L’Ecobufala e il Congresso di Cancun…

Molti esultano, ma sulla lotta ai gas serra il summit vara un’intesa col trucco. I climatologi: la temperatura globale calerà naturalmente

Cancun – Onanismo sfrenato, quello dei convenuti a Cancun. Parole forse meno colorite, sicuramente meno volgari, ma che rendono lo stesso concetto sono quelle dell’inviata del Corriere della Sera, Alessandra Arachi, che domenica scorsa ha avuto il coraggio scrivere: «l’assemblea dei Paesi del mondo ha applaudito sé stessa». Parole uniche in un intero foglio di esaltazioni evocate sin dalla prima pagina dal quotidiano milanese, che trionfalmente titolava: «Clima, accordo a sorpresa a Cancun».

 Non meno trionfale il titolo che Repubblica ha riservato al suo corrispondente, il solito Cianciullo, senza però riservargli, stavolta, gli onori del richiamo in prima pagina. D’altra parte, ci vuole una spessa coltre di bronzo per concedere quegli onori a uno che scrive, come Cianciullo ha scritto, probabilmente senza arrossire, che «i cinesi hanno la leadership nell’energia pulita». I cinesi? È da almeno cinque anni che installano una centrale a carbone ogni 10 giorni (sì, avete letto bene: una ogni 10 giorni), mentre la loro generazione elettrica è coperta per lo 0,7% dall’eolico e per lo 0,01% dal solare, e avrebbero, i cinesi, la leadership nell’energia pulita? Una frase che avrei potuto scrivere io perché so che quella dal carbone, se prodotta dai nostri impianti, è energia pulita; ma che non scrivo perché non sono sicuro che gli impianti cinesi siano dello stesso tipo che usiamo noi.
Cianciullo ha definito Cancun «un successo degli ambientalisti». Contento lui. L’accordo, informa il giornalista di Repubblica: 1) sollecita la «riduzione delle emissioni del 25-40% entro il 2020»; 2) all’uopo istituisce un fondo, gestito dalla Banca mondiale, di 10 miliardi di dollari l’anno per 3 anni, ma col proposito di farli diventare 100 l’anno fino al 2020; 3) sottoscrive la necessità di mantenere gli aumenti di temperatura (testualmente) «entro i 2 gradi, meglio se entro gli 1,5 gradi per la fine del secolo».

Capisco che 30 miliardi di farebbero gioire chiunque (figuriamoci i banchieri); che se poi diventano 100 miliardi l’anno reclamano un bel brindisi (i banchieri, poi, sarebbero ansiosi di brindare, anche alla nostra salute, per quel che costa loro). Ma ciò che non capisco è il visibilio degli ambientalisti. Se a Cancun avessero approvato e reso operativo ciò che non hanno approvato, e cioè non 10 ma 100 miliardi l’anno da oggi al 2020, sarebbero 1.000 miliardi. Che, se impegnati tutti nel nucleare, consentirebbero di installare 300 reattori e produrre di 300 GW (gigawatt), che rappresentano una riduzione delle emissioni del 6%. Con 1.000 miliardi di dollari si possono invece installare 1.000 GW eolici, che però producono 200 GW elettrici (il vento non soffia sempre), che rappresentano una riduzione delle emissioni del 4%. Oppure, sempre con 1.000 miliardi di dollari, si possono installare 200 GW fotovoltaici, che però producono 20 GW elettrici (il sole non brilla sempre), che rappresentano una riduzione delle emissioni pari allo 0.4%. Qualunque cosa si faccia, siamo ben lontani dal minimo del 25% sottoscritto a Cancun dai fessi del mondo. Dei quali la palma, e col botto, va al ministro all’ambiente indiano, definito «carismatico» da un Cianciullo che in estasi ce ne riporta il commento: «ci sono occasioni in cui lo spirito del luogo deve prevalere sulla procedura». Boh? Io insisto: i ministri dell’ambiente vanno aboliti.

Ma tanto fessi, forse, non sono stati, quelli di Cancun: aver spostato l’obbiettivo ufficiale dall’entità della riduzione delle emissioni all’entità della riduzione delle temperature è stato un colpo da veri maestri. Se le temperature del globo diminuiranno (come la climatologia migliore, per quanto giovane e imperfetta, prevede), questi signori potranno brindare al successo e accreditare quelle diminuzioni alle loro 16 inutili riunioni. Se le temperature non dovessero diminuire, potranno invece sostenere che «bisogna fare di più»: vorranno non 1.000, ma 10.000 miliardi. Delle due una: o la crisi non esiste, o costoro ne sono la causa.
La migliore caratterizzazione del cancan di Cancun l’ha data, ancora una volta, ma forse inconsapevolmente, la brava inviata del Corsera, ove nell’articolo che ho citato scrive: «il fiore all’occhiello degli accordi messicani è stata la volontà di riconfermare il protocollo di Kyoto». Dovete sapere che questo protocollo, sottoscritto nel 1997 ed entrato in vigore nel 2003, prevede la riduzione delle emissioni del 5% rispetto ai valori del 1997; senonché, oggi quelle emissioni sono invece aumentate, del 5% nella «virtuosa Europa» e del 20% a livello mondiale, rispetto a quelle del 1997. Se questo è stato il fiore all’occhiello di Cancun, immaginatevi il resto. Comunque, gli sfaccendati di Cancun si sono dati il loro 17mo appuntamento, l’anno venturo, in Sudafrica: mettiamoci comodi, ma occhio al nostro portafogli.

