SITUAZIONE E PREVISIONI METEO DICEMBRE 2011 –FEBBRAIO 2012

Nell’articolo precedente, http://daltonsminima.altervista.org/?p=16413, dopo un esame del quadro sinottico non molto incoraggiante, salvo le SST atlantiche, la previsione formulata lasciava spazio alla speranza di precipitazioni nella prima parte del mese di novembre, pronosticando una successiva graduale chiusura della “porta atlantica”. La causa, si disse, risiede nella progressiva maggiore forza del Vortice Polare, stimolata in modo particolare dal previsto progresso della Nina. Ebbene, manca ancora gran parte del mese di dicembre ma finora la previsione si è rivelata sostanzialmente corretta. Le incursioni nord atlantiche o artiche previste allora, anziché puntare direttamente sull’Italia, si sono riversate sulla Spagna e poi si sono presentate sulla nostra Penisola come gocce fredde da ovest, precedute da intense correnti umide meridionali, generando localmente fenomeni purtroppo anche disastrosamente intensi. Tuttavia, la sostanza di un autunno decisamente anomalo si è confermata.

Ora è il momento di ragionare per formulare una previsione di massima relativa all’inverno, dunque da ora fino alla fine di febbraio. A tale proposito ricordo che, per la meteorologia, l’inverno comprende i mesi di dicembre, gennaio e febbraio; marzo invece è già parte della primavera.

 

QUADRO SINOTTICO DICEMBRE-GENNAIO-FEBBRAIO

Prima di formulare una previsione, anche se di massima, diamo uno sguardo a 2 fattori essenziali:

 

1.    LA TELECONNESSIONE (indici teleconnettivi: ENSO, AMO, QBO a 50mb e NAM);

2.    le SSTA (anomalie superficiali di temperatura degli oceani).

 

1.    Partiamo dalla teleconnessione (figure di seguito). Rispetto ad ottobre, abbiamo assistito solo ad un lieve progresso dell’ENSO- e, stando alle previsioni NOAA, si verificherà una ulteriore modesta progressione nel corso dei prossimi 2-3 mesi. L’indice AMO è tuttora positivo, ma ad ottobre e novembre si è verificata una riduzione delle anomalie positive in Nord Atlantico. La QBO a 50hpa, invece, si è ulteriormente rafforzata e, a meno di crolli imprevedibili, impiegherà diversi mesi prima di cambiare segno. Infine, l’indice NAM (differenza tra le pressioni atmosferiche medie mensili a livello del mare, si veda figura al link www.persicetometeo.com/public/popup/indice_nam.htm ) positivo conferma il quadro di un vortice polare forte e di calme anticicloniche persistenti alle nostre latitudini.

Come già detto nell’articolo precedente, questo quadro non depone davvero a favore di eventi gelidi importanti nel nostro paese: gli stratwarming (i riscaldamenti stratosferici spesso causa di ondate di freddo in ambito europeo), risultano così assai improbabili (tranne eventi minori possibili sulla Siberia e sul Canada); sono invece ben più probabili gli stratcooling (i raffreddamenti stratosferici), anche molto intensi. A tale proposito, non si possono escludere del tutto “superstratcooling”, così intensi da provocare un’implosione del Vortice Polare e provocare effetti non del tutto pronosticabili a priori, inclusa un’intensa ondata di freddo. Ma si tratta di fenomeni ad oggi poco noti e dunque difficilmente prevedibili.

 

 

 

 

2.    Come già spiegato nell’articolo precedente, l’anomalia negativa delle SST atlantiche potrebbe ancora favorire affondi depressionari in aperto oceano, provocando una bilobazione o una completa frattura dell’anticiclone delle Azzorre, favorendo così discese artiche verso l’Italia. Ciò tuttavia finora non si è verificato e le previsioni per ora non lo prospettano, anche se la stagione invernale è solo all’inizio. Come già ampiamente spiegato nell’articolo precedente, l’attuale evento di Nina moderata ostacola irruzioni di aria artica intense e durature. Rafforza invece il vortice polare e, in opposizione ad esso, l’alta pressione delle Azzorre, ma inibisce così elevazioni anticicloniche verso nord, se non modeste e di breve durata.

