La Distorsione dell’Informazione Scientifica – Parte 1

La Divulgazione scientifica dovrebbe essere qualcosa che chiunque potrebbe fare, ma pensateci bene, così non è.

Gli argomenti spesso sono molto più complicati di quanto ci sia fatto sembrare e tutti i discorsi vengono resi più soft per essere alla portata di tutti, tutti possono capirli, ma in pochi possono farveli capire.

Questa è la divulgazione scientifica che avviene dall’alto verso il basso, ma esiste anche la divulgazione tra le parti, che comprende ricerche e pubblicazioni su riviste specialistiche e che difficilmente finiranno mai in mano alla persona comune, perchè probabilmente non sarà in grado di capire il significato di tale ricerca.

Quindi capite bene che tali informazioni sono molto controllate, non sono libere come si possa credere, ed è molto facile bloccare ciò che sta scomodo, analizzeremo adesso 6 possibili fonti di distorsione che l’informazione scientifica potrebbe ricevere.

1) Vizio del risultato positivo

dice già tutto, ma per farmi capire meglio, non si intende che il risultato viene inteso positivo anche in situazioni ambigue o chiaramente negative ( ad esempio il famoso bicchiere mezzo-pieno mezzo-vuoto ) ma si intende la pubblicazione delle ricerche sulle maggiori fonti di divulgazione scientifica.

Ogni ricercatore può nel suo lungo lavoro può arrivare ad ottenere risultati positivi e negativi su determinati ambiti di studio, si è visto che più del 60% delle ricerche pubblicate avevano portato risultati positivi ( per positivi si intende attinenti all’obbiettivo del ricercatore ), c’è quindi una netta predominanza di un risultato sull’altro, senza però che ci sia una reale differenza nella qualità con cui la ricerca è stata svolta.

Perchè se entrambe le ricerche, una positiva e una negativa sono state svolte seguendo tutti i principi scientifici ed evitando distorsione nei dati hanno entrambe lo stesso diritti e lo stesso valore scientifico, e devono essere pubblicate.

Capita, e va detto, che il problema spesso non è la rivista che non pubblica il risultato negativo, ma è lo stesso ricercatore che interrompe a metà la ricerca oppure la conclude ma non la invia agli enti interessanti perchè il risultato non è conforme agli obbiettivi che esso voleva raggiungere.

L’esempio è presto fatto: provate ad immaginare un ricercatore che vuole ottenere delle prove a favore di una determinata teoria e che tale ricerca sia stata finanziata a questo scopo e che c’è una rivista molto importante che non vede l’ora di ricevere i tuoi risultati.

tale ricerca però porta a confutare o in parte o completamente tale teoria, che succede? il ricercatore blocca tutto perchè i fondi vengono a mancare in quanto l’obbiettivo non è più raggiungibile, oppure riesce a concludere tutto ma decide che i risultati non portano a niente e non invia la ricerca, alternativamente riesce a trovare una teoria alternativa grazie ai nuovi dati e la invia alla rivista, che però decide di non pubblicarla in quanto loro sono promotori della teoria originaria.

2) Il Revisore è in sintonia con i risultati e li pubblica

Questo punto è in parte l’espansione del primo, ma si riferisce a qualcosa di molto più pericoloso, perchè se prima avevamo dato per scontato che i risultati provenissero da una ricerca eseguita correttamente senza errori, ora non lo facciamo più.

Perchè questo errore va a colpire un ambito molto più grande, perchè se colui che deve pubblicare un risultato di una ricerca sulla propria rivista è in sintonia con il risultato, potrebbe succedere che anche ricerche che non dovrebbero essere pubblicate ( perchè contenenti errori di procedura ) finiscano per far parte dell’informazione scientifica.

Ed ecco che potremmo trovarci con tantissimi risultati di un certo tipo senza però sapere se tali risultati siano realmente significativi o no.

