Il Picco del Petrolio -Ultima Parte-

p) L’abbondanza dell’isotopo C12 nel metano varia con la profondità.

Il Carbonio ha due isotopi stabili, il C12 e il C13. In genere, il C12 e’ 100 volte più diffuso del C13.

Le piante usano la CO2, e non e’ chiaro perche’ ma tendono ad usare leggermente di piu’ la CO2 in cui sia presente il C12 invece della CO2 in cui e’ presente il C13.

In genere si considera che se c’e’ il 2% in meno di C13 rispetto alla distribuzione media (ripetiamo, circa 100 a 1; quindi la frase va letta: “se il C13 e’ meno dello 0,98%) allora quell’idrocarburo ha un origine organica. Ma questo argomento non e’ decisivo: il Carbonio presente nelle condriti carboniose, ad esempio (che ripetiamo, sono meteoriti), presenta una concentrazione di C13 piuttosto variabile, con un “impoverimento” che va dal -2% al +11%.

E nello spazio non ci sono processi biologici (noti).

Inoltre i dati indicano che il metano ha meno C13 man mano che si avvicina alla superficie.

Gold spiega cio’ sostenendo che, nell’attraversare le rocce porose, le molecole che presentano il C12, essendo piu’ leggere, sono avvantaggiate rispetto alle molecole con il C13, quindi piu’ roccia il metano deve attraversare, maggiore sara’ l’impoverimento in C13.

E in effetti ci sono 3 dati reali che suffragano le tesi di Gold (e di altri prima di lui; ripeto che Gold ha il merito non tanto di aver elaborato questa teoria quanto di averla sposata, arricchita, e portata sotto i riflettori in occidente): il primo, il fatto che il tasso di impoverimento del C13 sia nel metano 10 volte superiore che nel petrolio, per cui il meccanismo della diffusione gassosa sembra spiegare questo fatto meglio che non l’origine biologica; se petrolio e metano hanno origine biologica il tasso di impoverimento di C13 dovrebbe essere lo stesso tra i due.

Il secondo, il dato gia’ visto che il metano piu’ profondo ha un tasso di impoverimento meno marcato, e anche questo dato viene spiegato bene dal modello della diffusione gassosa.

Terzo, come abbiamo gia’ detto il metano presenta un tasso di impoverimento di C13 superiore a quello imputabile ai soli processi biologici, e questo vale anche per il metano proveniente dai giacimenti piu’ profondi. Il che e’ spiegabile, nel modello della diffusione gassose, assumendo che il metano venga da fonti ancora piu’ profonde.

Abbiamo visto i vari punti citati da Gold a sostegno della sua teoria, relativamente all’origine del petrolio e del metano.

E il carbone?

Almeno il carbone, sarebbe di origine vegetale?

Secondo Gold, no.

Un pezzo di carbone.

O per meglio dire i carboni neri, antracite e carbone bituminoso, hanno origine inorganica.

E qui i geologi obiettano che nei giacimenti di carbone si trovano spesso resti organici di vegetali.

Come si possono spiegare questi resti (legno, spore, ecc.) ?

Gold ribalta l’argomentazione, sostenendo che proprio questi resti organici fossili sono una prova dell’origina non biologica del petrolio.

Infatti, dice Gold, i fossili presenti nel carbone sono piuttosto compressi ma non presentano nessuna deformazione a livello cellulare. Come e’ possibile spiegare questo fatto, argomenta Gold, se non assumendo che i fossili in questione siano dapprima stati penetrati da un idrocarburo liquido, che successivamente si e’ pietrificato in carbone?

Non solo, ma talvolta si rinvengono nel carbone foglie o ramoscelli intatti. E se il carbone deriva da vegetali, come e’ possibile che il processo di fossilizzazione abbia fossilizzato alcuni ramoscelli separatamente, mentre tutto il resto e’ diventato una massa informe?

Inoltre alcuni metalli rari, come Uranio, Cadmio e Mercurio sono presenti in quantità troppo elevata in alcuni carboni per poter pensare ad un’origine vegetale.

