Archivio mensile:Agosto 2011

Nowcasting Solare: Sole Spotless, ma conteranno ancora, anche se lo sanno anche loro che è Ridicolo!

Ai tempi del Dalton e del Maunder, ma forse anche 100 anni non avevano gli strumenti adeguati per vedere quelle “macchiette” lì…il tutto è assurdo…

perchè sanno di mentire, sanno di continuare a comparare le pere con le mele, ma vanno avanti per la loro strada!

Il ciclo 24 continua a stupire, ma in TV riescono  a parlar solo delle mega tempeste solari e del massimo solare che sarà nel 2013-2014-2015, non sanno nemmeno loro quando ci sarà…tutti che continuano a mettere la testa sotto la sabbia, tutti che continuano a ritenere la grande sfera gialla come un qualcosa di inutile, solo la CO”2 antropica , solo l’uumo è e deve continuare ad essere il vero protagonosta dei cambiamenti climatici…

Intanto per il NIA’s count, con oggi siamo al secondo giorno spotless ed alle 23 di ieri sera il flusso solare aggiustato scendeva ancora (85!)…questa è la Realtà dei fatti, il resto solo propaganda, che mi ricorda molto quella dei tristi periodi delle dittature comuniste e naziste di mezzo secolo fa…

Simon

 

Una vacanza in montagna

Ecco, adesso NIA e’ diventato un sito affiliato al CAI (Club Alpino Italiano)….

No, è successo che dopo un paio di anni   sono tornato a fare una settimana di relax in Val Varaita…

Più o meno nello stesso periodo (prima vacanza metà luglio 2007, vacanza attuale fine luglio 2011).

Più o meno le stesse gite.  E le differenze notate sono state notevoli.

Se volete vi racconto…

Prima osserazione : temperatura dell’acqua.  No, non sono così fanatico da girare con il termometro di minima e sagolone ma sono abbastanza folle da andare a fare il bagnetto nei laghetti alpini. Ricordavo un bellissimo laghetto (detto “Lago secco”, ma sempre ben rifornito, quota non esagerata, diciamo sui 1900m)  in cui avevo NUOTATO a lungo e con soddisfazione e senza particolari problemi nel 2007. Quest’anno non sono riuscito a resistere per più di un minuto nell’acqua gelida. Direte… l’età avanza… La sensazione e’ soggettiva… avevi mangiato da poco (no, ho mangiato dopo …) …

Passiamo alla seconda annotazione che ho fatto: Alberi. Cioè Quasi alberi… Direi quasi Alberi “che ci stavano provando”.. Osservare la foto qui sotto:

ho evidenziato in giallo, con ingrandimento, quello che potrebbe sembrare un cespuglio. In realtà si tratta di un alberello.

Cosa ci fa un albero sotto un nevaio che lo libera a fine Luglio e che ai primi di Settembre con buona probabilità lo ricoprirà di nuovo (qui siamo a quota 2700m)?  Io ho una risposta… E’ nato quando il nevaio non c’era più e da un paio di anni viene regolarmente sommerso e ridotto ai minimi termini (Il poveretto stava aprendo le prime gemme… il 27 di Luglio…). Avete altre spiegazioni, che non implichino la volontà di suicidio di un giovane albero?

Ma vi vedo ancora dubbiosi … E allora tiro fuori la carta segreta. O dovrei dire “foto verità” ?

Terza osservazione: Nevai.

Come dicevo nell’introduzione ho fatto diverse escursioni negli stessi posti del 2007.Tra queste, la gita al rifugio Vallanta, con bella vista alla parete NW del Monviso. Chiaramente avevo scattato allora, in tempi non sospetti una certa quantità di fotografie. Ricordo anche che allora (2007) il gestore del rifugio ci aveva raccontato che una valanga invernale aveva addirittura raggiunto il rifugio “rimbalzando sul lago” sottostante.

Sono andato a scartabellare nel mio “‘archivio informatico” ed ho trovato una foto che era stata scattata quasi dalla stessa posizione…

Eccola.

Che dire… Siamo proprio in pieno AGW…

Luca Nitopi

P.S.

Tornando dalla gita dal rifugio mia moglie (laurea in Filosofia), imbacuccata nella sua giacca a vento e sferzati da un vento gelido,  mi ha detto… “Mha.. Ho letto il libro di M. [Noto Meteorologo]… Pero’ io tutto questo riscaldamento non riesco mica a vederlo… Ma perchè  ho lasciato a casa i guanti di lana???”

Luca Nitopi

IL CICLO 24 HA RAGGIUNTO IL SUO MASSIMO ?