L’esempio più lampante nel nostro caso è quello riguardante il riscaldamento globale, è logico aspettarsi articoli a favore o contro in base al “credo” di colui che deve pubblicarli, senza andare a controllare se tale studio ha una validità.

(NB: non confondete però l’informazione scientifica vera e propria con blog come il nostro, noi riproponiamo solo ciò che è già stato pubblicato, non siamo ancora arrivati ad avere le ricerche in esclusiva)

3) Differenza tra Assoluto e Relativo

Il Significato di questo punto è abbastanza chiaro, Assoluto e Relativo sono 2 cose diverse ma possono tranquillamente riferirsi alla stessa cosa.

Per esempio, la variazione di un dato può essere espresso sia come differenza assoluta che differenza relativa, un esempio di questo noi lo vediamo ogni mese con i resoconti dei ghiacci artici, infatti i grafici sull’andamento dell’estensione nel corso del tempo non si basano sul valore assoluto, ma su quello relativo.

Capita così che quando l’estensione è molto alta la variazione sembra più piccola di quanto sia in realtà, mentre quando l’estensione è bassa tale variazione sembra enorme se confrontata con altri mesi, ovviamente se andiamo a vedere la differenza assoluta i valori potrebbero tranquillamente essere gli stessi.

Questo errore però non ha mai avuto vita facile perchè è stato spesso considerato non una possibile fonte di distorsione dei dati, ma un banale errore di lettura da parte di chi legge tale risultato.

Per smentire tale ipotesi furono invitati 100 medici tra i più illustri del proprio campo e gli fu presentato ( in 2 gruppi differenti ) il risultato della sperimentazione di un nuovo farmaco per inibire una determinata malattia, ad un gruppo il risultato fu dato in termini assoluti e all’altro in termini relativi.

all’uscita fu poi chiesto a questi medici un commento sul risultato e se fossero stati disposti a prescrivere tale farmaco per quella malattia, venne fuori che coloro che avevano ricevuto il risultato in termini relativi vedevano molto più positivamente il farmaco ed erano disposti a prescriverlo ai propri pazienti, mentre coloro che avevano ricevuto il risultato in termini assoluti erano molto più titubanti.

Altri studi poi confermarono che nell’ambito medico tale distorsione assume connotati molto più influenti che in altri ambiti scientifici.

Fine Prima Parte

NB: Non ho fonti per questo articolo, ma tutto si basa su una lezione a cui ho partecipato all’università di Bologna

FABIO

17 pensieri su “La Distorsione dell’Informazione Scientifica – Parte 1

  1. Bellissimo articolo, bravo!
    Avrei molto da aggiungere, ma aspetto la seconda parte, non vorrei bruciarti qualcosa.
    Mi dispiace solo di non avere molto tempo da dedicare al blog, perche’ su questo argomento c’e’ veramente molto da dire.
    Solo questo aggiungo per ora, sperando in futuro di avere tempo per scriverci qualcosa: c’e’ un problema serio, molto serio, di epistemologia nella scienza attuale.
    E c’e’ un problema da sempre di tipo percettivo (negli scienziati e negli esseri umani).
    Infine, c’e’ un problema di tipo psicologico (sempre in entrambi), che puo’ diventare politico.
    La somma di questi tre problemi porta spesso, in ambito scientifico, ad un uso non ottimale delle risorse.

      (Quote)  (Reply)

  2. E poi ci sono anche le mode….
    Anche nelle riviste specializzate … (almeno quando avevo messo il naso nel giro) . Su alcuni argomenti, ritenuti “caldi”, qualunque lavoro veniva pubblicato … Anche rimaneggiato, riscaldato e servito il trimestre successivo…. 8)

    Ciao
    Luca

      (Quote)  (Reply)

  3. Non sono minimamente daccordo. E non si può assolutamente generalizzare. Il progresso scientifico è basato sul peer-review. Un articolo strampalato sul global warming non potrebbe mai finire, diciamo, su un Nature. Continuate a calcare e prendere come esempio questa storia del global warming che per voi non esiste, visto che siete certi con dati (relativi) alla mano del global cooling.
    Io credo ci voglia prudenza. Credo bisogna fidarsi del metodo scientifico, perché il senso critico è insito nel processo di peer-review.
    E poi, con le vostre argomentazioni in mano, si potrebbe anche confutare l’evoluzione, il che è follia pura. Oppure parlare di 2012, Maya e GiacobbO di raidue….insomma, sempre di pseudoscienza e pseudodivulgazione si tratta…
    Cose belle.

