Archivi giornalieri: 26 Novembre 2010

Il Niño dell´inverno 2009/2010 é stato molto diverso di quello del 1997/1998. Uno sguardo a come potrebbe essere l´inverno 2010/2011

Scritto da Joseph D´Aleo (21/10/2010)

L’inverno scorso, con un forte  Niño negli Stati Uniti é stato uno degli inverni più freddi  e in luoghi come il sud-est e parte della Siberia, il più freddo mai registrato. È stato abbastanza caldo in Canada e nell´Artico (rispetto al normale) indicazione di un blocco di  alta pressione.

Il super Niño del 1997/98 è stato molto diverso in molti luoghi. Fu freddo nella zona nordoccidentale della Russia ma molto più caldo in molti altri settori dove l’anno scorso faceva molto freddo.

Perché la grande differenza?

Il Niño del 2009 / 2010 è stato il più potente dal 1997/98, ma chiaramente non forte come quel super evento. Cioé è stato più come gli ultimi Niños dell’ultimo periodo freddo della DOP (Pacific decennale oscillazione) dal 1947 al 1977. I Niños sono stati più forti nella fase calda della DOP dal 1978 al 1998. L´indice ENSO di Wolter (MEI) mostra i grandi picchi rossi del periodo caldo di El Niño e il picco moderato del 2002/02 e del 2009/2010, nella fase fredda della DOP.

Un’altra chiave molto diversa fu l´irradianza solare. Il Niño 2009/10 si è verificato durante l’ultima parte del lunghissimo minimo solare  tra cicli di 23 e 24. L´inverno 1997/98 è stato più un rimbalzo dopo un minimo solare molto più breve e meno profondo.

Drew Shindell, un ricercatore della NASA che ha lavorato con James Hansen, ha dimostrato  in una ricerca su scienze (2001) come bassi periodi solari con una ridotta radiazione ultravioletta  portano ad un minore riscaldamento della chimica dell’ozono ad alta quota alle medie e basse latitudini. Apparentemente, questo consente un raffreddamento e una espansione del vortice polare Antartico e un maggior  blocco alle alte latitudini (Oscillazione del Nord Atlantico e Oscillazione Artica (NAO/AO) negativa).

Qui Shindell mostra la differenza tra le temperature minime durante il Minimo di Maunder del 1680 e quelle di un periodo più attivo del sole nel 1780. Può essere visto chiaramente un NAO e un AO negativo e un inverno freddo nei continenti durante il minimo solare.

Scrivendo  in Environmental Research Letters (2010), Mike Lockwood et al., ha verificato che l’attività solare sembra abbia una forte correlazione diretta con il clima della terra e che influenza il blocco della Oscillazione  Nord Atlantica (NAO) come ha dimostrato Shindell.

L’inverno scorso ci fu un record negativo invernale di AO/NAO superando quello dell´ inverno 1976/77, alla fine dell’ultimo periodo più calmo dell´attivitá solare.

Labitzke (2001), Dunkerton (22004) e Baldwin e altri hanno mostrato una tendenza a un riscaldamento della stratosfera durante gli inverni con bassa attivitá del Sole dell’Oscillazione Quasi Biennale (QBO) come nel 2009 / 2010, 1976/77, 1956/66. Per saperne di più sulle sole qui e qui.

Un altro fattore nell´anomala Oscillazione Artica furono le precedenti eruzioni dei vulcani ad alte latitudini in Alaska (Redoubt) e Russia (Sarychev). Oman et al. (2003) ha trovato che i vulcani ad alte latitudini hanno svolto un rafforzamento dei blocchi invernali alle alte latitudini.

Una correlazione di AO (colori invertiti per mostrare il freddo (blu) e il caldo (rosso) per un valore negativo mostrano molto bene il modello dell’inverno scorso).

A proposito, se facciamo ciò che egli ha fatto Shindell e sottraiamo le temperature durante il Niño dell´ultimo minimo solare a quella del Niño del 1997/98, vedremo nel modello 2009/10 e una correlazione perfetta.

Lo scorso inverno fu estremamente anomalo, perché il Niño è venuto durante un anno di vulcani ad alte latitudini e con un sole molto tranquillo, che ha portato a un blocco record nelle alte latitudini. Se veramente siamo in un’epoca di una fase solare molto tranquilla, i Niños futuri saranno più come quello del 2009/10 che quello del 1997/98. Saranno molto meno frequenti e soprattutto più deboli di quelli che ci furono durante la fase calda del  Pacifico.

L’estate scorsa, il Niño é finito dando vita a una Niña forte e l´attivitá solare sta  lentamente rialzandosi. Gli effetti dei vulcani Redoubt e Sarychev sono quasi scomparsi ma quest’anno altri vulcani potrebbero avere qualche effetto (il blocco rimane sopra al normale a latitudini elevate). Il PDF qui. Che cosa significa tutto ciò per il prossimo inverno? Una visione iniziale era qui.

Aggiornamento per l’inverno 2010/11 visione degli Stati Uniti

Il modello di inversione visto nel 2007/08 e 2008/09; una miscela combinata di tutti  gli inverni con condizioni simili – La Niña, DOP freddo, AMO caldo, minimo solare,  la QBO  in direzione verso ovest ci faranno vedere queste anomalie di temperatura  da dicembre fino a febbraio.

Sembra che l’aria molto fredda si svilupperà a causa di un grande blocco delle alte pressioni  nella Aleutiane, provocando un inverno molto freddo (più o meno come il 200708 e il 2008/09) in Alaska, Canada, Nord e ovest degli Stati Uniti. Quest´anno il Sud-Est sarà più caldo dopo un inverno freddo con il Niño dello scorso anno. Tuttavia ci potrebbe essere una rottura con freddo gelido  fino alla florida e non un semplice freddo.

Le tempeste seguiranno un percorso al largo della frontiera dell´aria fredda  entrando nella costa occidentale o arrivando fino alle coste del Canada. Molte tempeste si muoveranno verso la valle del San Lorenzo, portando la neve ai grandi laghi e nel nord della stato di New York e New England e pioggia. che comincerá  come neve o ghiaccio,  più verso sud. Alcune  tempeste entreranno in zone di alte pressioni e saranno costrette a svilupparsi al  di fuori dalle coste del New England. Ció significa, probabilmente, neve e ghiaccio più verso sud.

Un ‘Ciclone’ a ottobre visto dallo spazio.

Altre tempeste seguiranno  la rotta della Corrente del Golfo verso gli Appalachi  con tempeste secondarie fuori del New England.  Mentre piú a sud si svilupparanno queste tempeste, avremo  piú neve cadrá a  sud di Boston. Gli Stati del medio Atlantico dove l’anno scorso si sono verificate nevicate record,  vedranno molto meno neve ma potranno  vedere alcune gelate. Le zone sciistiche di Nord se la passeranno molto bene, al contrario deille aree piú a sud.

Si possono vedere le precipitazioni  guardando il percorso della tempeste nella figura in basso;

Il grado e la posizione dei blocchi di alta pressione in Atlantico determinerà quanto freddo e neve ci sarà in Europa e in Asia. Il Sudamerica sembra che avrá  una fresca estate con seccitá in  Argentina. Nessuna anomalia significativa ci sará in altre parti del pianeta.

SAND-RIO