Ma se il carbone si formasse per solidificazione di idrocarburi liquidi o gassosi che provengono dal profondo del mantello, allora tali metalli potrebbero essere stati “catturati” da questi idrocarburi nel corso della loro risalita.

Inoltre spesso giacimenti di Carbone, Petrolio e Metano si trovano associati geograficamente; se il carbone derivasse da organismi vegetali e il petrolio da organismi marini, come sostiene la teoria “ufficiale”, l’ultima cosa che ci si aspetterebbe e’ di trovarli associati.

Per cui, secondo Gold (ripeto: continuo a dire Gold ma la teoria in questione ha molti sostenitori, anche precedenti a Gold, soprattutto russi), mentre risalgono in superficie dal profondo idrocarburi liquidi si arricchiscono progressivamente di Carbonio mentre si impoveriscono di idrogeno che si lega con l’ossigeno incontrato lungo la risalita, e percio’ spesso strati di carbone si incontrano sopra giacimenti di petrolio e gas naturale.

Ma qui c’e’ un problema, pero’.

Ci sono depositi di Carbone sopra sabbie altamente porose che non presentano nessuna traccia di petrolio o gas naturale.

Gold ammette che i carboni “bruni”, torba e lignite, possano avere un’origine vegetale.

Secondo lui chiamiamo con lo stesso nome, Carbone, sostanze completamente diverse che non presentano continuita’ tra l’una e l’altra.

Torba e lignite sono una cosa; l’antracite e il carbone bituminoso un’altra. E non esistono altre forme di carbone che presentano caratteristiche intermedie tra questi due estremi.

Lignite.

Ma Gold ha ragione?

Esistono ulteriori prove a sostegno di questa teoria, che lui ha esposto per la prima volta in occidente nel 1992 con l’articolo “The Deep Hot Biosphere” pubblicato da PNAS, forse la piu’ importante rivista scientifica americana (questa informazione viene da wikipedia; onestamente non sono riuscito a trovare tale articolo, forse l’autore della voce di wikipedia si confonde con un libro di Gold con lo stesso titolo)?

Beh, nell’articolo del 2001  “The Constraints of the Laws of Thermodynamics upon the Evolution of Hydrocarbons. The Prohibition of the Hydrocarbon Genesis at Low Pressures. – Energia 22/3, 18-23” di Kenney, J. F., Karpov, I. K. et al, viene dimostrato come le leggi della termodinamica proibiscano la trasformazione a basse pressioni di carboidrati o di qualunque materiale biologico (in decomposizione o no) in lunghe catene di idrocarburi o in carbonio puro (per un motivo legato ai potenziali chimici) .

E’ un articolo molto interessante, ma un po’ troppo complicato per me :-).

Se siete interessati, comunque, lo potete trovare qui. http://www.gasresources.net/ThrmcCnstrnts.htm

Se dunque il petrolio, il carbone (almeno quello nero), e il metano non sono di origine biologica, e Gold ha ragione, si aprono interessanti prospettive geopolitiche.

Controllare i giacimenti piu’ economicamente sfruttabili di queste materie prime permette di controllare le economie dipendenti da questi idrocarburi.

E soprattutto, se il petrolio e’ una fonte “rinnovabile”, per cosi’ dire, chi controlla il petrolio (gli USA) o il gas naturale (la Russia) non ha nessun interesse a sviluppare tecnologie energetiche alternative, men che meno tecnologie realmente rinnovabili, come potrebbe essere la fusione a bassa energia.

Forse la Cina un domani cerchera’ un’indipendenza energetica che prescinda dal petrolio, chissa’…

Comunque Gold e’ andato ancora piu’ in la’ con la sua teoria.

Sostiene ad esempio che rilasci improvvisi di gas dalle profondita’ della terra nell’atmosfera possano essere responsabili di disastri aerei e/o navali. In genere, dice Gold, tali rilasci avvengono in mare, ma possono avvenire anche sulla terra.

