Rubrica Sole Giugno 2012

Introduzione

Nel corso delle precedenti uscite della rubrica abbiamo più volte rimarcato come l’andamento di questo ciclo 24 risulti essere particolarmente variabile o, meglio ancora, “imprevedibile”. Ciò è vero quantomeno per quello che gli studi degli esperti del settore avevano lasciato intuire fin qui. Di sicuro, per chi come noi si è appassionato alle vicende del nostro astro, ci troviamo di fronte ad un ciclo “fuori dagli schemi” rispetto a quelli immediatamente precedenti, checché ne dicano taluni autorevoli personaggi del mondo scientifico. Questo ciclo davvero non vuole farci annoiare, fornendoci sempre nuovi elementi per i quali sorprenderci e sui quali discutere.

Ci preme sottolineare che il “fuori dagli schemi” è sempre e comunque da intendersi in modo relativo, a causa della limitata conoscenza di cui disponiamo circa il comportamento del Sole. Questa dipende anche e soprattutto dal brevissimo intervallo di tempo (50-60 anni), rispetto alla vita del Sole (5 miliardi di anni!), durante il quale la nostra stella è stata oggetto di osservazioni e di studi, da Terra e tramite satelliti, con gli strumenti più sofisticati oggi a disposizione.

Questo grafico, basato sulle medie mensili delle aree del disco solare coperte da sunspot (in rosso la smoothed) è abbastanza eloquente: l’attuale ciclo 24 per ora non riesce a tenere nemmeno il passo dei deboli cicli di fine ‘800 – primi ‘900.

In dettaglio, Giugno è iniziato con una fase di attività abbastanza vivace, in corso fin dal mese di Maggio, proseguita fino a circa metà mese. Poi si è verificato un “colpo di scena”: crollo verticale dell’attività, fin quasi alle condizioni da minimo profondo, con il disco solare pressochè spotless, se si eccettuano pochi piccoli “pore” che si sono avvicendati in un paio di aree attive, seguito da una nuova altrettanto decisa crescita a fine mese. Quindi, l’attività in questo mese ha fatto registrare un andamento molto altalenante. Nonostante ciò, anzi proprio per questo, i valori di sunspot number e solar flux non si sono discostati in modo sostanziale da quelli di Maggio: in dettaglio  l’SN mensile si è fermato ad un 64,5 ovvero 4,5 punti in meno di maggio, mentre il solar flux si è mantenuto su valori pressochè identici a quelli del mese precedente. L’andamento dei prossimi mesi è, a nostro modesto avviso, da monitorare con attenzione: dopo una prima evidente stasi, le curve delle medie smoothed (sia SIDC che NIA’s) sono nuovamente cresciute in modo apprezzabile. Sembra quindi allontanarsi, almeno per il momento, l’inizio del declino del ciclo 24.

 Il valore del NIA’s di giugno 2012 è 43,1 (provvisorio).

L’andamento di tali curve naturalmente non esclude un eventuale secondo massimo del ciclo 24, non improbabile stante la previsione NASA (massimo nella prima metà del 2013) e la relativa precocità del primo massimo (Novembre 2011) rispetto al minimo del 2008.

Solar flux

Il solar flux testimonia in modo eloquente le difficoltà che il ciclo 24 incontra nella sua progressione, anche se la distanza media dai cicli precedenti non è più in aumento, segno che ormai, anche il ciclo 24, sono tutti in prossimità del massimo.

In termini generali, il grafico conferma la peculiarità del ciclo 24, rispetto a quelli immediatamente precedenti: è un ciclo “pigro”, con le “marce lunghe”, è l’unico dal ciclo 19 in poi che non sia ancora riuscito a raggiungere la soglia (di picco) di 200, ampiamente superata da tutti quelli precedenti. Inoltre, negli ultimi mesi si osserva chiaramente la brusca frenata rispetto ad un massimo, per ora relativo, comunque tutt’altro che eccezionale nonché il tentativo di “ripresa” dell’ultimo periodo.

Più in dettaglio, nell’ultimo mese il valore medio del flusso “aggiustato” (ore 20) è stata pari a 124,19 (Maggio 2012 aveva fatto  registrare un 124,12) mentre la “forbice” tra il valore minimo e quello massimo è rimasta compresa tra 86,8, valore da minimo pieno (ore 20 del 23/06) e 166,7 (ore 17 del 14/06). Nell’ultima decade (dal 20 al 30 compresi) la media è stata pari a 104,67 (valori delle ore 20) ma con valori che negli ultimi giorni sono ritornati a crescere in maniera decisa: si osserva quindi un’estrema variabilità di questo indice, dettata forse dalla probabile variazione magnetica in corso nell’emisfero nord.

