Gli sciamani Olmechi e la cultura del freddo.

Vi chiederete cosa  c´entri la cultura Olmeca con NIA… forse poco, ma forse ci aiuterá a capire quello che successe durante il freddo periodo del Dryas recente e come le culture e le tradizioni mantengono qualcosa che ha sempre una base nella realtá oggettiva delle popolazioni. E poi un poco di cultura non fa mai male!

Ho giá pubblicato questo articolo nel mio blog brasiliano anche se l´ho pubblicato in linqua castillana (spagnolo) perché é stato diretto ai molti frequentatori di lingua spagnola che leggono quel blog, ma il successo di contatti che ha avuto mi ha convinto che anche in Italia sarebbe stato bene divulgare un poco di sana “conoscenza” anche se ho molto ridotto la lunghezza dell´articolo originale.

Gli sciamani hanno la capacitá di trasformarsi davanti agli occhi degli altri in giaguari e in altri animali che corrispondono all´ambiente e alla personalitá di ogni sciamano, perché gli sciamani esistono in pratiamente tutte le zone del mondo dove gli esseri umani sviluppano culture originali, e lo sciamanesimo in alcuni paesi é un assunto serio e rispettato.

L´origine della parola sciamano si trova nella lingua Tungus che ancora si parla nella enorme Russia e la foto sotto mostra uno sciamano Tungus.


Sotto, la mappa dell´est della Russia, osservate come in quelle terre lontane arrivarono i turchi e localizzate la zona azzurro turchese che é la zona dei Tungus da cui si origina la parola sciamano e da lí provengono alcuni rituali che praticano gli sciamani della Siberia, Cina, India, America del Nord e Centro e Sud America.

Quando osserviamo i continenti fino al polo Nord, costatiamo che esiste un mosaico culturale attorno al “freddo”.

Cosí come al largo del Tropico del Cancro, le societá agricole origianarie (Cina, India, Mesopotamia, Egitto Mesoamerica) coltivarono il mais, riso, grano, essi veneravano il Sole, gli uccelli, i felini, i serpenti, gli alberi, e svilupparono la scrittura e costrurono piramidi; gli abitanti della zona boreale del nostro pianeta, parteciparono della stessa visione   sciamanista del Cosmo e della vita. Sotto una mappa dei principali gruppi etnici del Nord che hanno creato la “Cultura del freddo”.


Dopo l´ultima glaciazione, il continente americano e asiatico si separarono lasciando isolati gli individui che avevano attraversato lo Stretto di Bering in diverse migrazioni e che portarono con loro un arsenale mitologico e molteplici maniere di praticare lo sciamanesimo che si adattó e sviluppó secondo il nuovo ambiente incontrato e alle diversitá delle attivitá economiche e sociali legate all´ambiente stesso.



Questi sono i popoli che si adattarono al ‘freddo”.

Sotto una immagine di un abito cerimoniale di uno sciamano della Siberia.

Osservate la presenza di Albero Centrale, due serpenti volanti sopra gli alberi e a terra due felini e alcuni uccelli

Sotto, anche se sembra una foto scattata in un bosco degli antiche popoli nordamericani, in realtá si tratta di una capanna del popolo Evenk della Siberia.

Queste coincidenze non sono tanto strane perché gli uomini camminano, camminano e camminano, e ci distinguiamo proprio per camminare, fondare, consumare e abbandonare.
L´albero appare in tutte le culture, pensiamo al biblico albero della conoscenza, l´albero dove ebbe l´illuminazione Buddha e gli alberi sacri dei Mayas che sostengono la volta celeste; in realtá in tutto il mondo vi sono tradizioni relazionati agli alberi, i motivi di questo impianto mitologico si trovano negli straordinari processi evolutivi nella Storia umana.
Il primo successe 7 o 8 milioni di anni fa, quando nel lato est della valle del Rift, i nostri ancestrali omonidi dovettero adattarsi ad una terribile siccitá, sollevarono i loro corpi perdettero il pelo corporale e cominciarono a camminare sulle due gambe senza abbadonare le loro dimore e gli alimenti che gli alberi fornivano, alberi che dovettero adattarsi anche loro alla siccitá.
Il secondo episodio di evoluzione, successe 13000 anni fa circa, quando i nostri fratelli piú vecchi sopravvissero al piú recente periodo glaciale e da lí partí la cultura sciamanica che poi influenzó tutte le religioni del mondo e finí per convivere con loro per non morire davanti al fondamentalismo.

Aurore boreali come il Serpende della Luce,  in moltissime culture ancora persiste il mito del serpente volante o del serpente piumato che altro non é che il ricordo dei serpenti luminosi delle aurore boreali; e la Luna sull´orizzonte dell´Alaska accompagnata da un un minuscole e freddo Sole.

