credano che la Terra si stia riscaldando a causa delle attività umane
    • L’effetto serra come “nebbia polare” fatta di acido solforico / solfuro di ammonio
    • Menziona Stephen Schneider che si aspetta 2C-3C di aumento nelle zone temperate nel 2050, con concentrazioni di CO2 doppie.
    • Cita William Kellogg in attesa di un altro raddoppio entro il 2100, con 6 C
    • Menziona +20 °C presso i Poli
    • Menziona l’Amazzonia che si trasforma in un Sahara (Harry Knowles)
    • Geoingegneria in URSS proposta dal climatologo Federov
  11. 20 gennaio 1982 (n.16): “Tranquilli, non e’ un’altra era glaciale” di James Wagner, il National Weather Service
    • Niente era glaciale
  12. Apr 21, 1982 (n.25, p. 3): “Questo freddo di aprile farà scendere i ghiacciai?” di Piero Bianucci
    • Grafico della temperatura dettagliata per gli ultimi 80 mila anni
    • Menziona l’inverno 81-82 come più freddo di quello del 77, considerato a sua volta “il più freddo del secolo” da “climatologi americani”
    • Walter Orr Roberts e il link fra Sole e siccita’
    • Menziona Stephen Schneider, secondo il quale “l’anno della svolta” da una tendenza al riscaldamento ad una di raffreddamento e’ stato il 1972, un anno con siccità in URSS, inondazioni in Pakistan, e una partenza ritardata della stagione monsonica.
    • Menziona Lamb che descrive un “effetto farfalla” sul clima
  13. 30 GENNAIO 1985 (n.155, p. 2): “Dietro l’angolo c’e’ un’era glaciale?” di Stefano Pavan
    • Nicholas Shackleton, dell’Università di Cambridge – analisi conchiglie indica una discesa verso era glaciale – per 5.000 anni, un accumulo di 50cm/year – “snowblitz”
    • Menziona glaciologi danesi che dicono che la insolazione estiva nell’emisfero nord è scesa, ed è inferiore rispetto a quando 90.000 anni fa ci fu un episodio repentino di raffreddamento
    • Menziona Nigel Calder “The Weather Machine”, con una lunga lista di paesi che sarebbero caduti contro la catastrofe climatica
  14. 10 Ottobre 1990 (n.436, p. 21): “Il clima cambia, ecco gli indizi” Angelo Tartaglia
  15. 10 Ottobre 1990 (n.436, p. 21): “I dati sono insufficientii” – “Non ci sono dati sufficienti” di Stefano Pavan
    • Entrambi gli articoli potrebbe essere stati scritti ieri, anche gli scettici al MIT e modelli di computer britannico Met Office.

Per chi volesse sbizzarrirsi sull’archivio de La Stampa ecco qui il Link, si trovano articoli che fa davvero sembrare di essere continuamente presi per il culo.

http://www3.lastampa.it/archivio-storico/

31 pensieri su “Quando il mondo andava incontro ad una nuova Era Glaciale – Parte 2

  1. Pingback: Anonimo
  2. bel resoconto, forse la parola culo potrebbe essere sostituita con qualcosa di piu adatto a un post (?!) e il grafico delle temperature dove l’hai preso?
    Ciao

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  3. sono dell’idea che se nel 1970 si faceva propaganda per una nuova glaciazione era più per soldi,come oggi si specula sulla teoria del Riscaldamento Globale.
    Ma credo che stavolta il problema del freddo sia reale e non come gli anni ’70.

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  4. Negli anni ’70 faceva più freddo davvero . Se davvero l’ attività solare influisce pesantemente sul clima posso provare a fare qualche considerazione. C’ era stato un periodo di attività solare ridotta (ciclo 21 ’64-’75 ) e solo nella seconda metà degli anni ’80 si é cominciato a vedere qualche differenza di rialzo dal punto di vista climatico . Se già adesso vediamo qualche differenza ovvero un inversione di tendenza questo vuol dire che già il ciclo 23 é stato più debole del 22 e forse il ciclo 24 sarà ancora più debole di quello che sembra … Se le cose sono davvero in questi termini é probabile che al prossimo minimo (tra i cicli 24-25) ovvero intorno al 2020 ci sarà periodo ancora più freddo.
    Rimane da studiare e capire per quale motivo l’ attività solare influisca sul clima, perché da un banale discorso di contabilità energetica la cosa non sembra essere possibile.

