Archivi giornalieri: 9 Dicembre 2010

Quando la storia potrebbe sfiorare il presente… Inverno 2010/11

Quello che ci apprestiamo a vivere sarà probabilmente un inverno dai connotati eccezionali per una parte d’Europa che sarà bersaglio di continue ondate fredde e nevose. Questa zona potrebbe trovare collocazione subito a nord est del nostro paese.

Gli indici principali a modulare le configurazioni della stagione appena iniziata saranno: la nina strong, la QBO passata da negativa a positiva durante l’autunno, il 2° minimo glaciale artico estivo più basso di sempre (che tende a forzare una AO-), il tripolo atlantico ancora ben attivo, l’elevata snowcover sul comparto europeo e infine, ma non meno importante la bassa attività solare che ci trasciniamo dietro da ormai 4 inverni. Curioso notare come a partire dal 2006/07, inizio del periodo di profonda quiete, gli inverni si siano a via a via raffreddati e le configurazioni siano diventate gradualmente sempre più sorprendenti.

Ma tornando a questo inverno, una delle principali differenze che caratterizzerà  questa stagione, a differenza di quella passata, sarà la maggiore ondulazione del getto e quindi diversamente dello scorso anno assisteremo a blocchi atlantici spesso grossi e potenti come raramente si è visto negli ultimi tempi. Le prime colate tenderanno ad avere una strada abbastanza occidentale, ma successivamente potremmo assistere ad una orientalizzazione delle stesse le quali si alterneranno sia di origine artico marittima che artico continentale. La snowcover europea contribuirà a mantenerle e a trasformarle in calamite per ulteriori ondate aventi all’incirca lo stesso target delle precedenti. Per maggior chiarezza direi di andare a vedere l’evoluzione possibile mese per mese…

Dicembre 2010:

Nei prossimi giorni il vortice polare subirà un relativo ricompattamento (AO sempre negativa) che sarà però subito bloccato da una rimonta atlantica in contemporanea ad una aleutinica. Nel frattempo un nucleo artico marittimo si isolerà sull’est Europa assumendo carattere continentale grazie alla presenza di neve al suolo che attiverà il fenomeno dell’inversione. Questo nucleo verrà spinto sottoforma di goccia fredda retrograda sul nord Italia o, al massimo, leggermente a nord delle alpi.  La dinamica sarà simile a quella del 13 Dicembre 2001 o a quella del 6 Febbraio 1991 ma con termiche un po’ più alte. Subito dopo le due alte pressioni in viaggio per l’artico creeranno un ponte che collegherà l’atlantico al pacifico portando forse l’AO a valori di fondo scala… Dell’attuale scala (sotto i -6). La parte atlantica del blocco potrebbe essere veramente sontuosa e permetterà, forse aiutata dalla MJO in fase 5, a mantenere la NAO su una negatività non troppo forte. Ecco quindi che il lobo siberiano derivato dallo split del VP si dirigerà in Europa spostando a via a via l’aria fredda più a ovest. Il centro Europa sarà la zona più colpita. Noi forse saremo un po’ troppo a sud, ma l’evento rischia di entrare, lo dico piano piano, nella storia. E questo sarebbe solo l’inizio dell’inverno. Le terza decade potrebbe vedere, dopo l’occidentalizzazione del freddo, una leggera  e relativa ripresa del VP con spinta alto zonale e HP che si sposterà verso la Scandinavia (MJO in fase 6/7?) con nuovi scenari interessanti poco dopo Natale. Nella cartina sotto ho provato a disegnare la disposizione delle di geopotenziale anche se senza una vera e propria scala, solo per illustrare la configurazione “media” che ci potrebbe interessare.

Gennaio 2011:

Il blocco che stazionerebbe su nord Europa si sposterebbe, sotto una nuova spinta antizonale moderata (AO– forse con contributi stratosferici), verso ovest posizionandosi in zona islandese. Nel frattempo la nina strong inizierà a pressare con tentativo di passaggio in AO+, che molto probabilmente non riuscirà. Questo permetterà, dopo una incursione fredda sull’Europa, una ripresa leggera del VP in zona canadese, sufficiente a spingere l’HP verso nord est. Ecco che il gelo sull’Europa retrogredirà e l’HP tenderà a spanciare sul centro del continente. Avremo quindi una seconda parte del mese più anticiclonica e calma, con instabilità confinata alle regioni esposte alle correnti di origine balcanica. La snowcover a quel punto sarebbe elevatissima sull’intera Europa e le temperature si porterebbero a valori molto bassi grazie all’inversione.

Febbraio 2011:

A questo punto l’inverno avrebbe già raggiunto livelli veramente buoni e comincerebbe a calmarsi. Infatti sotto la pressione della nina strong gli HP dominerebbero la nostra zona con sempre più netta ripresa del VP canadese, ma… La fortissima differenza presente tra le temperature dell’atlantico e il gelo Euro-siberiano farebbe si che i flussi di calori spinti dal canadese abbiano una traiettoria molto settentrionale passante all’incirca per l’UK.  E partirebbe un altro periodo in AO/NAO-.

Concluso, vorrei però dire una cosa: questa previsione è la più “ottimistica” per i freddofili, non per questo però la meno probabile, infatti ho deciso di buttarmi proprio perché ad ora tutto lascia presagire che stiamo per andare incontro ad un inverno che potrebbe rimanere insieme ai grandi (56/85/91) o ai grandissimi (29/63). La caratteristica maggiore potrebbe essere quella di riuscire ad accontentare quasi tutta la penisola. Sotto tutto questo potrebbe giocare un ruolo fondamentale la bassa attività solare che ormai sta stravolgendo tutta la normalità tele connettiva che si aveva fino a pochi anni fa. Ormai l’AO riesce a sfondare valori eccezionali con tranquillità, mentre spesso il -4 era quasi utopistico anche dopo un MMW. Per finire il discorso sull’inverno mi aspetto un gran numero di episodi, ma non una persistenza fredda, ovvero: le anomalie negative saranno alternate a brevi fasi di passaggio in positività.

Volendo aprire una parentesi sul lungo termine: non è da escludere, guardando AO e NAO che il 2008 sia stato l’inizio di un nuovo ciclo climatico come già accaduto negli anni 80, solo che questa volta si punta e si punterà verso il basso.

Viste le grandissime potenzialità dell’inverno ci aggiorneremo presto con un altro articolo, a split troposferico compiuto (sempre che avvenga :lol:), analizzando le possibili influenze che si avranno a inizio 2011.

A coloro che già non lo fanno consiglio di partecipare alla sezione “Meteo” dove si commenteranno aggiornamenti, cambiamenti e riflessioni in attesa di nuovi segnali importanti.

MIKI 03