RUBRICA ESTATE 2012: PARTE I

Un saluto a voi, popolo di NIA.
Come avevo anticipato a suo tempo, con questo pezzo si aprirà una rubrica che vi terrà compagnia nel corso dell’estate 2012 ormai ai nastri di partenza. Lo scopo è quello di seguire ed analizzare insieme a voi l’andamento meteo-climatico della prossima stagione estiva cercando, se possibile, di interpretare il trend futuro sulla base del monitoraggio e della lettura dei più importanti indici climatici.
Partiamo con un breve resoconto del mese di maggio che si appresta a volgere al termine. Come pronosticato nel mio ultimo pezzo, il mese si è rivelato estremamente dinamico, con più occasioni di discese artiche decisamente fresche. Nel dettaglio, dopo una prima fase di stampo atlantico (prima decade), si è verificata una decisa rimonta africana tanto intensa quanto breve. Difatti a partire già da domenica 13, una discesa artica faceva crollare le temperature, provocando inoltre violenti temporali su gran parte del centro-nord (versanti orientali particolarmente esposti). Il prosieguo della settimana è risultato poi particolarmente fresco (a tratti freddo) su buona parte del paese, complice anche una nuova discesa fredda di matrice artica. Il dinamismo climatico è destinato a continuare anche nei prossimi giorni, a causa di una robusta perturbazione atlantica che riuscirà facilmente a penetrare nel mediterraneo, apportando precipitazioni e clima fresco su tutto il paese (con il centro-nord ovviamente in pole). Infine, i modelli sono concordi nel vedere un finale di maggio che, sebbene una fisiologica ripresa barica/termica, vedrà ancora dell’instabilità (soprattutto nelle zone interne e nelle ore centrali), con un clima tutto sommato fresco (o meglio non caldo) in linea con le medie per il periodo.
In definitiva, sebbene l’andamento schizofrenico sia dal punto di vista termico che precipitativo, da un punto di vista medio, maggio 2012 risulterà non troppo distante dalla media climatica per il periodo. Va annotato inoltre che ancora non si vede in alcun modo un classico anticiclone estivo, in grado di mantenere il tempo stabile e caldo per più di una settima. Infine, salvo quella breve parentesi (72 ore), l’Africa non è sembrata particolarmente feroce, a dispetto di quanto visto in qualche occasione nel primo decennio 2000.
Passiamo ora all’analisi dell’andamento di alcuni indici climatici chiave nel contesto della circolazione atmosferica estiva.
Partiamo nell’osservare come, nel cuore dell’oceano Pacifico, fatichi ad instaurarsi il fenomeno del NINO. Anzi, dalla configurazione corrente delle SSTA, si denota una situazione che poco ha a che vedere con la circolazione apportata dal NINO: la cella di Hadley centrata sull’Amazzonia sembra riuscire a preservarsi abbastanza bene, con conseguente mantenimento di un sostenuto regime degli alisei nell’ambito dell’atlantico tropicale. Di conseguenza, in maniera abbastanza sorprendente (almeno per il sottoscritto), si sono preservate (se non accentuate) le anomalie negative nel cuore dell’atlantico tropicale: in altre parole gli indici TNA e TSA sono ancora in pieno regime negativo.