In una situazione come quella appena tratteggiata, in cui la stratosfera non “collabora”, le uniche possibilità di qualche evento sono legate ad eventi troposferici, dunque nella porzione dell’atmosfera più vicina al suolo. In particolare, possono verificarsi pulsazioni dell’alta pressione aleutinica le quali però, se non accompagnate da contestuali elevazioni dell’anticiclone delle Azzorre, producono un Vortice Polare bilobato tra continente americano e Siberia (come nell’inverno scorso), senza alcun coinvolgimento dell’Europa.

 

Come per l’articolo precedente, se il quadro che abbiamo appena tracciato si confermerà sostanzialmente corretto, (ovvero se non interverranno “elementi di disturbo”, ora non visibili) come potete immaginare le linee di tendenza previsionali si possono riassumere abbastanza facilmente, come segue.

 

 

PREVISIONE DICEMBRE 2011- FEBBRAIO 2012

 

Persistenza dell’alta pressione delle Azzorre sull’Europa centro-meridionale e sull’Italia. Probabili occasionali deboli o moderati apporti di aria fredda secca continentale, da nordest, in particolare a gennaio e febbraio, in seguito ad estensioni dell’anticiclone verso est, o a sue fusioni con una figura di alta pressione presente sull’Europa orientale. Possibili temporanee fusioni dell’anticiclone delle Azzorre con l’alta pressione termica della Groenlandia, specie a Dicembre, con conseguenti improvvise e brevi discese di aria artico marittima, eventualmente seguite da brevi retrogressioni di aria continentale in seguito alla rotazione dell’anticiclone verso nordest. Si ritiene tuttavia che tali eventi, ben intervallati tra loro e di intensità al più moderata, possano produrre al più modeste precipitazioni (piovaschi sparsi e qualche nevicata fino a bassa quota), concentrate essenzialmente sui versanti esteri delle Alpi e lungo il versante adriatico.

Si ritiene che eventi freddi di notevole intensità e durata siano al momento molto improbabili e difficilmente prevedibili, in quanto legati a fenomeni estremi attualmente non rilevati, né rilevabili con largo anticipo (i succitati “superstratcooling”).

Probabili e frequenti inversioni termiche, accompagnate da persistenti e dense foschie ed estesi banchi di nebbia, in Pianura Padana, nelle valli del Centro ed occasionalmente anche in quelle del Sud. Probabili contestuali estese e persistenti gelate, specie in Pianura Padana e nelle valli interne del Centro.

Si prevede che le temperature oscillino attorno alla media del periodo, con notevoli differenze tra giorno e notte (tranne che in presenza delle nebbie), salvo temporanei sottomedia in seguito alle discese fredde, specie lungo il versante adriatico.

 

In conclusione, l’inverno appena iniziato rischia seriamente di essere caratterizzato da una lunga e noiosa attesa di un evento, pur breve e non intenso, che interrompa l’ostinata persistenza dell’alta pressione.

Comunque, nel caso si profilassero importanti novità rispetto al quadro appena tratteggiato, vi proporremo aggiornamenti specifici.

 

Giorgio, FabioDue e Stefano

 

 

 

 

 

 

86 pensieri su “SITUAZIONE E PREVISIONI METEO DICEMBRE 2011 –FEBBRAIO 2012

  1. Non avevo letto il dato sulla QBO a 30mb…comunque non mi meraviglierei affatto se la QBO a 50 mb passasse in negativo già nel corso di dicembre….cosa certa che lo farà entro la fine di gennaio….

    FabioDue :
    @Riccardo
    Già, la QBO a 50mb è calata da 11,46 ad 8,50. Niente male…..
    Intanto, la QBO a 30mb è scesa nettamente da -3,05 a -9,09
    Attendo con curiosità l’aggiornamento sulle temperature medie globali.

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  2. Riccardo :

    Non avevo letto il dato sulla QBO a 30mb…comunque non mi meraviglierei affatto se la QBO a 50 mb passasse in negativo già nel corso di dicembre….cosa certa che lo farà entro la fine di gennaio….