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  5. ho trovato un sito molto interessante, in inglese, è molto lungo l’articolo oltre che essere interessante nella parte finale fa anche un esperimento sul potere serra della co2, smentendo nuovamente le ecobufale…. http://www.spinonthat.com/CO2_files/The_Diurnal_Bulge_and_the_Fallacies_of_the_Greenhouse_Effect.html ….mi piacerebbe capire com’è possibile che con gli stessi esperimenti si giunga a risultati diversi sempre

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  6. Luci0 :Negli anni ’70 faceva più freddo davvero . Se davvero l’ attività solare influisce pesantemente sul clima posso provare a fare qualche considerazione. C’ era stato un periodo di attività solare ridotta (ciclo 21 ’64-’75 ) e solo nella seconda metà degli anni ’80 si é cominciato a vedere qualche differenza di rialzo dal punto di vista climatico . Se già adesso vediamo qualche differenza ovvero un inversione di tendenza questo vuol dire che già il ciclo 23 é stato più debole del 22 e forse il ciclo 24 sarà ancora più debole di quello che sembra … Se le cose sono davvero in questi termini é probabile che al prossimo minimo (tra i cicli 24-25) ovvero intorno al 2020 ci sarà periodo ancora più freddo.Rimane da studiare e capire per quale motivo l’ attività solare influisca sul clima, perché da un banale discorso di contabilità energetica la cosa non sembra essere possibile.

    Bhe mi sembra evidente come il sole influenzi il sistema clima (irraggiamento, produzione dell’ozono, influenza sui mari).

    Forse intendevi le modalità precise con cui i meccanismi chimico-fisici che risentono di questa influenza. Bhe qui si entra in discorsi complessissimi.

    Però è evidente come nessun indice, nessun elemento climatico è in grado di modificare da sè il proprio stato. Ogni modifica avviene sempre in relazione alla quantità di energia disponibile. Ed il sole è il principale (per alcuni l’unico) elemento esterno al sistema in grado di modificarlo

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  7. OT

    La scorsa settimana ho ricevuto una mail da Simon, che mi pregava di rispondere ai commenti sulla 2a parte del mio articolo a proposito delle dimostrazioni fisico-matematiche sull’inesistenza dell’effetto serra.

    Lo faccio solo per pura cortesia, un’ultima volta, perché è incredibile notare il cumulo di errori scritti da quanti hanno contestato l’articolo, che evidentemente non hanno manco letto con attenzione.
    Ringrazio chi lo ha condiviso, però se poi non contesta le affermazioni sbagliate, a che serve?

    In breve:

    @ Claudio Costa:

    se ai tropici le temperature non scendono sotto i 15° C non significa affatto ammettere un effetto serra, se poi – come ho scritto molte volte – occorre tenere conto del SIMULTANEO effetto di filtraggio della radiazione in entrata (albedo, nubi, ecc.). Effetto serra – lo ripeto ancora – vorrebbe dire che senza atmosfera la superficie terrestre sarebbe più fredda. E invece si può dimostrare facilmente che sarebbe più calda.
    Quindi, se senza atmosfera la Terra è più calda, allora l’atmosfera non riscalda, punto e basta.

    E NON è vero quello che scrivi, cioè che gli scienziati “serristi” tengono conto del forcing delle nubi, l’IPCC non ne tiene conto MAI!!! Oppure arriva a scrivere che è una cosa secondaria. I suoi sono modelli rozzi al computer, in cui fanno uscire i dati che vogliono. Come diceva il grande Von Neumann: “datemi un modello con 5 parametri, e vi farò ballare un elefante”.

    @ Edoardo

    Vale quanto scritto sopra, trascuri che la cosa che ci interessa NON è solo sapere cosa fa la radiazione solare quando è entrata (o almeno non solo quello) ma piuttosto capire cosa accadrebbe se la Terra non avesse un’atmosfera, come la Luna ad esempio.

    E allora, se – come la Luna – la Terra fosse più calda senza atmosfera, ecco demolita ogni ipotesi di “effetto serra”.

    Evidentemente non hai letto quello che ha scritto Alan Siddons (e ho pure messo il link!) sulla demolizione della Boltzmann applicata alla Luna!

    Infine, non è vero che la Terra non è un corpo solido, e che l’equazione di Boltzmann si calcola sull’atmosfera, grosso errore!