Dalla presente immagine, che ritrae la dislocazione delle anomalie termiche oceaniche (SSTA) potrete sicuramente constatare come, sia in zona NTA (cerchio rosso) sia nella sottostante fascia STA (cerchio giallo), permangano ancora le anomalie a carattere negativo. Come più volte spiegato, detta configurazione è sintomo di un monsone africano (WAM) non particolarmente vivace, con conseguente mantenimento dell’ITCZ centro occidentale in media/sottomedia. Pertanto, anche nel prossimo periodo, in linea di massima, la linea di confluenza degli alisei sull’Africa centro occidentale non dovrebbe risultare particolarmente elevata, scongiurando un’eccessiva ingerenza dell’anticiclone africano sull’Europa.
Particolarmente interessante è inoltre quell’estesa anomalia negativa, che già feci notare a suo tempo, lungo le coste dell’intera Europa centro settentrionale (cerchio nero). Altrettanto interessante è l’affermazione di un’anomalia positiva a largo delle coste del Portogallo/Africa settentrionale, la quale contribuirà sicuramente a ridurre il rischio di formazione di falle bariche molto pericolose. Infine voglio far notare come le anomalie negative si stiano progressivamente estendendo su buona parte dell’Atlantico. Quest’ultimo fattore è sicuramente importante se si pensa che la temperatura delle acque atlantiche extratropicali sia un fattore molto importante nel determinare l’andamento della stagione estiva, al pari di altri fattori quali le circolazioni di Hadley e di Walker nelle regioni tropicali (e dunque anomalie oceaniche tropicali). Nello specifico, un Atlantico extratropicale mediamente più freddo del normale, contrasta la risalita degli anticicloni subtropicali sull’Europa centro-occidentale favorendo un estate generalmente fresca.
Per concludere, ai nastri di partenza della stagione estiva 2012, il quadro teleconnettivo si presenta abbastanza favorevole in quanto avverso alla formazione di forti e duraturi anticicloni di stampo africano sull’Europa centro-occidentale. Pertanto, dopo una stagione primaverile spiccatamente dinamica a tratti fresca e perturbata, si prospetta un avvio di estate in linea generale non particolarmente caldo.
Tuttavia ci tengo ancora una volta a ricordare che, soprattutto in presenza di un cambio di segno del ciclo ENSO, la circolazione atmosferica e dunque le anomalie oceaniche possono variare anche con grande rapidità. D’altronde, soprattutto in estate, con particolare riferimento agli ultimi anni (ultimo ventennio), l’incertezza e l’imprevedibilità sono i padroni assoluti dell’evoluzione meteo.

Riccardo

38 pensieri su “RUBRICA ESTATE 2012: PARTE I

  1. Grazie Riccardo per l’articolo semplice ed esaustivo!!!

    Secondo te potrebbe profilarsi un’estate stile 2002 non tanto a livello precipitativo ma a livello termico????

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  2. Molto interessante Riccardo.
    Per ora le prospettive che hai indicato ci indirizzano verso un’estate non particolarmente calda, almeno nella prima metà.

    Restano comunque ben presenti gli elementi di incertezza che hai citato e che possono cambiare le carte in tavola: insomma, almeno noi meteofili e climatofili dobbiamo rassegnarci 🙂 al fatto che i modelli e tutte le ottime considerazioni di Riccardo sono soggette ad un margine di incertezza.
    Questo significa, bisogna ribadirlo sempre, che esiste un grado di impredicibilità del tempo e del clima, sempre più ampio man mano che si procede verso il lungo termine.

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  3. Intanto, per l’inizio del nuovo mese, stamattina sia GFS che ECMWF che i loro ensemble prospettano, tra i 5 ed i 7 giorni, lo spostamento dell’anticiclone disteso sull’Europa Settentrionale, verso il vicino Atlantico, con massimo appena ad ovest delle Isole Britanniche e, cosa interessante, disteso lungo i meridiani. Questo pare favorire l’ennesima discesa artica verso l’Europa Centrale e le Alpi. Vedremo se arriverà fino a noi; credo lo capiremo già entro domenica.

    E’ una linea di tendenza, certo, dunque occorre cautela, ma è significativo che entrambi i principali modelli ed i loro ensemble siano in sostanza concordi, senza grosse differenze, almeno per i prossimi 7 giorni. Comunque questa tendenza ribadisce il concetto già esposto da Riccardo: la partenza dell’estate, per ora, si prospetta decisamente in sordina, più “primaverile” che “estiva”.

