Archivi giornalieri: 16 Marzo 2012

Indici meteo-climatici del mese di Febbraio 2012

Introduzione

Di seguito si riportano i principali indici climatici e se ne discute brevemente il significato e le conseguenze sul tempo e sul clima dell’Europa e dell’Italia.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

 

Gli indici: i valori del mese

–                 ENSO (El Niño Southern Oscillation: Niña): -0,702 (indice MEI)

–                 PDO (Pacific Decadal Oscillation): -1,3

–                 AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): 0,037

–                 QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): -15,26

–                 QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): -0,56

–                 MJO (Madden-Julian Oscillation): come da figura seguente

 

Commento indici Febbraio

–                La Nina (ENSO) si conferma ancora, anzi è in lieve rafforzamento rispetto ai valori del bimestre precedente (di poco superiori a -1). Di seguito è riportato il grafico della zona principale dell’ENSO: http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/people/wwang/cfs_fcst/images3/nino34SSTMon.gif

–                La PDO, dopo un’escursione al di sotto di -2, è tornata a valori simili a quelli di ottobre. Di seguito è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

–                L’AMO è tornata positiva, a probabile conferma della conclusione dell’escursione in territorio negativo. Di seguito è riportato il grafico storico dell’AMO: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg

–                La QBO30 è in lieve risalita per il secondo mese consecutivo, dopo il minimo di due mesi fa.

–                La QBO50 diviene finalmente negativa, anche se di poco, come peraltro era nelle attese già dalla fine del 2011.

–                La MJO è entrata in fase 1 il giorno 13, dopo essere passata attraverso le fasi 5 e 6 nell’ultima decade di gennaio, le fasi 7 ed 8 (quelle più favorevoli per gli eventi freddi in Europa) nei primi 12 giorni di febbraio, con una notevole ampiezza, come testimoniato dal grafico.

In base alle previsioni ENSO NOAA  http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/CFSv2/images3/nino34Mon.gif è ormai imminente l’inizio di un periodo di neutralità e poi, forse, l’avvio di un evento di Nino debole, al più moderato.

E’ anche ragionevole attendersi un ulteriore calo della QBO, perlomeno quella a 50mb, fino a raggiungere una netta negatività nel corso della primavera. La QBO a 30mb, invece, potrebbe già essere in fase di risalita.

Intanto, il Vortice Polare Stratosferico ha assunto una configurazione simile a quella della prima metà di febbraio, tranne il lobo sull’Europa orientale. Nei giorni successivi è però previsto un suo progressivo ricompattamento a tutte le quote comprese tra 10 e 100Hpa. Secondo le attuali previsioni, il cedimento finale primaverile del Vortice potrebbe avvenire entro la terza decade di marzo, in seguito al consueto “final warming” stagionale.

Infine, il Sole accenna ad una ripresa, dopo un mese di febbraio decisamente sottotono, pur mantenendosi ancora distante dai valori raggiunti lo scorso mese di novembre.

 

Prospettive meteo-climatiche – marzo

La combinazione Nina debole/moderata, QBO negativa a tutte le quote, unita al probabile prossimo cedimento stagionale del Vortice Polare Stratosferico ed alla condizione di perdurante relativa debolezza del ciclo solare, sono condizioni di fondo favorevoli a discese fredde tardive in Europa e sull’Italia, non inconsuete nella prima parte della primavera, sebbene il passaggio della MJO almeno in fase 6 (più favorevole dell’attuale fase 4 ad eventi freddi) avverrà solo attorno alla terza decade di marzo. Pertanto, ci si debbono attendere condizioni di tempo complessivamente buono, salvo brevi episodi, su buona parte dell’Europa centro-occidentale e sull’Italia, fin verso la fine della seconda decade di marzo. Dalla terza decade, invece, si aprirà una “finestra” potenzialmente favorevole alle suddette irruzioni fredde tardive; se il Vortice Polare Stratosferico dovesse venire destabilizzato nello stesso periodo, come alcune proiezioni a lungo termine indicano, le quotazioni per eventi del genere salirebbero nettamente.

Infine, si nota il rafforzamento, negli ultimi due mesi, di un’anomalia negativa oceanica tra Spagna e coste marocchine, tale da favorire la formazione di una depressione semipermanente (falla barica). Questa potrebbe attirare le perturbazioni atlantiche, quando l’alta pressione delle Azzorre si sarà ritirata nella sua sede naturale, al termine della Nina. Pertanto, non è escluso che tra aprile e maggio, nel contesto di una ritrovata dinamicità stagionale, possano verificarsi invasioni dell’anticlone africano, con le prime ondate di caldo stagionale.

FabioDue