Cita ad esempio il caso di una nuvola a forma di fungo, larga piu’ di 200 miglia, alta circa 17.000 metri, osservata da alcuni piloti il 9 Aprile 1984 nel nord-est del Giappone.

E secondo lui, le luci che spesso accompagnano i terremoti, sono dovute proprio a questi gas, principalmente idrogeno e metano, rilasciati nell’atmosfera in concomitanza dei fenomeni sismici.

Sempre secondo lui, e’ sottostimato il ruolo che i gas sotterranei giocano nei terremoti: improvvisi rilasci di gas o esplosioni sotterranee sono fenomeni che ritiene andrebbero investigati piu’ a  fondo.

Per chi fosse interessato, in questa pagina:

http://origeminorganicadopetroleo.blogspot.com/2011/01/thomas-gold-professional-papers.html sono presenti tutti i lavori di Gold, anche quelli sui terremoti (verso il fondo della pagina).

Ma chi era questo Thomas Gold?

Nato nel 1920 e morto nel 2004, Gold e’ stato un astrofisico austriaco, uno dei piu’ importanti astrofisici del secolo scorso.

Professore di astronomia alla Cornell University, membro della US National Academy of Sciences, e membro della Royal Society di Londra e’ lui che ha  coniato il termine “magnetosfera” per il campo magnetico della Terra. Assieme a Bondi, ha sviluppato la Teoria dello stato stazionario, ora semidimenticata. Poco dopo la scoperta delle pulsar nel 1968, Gold e Hoyle identificarono correttamente questi oggetti come stelle di neutroni rotanti con forti campi magnetici.

In ambito scientifico ha spesso difeso idee all’apparenza astruse, che pero’ poi si sono rivelate esatte: in particolare una teoria sui meccanismi dell’udito, quella gia’ citata sulla natura delle pulsar, e una sull’asse di rotazione della terra.

Insomma, uno scienziato affascinante, interdisciplinare, che non aveva paura di sfidare il comune sentire, se riteneva fosse sbagliato.

Uno scienziato di quelli che piacciono a me.

Fonti:

http://www.eniscuola.net/getpage.aspx?id=4615&sec=1778&lang=ita&padre=2363&sez=Biologia&app=3226&idpadre=4613

http://it.wikipedia.org/wiki/Origine_abiotica_del_petrolio

http://www.stampalibera.com/?p=21245

http://www.pianetamarte.net/petrolio2.htm

http://www.coscienza.org/scienza/uranium.htm

http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=9539177

http://www.oralchelation.com/faq/wsj4.htm

http://www.scienzeascuola.it/joomla/le-lezioni/2-lezioni/471-le-rocce-sedimentarie

-FINE-

Pierluigi

49 pensieri su “Il Picco del Petrolio -Ultima Parte-

  1. @indopama
    E’ che sto scrivendo la tesi di laurea ed ho poco tempo di giocare con gli enigmisti….poi visto che sono un dilettante non riesco a confrontarmi con i grandi filosofi contemporanei……….

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  2. Luci0 :

    O.T.
    Inoltre Ugo Bardi non ha tutti i torti su questo articolo http://daltonsminima.altervista.org/?p=12870
    http://ugobardi.blogspot.com/2011/03/napoleone-e-la-scienza-del-clima.html e credo che bisognerà ricontrollarlo.

    dal mio punto di vista bardi fa notare degli errori e fa bene, ma dovrebbe farlo qui, non attaccandoci nel suo sito.
    avevo già letto l’articolo e avendo conoscenze chimiche e fisiche come il Bardi ho notato anch’io parecchi errori, ma mi sarebbe piaciuto che tutto questo fosse avvenuto nei commenti dedicati all’articolo e che tale correzione fosse fatta in maniera professionale, visto che stiamo comunque parlando di un professore universitario, non certo del primo maleducato che si incontra

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  3. @indopama

    Il tuo commento non ha lato scientifico perchè tu non conosci i nostri pensieri, i nostri commenti, i nostri dubbi, i nostri modi di vedere le cose, le nostre convinzioni e il grado della loro profondità.
    Ovvero non hai dati, osservazioni. Hai solo ipotesi.
    Quindi se vuoi interloquire con qualcuno fallo nel modo giusto.