Altri diagrammi

Il cosiddetto “butterfly diagram”, per quanto ancora incompleto nella rappresentazione del ciclo 24 è eloquente: http://solarscience.msfc.nasa.gov/images/bfly.gif

Il ciclo 24 risulta paragonabile ai cicli più deboli, perlomeno dal 1880 in poi, in termini di numerosità delle macchie, in rapporto alla loro estensione (in sostanza la colorazione del grafico “a farfalla”). Risulta addirittura inferiore a tutti i cicli rappresentati, in termini di estensione delle macchie (ultimo grafico in basso).

Per quanto concerne lo stato di avanzamento dell’inversione dei poli solari (o, per meglio dire, il tentativo di inversione), l’ultimo dato disponibile (11 giugno) su http://wso.stanford.edu/Polar.html#latest  evidenzia un valore “filtrato” per l’Emisfero Nord pari a +2. Sembrerebbe  trovare conferma quindi il cambio di polarità per questo emisfero. Per l’Emisfero Sud, invece, il percorso sembra essere ancora molto lungo, infatti i valori si  stanno allontanando dalla “neutralità” fin dall’inizio del 2011. Questo sembrerebbe allontanare la possibilità di un’inversione in tempi relativamente brevi anche per questo emisfero. Storicamente, negli ultimi 30 anni, le  inversioni sono avvenute a distanza di pochi mesi o al massimo di un anno. Ma,  come testimoniato al link precedente, in nessun caso un emisfero si era trovato così distante dall’inversione e in progressione antitetica, mentre l’altro l’aveva appena effettuata, tant’è che la media dei due emisferi rimane relativamente stabile su valori intorno a -25.

Per una più immediata comprensione dello stato di  avanzamento del fenomeno, si vedano i seguenti grafici, tratti dal sito di Leif Svalgaard: http://www.leif.org/research/WSO-Polar-Fields-since-2003.png, andamento dei due emisferi dal 2003 e http://www.leif.org/research/Solar-Polar-Fields-1966-now.png , andamento complessivo dal 1966. Per ulteriori informazioni in merito, si veda anche l’articolo http://solar-b.nao.ac.jp/news/120419PressRelease/index_e.shtml .

Le immagini “Stereo Behind”, oltre ad confermare l’attuale fase di maggiore attività relativa all’emisfero sud, attualmente testimoniano una situazione di nuovo piuttosto tranquilla, confermando che questo ciclo risulta davvero di difficile lettura. Risulta sempre valida quindi la regola che occorre attendere ancora qualche mese per poter avere un quadro complessivo della situazione solare. L’estrema debolezza e variabilità di questo ciclo non lasciano ancora spazio ad interpretazioni univoche.

Infine, sorprende l’assenza di qualsiasi cenno circa lo stato dell’inversione dei poli nel sito NASA dedicato al monitoraggio del ciclo solare, come se il continuo ritardo dell’inversione non rappresenti un fatto anomalo e meritevole di qualche analisi e considerazione circa le possibili conseguenze.

Conclusioni

Questo ciclo aveva fornito una parvenza di “normalità” lo scorso autunno, quando la progressione era parsa netta e, per la prima volta dal minimo, continua per qualche mese consecutivo. Gennaio ed in particolare Febbraio hanno fatto segnare un crollo difficilmente pronosticabile che ha di fatto minato l’ipotesi di un proseguimento “normale”, anche se contraddistinto da un debolezza di fondo, di questo ciclo 24. Ciò avvalora ancor di più la possibilità che il massimo raggiunto a novembre possa addirittura essere quello del ciclo, oppure uno dei due massimi che spesso si sono verificati nei cicli precedenti, tipicamente a distanza di 18-24 mesi. La modesta attività degli ultimi mesi è ben poca cosa se confrontata con quanto accadeva al sole negli approcci al massimo dei passati cicli e non  è in grado di sovvertire quanto sopra scritto: solo in caso di una forte ripresa nei prossimi mesi si potrebbe riaprire il discorso. Attualmente sembra essere in corso una fase di “spinta” più decisa da parte dell’emisfero sud, con valori che si stanno gradatamente avvicinando a quelli raggiunti dall’emisfero nord nell’autunno scorso, mentre quest’ultimo parrebbe andare incontro ad una fase di “stanca”: che sia giunta l’ora del massimo relativo all’emisfero sud?

Restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti!

Apuano70  e FabioDue

50 pensieri su “Rubrica Sole Giugno 2012

  1. OT:

    Dopo molto tempo ho dato uno sguardo ai ghiacci artici……purtroppo li ho trovati in condizioni pietose, addirittura peggio del 2007 (in particolare la banchisa ha uno spessore ridottissimo nel raffronto con gli altri anni)…..quest’estate rischiamo davvero un nuovo minimo assoluto……

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  2. Danilo :in tv non se ne parla.. anzi…l’altro giorno guardavo un programma su dmax (canale 52) ..prendono i programmi di discovery praticamentesi parlava del GW.. di come i ghiacci si stanno sciogliendo di come le t. sono salite negli ultimi decenni e di come saliranno ancora sciogliendo tutto
    ora, non sarebbe il caso di cercare in qualche modo di guardare anche l’altra parte della medaglia.. di osservare di piu il sole e dei vari minimi che ci sono stati della stella??penso che la gente sia molto ignorante (nel senso proprio che ignora queste cose)…a chi spetta il compito di svegliare la gente??

    Personalmente credo che di Sole non si parlerà granchè, almeno fino a quando l’eventuale grande minimo non sarà conclamato, cioè presumibilmente alla fine di questo ciclo (se effettivamente di grande minimo si tratterà).
    Dunque, direi, mettiamoci comodi 🙂 e aspettiamo con pazienza.

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  3. Riccardo :OT:
    Dopo molto tempo ho dato uno sguardo ai ghiacci artici……purtroppo li ho trovati in condizioni pietose, addirittura peggio del 2007 (in particolare la banchisa ha uno spessore ridottissimo nel raffronto con gli altri anni)…..quest’estate rischiamo davvero un nuovo minimo assoluto……

    Purtroppo non mi sorprende, stante il lungo periodo di maltempo diffuso, che ha caratterizzato finora la prima parte dell’estate a nord delle Alpi. Si vedeva bene anche dall’andamento dell’AO, in buona parte negativa fin dalla fine di maggio e solo di recente tornata positiva, ma di poco e chissà se per lungo tempo. Si vedeva bene, qualche settimana fa, anche dalla presenza di un anticiclone in area artica, che deve aver fatto parecchi danni ai ghiacci.

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  4. FabioDue :

    Riccardo :OT:
    Dopo molto tempo ho dato uno sguardo ai ghiacci artici……purtroppo li ho trovati in condizioni pietose, addirittura peggio del 2007 (in particolare la banchisa ha uno spessore ridottissimo nel raffronto con gli altri anni)…..quest’estate rischiamo davvero un nuovo minimo assoluto……

    Purtroppo non mi sorprende, stante il lungo periodo di maltempo diffuso, che ha caratterizzato finora la prima parte dell’estate a nord delle Alpi. Si vedeva bene anche dall’andamento dell’AO, in buona parte negativa fin dalla fine di maggio e solo di recente tornata positiva, ma di poco e chissà se per lungo tempo. Si vedeva bene, qualche settimana fa, anche dalla presenza di un anticiclone in area artica, che deve aver fatto parecchi danni ai ghiacci.

    Si ma non può essere solo quello…..il fatto è che le condizioni di partenza non erano affatto buone buone, poi l’anticiclone sul polo ha fatto il resto…..

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  5. Comunque la situazione dei ghiacci artici, in termini di estensione, per ora è questa:
    http://www.ijis.iarc.uaf.edu/en/home/seaice_extent.htm

    siamo ai livelli del 2007, purtroppo, appena meglio del 2011, che però tra fine luglio ed inizio agosto segnò un improvviso miglioramento. La speranza è che anche stavolta agosto porti un miglioramento, grazie ad una stabilizzazione del tempo alle alte latitudini.
    La previsione dell’indice AO (che descrive il posizionamento di alte e basse pressioni alle medie ed alte latitudini) lascia ben sperare, almeno fino alla fine di luglio, in un posizionamento non anomalo, cioè basse pressioni nell’Artico ed alte a latitudini inferiori:
    http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/daily_ao_index/ao_index_ensm.shtml