      (Quote)  (Reply)

  4. Antonio, ma TU sai cosa signiica peer-review, o semplicemente pensi di saperlo?
    Perche’ ti devo dare una brutta notizia, anzi due.
    La prima, ( http://www.partecipasalute.it/informati-bene/difetti-giornalismo-003.php ) e’ che secondo una ricerca, l’unico lodevole contributo che puo’ venire dalla peer-review di un articolo e’ in sostanza quello che va sotto il nome volgare di “revisione di bozze”.
    La ricerca in questione tratta della peer-review di articoli biomedici, ma si applica altrettanto bene anche ad altre discipline scientifiche.
    Ovvio che qui si parla di scienza. L’argomentazione che tu usi non sta’ in piedi.
    La peer-review non serve a scartare un articolo che serchi di dimostrare, scientificamente, che Babbo Natale esiste (o che nel 2012 finira’ il mondo). Si presuppone che un articolo del genere non evnga proprio neanche presentato a una rivista. Se cosi’ fosse, l’editore non lo manderebbe a passare una peer-review, lo cestinerebbe direttamente.

    La seconda brutta notizia e’ che Babbo Natale non esiste :-(.
    Scusa, mi dispiace dovertelo dire. Ma ritengo che alla tua eta’ tu abbia il diritto di saperlo.

      (Quote)  (Reply)

  5. Sarà leggermente fuori tema, ma secondo me la scienza ed il pensiero scientifico sono anche utilissimi strumenti di controllo delle masse dei ceti medio alti.
    Mi spiego meglio….il figlio di un operaio per esempio che esce dal politecnico di Torino di solito resta un po’ rincoglionito.
    Quando gli va bene si riprende dopo alcuni anni, quando non gli va bene resta cimito per tutta la vita.
    Il padre di un mio amico che si è suicidato intorno al 2000 era un prof. universitario del politecnico e a casa sua avevo trovato un libro intitolato “come programmare il proprio figlio”.
    In conclusione secondo me il pensiero scientifico, così rigido nelle sue caratteristiche, finisce per diventare una specie di religione e incatenare (o incantare) molta gente che magari contamina anche amici e parenti.
    Ovviamente allo Stato fa comodo avere il ceto medio alto un po’ “scientifico”….un po’ rincoglionito….
    Manco a dirlo i ceti alti se ne strabattono dello schema scientifico e compensano con i loro riti ciò che l’arida scienza non dà ai poveri mortali.

    ciao, ruggero.

      (Quote)  (Reply)

  6. Faccio un esempio concreto. Recentemente sono stato ad un convegno sull’asma e dopo un po’ mi sono permesso di chiedere se esistono casi di guarigione dalla malattia più o meno spontanei.
    Visto che il prof. universitario riferiva che non ci fossero in letteratura gli ho fatto notare che personalmente a me è accaduto.
    Ed è realmente così, per almeno 10 anni sono andato avanti a cortisone e ventolin che ovviamente mi facevano effetto.
    Il prof. allora ha insinuato che io non avessi mai avuto l’asma….roba da incazzarsi un po’.
    Eppure i fanatici della scienza ragionano coi paraocchi.
    Ciò non toglie ovviamente che 9 volte su 10 col pensiero scientifico uno ci prende (almeno in medicina).
    Per esempio cos’ha di scientifico il fatto che la luna mostri sempre lo stesso lato o che con una semplice formuletta si possa prevedere la distanza delle orbite planetari (legge di Bode mi pare).