É una domanda che tutto il mondo scientifico e amatoriale si sta ponendo.
Questo strano e affascinante ciclo 24 ha messo al palo un folto numero di scienziati, compresi quelli della NASA.
Per avere una risposta ad una domanda così difficile, occorre a questo punto fare un salto indietro nel tempo ed analizzare attentamente come evolve un ciclo solare dal suo minimo al suo massimo e confrontarlo con quello attuale.
Quando un nuovo ciclo solare ha inizio, la sua attività é debolissima. Piccole AR sparse compaiono sulla fotosfera, mentre i buchi coronale o CHS sono stabilmente piazzati sui poli della stella.
Poi progressivamente le AR iniziano ad allinearsi sulle medie latitudini e lentamente e progressivamente abbassarsi avvicinandosi all’equatore. Il questo processo tendono progressivamente ad aumentare di numero e di estensione, facendo lievitare così l’attività magnetica della stella.
Il periodo che intercorre tra un solar min e un solar max è di 4 anni circa.
Quando si raggiunge la fase di solar max il fulcro del magnetismo si concentra vicino all’equatore e le CHS tendono a loro volta a piazzarsi nel centro della stella.
Ora andiamo ad analizzare come si e’ evoluto il ciclo 23 dal suo min 1996 al suo max 2000 tramite questo video you tube:

Da questo video si evince chiaramente che il max si raggiunge proprio nel momento in cui le AR dell’emisfero sud e quelle dell’emisfero nord sono nel punto più prossimo all’equatore.
IN QUESTO MOMENTO AVVIENE ANCHE L’INVERSIONE MAGNETICA.

Bene ora che abbiamo visto come si è evoluto il ciclo 23, andiamo ad analizzare come procede l’attuale ciclo 24 e proviamo a capire in che stato evolutivo si trova osservando questi video youtube relativi a giugno 2011 relativi ad AR e CHS:

Da questi 2 bellissimi filmati si deduce chiaramente che esiste una discrepanza notevole tra l’emisfero sud e quello nord, nel senso che quello nord ha raggiunto il suo max, quello sud è molto più indietro. La posizione delle CHS invece è transequatoriale, tipica di un solar max pieno.
Questa situazione è davvero paradossale, nel senso che l’evoluzione futura resterà alquanto incerta.

CONCLUSIONI

La forte divergenza tra i due emisferi produrrà due max distinti: 1 l’attuale, tra il 2011 e il 2012, l’altro successivo max relativo al sud emisfero tra il 2013 e il 2014.
La stella però deve compiere il delicato passaggio dell’inversione magnetica, ma in un contesto come quello attuale con le regioni del sud emisfero molto lontane dall’equatore l’inversione sarà quasi impossibile che avvenga e, senza inversione magnetica, esiste la concreta possibilità che la stella cada in un minimo profondo in stile Maunder.

GIORGIO MALAVOLTA

Ghiacci Marini Artici – Situazione Luglio 2011

Per chi ha seguito la sezione Meteo del nostro blog non sembrerà strano vedere l’artico con un valore dei ghiacci così basso, mentre per gli altri spiegherò brevemente cosa è successo.

In pratica il Vortice Polare, che è un sistema si basse pressioni che si trova sopra il Polo Nord Geografico nel mese di Luglio si è quasi del tutto cancellato, arrivando quasi a scomparire del tutto, cosa mai successa negli ultimi 50-60 anni, periodo nel quale abbiamo mappe affidabili.

Questo ha comportato un sistema di bassa pressione dominante sull’Europa e su gran parte dell’Emisfero Settentrionale, mentre sull’artico perseverava una situazione di Alta Pressione, questo fenomeno ha distrutto la banchisa artica laddove era più debole, in modo simile a quello successo nel 2007, solo che essendo già successo nel 2007 dopo solo 4 anni la banchisa risulta ancora debole.

La nota positiva è che lo spessore dei ghiacci è superiore al 2007 e agli ultimi 2 anni, se il Vortice Polare dovesse riuscire a riprendere forza ci si potrebbe aspettare un minimo stagione simile al 2009, comunque superiore al 2007.

Estensione:

Anomalia Concentrazione:

Area:

Trend Anomalia Estensione:

Curiosità:

Rispetto a 10 anni fa abbiamo 1.3milioni di kmq di estensione in meno e 1.2 in meno di area.

Rispetto a 20 anni fa abbiamo 1.8milioni di kmq di estensione in meno e 1.7 in meno di area.

Rispetto a 30 anni fa abbiamo 2.7milioni di kmq di estensione in meno e 1.2 in meno di area.

Con L’inizio della stagione Estiva l’estensione media dell’artico diminuisce, quindi il grafico che mostra in trend avendo i dati come oscillazione percentuale mostrerà variazioni elevate che non possono essere confrontate con quelle di altri mesi dell’anno.