    FabioDue :
    @Riccardo
    Già, la QBO a 50mb è calata da 11,46 ad 8,50. Niente male…..
    Intanto, la QBO a 30mb è scesa nettamente da -3,05 a -9,09
    Attendo con curiosità l’aggiornamento sulle temperature medie globali.

    Quando ormai le vachhe saranno scappate… 🙁

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  3. Comunque sto monitorando attentamente la situazione….confermo che ci sono delle possibilità (anche se poche) che la situazione potrebbe migliorare per la terza decade del mese….

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  4. @FabioDue
    Piu’ che l’8,5 a 50HPA,fa notizia il -9,09 a 30HPA.Ora si che ci si puo’ attendere il crollo a 50HPA in qualisiasi momento.In riferimeno al dic 2010,la risposta sta nel fatto che allora eravamo in uscita dall’Enso+ della stagione 2009-2010.La differenza tra questo dicembre e quello di un anno fa e’ questa.Siamo al secondo anno consecutivo di NINA moderata-strong ed e’ logico aspettarsi un costante e progressivo rafforzamento dell’HP.Solo un rapido passaggio alla qbo- a 50 hpa potrebbe rompere la monotonia. Non dimentichiamo pero’ che almeno il 60.70% della stagione ipotizzando anche un passaggio in territorio negativo in gennaio e’ perduto.Resta il fatto comunque che solo il fatto che siamo in fase di NINA almeno un 5o% del geopotenziale a 50hpa e’ perso anche con una qbo fortemente negativa.

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  5. *Giorgio:

    puoi spiegare meglio sta frase?

    “Resta il fatto comunque che solo il fatto che siamo in fase di NINA almeno un 5o% del geopotenziale a 50hpa e’ perso anche con una qbo fortemente negativa”

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  6. @giorgio
    Bene, almeno ora abbiamo un elemento chiaro e riconoscibile da monitorare. Ai primi di gennaio possiamo fare il punto. Chissà che febbraio non ci riservi qualche sorpresina……

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  7. @ice2020
    Significa questo: se in fase di NINO con QBO- a 50 HPA abbiamo ipoteticamente 4 SSW in una stagione(WOW!!!),con NINA e QBO- ne avremo solo 2.La media e’ questa.Statisticamente comunque anche in fase di NINA con QBO- si ‘ verificato almeno 1 SSW.

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  8. @ giorgio
    Il calo della QBO a 30 mb e a 50 mb va sicuramente di pari passo, ma la notizia più interessante è senza ombra di dubbio il calo di quella a 50 mb…infatti quando la QBO a 50 mb ha avuto doppio massimo subito dopo il secondo ha avuto il tracollo ed è questo che ci può far dormire sogni tranquilli…..
    riguardo al ciclo ENSO questi numeri precisi che spari sono a dir poco allucinanti…la moltitudine di combinazioni tra diversi fattori implica una moltitudine di situazioni diverse tra di loro…non so dove tu abbia letto questa cosa ma consiglio di non dirla più perchè è veramente brutta…in ultima cosa, la completa differenza a livello stratosferico tra 2009-2010 e quella attuale non può minimamente essere spiegata solo con la variazione del ciclo ENSO (anche se questo ha ovviamente influito)….ti basti pensare che la maggior parte degli episodi di freddo dello scorso secolo si sono verificati in condizioni di Nina, anche per quelli dettati da dinamica prettamente stratosferiche….inoltre ribadisco che due situazioni così all’antipodi nel giro di due anni (anzi nello scorso inverno si sono presentate nel giro di un paio di mesi nonostante vi fosse sempre la Nina che tra l’altro è pure calata nei mesi di febbraio marzo) non si erano mai verificate….eppure l’oscillazione ENSO c’è sempre stata….