    DILETTANTE in comunicazione.

    Ciao
    Fano

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  4. @Riccardo
    il bello infatti è proprio questo, che in quasi tutti i posti in cui scrive Bora71 fa sempre la parte di quello che va contro gli altri.

    lui viene qui e critica i nostri articoli, scrive cose che non c’entrano niente con l’articolo ecc ecc
    poi va in siti dove sono a favore dell’AGW e linka i nostri articoli per valorizzare le sue tesi.

    una persona così non da sicuramente fiducia.

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  5. indopama :che in voi di NIA sia predominante il “pregiudizio” dell’era glaciale e’ palese cosi’ come in bora71 e’ palese il contrario.sono due estremi al cui interno ci sta tutta la vita.a mio parere non sono gli estremi ad essere interessanti ma tutto il resto che ci sta in mezzo.vi immaginate una cena del tipo:- dove andiamo a mangiare?- ecco il resto. arrivederci.non puo’ essere tutta qui la cena, non ho mangiato niente!
    a mio parere i pregiudizi, le contrapposizioni non vi portano da nessuna parte, state vedendo la vita dal buco della serratura e vi faccio l’esempio piu’ ecclatante.provate a fare gli scienziati su voi stessi. il 99.99% di voi intanto si rifiuta di partire perche’ uno dei tanti pregiudizi gli dice che questa non e’ scienza.A NO?sarebbe il colmo, siete fatti di tutti quegli elementi di cui parlate, vi alimentate degli elementi della terra, in voi avvengono tutte le reazioni che avvengono fuori di voi.MA C’E’ UNA COSA CHE VI DISTURBA DA MORIRE: I PENSIERI.voi siete fatti delle stesse cose di cui e’ fatto tutto il resto del pianeta pero’ voi dite che pensate mentre siete fermamente convinti che tutto il resto non lo faccia.
    posso pensare di avere di fronte a me dei DILETTANTI?
    ma come, tutto il resto del pianeta e’ fatto come me ma solo io sono l’essere speciale? quelle sostanze che compongono anche tutto il resto del pianeta come per magia quando entrano in me diventano pensieri? prima erano morte e poi diventano intelligenti? (per molti rimangono morte…)
    E PERCHE’ ANCHE PRIMA NON POTEVA ESSERE LO STESSO?
    sapete qual’e’ il problema? che se anche tutto il resto pensa e crea con le regole del pensiero allora sapete benissimo che tutto e’ possibile perche’ il pensiero non ha limiti autoimposti, ci si puo’ immaginare quello che ci pare.
    detto in due parole, la vita parte dal pensiero che e’, del resto, l’unica cosa di cui ognuno di noi puo’ essere sicuro di possedere.
    LA VITA E’ SOLO PENSIERO E VOI, CHE RIFIUTATE DI PRENDERLO IN CONSIDERAZIONE, VI SIETE CREATI LA CONVINZIONE CHE LA VITA SIA INVECE UN IMMENSO “LEGO”.DILETTANTI… come provocazione ma anche no.

    Non giocare con le parole, per piacere.

    Questo sito è nato per discutere liberamente di argomenti più o meno “scomodi”, cioè per stimolare il libero pensiero, non certo per reprimerlo.
    Naturalmente, quando si scrive un articolo, l’errore è sempre in agguato, ma la libera discussione può aiutare a scovarlo.
    Mi dispiace leggere commenti denigratori nei confronti dell’essenza di NIA e di chi vi partecipa (te incluso),
    Trovo invece perfettamente normale, e anzi giusto e doveroso, che ci siano commenti critici nei confronti di singoli articoli o temi, purchè le critiche siano argomentate. Poi, certo, se ne discute.
    Aggiungo che mi è capitato di rado leggere qui commenti che prevedono una imminente era glaciale, non fosse altro perchè non vi è al momento alcun segnale di un suo arrivo. E poi Simon si è più volte rammaricato circa la scelta del nome del blog, in quanto non riflette il suo reale pensiero (ma secondo me è stata una buona scelta di marketing 🙂 )

    Alla fine è tutto qui.
    E se a qualcuno NIA non piace, può sempre traslocare, la rete è piena di blog e di forum, ce n’è davvero per tutti i gusti.