Di Franco Battagllia

Fonte:

http://www.ilgiornale.it/interni/dal_vertice_onu_arriva_pacco_che_illude_ambientalisti/13-12-2010/articolo-id=493181-page=0-comments=1

16 pensieri su “L’Ecobufala e il Congresso di Cancun…

  1. Ci hanno fatto pagare il Riscaldamento globale
    e ci faranno pagare il futuro raffreddamento …

    Loro conoscono i cicli della natura e del sole
    e come gli antichi sacerdoti egiziani … sfruttano il sapere

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  2. Al di là di riscaldamento o raffreddamento globale, sono sempre stato convinto che interessi politici e tutela dell’ambiente si sposino come i peperoni sulla torta di mele.

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  3. A tutti loro auguro che i miliardi che guadagneranno li investano poi in cure mediche…
    Non si possono accettare ancora queste cose; sono ai confini della realtà…io mi auguro che i poveri mortali si sveglino un giorno e pongano fine allo schifo che ormai dilaga ovunque…

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  4. Ciao a tutti,
    gli interessi politici non esistono più, e se esistono, sono sottomessi a quelli economici. IMHO

    Per quanto riguarda il mio portafogli, sarei più contento che la nostra politica spendesse soldi per limitare gli impatti degli eventi meteo “estremi” e in ricerca finalizzata alla vivibilità del paese.
    Altro che centrali nucleari (con tecnologia vetusta) perchè hanno meno emissione di CO2 o incentivi alle auto eco5 o eco6 che tanto basta un cavetto attaccato al computer per riportarle eco0…… e intanto i soliti si fanno le budella d’oro.

    Ciao a tutti!

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  5. Anche in altri articoli l’autore afferma di abolire i ministri dell’ambiente… perchè non aboliamo anche gli altri ministri, compreso il presidente?
    In realtà il ministero dell’ambiente è abolito “de facto” da un bel pezzo in Italia!

    Secondo me è proprio quando la faccenda si fa complessa che ci vogliono le persone giuste. Un buon ministro che riesca a fare valere la scienza vera e non la fuffa ci manca da un pezzo!!

    CIAO!

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  6. Ricordo poi che a cancun proprio nei giorni del congresso è stato battuto il record di Freddo per Dicembre e che il Mese trascorso è stato fortemente sotto-media con i giorni più freddi proprio durante il congresso.
    io dico, Farlo in Italia il prossimo?

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  7. Ciao a tutti vorrei dire brevemente la mia sulal questione della politica dell’ambiente e dei ministeri. Che ci si a del marcio è fuori discussione che l’Italia sia la regina del marciume tra i paesi europei e “industrializzati” non ci piove. Detto questo secondo me pensare che trascurare, rifiutare , rigettare la politica dire che son tutti ladri, dire che bisongerebbe abolire i ministeri ecc ecc ecc può essere un giusto sfogo ma non risove il problema. La consapevolezza che si deve avere è che la politica, volenti o nolenti esiste e prende decisioni importanti che interessano più o meno da vicino la nostra vita, indipendentemente dal fatto che noi la ripudiamo, che non andiamo a votare o che votiamo scheda bianca o nulla. Finchè anche solo una persona andrà a votare, finchè ci sarà questo sistema “democratico” avremo sempre dei politici , dei partiti e dei governi che detteranno l’agenda del nostro futuro, che decideranno quante tasse dovremo pagare, se dovremo avere o meno ospedali scuole trasporti ecc., se dovremo recepire le direttive in materia di emissioni di CO2 e pagarci le tasse. Non voglio fare politica quindi mi fermo qui, vorrei solo ribadire che secondo il mio punto di vista siamo circondati e impregnati di politica e quest’ultima è molto più presente e influente di quanto non si voglia credere e non può che esserlo in un società “civile europea”. Come dice Fano, quello che manca sono le persone che sappiano fare politica negli interessi veri di una nazione…..va beh buon anno a tutti

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  8. Sarà questa volta, di nuovo, qualcuno approfittare di “Il tempo amaro portato a rivolte per il cibo, la carestia, epidemie e, infine, la morte …
    di imporre o di rafforzare la “Illustrazione” paradigmi che alcuni lo hanno fatto nei giorni del minimo di Maunder?
    Quando il clima è caldo e campi di fiorire ovunque accade il contrario, solo per miracolo ….
    Poi chi conosce il clima in anticipo già cominciato a trarne profitto. Economia e clima vanno di pari passo ….
    Poi, una questione accademica si pone per l’economista: Quali saranno le conseguenze della corrente minima per l’economia globale?

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  9. Dato che ci avevano già provato ad abbassare le emissioni e molti paesi se ne sono altamente fregati… Vedi kioto…. Allora poter quale motivo dovremmo investire soldi se già sappiamo che quegli stessi paesi non hanno alcuna intenzione di rispettare quello che con tanta retorica affermano nelle loro costose conferenze tra gli applausi entusiasti dei presenti?

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  10. @ilfreddostarrivando

    non so se te ne sei accorto, ma la politica in genere sta strumentalizzando le questioni climatiche, quindi parlare di clima diventa parlare di politica, ma non per colpa mia/nostra.

    E ti confesso che la strumentalizzazione mi fa ancora più inca**are del fatto in sè!! Perchè certe cose è meglio che ne parli uno scienziato e ci metta la faccia, invece del politicuzzo di turno che tanto ti dice sempre la mezza verità che gli fa più comodo.

    saluti
    fano

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