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  6. Riccardo :
    OT:
    Dopo molto tempo ho dato uno sguardo ai ghiacci artici……purtroppo li ho trovati in condizioni pietose, addirittura peggio del 2007 (in particolare la banchisa ha uno spessore ridottissimo nel raffronto con gli altri anni)…..quest’estate rischiamo davvero un nuovo minimo assoluto……

    Questa non ci voleva…credo che tutti speravamo di essere arrivati al momento della ripresa e, invece, siamo ancora troppo vicini al fondo. Speriamo di non scendere ulteriormente!

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  7. FabioDue :

    Danilo :in tv non se ne parla.. anzi…l’altro giorno guardavo un programma su dmax (canale 52) ..prendono i programmi di discovery praticamentesi parlava del GW.. di come i ghiacci si stanno sciogliendo di come le t. sono salite negli ultimi decenni e di come saliranno ancora sciogliendo tuttoora, non sarebbe il caso di cercare in qualche modo di guardare anche l’altra parte della medaglia.. di osservare di piu il sole e dei vari minimi che ci sono stati della stella??penso che la gente sia molto ignorante (nel senso proprio che ignora queste cose)…a chi spetta il compito di svegliare la gente??

    Personalmente credo che di Sole non si parlerà granchè, almeno fino a quando l’eventuale grande minimo non sarà conclamato, cioè presumibilmente alla fine di questo ciclo (se effettivamente di grande minimo si tratterà).Dunque, direi, mettiamoci comodi e aspettiamo con pazienza.

    Concordo Fabio, ne deve ancora passare parecchia di acqua sotto i ponti prima che l’informazione riesca ad uscire dal “tunnel” dellAGW…
    Cambiando argomento, nell’ultimo aggiornamento del polar field del 21/6, già segnalato dall’ottimo Enzor, sembra trovare ulteriori conferme l’avvenuta inversione dell’emisfero nord:
    2012:06:01_21h:07m:13s -5N 42S -23Avg 20nhz filt: 1Nf 50Sf -25Avgf
    2012:06:11_21h:07m:13s -2N 36S -19Avg 20nhz filt: 2Nf 50Sf -24Avgf
    2012:06:21_21h:07m:13s -2N 33S -17Avg 20nhz filt: 3Nf 51Sf -24Avgf

    Sempre in occasione dell’ultimo aggiornamento, sono stati ritoccati anche alcuni valori “filtrati” a partire dall’autunno 2011: per onor di cronaca si tratta solo di piccoli aggiustamenti ma che hanno tendenzialmente “ridotto” la distanza media dei due emisferi rispetto ai dati precedenti…
    Bruno

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  8. Per i ghiacci Artici bisogna fare alcune considerazioni… la prima é che bisogna considerare le calotte polari complessivamente se da una parte la calotta nord é in crisi quella a sud é in forma … la seconda é che non esiste continuità effettiva nella metodologia delle rilevazioni ovvero i grafici sono ottenuti con diversi satelliti e quindi con differenti sensori e differenti algoritmi di riduzione dei dati …
    • Jan. 1980 – Jul. 1987 : SMMR
    • Jul. 1987 – Jun 2002 : SSM/I
    • Jun. 2002 – Oct. 2011: AMSR-E
    • Oct. 2011 – the present: WindSat
    Questo non vuol dire che qualcuno sta barando, ma che questi valori vanno sempre presi con le molle soprattutto quelli nella fase di scioglimento e riformazione ovvero proprio nel periodo di minimo … Si nota chiaramente che i valori massimi non sono poi stati così disastrosi ma le differenze sono soprattutto nei periodi di minimo. Fonte : http://www.ijis.iarc.uaf.edu/en/home/seaice_extent.htm
    Ovvero questi grafici possono dire tutto e il contrario di tutto proprio durante la fase di minimo. Inoltre dimostrano che i ghiacci comunque ogni anno si riformano e la velocità di ricrescita dai minimi profondi é sempre più elevata rispetto a quella dei minimi più blandi, e questa cosa fa venire qualche dubbio ulteriore. Se il riscaldamento é effettivo i ghiacci ogni anno dovrebbero ridursi anche nei valori massimi mentre questo non avviene … il sospetto quindi che i valori molto bassi dei minimi siano dovuti ad errori sistematici di misurazione é reale.