      (Quote)  (Reply)

  6. fano :@indopama
    Il tuo commento non ha lato scientifico perchè tu non conosci i nostri pensieri, i nostri commenti, i nostri dubbi, i nostri modi di vedere le cose, le nostre convinzioni e il grado della loro profondità.Ovvero non hai dati, osservazioni. Hai solo ipotesi.Quindi se vuoi interloquire con qualcuno fallo nel modo giusto.
    DILETTANTE in comunicazione.
    CiaoFano

    Piano con le polemiche, specie se non argomentate.
    Torniamo al punto, cioè all’articolo.

      (Quote)  (Reply)

  7. @Fano
    la tua risposta e’ molto interessante perche’ (forse inconsapevolmente) hai toccato l’unica verita’che ognuno di noi possiede e che cioe’ l’unica cosa da analizzare sono i propri pensieri.
    in ogni caso, lasciando da parte il “dilettante” che era provocatorio (ma che ti ha fatto andare in una direzione per lo meno insolita) io credo che lo scienziato sia colui che ama conoscere la vita, scoprirne il funzionamento o per lo meno un qualcosa del genere.
    bene, provando per una volta di lasciare da parte il pregiudizio “pensieri”, riesci forse a provare a te stesso (non a nessun altro, solo a te stesso) che tutto quello che pensi essere la’ fuori esiste anche senza di te?
    riesci a provare a te stesso che non sei tu che stai
    pensando di vedere
    pensado di udire
    pensado di toccare
    ecc ecc?
    riesci a farlo?
    per sapere se tutto quello “la’ fuori” esiste anche senza di te tu dovresti non esistere e allo stesso tempo percepire quello “la’ fuori”.
    non e’ forse scienza questa? non e’ forse il voler conoscere come funziona la vita? perche’ te stesso non lo inserisci nella vita? spiegami il motivo…

      (Quote)  (Reply)

  8. @FabioDue
    io personalmente apprezzo molto quello che fate perche’ cercate di vedere le cose da un diverso punto di vista.
    pero’ non c’e’ solo il vostro e quello opposto, c’e’ tutta una vita nel mezzo…

      (Quote)  (Reply)

  9. @FabioDue
    per quanto riguarda l’articolo io sono stato L’UNICO che ha argomentato seguendo il mio pensiero e non prendendo in prestito quello di altri, pero’ non c’e’ stato nessun seguito ma riispetto le considerazioni altrui.
    diro’ che quello che amo qui e’ l’aria di liberta’ che tira, segno di evidente apertura mentale. altrimenti non avrei scritto quello che ho scritto e, se a qualcuno puo’ interessare, posso dire che non deriva da letture o altro ma solo da esperienza diretta. altrimenti non lo avrei scritto.
    credo che una discussione sia tanto piu’ interessante quanto piu’ si espongono esperienze proprie, il copia/incolla delle idee altrui (per lo meno a me) non accresce molto la conoscenza perche’ non ho modo di chiedere a chi ha esposto le idee il perche’ lo ha fatto.
    l’esperienza, piu’ e’ diretta, e piu’ apporta sapere.

      (Quote)  (Reply)

  10. @FabioDue
    Il “DILETTANTE in comunicazione” era una nota polemica inserita di riflesso. Me la rimangio e chiedo scusa.

    @indopama
    io voglio conosciere come funziona la vita/realtà/verità (come ti pare). Da quale commento hai preso spunto per evincere che a me della vita non interessa il “come” o il “perchè”?

