Archivi giornalieri: 16 Novembre 2011

L’Eresia Scientifica di Matt Ridley – Parte 1

Riporto qui un Articolo Apparso su Climate Monitor, che appeno ho incominciato a leggerlo ho subito pensato che doveva essere pubblicato anche qui, perchè veramente merita di essere divulgato.

 

http://www.climatemonitor.it/?p=20882

 

Il 31 ottobre scorso, su Bishop Hill è stato pubblicato il testo della Lectio Magistralis di Matt Ridley alla Royal Society of Arts a Edinburgo, in Scozia.

Maurizio Morabito ne ha curato la traduzione per CM.

Qui trovate l’originale, di seguito il testo in Italiano.

 

È un grande onore essere invitato come relatore per la Lettura Magistrale “Angus Millar”.

Non ho idea se Angus Millar si sia mai considerato un eretico, ma ho un debole per l’eresia. Uno dei miei antenati, Nicholas Ridley, il “martire di Oxford” [1500-1555], fu bruciato sul rogo per eresia.

Il mio tema di oggi è l’eresia scientifica. In quali circostanze hanno ragione gli eretici della scienza e in quali sono dei folli? Come si fa a capire la differenza tra scienza e pseudoscienza? Cerchiamo di vedere degli esempi, a cominciare da quelli facili.

L’astronomia è scienza, l’astrologia è pseudoscienza. L’evoluzione è scienza; il creazionismo è pseudoscienza. La biologia molecolare è scienza, l’omeopatia è pseudoscienza. La vaccinazione è scienza, la paura per il vaccino multiplo MMR è pseudoscienza. L’ossigeno è scienza, il flogisto era pseudoscienza. La chimica è scienza, l’alchimia è pseudoscienza.

Mi seguite? Altri esempi.

Che il Conte di Oxford abbia scritto le opere attribuite a Shakespeare è pseudoscienza. Così come credere che Elvis sia ancora vivo, che Lady Diana sia stata uccisa dal servizio segreto britannico MI5, che Kennedy sia stato ucciso dalla CIA, che l’11 Settembre sia stato un lavoro “interno” [fatto cioè da esponenti del Governo USA]. Così come lo sono i fantasmi, gli UFO, la telepatia, il mostro di Loch Ness e praticamente tutto quanto abbia a che fare con il paranormale. Mi dispiace dirlo il giorno di Halloween, ma questa è la mia opinione.

Tre altri esempi, più controversi.

A mio parere, la maggior parte di ciò che ha detto Freud era pseudoscienza. Stesso discorso riguardo la gran parte dei motivi addotti in favore dell’agricoltura biologica, anche se non tutti. Altrettanto, in un certo senso, e per definizione, è la fede religiosa. Essa afferma esplicitamente che ci siano verità che possono essere trovate in modi diversi dall’osservazione e dall’esperimento.

Ora arriva un esempio che mi ha aperto gli occhi come un’epifania: i Cerchi nel Grano (crop circles). Quando ho cominciato a indagare quel fenomeno, mi era parso davvero ovvio che i crop circles fossero stati probabilmente opera dell’uomo. Ne ho fatti alcuni io stesso per dimostrare quanto fossero facili da fare. Tutto ciò, molto tempo prima che Doug Bower e Dave Chorley confessassero di avere iniziato tutta la mania dei crop circles dopo una serata al pub. Ogni altra spiegazione – “linee temporanee” [supposti allineamenti tra monumenti], navi spaziali aliene, vortici di plasma, fulmini globulari – tutte sciocchezze. L’intero campo della “cereologia” è stato una pseudoscienza, come facilmente dimostrato da una minima interazione con i suoi bizzarri praticanti.

Immaginate la mia sorpresa quindi quando scoprii di essere io l’eretico e che giornalisti seri, non impiegati da giornali scandalistici, ma per la rivista Science e per una squadra documentarista del canale televisivo britannico Channel 4, si erano bevute le storie dei cereologi sulla alta improbabilità che i crop circles fossero tutti opera umana. Così ho imparato la Lezione Numero Uno: la credulità incredibile dei media. Metti una “-logia” nel nome della tua pseudoscienza e puoi fare in modo che giornalisti diventino tuoi propagandisti.

Una squadra di Channel 4 ha fatto la cosa più ovvia – hanno fatto in modo che un gruppo di studenti facessero alcuni cerchi nel grano e poi ha chiesto al cereologo se fossero “vere” o “fasulle” – vale a dire, di origine umana. Egli assicurò che i cerchi non avrebbero potuto essere stati fatti da esseri umani. Allora gli dissero che erano stati fatti la sera prima. L’uomo allibì. Fu un episodio di grande televisione. Eppure, il produttore, che in seguito divenne un sottosegretario del governo di Tony Blair, concluse il segmento del programma prendendo le parti del cereologo: “Certo, non tutti i cerchi nel grano sono fasulli”. Che cosa? Lo stesso è accaduto quando Doug e Dave hanno spiattellato tutto; chi credeva nei crop circles ha continuato a credere. E lo fa ancora.

Lezione Numero Due: debunking ([smontare le affermazioni pseudoscientifiche]) scivola via su una pseudoscienza come l’acqua sul dorso di un’anatra.