Nel nord, il cielo si vede in maniera diversa e molto particolare, si passano sei mesi di notte e sei di giorno, il Sole, i pianeti e la luna si rincorrono nell´orizzonte seguendo una traiettoria curva. Quando nei sei mesi d´inverno, un siberiano eo un Inuit osserva il cielo, vede che tutto si muove in  circolo attorno alla Stella Polare. In alcune tradizioni dei Samoyedi, la volta celeste é il tetto della sua tenda e la Via Lattea é la cucitura principale del tetto della tenda in maniera che le stelle sono i buchi della cucitura che lascia passare la luce proveniente “dall´altro lato” e la stella polare é il tronco principale che sostiene la tenda.
Nelle quattro seguenti foto vediamo esattamente quello che vedevano gli Inuit nel cielo della mattina e la notte del 1 gennaio 2009, vediamo come la luna circola nell´orizzonte e la stella polare si mantiene fissa tutto il tempo, ricordo che siamo in inverno, e quindi non c´è  il Sole e le costellazioni sono tinte in verde per distinguerle meglio, l´orsa maggiore e l´orsa minore girano attorno alla stella polare.
Nell´orizzonte, la Luna piena sotto a destra, di fronte Venere Urano e Nettunocon la Stella polare sotto.
06:00 am

Alle 12:00 pm   La Luna quasi al centro leggermente alta sopra l´orizzonte, di fronte alla sua destra, la costellazione di Orione scompare dall´orizzonte assieme a Sirio, Venere, Nettuno e Urano e vanno verso l´orizzonte nel lato sinistro, ma la Stella Polare non si muove.

Alle 06:00 pm  La Luna é a sinistra e Saturno é dove la Luna stava 6 ore prima, e la Stella Polare non si muove.

Alle 12:00 am  La Luna compierá un circolo completo sull´orizzonte in 6 ore, tutto si muove tranne la stella polare.

12.000 anni fa il cielo era leggermente differente, la Stella Polare se trovava situata quasi al centro e quei sopravvissuti al freddo glaciale costruirono una mitologia secondo quel cielo e con gli alberi.

La civiltá Olmeca, ancora oggi in massima parte sconosciuta,  ebbe origine in quelle terre sperdute del Nord della Siberia e che dopo il Dryas recente quando il ghiaccio non univa piú l´Alaska alla Siberia, quelle popolazioni amanti del freddo, degli alberi della natura migrarono verso il centro America dando vita a quella meravigliosa civiltá di cui conosciamo poco se non le enormi teste dai lineamenti negroidi.

L´articolo completo potete leggerlo qui:

SAND-RIO

P.S. scusate se l´articolo é un poco troppo OT

21 pensieri su “Gli sciamani Olmechi e la cultura del freddo.

  1. E’ interessante la ricostruzione delle migrazioni e delle colonizzazioni durante la glaciazione…

    Anche di come alcune popolazioni, abituate alla sopravvivenza “ai margini” della calotta abbiano trovato piu’ conveniente seguirne il ritiro che ri-adattarsi ad un clima piu’ tiepido…

    Avevo letto in proposito qualcosa su un libro riguardo alle popolazioni preistoriche europee…

    Ciao
    Luca

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  2. Ho trovato questo post molto bello e interessante, secondo me per nulla OT. Dico questo perchè apprendere la storia e la cultura di altri popoli, non può che essere un passo avanti nello sviluppo di una mentalità aperta e a 360° sul nostro pianeta. In prticolare ritengo che articoli come questo aiutino a :