      (Quote)  (Reply)

  7. Vedo che Antonio la pensa esattamente come me. Visto che è così scientifico mi saprà sicuramente spiegare come mai il Caso abbia voluto far coincidere rotazione e rivoluzione lunari in modo così perfetto che la luna mostri sempre la stessa faccia da millenni pur ruotando attorno alla terra. O mi saprà dare una spiegazione al fatto che di crani di ominidi se ne trovino pochissimi. Se l’evoluzione fosse vera si dovrebbero trovare migliaia e migliaia di relitti di civiltà antichissime, mentre pare proprio che l’uomo abbia imparato quel che doveva quasi di botto e questo non lo dico solo io.

      (Quote)  (Reply)

  8. antonio :Non sono minimamente daccordo. E non si può assolutamente generalizzare. Il progresso scientifico è basato sul peer-review. Un articolo strampalato sul global warming non potrebbe mai finire, diciamo, su un Nature. Continuate a calcare e prendere come esempio questa storia del global warming che per voi non esiste, visto che siete certi con dati (relativi) alla mano del global cooling.Io credo ci voglia prudenza. Credo bisogna fidarsi del metodo scientifico, perché il senso critico è insito nel processo di peer-review.E poi, con le vostre argomentazioni in mano, si potrebbe anche confutare l’evoluzione, il che è follia pura. Oppure parlare di 2012, Maya e GiacobbO di raidue….insomma, sempre di pseudoscienza e pseudodivulgazione si tratta…Cose belle.

    Qui non si afferma che il Global Warming non esista: il riscaldamento avvenuto negli ultimi due secoli, in particolare negli ultimi decenni, è ampiamente documentato, non lo si può negare.
    Qui si contesta, dati alla mano, il fatto che l’uomo sia il principale responsabile del Global Warming.
    Infatti si ritiene che il riscaldamento ed il raffreddamento globali siano, oggi come migliaia di anni fa, essenzialmente processi naturali, la cui causa remota risiede nell’attività solare e le cause recenti nella variabilità del clima terrestre, indotta da quella solare. A chi mastica un minimo di astronomia e climatologia sembra un’ovvietà; invece per i paladini del Global Warming di origine umana è una cosa (stranamente) rifiutata a priori.

    Infine, il Global Cooling in atto da metà dell’anno scorso è un altro dato di fatto, testimoniato dai più autorevoli enti che misurano le temperature globali. Se questo sia un fenomeno temporaneo, destinato presto ad invertirsi, oppure no, lo vedremo nei prossimi mesi (e anni soprattutto).

      (Quote)  (Reply)

  9. Il metodo scientifico è sullo stesso piano della filosofia o della religione ovverossia aleatorio”.
    Se nascesse un Platone, un Cristo, un Galileo, un Einstein che abbiano la capacità di trasmettere alle nostre coscienze un modo nuovo di guardare la realtà con occhi diversi, ecco che si avvererebbero le parole: “Io faccio nuove tutte le cose”.
    Accade che guardando i risultati con occhi diversi, automaticamente anche le cause che li hanno generati magicamente si trasformano, ma non c’è nessuna magia stiamo guardando la STESSA COSA da un diverso punto di vista.
    Se io non ho mai assaggiato la cioccolata non esiste nessun filosofo , nessun religioso, nessun scienziato che abbia la capacità di farmi sentire il sapore della cioccolata, deve “PER FORZA” diventare una mia esperienza; e così all’opposto se io ho una esperienza della realtà che è diversa di quella che ha l’umanità intera, questo non significa che la mia osservazione sia errata è solamente diversa e non ha nessuna importanza se io non riesco a dimostrarlo con un metodo scientifico.
    Questo è il limite non solo della scienza , ma di tutte le cose.
    La distorsione non è quella dell’informazione scientifica, ma è che mettiamo tutte le nostre risorse di esseri umani al servizio di verità transitorie.
    Noi siamo come gli attori in un film di cui non hanno esperienza nè dello schermo , nè del proiettore, nè della lampadina che ci sta proiettando su quello schermo.
    Ovviamente ognuno è libero di cazzaggiare come meglio crede, ma ho constatato che prima o poi “qualcosa” ci chiederà di rendere conto di questo nostro cazzeggiamento.