    Ciao
    Fano

      (Quote)  (Reply)

  11. da nessuno, l’ho solo buttata li’ per caso… 🙂 in ogni modo possiamo fermarci qui, la mia era solo una curiosita’, niente di piu’.
    tornando all’articolo, parla di supposizioni che si frappongono alle pur sempre supposizioni della natura biologica del petrolio e delle altre cose.
    entrambi sono MOLTO MENO SCIENTIFICI DI CIO’ DI CUI HO PARLATO IO (una cosa non e’ scientifica solo perche’ usa le parole e gli strumenti della scienza).
    almeno per me…

      (Quote)  (Reply)

  12. @indopama

    ok. tutto bene: :). In realtà io stavo rispondendo all’OT di Luci0… l’articolo l’ho letto in parte. Posso commentarlo per quello che è: un riassunto su una serie di affermazioni che vede come protagoisti i carburanti fossili.
    Alcune affermazioni mi sembrano plausibili, altre meno, secondo la mia esperienza e secondo la mia capacità logica di pensiero.
    Ad esempio: “le emissione di gas che illuminano il cielo prima dei terremoti” la trovo una teoria azzardata.
    Inoltre trovo che il linguaggio e il taglio dell’articolo non siano per niente “SERIOSE”, ne vogliano illudere chi legge sulla assoluta esattezza delle teorie. Mi sembra ci sia una buona dose di umiltà del lettore tra le righe dell’articolo.
    IMHO.

    Ciao
    Fano

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  13. @fano
    concordo, l’articolo cerca di dare una descrizione di come si comporta un macrosistema col grosso limite che un macrosistema non ci sta in laboratorio per cercare di replicarlo e dimostrare quindi la teoria.
    in ogni caso apprezzo lo sforzo nella ricerca del nuovo.

      (Quote)  (Reply)

  14. fano :

    @indopama

    ok. tutto bene: :) . In realtà io stavo rispondendo all’OT di Luci0… l’articolo l’ho letto in parte. Posso commentarlo per quello che è: un riassunto su una serie di affermazioni che vede come protagoisti i carburanti fossili.
    Alcune affermazioni mi sembrano plausibili, altre meno, secondo la mia esperienza e secondo la mia capacità logica di pensiero.
    Ad esempio: “le emissione di gas che illuminano il cielo prima dei terremoti” la trovo una teoria azzardata.
    Inoltre trovo che il linguaggio e il taglio dell’articolo non siano per niente “SERIOSE”, ne vogliano illudere chi legge sulla assoluta esattezza delle teorie. Mi sembra ci sia una buona dose di umiltà del lettore tra le righe dell’articolo.
    IMHO.

    Ciao
    Fano

    Ma infatti dico io…è un riassunto di quello che la scirnza dice riguardo il tema del petrolio e dei suoi composti, niente più niente meno…nn starei a cavillare più di tanto…

    infine qui nessuno ha la pretesa di avere la verità in tasca come accade nel sito di Bari ed in climalteranti…

    ma è chiaro sempre più che blog come questi diano sempre più fastidio a questi signori, che nn si accontentano di avere già il monopolio delle TV e dei giornali, ma vorrebbero avere anche quello della rete!

    Simon

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  15. per tornare all’articolo…
    ecco il link del lavoro di Gold del 1992… ed è in download libero 🙂
    se ho capito bene il titolo dell’articolo è anche quello di un libro del 1999, recensito anche su Nature (ma lì il download non è libero, peccato…)

    http:// www. pnas.org/content/89/13/6045.abstract

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  16. “Per cui, secondo Gold (ripeto: continuo a dire Gold ma la teoria in questione ha molti sostenitori, anche precedenti a Gold, soprattutto russi), mentre risalgono in superficie dal profondo idrocarburi liquidi si arricchiscono progressivamente di Carbonio mentre si impoveriscono di idrogeno che si lega con l’ossigeno incontrato lungo la risalita, e percio’ spesso strati di carbone si incontrano sopra giacimenti di petrolio e gas naturale.”