    1) Rendersi conto che l’uomo esiste da molto prima della comparsa della nostra civiltà europea, che popolazioni e civiltà “retrograde e non civilizzate” (secondo il nostro punto di vista) si siano adattate e siano sopravvissute a condizioni ambientali e climatiche molto più difficili delle nostre e a fronte delle quali noi uomini “civilizzati” probabilmente non resisteremmo nemmeno una settimana.
    2) rendersi conto che esistono o sono esistiti, interi gruppi di popoli che hanno sviluppato un tessuto di relazioni in un’area geografica ostile e divrsa dalla nostra. La carta delle popolazioni attorno al circolo polare artico mi ricorda in qualche modo le popolazioni alpine che pur appartenendo a stati deiversi in realtà dimostrano delle radici socio-culturali-linguistiche comuni.
    3) Il rendersi conto che in quell’area del Pianete i giorni, le notti, il cielo sono diversi dai nostri e che la nostra percezione del mondo visto dalla finestra di casa è una percezione parziale e soggettiva.
    4) il rendersi conto che proprio per adattarsi ai continui cambiemnti del nostro pianeta a livello geologici e climatico i popoli cosi come gli animali si sono adattati geneticamente evolvendo anche loro e hanno migrato in lungo e in largo alla ricerca di condizioni ambientali ottimali per la vita, anch’essere in continuo spostamento ed evoluzione.
    In questo senso penso che questo post sia molto positivo per aiutare ad una lettura “globale” ( ma con conoscenza del particolare) dei fenomeni del nostro pianeta permettendo una visione più oggettiva e d’insieme, che consente di collegare e concatenare fra di loro i vari fenomeni, nello spazio e nel tempo, in una visione asettica e naturalistica, esattamente opposta a quell dell’IPCC, omocentrica, irreale, e slegata con la miliardaria storia del nostro Pianeta.
    In questo contesto (e mi ripeto alla nausea diventando pedante) lo studio della geologia mi ha insegnato l’osservazione distaccata e oggettiva dei fenomeni. La paleontologia mi ha fatto capire come le specie viventi evolvano, migrino, colonizzino il pianeta e poi si estinguano continuamente. La tettonica mi ha fatto capire come la crosta su cui viviamo sia in continuo movimento, innalzamento e sprofondamento, di come terremoti e eruzioni non siano che un’aspetto di questi movimenti. La sedimentologia mi ha fatto capire come nelle ere geologiche gli ambienti terrestri ( subaerei) e marini si siano sovrapposti e giustapposti fra di loro. La morfologia e i depositi del quaternario mi hanno fatto capire come anche nell’ultimo battito di ciglia della vita della Terra il clima, le colline, le montagne, le pianure, i corsi d’acqua, i ghiacciai non abbiano per un momento mai cessato di evolvere e mutare. E questo mi ha anche fatto capire che tutto questo sta accadendo in questo preciso istante della nostra vita, indipendentemente da internet, dall’IPCC, dalla televisione, le automobili ecc.ecc.ecc.
    IN quest’ottica e per questi motivi ritengo che il post sia oltre che interessante utile a tutti noi per migliorare la nostra percezione e conoscenza della realtà. liberi dalle influenze sogettive della nostra attuale cultura e società.
    Quindi per me ben vengano articoli come questi…e come sempre Sand ti chiedo anche se hai dei link o delle fonti per approfondire l’argomento.
    Ciao

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  3. nitopi :O.T.Notate cosa sta succedendo in islanda…
    A DX oggi, a SN un anno fa…..
    CiaoLuca

    cosa rappresentano i colori? ghiacci , acque, acque ghiacciate, correnti ?

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  4. A proposito di effettivo (A)GW vorrei segnalare che dalle mie parti (campagne piemontesi) siamo sotto zero da un po di giorni, -7 questa notte.
    Colleghi ad Algeri mi comunicano che la sta nevicando……
    ………e l’inverno deve ancora iniziare, spero di non finire arrostito!

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  5. @giovanni geologo
    Grazie Giovanni per le tue parole.
    L´articolo é tratto dagli studi di Claudio Obregon Clarin che é uno dei pochi al mondo capace di interpretare la scrittura Maya. Oltretutto lui é un assiduo difensore della cultura mesoamericana e chiarisce come la leggenda della fine del mondo prevista dai Maya nel 2012 sia stata solo una trovata dell´architetto Malkun per guadagnare un monte di soldi facendo conferenze stampe in giro per il mondo:
    http://literaturaymundomaya.blogspot.com/2009_08_01_archive.html

    Per chi volesse addentrasi nella cultura Maya (quella vera) e Olmeca il sito (in Spagnolo naturalmente) é questo:
    http://literaturaymundomaya.blogspot.com/

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  6. sand-rio :
    chiarisce come la leggenda della fine del mondo prevista dai Maya nel 2012 sia stata solo una trovata dell´architetto Malkun per guadagnare un monte di soldi facendo conferenze stampe in giro per il mondo:

    Chissà come mai una vocina mi diceva che qualcuno ci stava facendo dei soldi, con quella baggianata….

    Ciao
    Luca

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  7. mi associo ai complimenti per l’articolo!

    ot ragazzi potremmo tornare a vedere un sole blank secondo voi? sarebbe clamoroso adesso

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  8. Non ho trovato l’articolo ot, sempre molto interessanti gli spunti di Sandro…

    bella lì anche l’immagine dell’islanda che sta per essere “investita” dal ghiaccio marino…

    Ieri al tg5 hanno datto la notizia che il freddo eccezionale nn sta riguardando solo la penisola italiana ma gran parte dell’emisfero boreale…

    W l’AGW!

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  9. anche gli Ainu presentano interessanti correlazioni con le popolazioni artiche, in ogni caso la ricostruzione dei movimenti preistorici nella zona polare è molto difficile e mette a dura prova gli scienziati anche con le tecniche genetiche introdotte negli ultimi anni (DNA mitocondriale ecc…)

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  10. Bell’articolo. Stai vicino ad essere un inizato.
    Gli sciamani sono iniziati la conoscenza delle leggi cosmiche, che sono ovunque, in simboli, non possiamo leggere, perché non c’è nessuno così cieco come chi non vuole vedere
    Forse un giorno avremo una cronologia terra più realistica, perché il presente, sulla base di dimezzamento radioattivo è influenzata dalla variazione causate dalle radiazioni cosmiche.

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