    L’equazione di Boltzmann viene sempre applicata sulle temperature della SUPERFICIE terrestre, e la superficie è fatta di acqua e terra, se vuoi negarmi che la Terra è solida (cos’è? Una stella che è fatta di gas?) allora puoi anche negarmi che la Terra ruota attorno al Sole, che vuoi che ti dica, se vuoi perdere tempo e farmelo perdere…

    @ Giovanni

    Hai letto male quell’articolo che contesti, e l’esperimento dello specchio.
    Quell’articolo voleva dire semplicemente che tu NON puoi avere più energia con la semplice riflessione da parte di corpi inerti come i gas (senza aggiungere lavoro esterno), tu ometti tutta la prima parte, in cui si dimostra l’illogicità di sostenere che 240 W/m2 dal suolo e poi rimandati dai gas andrebbero SOMMATI a quelli in uscita, in tal modo avresti 240 che si sommano a 120 e diventano 360, che poi a loro volta ri-escono e riflessi producono 180 che si sommano a 360 e diventano 540 ecc., in tal modo avresti ENERGIA DAL NULLA, senza lavoro esterno, e questa è violazione del 1° principio, a casa mia.
    Lo specchio, e il fatto che due fasci di luce riflessa su se stessa NON aumentino d’intensità, dimostra appunto che i flussi di onde elettromagnetiche opposte non si possono sommare, evidente.
    Mentre invece se li intersechi nella stessa direzione, anche in base alle leggi di Lambert (Iθ = I cosθ ecc.), hai una maggiore intensità luminosa sulla superficie illuminata, e quindi più energia.

    @ Fano

    Quali ghiacci si sciolgono? Non certo quelli antartici, che sono in espansione.

    E poi tu confondi l’effetto serra con il GW (riscaldamento globale), sono due problemi diversi. Dire che non esiste dal punto di vista fisico l’effetto serra (e quindi che l’atmosfera non scalda i suoli) non significa affatto negare che le temperature sulla Terra non possano salire, anche di molto, o scendere, per effetto dei cicli solari, o di quelli astronomici (Milankovitch, ere geologiche, ecc.).

    @ agrimensore

    Quello che scrivi sulle onde elettromagnetiche e la loro frequenza è totalmente errato, e parli di cose che non conosci.

    Per calcolare la potenza irradiata su una superficie non ha nessuna importanza la frequenza delle onde che entrano ed escono, in teoria potrebbe entrare un’onda di raggi x, e uscire una IR, oppure una IR ad onda corta, e uscire una IR onda lunga, ecc., quello che conta è la potenza (misurata in W/m2) lasciata sulla superficie dalle due onde.
    Mi chiedo perché tu voglia contestare affermazioni esatte con affermazioni totalmente errate, e che dimostrano che non conosci per nulla l’argomento.

    @ Claudio Costa

    Guarda che Nasif Nahle è professore ordinario all’università di Monterrey, ed è docente di fisica (e ha anche una laurea in biologia).
    Che poi possa avere citato un grafico discutibile, ci può stare, non mi risulta abbia il dono dell’infallibilità.
    Ma da qui a dire che tutti i suoi articoli siano sbagliati, e quello che dice sul fatto che sono i suoli a gli oceani (e non l’atmosfera) ad accumulare e cedere calore in grandissima parte, sia sbagliato, ce ne corre.

    Prova a contestare i calcoli di Nahle, se ne sei capace e se hai la preparazione per farlo, lascia perdere il grafico….

    @ Faina

    una delle cose che più fanno ridere, è leggere il commento di un ignorante fazioso come Faina, che mi attribuisce cose che manco ho mai scritto, E NON HA NEMMENO LETTO QUELLO CHE HO SCRITTO!!”
    Mai ho scritto che “l’atmosfera non ha effetto sulla temperatura terrestre”, semmai ho scritto che l’atmosfera non aumenta le temperature terrestri, ma semmai le abbassa, nel complesso, ed è ben diverso!!.
    Quindi Faina manco legge ciò che scrivo, e poi ha il coraggio di criticare scrivendo idiozie.

    E per quanto riguarda l’articolo che mi cita, il Faina non avendo manco letto il mio articolo, non ha manco capito che anch’io ho scritto la stessa cosa di Herman e Pielke, anch’io ho scritto che i c.dd. “gas serra” rallentano il raffreddamento della superficie terrestre.
    E però – a differenza di loro – ho scritto anche che nel contempo i gas-serra fanno entrare MENO radiazioni, e tengono più basse le temperature.