    Questo passaggio mi confonde un pò…se sono idrocarburi non vedo come si possano arricchire più di tanto di carbonio,essendoci già il carbonio.Se perdono idrogeno son due le cose, o avviene una sostituzione o si ossidano o si creano molecole via via più complesse ma per separare l’idrogeno occorre comunque un’ossidazione o un processo di combustione (l’energia d’attivazione della reazione è tanta ) essendo un legame stabile da rompere.Se poi H si lega all’ossigeno vien fuori o un’ossidrile o acqua.Il carbone è scarso di acqua meno del 15% sopratutto quello fossile.
    Se vien fuori un gruppo ossidrile -OH rimarrebbe dentro l’idrocarburo generando un alcolo ma è un processo che richiede un catalizzatore ( di solito è una reazione chimica che avviene in ambito biologico )e non mi pare vi siano alcoli nel carbone…. oppure vien fuori un idrossido che dovrebbe essere associato al carbone ma non mi pare che vi sia nessun idrossido nei carboni ma magari sbaglio…

    Insomma mi sembra un pò un’ipotesi buttata li ma magari dico cavolate perchè non sono un chimico.
    Se vi fosse una spiegazione dettagliata di questo passaggio potrei cominciare a crederci…

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  17. indopama :@FabioDueio personalmente apprezzo molto quello che fate perche’ cercate di vedere le cose da un diverso punto di vista.pero’ non c’e’ solo il vostro e quello opposto, c’e’ tutta una vita nel mezzo…

    E lo sappiamo bene, tant’è vero che qui si cita spesso e volentieri il lavoro (articoli) di altri, pro o contro o neutri rispetto a varie tesi e convinzioni, sia negli articoli e ancora di più nei commenti. E di solito senza alcun intento denigratorio.

      (Quote)  (Reply)

  18. @Fabiox86x

    Gli idrocarburi hanno formula chimica CxHy, dove y è circa il doppio di x.
    Esistono reazioni dette di deidrogenazione, per cui l’idrocarburo perde “semplicemente” idrogeno.
    Facciamo il caso del propano: C3H8
    C3H8 –> C3H6 + H2
    Perdendo idrogeno, il propano diventa propene e il rapporto H/C diminuisce.
    Se incontra ossigeno lungo la strada, la reazione complessiva potrebbe essere:
    2 C3H8 + O2 –> 2 C3H6 + 2 H2O
    Ipotizzando una catena di queste reazioni, al limite possiamo pensare che un idrocarburo perda man mano l’idrogeno trasformandosi in carbonio.
    In quali condizioni di temperatura, pressione, ecc. questa reazione sia favorita questo però non lo so…

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  19. @Kjai

    Si infatti ho letto l’articolo in inglese e ho capito e non mi sembra tanto campato per aria.
    Poi io ragiono su T e P ambientali e mi pare strano che da un’alcano si formi un alchene dato che è più instabile.Ma nella crosta in profondità ci sono altre condizioni quindi è possibile magari.Il processo di cui parli te poi è riprodotto artificialmente per creare dei composti dal petrolio, usando dei forni o dei catalizzatori ( a quanto ricordo )

    Resta il fatto che , in tutto il discorso ,non mi è chiaro come facciano ad aggregarsi degli elementi a formare un idrocarburo.Il carbonio non è così abbondante e gli idrocarburi son spesso associati al mondo biologico direttamente o meno.
    Se vi fosse un processo in profondità che genera idrocarburi dal carbonio elementare allora non dovrebbe esistere la grafite o il diamante presumo io poi non sò.

    La cristallizzazione del diamante avviene nel mantello.
    La grafite si crea in condizioni di t e p minore anche dai diamanti e questo processo è più o meno conosciuto.Mi chiedo come si formino gli idrocarburi da elementi della crosta

    Gold lo spiega da dove arriva ? magari me lo son perso

      (Quote)  (Reply)

  20. Poi se parliamo di metano è un conto perchè è una molecola semplice ma il petrolio è un miscuglio di idrocarburi diversi,da gassosi a solidi perchè anche molto complessi quindi se parliamo di una condizione in cui si forma da processi geologici non vedo come in una condizione di T e P vi siano più “fasi” o comunque configurazioni tanto diverse

      (Quote)  (Reply)

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