      (Quote)  (Reply)

  10. malleus :
    come mai il Caso abbia voluto far coincidere rotazione e rivoluzione lunari in modo così perfetto che la luna mostri sempre la stessa faccia da millenni pur ruotando attorno alla terra.

    Si chiamano forze mareali. Spiegate circa dal 1600…. (cioe’, spiegabili… ma sicuramete qualcino avra’ fatto i conti nel ‘700, se nell’800 Lagrange trovava la soluzione apricolare del problema a 3 corpi…). Quello e’ un punto di equilibrio…

    malleus :O mi saprà dare una spiegazione al fatto che di crani di ominidi se ne trovino pochissimi.

    Più sono antichi, meno se ne trovano… Chissa’ perchè….. Magari una spiegazione molto semplice la trovi…. Do’ un suggerimento.. gli indiani d’america divcevano “solo le pietre vivono in eterno”….. Io aggiungo… nemmeno quelle….

    malleus :
    Se l’evoluzione fosse vera si dovrebbero trovare migliaia e migliaia di relitti di civiltà antichissime, mentre pare proprio che l’uomo abbia imparato quel che doveva quasi di botto e questo non lo dico solo io.

    Antichissime. Cosa intendi per …issime?
    Civiltà ne trovi , se scavi.
    Se scavi abbastanza trovi quello che c’era prima delle “civiltà”.
    trovi delle sequenze temporali, simili per i vari luoghi, ma sfasate temporalmente….
    Pietra scheggiata (vari stadi), pietra lavorata (neolitica) , ceramica e la ceramica impilca dopo poco metalli. Nella pianura mesopotamica erano avanti a tutti… ma la sequanza degli eventi e’ simile per tutte le zone del mondo… Quando sul ghiacciaio del similaun un uomo primitivo mori’ trafitto da una freccia e riamse mummificato, in Egitto fioriva la civiltà del Nilo….

    Comunque puoi pensarla come vuoi, ma sono certo che il progresso attuato con il metodo galileiano e’ un po’ come la gravità … puoi ignorarlo per un po’…
    Poi arrivi in fondo e sono dolori….

    Ciao
    Luca

      (Quote)  (Reply)

  11. l’ho già ripetuto più e più volte, qui su NIA non voglio leggere neanche il minimo accenno al creazionismo.
    siete avvisati.

      (Quote)  (Reply)

  12. Complimenti Fabio Nintendo, questo articolo spiega qualcosa sui meccanismi dell’ evoluzione del pensiero scientifico.
    L’ importante di fronte a nuovi studi é sempre quello di rimanere prudenzialmente scettici. Questo pone un grosso limite alla scienza moderna. Sarebbe bene che ogni studio oltre alla parte scientifiche e tecnica, contenga anche un report economico per chiarire in modo trasparente dove venga il supporto economico della ricerca stessa.
    In modo che venga scritto ad esempio … “con i soldi di tale multinazionale abbiamo scoperto il buco dell’ ozono” …

      (Quote)  (Reply)

  13. Stalker :

    Fabio Nintendo :
    io avevo avvertito

    SEI UN GRAN BEL PEZZO DI MERDA

    questo commento lo lascio, così magari simon si rende conto della gente che scrive qui.
    essere libero a tutti non significa poter offendere in questo modo.
    e soprattutto in un blog scientifico, non si parla di creazionismo, ma di scienza, e il metodo galileiano che tanto hai criticato sta alla base della scienza moderna come noi la conosciamo.
    quindi, se le uniche cose che sai dire sono creazionismo e offese, hai sbagliato blog.

      (Quote)  (Reply)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Immagine CAPTCHA

*

Aggiungi una immagine

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.