    Inoltre, il Faina si guarda bene dall’osservare che l’IPCC (che è quella che conta!) scrive cose del tutto diverse da Herman e Pielke, perché secondo l’IPCC i gas serra fanno crescere le temperature, e ciò viola eccome il 2° principio della termodinamica, quindi ciò che conta è ciò che dice l’IPCC, non l’articoletto dei due che ha citato.

    Infine, non avendo capito nulla, Faina non ha nemmeno capito che quei 390 W/m2 irradiati dalla superficie terrestre, vengono fuori perché hanno tirato fuori 324 dalla superficie terrestre, e 324 come backradiation, e la somma dà zero.
    Ma da dove vengono fuori quei 324 dalla superficie terrestre, se il Sole manda a Terra solo 168 W/m2?
    Boh! Magia!

    Conclusione:

    Mi spiace notare che il livello di chi interviene qui nei commenti sia molto basso, e non pochi siano solo ideologi fazioni, ed è per questo che non vale la pena scrivere qui.

    A parte la disonestà di quanti – come Faina – manco leggono ciò che scrivo e poi mi mettono in bocca cose mai dette, ma perché mai dovrei discutere con gente come agrimensore (che si rende ridicolo scrivendo che due onde EM di diversa frequenza non possono essere sottratte, per calcolare il flusso su di una superficie), o con quanti NON si sono nemmeno degnati di commentare ciò che ha scritto Alan Siddons, sul fatto che la costante di Boltzmann sulla Luna portava ad una temperatura di 40° C più alta, e quindi ad un “effetto-serra” perfino là dove non c’è atmosfera?
    Qualcuno ha scritto che ci possono essere correttivi, ma peccato che per calcolare i 33° C di presunto effetto serra sulla Terra i serristi non applichino alcun “correttivo”.

    E come mai – l’avrò scritto almeno 20 volte! – nessuno è mai intervenuto per commentare quello che ha scritto Gavin Schmidt, e cioè che la radiazione IR che entra nella CO2 poi esce con un’intensità DOPPIA, del 200%!
    Eppure è proprio stato scritto sul sito dell’IPCC e dei suoi fans!

    E nessuno ha mai commentato il mio articolo in cui scrivo che molti pianeti del sistema solare – come Giove che ha solo elio e idrogeno nell’atmosfera e quindi zero gas serra – in realtà si scalda moltissimo, per la radiazione solare che riceve.

    Credo che dovrò mettere in palio un premio, come alle lotterie, per fare commentare ciò che è “scomodo” per i tanti serristi che intervengono qui.

    In conclusione…

    Scusa Simon, ma perché mai dovrei continuare a scrivere sul tuo blog, se è pieno di gente faziosa, impreparata, e pro-IPCC?

    E se poi chi approva i miei articoli tace, e lascia parlare solo i serristi, e allora che se ne fa?

    Scusate, ma perché avete voluto che scrivessi per questo blog, se poi quando qualcuno contesta i miei articoli dite sempre: “Ah, ma io non sono un fisico…ah ma io sono un medico, devi rivolgerti a lui”.

    E allora a che serve scrivere articoli in forma divulgativa, se poi i serristi – che hanno una preparazione livello “talk-show Avetrana” invece intervengono eccome, e non si fanno scrupolo di scrivere fesserie?

    Voi che dovreste intervenire non intervenite, e lasciate parlare chi scrive fesserie…

    Insomma, casomai non ve ne foste accorti, avete lasciato diventare NIA un sito “pro-IPCC” …contenti voi.

    IlikeCo2

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  8. @IlikeCo2
    (Mi scuso per l’OT, ma, almeno per un commento, consentitemi di rispondere)
    Mi dici a cosa ti riferisci, circa quello che ho scritto sulle onde? Forse ti confondi con qualche altro? Da parte mia, avevo fatto ben altre osservazioni.
    In merito alle onde, ricordo solo di aver scritto che due onde con frequenza diversa non si possono sommare o sottrarre in ampiezza (o qualcosa di simile, puoi controllare). Forse c’è stato qualche malinteso. Eventualmente, segnalami la frase che contesti. Ecco, prima di arrivare a conclusioni sgradevoli, prova a verificare se c’è stato qualche fraintendimento. Altrimenti, leggendo il tuo primo articolo, dopo che hai espresso il vettore di Poynting come risultato di un prodotto scalare anzichè vettoriale, cosa avrei dovuto pensare?
    P.S.: la maggior parte di quelli intervenuti nella discussione non sono serristi (neanch’io), ma vedere incluso nell’elenco anche Costa è davvero ridicolo. Non so chi più di lui abbia letto, si sia documentato, si sia impegnato per capire a fondo le varie questioni e per confutare l’AGWT.