FABIO

AGOSTO 2011: L’ESTATE “AFRO-ITALIANA” VIVRÀ SOLO NEI NOSTRI RICORDI

Un saluto a voi, popolo di NIA, vi scrivo in data 29 Luglio per ricordarvi che siamo ormai giunti al terzo appuntamento di questa rubrica meteo sull’estate 2011.
Se vi ricordate, nella “puntata” precedente, mi ero dilungato parecchio per spiegare le dinamiche da cui dipende l’intensità del monsone west-africano responsabile dell’innalzamento della linea di convergenza intertropicale (ITCZ) durante la stagione estiva. Ovviamente si trattava di una scelta dettata essenzialmente dalla necessità di farvi comprendere le ragioni di un’estate così movimentata e tutto sommato anomala nel contesto degli anni 2000. Questa volta invece non mi dilungherò troppo nelle spiegazioni, cercando di concentrarmi maggiormente sulla previsione del prossimo mese di agosto. Per chi volesse approfondire meglio queste tematiche rimando quindi alla lettura del precedente articolo

http://daltonsminima.altervista.org/?p=15121

Nelle precedenti occasioni ci eravamo lasciati con la promessa, poi divenuta realtà, di una seconda parte di luglio molto fresca e movimentata. Le ragioni erano state trovate nella particolare configurazione delle SST nell’atlantico europeo e nella disposizione delle SSTA lungo le coste dell’Africa occidentale. Ebbene, l’evoluzione di dette anomalie oceaniche, lascia presupporre ad un agosto dall’evoluzione simile a quella del mese appena trascorso. Ma procediamo, come di consueto, con l’analisi delle SSTA.
19 giugno 2011:

17 luglio 2011:

24 luglio 2011:

Situazione attuale:

Ho scelto di riportare una così lunga serie di immagini per concentrare la vostra attenzione sui temi dominanti della stagione estiva ancora in corso.
Il vero tormentone estivo è rappresentato senza dubbio dalla variazione delle anomalie termiche nel Pacifico orientale (Nino est). Se infatti, nella porzione occidentale del Pacifico, sono sempre resistite estese anomalie negative (ovvero sono prevalse condizioni di Nina), nelle zone orientali dell’oceano medesimo si è assistito ad un continuo “balletto” delle anomalie, che sono oscillate da valori neutrali a valori più o meno positivi. Questo andamento “ad altalena” , responsabile del continuo saliscendi del fronte ITCZ, ha avuto dirette conseguenze sull’evoluzione meteo nel nostro continente, producendo un’estate molto dinamica, come non si vedeva da anni.
Dalla sequenza delle immagini sopra riportata, vi accorgerete sicuramente dei continui mutamenti delle anomalie termiche oceaniche in Nino est (cerchio bianco) e di come sia stata rapida la risposta delle SSTA lungo le coste dell’Africa occidentale, precisamente nelle zone dell’Atlantico nord tropicale (cerchio arancione). In particolar modo si può notare che, alle fasi di riscaldamento delle acque pacifiche orientali (principalmente in Nino 3), è associato un parallelo aumento delle anomalie positive nell’atlantico nord tropicale (NTA) e che, viceversa, al raffreddamento delle acque in Nino 3, è sempre seguito un raffreddamento delle acque africane in NTA. Ebbene, come ampiamente spiegato la volta scorsa, un raffreddamento delle acque nell’atlantico nord tropicale è dovuto ad un aumento degli alisei di nord-est, la cui intensità è strettamente correlata all’andamento del ciclo ENSO in Nino est (soprattutto in Nino 3). Detto raffreddamento è responsabile poi di un indebolimento del monsone west-africano e dunque di un arretramento della linea di convergenza intertropicale (ITCZ). Questo fenomeno spiega ampiamente il perché di un’ITCZ dall’andamento così “schizofrenico” in questa estate 2011.
Dalla carta delle SSTA risalente al 24 luglio si denota chiaramente un incremento dell’anomalia positiva in NTA, associata ad un temporaneo aumento delle temperature delle acque in Nino est (quest’ultimo già percepibile dalla carta del 17 luglio). Una situazione simile sarà responsabile di un lieve innalzamento dell’ITCZ nella terza decade di luglio, del quale potremo subire le conseguenze nella prima settimana di agosto.
Dall’ultima carta (riferita al 29 luglio) si riscontra invece un rapido decadimento delle anomalie positive in Nino est (soprattutto nella zona più importante del Nino 3), che sta già portando ad indebolimento delle SSTA positive nella zona NTA. Ciò sarà la causa di un’ennesima oscillazione dell’ITCZ che, dopo l’excursus verso lidi più settentrionali dell’Africa, tornerà a calare nella seconda parte della prima decade di agosto. Questo fenomeno lascia presagire un nuovo calo della stagione estiva già dopo la prima decade di agosto, confermando l’andamento del mese di luglio appena trascorso. Detto calo però, per diverse ragioni che vedremo nel seguito, potrebbe concretizzarsi un pò più in avanti, ovvero nella seconda metà del mese, esattamente come accaduto in luglio.
Proprio in riferimento alle somiglianze tra i due massimi mesi estivi voglio fare alcune considerazioni. Il mese di agosto è partito sotto il segno di una maggiore invadenza dell’hp africano, esattamente come accaduto durante le prime fasi del mese di luglio. Come ho più volte ribadito nella sezione meteo negli ultimi tempi, detta risalita tropicale, a differenza di quanto volevano farci credere i modelli fino a qualche giorno fa, è risultata molto blanda (quasi inesistente) per via di un’ ITCZ che, sebbene proteso in rialzo, resterà tutto sommato basso. La cosa che più impressiona è la forte somiglianza tra l’evoluzione meteo di inizio luglio con quella attuale. Anche in quel frangente infatti il nuovo mese si apriva con l’aggancio da parte del flusso zonale con una falla barica posta ad ovest del Portogallo, con conseguente richiamo caldo verso i nostri lidi. Un flusso perturbato molto basso in atlantico veniva anche confermato dall’indice NAO che risultò decisamente negativo. Una tale configurazione era inoltre favorita da un esteso anticiclone in sede polare con conseguente abbassamento del flusso zonale in pieno atlantico, abbassamento favorito anche dall’aggancio con la sopracitata falla atlantica. Ebbene, penso che vi siate accorti che nei prossimi giorni accadrà la medesima cosa, con indici AO e NAO previsti in netto calo a causa di un nuovo anticiclone caldo che si impianterà in sede polare (situazione descritta dai cerchi arancioni nei seguenti grafici di AO e NAO). Ciò produrrà un flusso perturbato molto basso in atlantico (NAO–), il cui sviluppo molto meridionale in pieno oceano sarà favorito anche dall’aggancio con la falla barica che da giorni staziona a largo delle coste portoghesi (la cui presenza è stata favorita dall’estesa anomalia negativa delle SST proprio in quelle zone individuata nell’ultimo grafico delle SSTA dal cerchio giallo). Questi fattori, insieme alla temporanea risalita dell’ITCZ, sono stati la causa dell’ondata di calore che ci sta interessando. Le uniche differenze con il mese appena trascorso risiedono sia nella tempistica (in agosto anticiperemo l’evento di 4-5 giorni rispetto a luglio) sia nell’intensità, in quanto la prossima sortita africana non è stata paragonabile a quella di luglio.