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  9. Riccardo :
    @ enzor
    Come ho avuto già modo di dire ieri, la situazione che stiamo vivendo è assolutamente eccezionale….è una situazione che non rientra nelle normali casistiche…quello che sta accadendo in stratosfera si è visto poche volte (forse mai con riferimento agli ultimi 4 o 5 decenni) e pertanto si tratta di un fenomeno ESTREMO….ugualmente estrema è stata la situazione riscontrata durante l’inverno 2009-2010 (incluso il dicembre 2010) ma in quel caso era di “segno opposto”….in altre parole è il terzo anno consecutivo che si presentano condizioni a livello atmosferico estreme….e non posso far altro che attribuire questi fenomeni alla mutata attività solare…..se dovessi spiegare tutto fino in fondo non finirei più….capirai bene però che una configurazione eccezionale come questa non può essere assolutamente spiegata con delle semplici SSTA e neanche con una NINA che, anche se abbastanza forte, rientra tranquillamente nella norma….
    se avrò tempo scriverò un breve articolo per farvi capire e vedere quello che sta succedendo sul polo e magari per cercare di capire se c’è una via di uscita o meno….”in tempi straordinari occorrono misure straordinarie”….

    Ok grazie Riccardo, allora attendo un tuo articolo.

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  10. Tanto per rialzare un pò il morale vi dico che d’ora in avanti potrete guardare con un pò più di fiducia quello che GFS prospetterà per il lunghissimo termine…fino ad ora si è sempre rimangiato tutto (com’era ampiamente prevedibile) ma da ora potrebbe fiutare qualcosa che ha più possibilità di verificarsi….è un piccolo spiraglio quello che vi dò, perchè nel complesso la situazione resta difficile…bisogna monitorare con calma…nei prossimi giorni sarò più preciso…..
    buona notte ragazzi….

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  11. Riccardo :

    @ giorgio
    Il calo della QBO a 30 mb e a 50 mb va sicuramente di pari passo, ma la notizia più interessante è senza ombra di dubbio il calo di quella a 50 mb…infatti quando la QBO a 50 mb ha avuto doppio massimo subito dopo il secondo ha avuto il tracollo ed è questo che ci può far dormire sogni tranquilli…..

    No non va di pari passo, a 30 hPa è da Maggio che cala, mentre a 50 hPa ha proseguito a salire fino a Ottobre, c’è sempre un lag di differenza fra i 5 e gli 8 mesi fra una e l’altra, visto che l’inversione del senso dei venti parte sempre dall’alto e poi pian piano si espande verso la media stratosfera e poi in maniera attenuata e non sempre anche nella bassa stratosfera.

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  12. FabioDue :

    @Stefano Riccio
    In effetti la stratosfera ad oggi è gelida, siamo ormai sotto la media delle minime 1979-2008, se leggo bene.

    Non sotto le medie, ancora peggio, siamo sotto i record assoluti di freddo trentennale e la differenza con il vecchio record è sempre più ampia visto il ritmo con cui scende…

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  13. x riccardo giorgio ecc

    perche’ i modelli come gfs non riescono ad inquadrare
    una situazione da manuale anche per molti appassionati
    come noi illudendo per poi ritrattare carte quasi impossibili??

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  14. @Stefano Riccio
    Ancora più interessante, pensavo fossero le minime medie.
    Ora vediamo di quanto si raffredda la troposfera, grazie alla Nina, a novembre (siamo in attesa del dato a giorni) e a dicembre. Sono curioso di vedere se le temperature globali UAH vanno sotto la media trentennale 1961-1990. Sarebbe un segnale notevole.

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  15. beppe :x riccardo giorgio ecc
    perche’ i modelli come gfs non riescono ad inquadrareuna situazione da manuale anche per molti appassionaticome noi illudendo per poi ritrattare carte quasi impossibili??

    Mi permetto di darti una risposta banale: i modelli di previsione sono costituiti da equazioni che non riescono a riprodurre la realtà con sufficiente accuratezza. Inoltre sussistono alcuni problemi circa la copertura in termini di dati (iniziali), specie nell’Oceano Pacifico e nelle zone polari, nonostante i satelliti. Quindi, ogni tanto hanno delle “contorsioni”, cioè prospettano e poi ritrattano

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