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  9. @FabioDue
    Proprio in Antartide, ma è stato improvvisamente chiaro.
    Provate a immaginare la stessa cosa potrebbe accadere in qualsiasi parte del mondo, in qualsiasi momento. A quel tempo, servirà solo energie alternative o nucleare?

      (Quote)  (Reply)

  10. @IlikeCO2

    IlikeCO2 :
    Ringrazio chi lo ha condiviso, però se poi non contesta le affermazioni sbagliate, a che serve?

    Non sono d’accordo con Simon. Non sempre contestare le affermazioni sbagliate serve. Non è un caso se tu più volte sei stato identificato come un’attaccabrighe facile all’offesa.

    Se una persona in buona fede premette:
    “Sai, non ne sono sicuro, ma non credi che…”
    A quella persona è legittima e meritevole risposta che magari serve pure ad ampliare il punto di vista ed integrare il discorso.

    Altre persone invece sfruttano l’ignoranza media degli utenti su temi specifici per fare affermazioni piene di sicumera seppure prive di ogni riscontro fisico.
    A questo punto i casi sono due:

    1)L’utente che legge si fida dei paroloni profusi da chi ti avversa e non sa dove sia la verità.

    Per quel tipo di utente non puoi fare niente. Deve prima farsi una propria cultura per poi capire dove stia la ragione. Ad ogni tuo tentativo di ripristinare l’uso corretto della fisica ne corrisponderà uno uguale ma di verso opposto da parte del tuo contestatore. Alla fine lui non potrà vincere dialetticamente ma non potrai farlo neanche tu. A chi cerca di occultare la verità basta un pareggio e questo li soddisfa ampiamente. Sei tu che cercando di vincere ti sei più volte profuso al dileggio proprio perché sfinito da questa tecnica.

    2)I commenti vengono letti da una persona culturalmente preparata.

    Le tue repliche non servono a nulla poiché il lettore sa già che chi ti avversa ha sbagliato.

    In ogni caso se vuoi far comprendere ciò che sai anche alla “casalinga di voghera” devi usare gli esempi o meglio ancora gli esperimenti.

    Hai visto qualcuno replicare all’esperimento di Wood con le serre?

    Qualche post sopra il tuo Gerrard8 ha portato un altro esperimento. Lo ripropongo a chi fosse sfuggito.
    http://www.spinonthat.com/CO2_files/The_Diurnal_Bulge_and_the_Fallacies_of_the_Greenhouse_Effect.html
    In fondo non possiamo mica controllare tutto cavoli. I serristi hanno affermato per anni che la CO2 come il vetro di una serra riflette gli infrarossi.
    Perché un materiale rifletta una radiazione deve esserne opaco ovvero non trasparente. Peccato che oggi con i sensori delle macchinette fotografiche digitali/webcam si possa anche visionare lo spettro ad infrarossi ed esistono migliaia di pagine che spiegano come modificarle.
    Ecco che con una banale sorgente infrarossi led ed una macchinetta digitale chiunque può vedere che il vetro è trasparente agli IR come alla radiazione luminosa. Ma se è trasparente non li riflette. Se proprio uno non ha a casa una macchinetta e la voglia di modificarla può usare un allarme comune che rileva gli IR.
    Mettendo davanti al sensore un pezzo di vetro questo non dovrebbe far passare gli IR ma rifletterli dunque il sensore non ti rileva. Peccato che non sia così.

    Ed ecco un secondo esperimento che falsifica fino alle fondamenta la teoria del AGW.

    Di fronte a questo lascia che ti contestino ma non potranno mai vincere. Non possono piegare la realtà sperimentale con trucchi dialettici. O accettano la realtà sperimentale oppure sono in mala fede ed anche la casalinga di voghera se ne accorge.

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