Andamento AO:

Andamento NAO:

È lecito pensare che, anche l’andamento altalenante in sede polare, sia associabile alle continue oscillazioni del ciclo ENSO in Nino est (anche se deboli).
Se così fosse, la previsione del prossimo mese di agosto risulterebbe abbastanza scontata. Infatti, vista anche la persistenza dell’anomalia negativa in sede britannica (cerchio nero), ci si può aspettare che, in seguito all’ennesimo processo di pseudo ricompattazione del VP, si registrerà una nuova decisiva risalita dell’hp oceanico il quale, non essendo più costretto a stazionare a bassissime latitudini in pieno atlantico, potrà facilmente raggiungere lidi più settentrionali, esattamente come accaduto dalla metà di luglio in poi (situazione associata ai cerchi blu nei grafici di AO e NAO). Detta risalita, in concomitanza di un ITCZ ancora decisamente basso, consentirà alle onde depressionarie di abbassare il loro tiro proprio sull’europa occidentale. L’Italia, dunque, si troverebbe nuovamente esposta alle correnti nord atlantiche. Pertanto, salvo nuovi “scherzetti” da parte del ciclo ENSO, la seconda porzione di agosto potrebbero riservarci nuove interessanti sorprese, con l’estate che potrebbe assumere di nuovo un carattere dinamico e maggiormente fresco.
E’ difficile stabilire se assisteremo ad eventi di rilievo, ma mi sento abbastanza sicuro nell’escludere eccessive ingerenze africane per l’intero mese di agosto, il quale potrebbe dunque chiudere in linea con le medie climatiche.
Non è nemmeno da escludere la circostanza secondo cui l’ultima parte del mese possa essere particolarmente fresca e perturbata. In altre parole, se le cose si incastrassero nel modo giusto, potremmo assistere ad un ultima parte di agosto dai connotati più autunnali che estivi.
A prescindere da ciò, sarà comunque una grande soddisfazione poter vivere, dopo luglio, un’altro mese estivo in linea con la “normalità climatica”. Questo, nel contesto delle estati di fuoco del nuovo millennio, è di per se un fatto “straordinario”.

Riccardo