In medicina, ho iniziato a capire che la distinzione tra scienza e pseudoscienza non è sempre facile. Questo è splendidamente illustrato in uno straordinario romanzo di Rebecca Abrams, chiamato “Touching Distance”, basato sulla storia vera di un medico eretico del XVIII secolo, Alec Gordon di Aberdeen in Scozia. Gordon è stato un vero pioniere dell’idea che la febbre da parto fosse diffusa da personale medico come lui e che l’igiene ne sarebbe stata la soluzione. Arrivò a questa scoperta molto prima di Semelweiss e Lister. Ma fu ignorato. Eppure il romanzo di Abrams non lo dipinge puramente razionale, come un eroe, ma come un essere umano imperfetto, un marito negligente e un ciarlatano con alcune idee strane – come un’ossessione pericolosa per il dissanguamento dei suoi pazienti malati. È stato pseudoscienziato un minuto e scienziato il minuto successivo.

Lezione Numero Tre: tutti possiamo essere sia scienziati che pseudoscienziati. Finanche Newton era un alchimista.

Come l’antisepsi, molte verità scientifiche sono iniziate come eresie e lunghe battaglie sono state combattute prima che soppiantassero una “conoscenza” istituzionale radicata che ora appare irrazionale: la deriva dei continenti, per esempio. E Barry Marshall non era solo ignorato, ma insultato quando sosteneva che le ulcere allo stomaco siano causate da un particolare batterio. I farmaci antiacidi sono stati molto redditizi per l’industria farmaceutica. Alla fine Marshall ha vinto il premio Nobel. Proprio questo mese Daniel Shechtman ha vinto il premio Nobel per i quasicristalli, dopo aver trascorso gran parte della sua carriera ad essere diffamato ed esiliato come un ciarlatano. “Sono stato cacciato dal mio gruppo di ricerca. Hanno detto che li facevo vergognare con quello che stavo dicendo”.

Questa è Lezione Numero Quattro: l’eretico a volte è nel giusto.

Ciò che tiene in vita la pseudoscienza è il pregiudizio (bias) di conferma. Diamo il benvenuto alle prove a sostegno della nostra teoria preferita; e ignoriamo o manifestiamo dubbi sulle prove che la contraddicono. Tutti noi ci comportiamo continuamente così. Non è, come spesso assumiamo, un problema che affligge solo i nostri avversari. Io lo faccio, noi lo facciamo, ci vuole uno sforzo sovrumano per non farlo. Questo è ciò che mantiene in vita i miti, sostiene le teorie cospiratorie e blocca intere popolazioni alla mercé di strane superstizioni. Bertrand Russell ha fatto notare molti anni fa: “Se a un uomo viene offerto un fatto che va contro i suoi istinti, lui lo scruterà da vicino, e a meno che le prove non siano schiaccianti, egli si rifiuterà di credere. Se, invece, gli viene offerto qualcosa che offre una ragione per agire in accordo con il suo istinto, lui lo accetterà anche con la minima prova”.

Lezione Numero Cinque: tieni d’occhio il pregiudizio di conferma in te stesso e gli altri.

Ci sono stati alcuni ottimi libri su questo di recente: Michael Shermer “Il Cervello Che Crede”, Dan Gardner “Ciance Sul Futuro” e Tim Harford “Adattati” sono esplorazioni del potere del pregiudizio di conferma. E ciò che trovo più inquietante di tutto è la conclusione di Gardner che il sapere non sia una difesa contro di esso, anzi, più si sa, più si cade nel pregiudizio di conferma. Il sapere ti dà gli strumenti per cercare le conferme necessarie per sostenere le tue convinzioni. Gli esperti sono peggiori nel prevedere il futuro rispetto ai non esperti.

Philip Tetlock ha fatto l’esperimento definitivo. Ha raccolto un campione di 284 esperti – scienziati politici, economisti e giornalisti – e 27,450 previsioni differenti e specifiche fatte da loro sul futuro così come atteso, per vedere se si è avverato. I risultati sono stati terribili. Gli esperti non c’azzeccavano meglio di “uno scimpanzé con le freccette”.

Ecco ciò che il Club di Roma ha dichiarato sulla copertina posteriore del grande best-seller “I Limiti dello Sviluppo” nel 1972: “Sarà questo il mondo che i vostri nipoti vi ringrazieranno di aver loro lasciato? Un mondo dove la produzione industriale è scesa a zero. Dove la popolazione ha subito un declino catastrofico. Dove l’aria, mare e terra sono inquinate in modo irrecuperabile. Dove la civiltà è un lontano ricordo. Questo è il mondo secondo le previsioni al computer”.

“La scienza è il credere nell’ignoranza degli esperti”, ha detto Richard Feynman.

Lezione Numero Sei: mai contare sul consenso di esperti riguardo il futuro. Gli esperti sono degni di essere ascoltati sul passato, ma non sul futuro. La futurologia è pseudoscienza.

Sulla base di queste sei lezioni, ora mi accingo ad immergermi in un tema sul quale quasi tutti gli esperti non sono solo fiduciosi di poter predire il futuro, ma assolutamente certi che gli avversari siano pseudoscienziati. È una questione sulla quale in questo momento sono un eretico. Penso che l’opinione dell’Establishment in argomento sia infestata di pseudoscienza.

Il problema è il cambiamento climatico.

 

Fine Prima Parte

NB: Il pezzo da cui è stata tradotta la versione in Italia è un tutt’uno, ma ho preferito dividere in 2 parti, perchè come da sempre sostengo, inserire articoli troppo lunghi stanca i lettori che sono meno invogliati a leggerli.