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  4. FabioDue :Intanto, per l’inizio del nuovo mese, stamattina sia GFS che ECMWF che i loro ensemble prospettano, tra i 5 ed i 7 giorni, lo spostamento dell’anticiclone disteso sull’Europa Settentrionale, verso il vicino Atlantico, con massimo appena ad ovest delle Isole Britanniche e, cosa interessante, disteso lungo i meridiani. Questo pare favorire l’ennesima discesa artica verso l’Europa Centrale e le Alpi. Vedremo se arriverà fino a noi; credo lo capiremo già entro domenica.
    E’ una linea di tendenza, certo, dunque occorre cautela, ma è significativo che entrambi i principali modelli ed i loro ensemble siano in sostanza concordi, senza grosse differenze, almeno per i prossimi 7 giorni. Comunque questa tendenza ribadisce il concetto già esposto da Riccardo: la partenza dell’estate, per ora, si prospetta decisamente in sordina, più “primaverile” che “estiva”.

    E’ da giorni e giorni che scrivo che l’Estate nn decollerà e almeno per tutta la prima decade del prossimo mese nn avremo forti avvenzioni calde durature e sn daccordo con Riccardo…anzi altre piogge a inizio Giugno sparse su molte Regioni della Penisola…anche forti e grandigeni!

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  5. @Giovanni Micalizzi
    Vedi che il tuo orticello non corre il rischio di violente ondate di calore e di siccità prolungata? 🙂
    Semmai ti toccherà proteggere le piante più delicate da possibili violenti rovesci o dalla grandine…….

    Devo ammettere che le carte meteo di stamattina mi ricordano un po l’evento di inizio Giugno del 2006. Poi magari non sarà così, però allora una discesa artica, favorita da un anticiclone appena ad ovest dell’Europa, riportò bruscamente freddo, piogge e neve, anche in Italia, persino al Centro-Sud.
    La differenza rispetto ad allora è che stavolta a maggio sono mancate pressochè del tutto avvezioni africane degne di nota. Allora invece, ce ne fu più di una, specie nella seconda metà di maggio.

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  6. E si Fabio…menomale perchè ero scettico per le mie zone sicule mentre per il resto d’Italia no e devo dire che per me è un piacere 🙂

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  7. psykedelic jellyfish :

    io non credo più molto al meteo, da quando è chiaro che il clima viene manipolato!!! con haarp e le scie chimiche si riesce a fare il bello e il cattivo tempo, e non in senso figurato! di certo mi giravano parecchio l’anno scorso, quando in 20gg di mare sono riuscita a fare il bagno solo i primi 4gg!

    Io quest’ anno il bagno l’ ho fatto il 12 maggio in mezzo alle velelle! … non era molto caldo a dir la verità !!

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  8. entro fuori tema, però il sole mi sembra in procinto di addormentarsi ormai 🙂 quelle poche macchie sono in decadenza

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  9. @alessandro1
    Per un po di giorni, in effetti, nello Stero Behind, le macchie scarseggeranno e per questo è lecito attendersi almeno una settimana, probabilmente due, di stanca.
    Poi però, si vedono altre regioni attive in arrivo, può essere che l’attività riprenda decisamente vigore dopo la prima settimana di Giugno.

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  10. Mi e’ (abbastanza) chiaro come l’Enso condiziona il clima. Ma non riesco a capire cos’e’ che fa alternare Nino e Nina.

    Riccardo ha spiegato nel penultimo articolo che l’Enso ed il suo omologo Atlantico sono governati da alisei/monsoni.

    Ma cos’e’ che rinforza o attenua alisei e monsoni?

    Qual’e’ il motore del clima?

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  11. mistral 101 :Mi e’ (abbastanza) chiaro come l’Enso condiziona il clima. Ma non riesco a capire cos’e’ che fa alternare Nino e Nina.
    Riccardo ha spiegato nel penultimo articolo che l’Enso ed il suo omologo Atlantico sono governati da alisei/monsoni.
    Ma cos’e’ che rinforza o attenua alisei e monsoni?
    Qual’e’ il motore del clima?

    Alisei e monsoni sono governati dalle differenze di pressione, ovvero di temperatura: ad esempio il meccanismo dei diversi monsoni (invernale ed estivo) si innesca e si modifica a causa del diverso effetto dell’insolazione su continente ed oceano, a seconda della stagione, a latitudini tropicali.
    In inverno, il continente si raffredda rapidamente, in quanto la sua capacità di immagazzinare calore è assai modesta rispetto all’oceano. Invece l’oceano resta più tiepido. Dunque il continente diviene sede di un’alta pressione, per cui l’aria si muove naturalmente verso la relativa bassa pressone dell’oceano: così si innesca il monsone invernale, asciutto. In estate avviene esattamente il contrario e le temperature roventi di aprile e maggio, ad es. in Pakistan, India e dintorni, preparano l’avvento dell’umido monsone estivo.

    Dunque la distribuzione delle masse continentali e degli oceani sul nostro pianeta è assai importante, combinata con l’alternanza delle stagioni che regola la durata e l’intensità (altezza sull’orizzonte) della radiazione solare.
    Perchè un monsone può essere più o meno intenso, da un anno all’altro? Non è facile da capire, ma sono certo sia dovuto anche alla diversa distribuzione delle anomalie oceaniche di temperatura, le quali a loro volta dipendono ancora dai venti, dalla diversa insolazione, dalla distribuzione dei continenti. A lungo termine (decenni) anche le variazioni di attività solare pare giochino un ruolo importante, rafforzando o indebolendo il monsone. Almeno così ci dicono recenti studi, uno dei quali riportato tempo fa anche qui su NIA.

    Per quanto riguarda gli alisei, lascio la parola a Riccardo che sicuramente li conosce meglio. Comunque, il meccanismo di base che li innesca non è poi tanto diverso: differenze di pressione, collegate con la circolazione generale dell’atmosfera, che Riccardo ci ha spiegato bene in articoli passati.

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  12. OT … forse

    CIA 1974 GLOBAL COOLING …. o PEG

    “Climatologi leader del mondo occidentale hanno confermato le recenti notizie di un cambiamento climatico globale negativo. La stabilità della maggior parte delle nazioni si basa su una fonte affidabile di cibo, ma questa stabilità non sarà possibile sotto la nuova era climatica. Una previsione dalla University of Wisconsin progetti che il clima della terra sta tornando a quella del neo-boreale dell’epoca (1600 – 1850) – un periodo di siccità, carestie e disordini politici in tutto il mondo occidentale.

    http://wattsupwiththat.com/2012/05/25/the-cia-documents-the-global-cooling-research-of-the-1970s/

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  13. Stamattina sia GFS che ECMWF che i loro ensemble confermano il posizionamento dell’anticiclone, ora sul Nord Europa, lungo i meridiani, sul bordo occidentale europeo e confermano la conseguente discesa di aria fresca artica, fin verso l’arco alpino all’inizio del prossimo fine settimana.
    Per il momento pare che il grosso dell’irruzione artica abbia qualche difficoltà a valicare le Alpi.

    E ancora presto per trarre conclusioni, mancano ancora tra i 5 ed i 7 giorni, bisogna attendere perlomeno martedì per le conferme. Dunque è una linea di tendenza, anche se sostanzialmente confermata ormai da almeno due giorni e da entrambi i principali modelli di previsione, senza differenze sostanziali.

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  14. FabioDue :
    Stamattina sia GFS che ECMWF che i loro ensemble confermano il posizionamento dell’anticiclone, ora sul Nord Europa, lungo i meridiani, sul bordo occidentale europeo e confermano la conseguente discesa di aria fresca artica, fin verso l’arco alpino all’inizio del prossimo fine settimana.
    Per il momento pare che il grosso dell’irruzione artica abbia qualche difficoltà a valicare le Alpi.
    E ancora presto per trarre conclusioni, mancano ancora tra i 5 ed i 7 giorni, bisogna attendere perlomeno martedì per le conferme. Dunque è una linea di tendenza, anche se sostanzialmente confermata ormai da almeno due giorni e da entrambi i principali modelli di previsione, senza differenze sostanziali.

    Benissimo!!!!!

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