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  9. @Luci0
    Vero, l’estensione invernale non sta assolutamente seguendo il trend di quella estiva.
    Però va misurato anche lo spessore del ghiaccio che si riforma.
    E poi le immagini satellitari non mentono, circa l’estensione dei ghiacci, se proprio non vogliamo fidarci dei grafici.

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  10. @ Lucio

    Ti rispondo per punti:

    1) Quella di considerare insieme i due poli è una stronzata micidiale, per diverse ragione….in primo luogo perchè le “modalità” di circolazione atmosferica che governano i due emosferi sono totalmente diverse….ma questo per chi non ha un minimo di conoscenza in materia è difficile da capire….

    2) Non si può diffidare dei dati pubblicati ogni volta che le cose non vanno come si vorrebbe….e questo lo dico soprattutto per la credibilità del blog…

    3) Il fatto che la derivata di crescita dei ghiacci dopo il minimo sia risultata maggiore negli ultimi anni è dovuto solo ed esclusivamente alla situazione disastrosa che si riscontra ogni anno al termine dell’estate (e questo concetto lo capirebbe anche un bambino)….

    4) Il mio giudizio, come ha già sottolineato Fabio, fa riferimento alle immagini satellitari che ritraggono in maniera INEQUIVOCABILE la situazione pessima dei ghiacci artici…..

    5) Più che all’estensione (che di per sè è pessima) mi riferivo allo spessore ed alla concentrazione dei ghiacci (e quì il disastro totale)…

    Conclusione:
    Purtroppo chi non è onesto intellettualmente per motivi personali non può essere obiettivo e non è in grado di impostare un discorso serio e costruttivo….e questo è un problema che hanno in parecchi in questo blog…..

    raffronto immagini:

    N.B.
    Il 2010, anno con cui è riportato il raffronto, non è stato proprio rose e fiori per l’artico (in riferimento ovviamente alla stagione estiva)……

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  11. @Riccardo & FabioDue … Comunque i dati vengono sempre dalla stessa parrocchia e non esistono altre fonti o sbaglio? I sensori possono lavorare a diverse lunghezza d’ onda, e risultati dei rivelatori non sono intercambiabili, basta una leggera staratura e cambia tutto. Non so come vengono ricalibrati i vari sensori e spero che confrontino i vari risultati con dati reali ma non ho mai trovato indicazioni sui siti reali quanti sono i siti di riferimento e quali ?.
    In definitiva i ghiacci antartici hanno spessori molto più elevati rispetto a quelli artici, e la massa complessiva del sea-ice artico é irrisoria rispetto a quella del sea-ice antartico, misuriamo le masse del sea-ice antartico allora e non solo quello dell’artico per vedere lo stato complessivo dei ghiacci. Insomma scettico sono e rimango ! Intanto controllo e osservo i grafici disponibili e non posso fare a meno di notare che massimi rimangono gli stessi … oppure vogliamo negare anche questo fatto?
    Comunque il guasto dell’ amsr-e ha impedito la taratura della missione successiva amsr-e2 che avrebbe dovuto permettere una perfetta omogeneità dei dati … la fortuna é cieca ma la sfiga ci vede benissimo!
    fonti : http://www.drroyspencer.com/2011/10/amsr-e-ends-9-years-of-global-observations/
    http://www.nrl.navy.mil/WindSat/index.php

    Conclusione:
    Purtroppo chi non è onesto intellettualmente per motivi personali non può essere obiettivo e non è in grado di impostare un discorso serio e costruttivo….e questo è un problema che hanno in parecchi in questo blog…..

    Il discorso é costruttivo se ragioniamo su dati omogenei … attualmente ragioniamo sui dati della missione WindSat 2012 mentre i dati del 2010 sono quelli della missione AMSR-E e quindi di cosa ragioniamo se le mappe ottenute non sono intercambiabili. Rigetto quindi ogni accusa e contesto la possibilità di poter confrontare i dati del 2010 con quelli del 2012 …
    Ripeto si confrontano dati ricavati con missioni diverse sullo stesso grafico spacciando i dati per omogenei … ed in realtà non lo sono . Riguardo all’ onestà intellettuale … parliamone !

      (Quote)  (Reply)

  12. Ecco un grafico sulla copertura globale del sea-ice nei valori media la copertura complessiva dei ghiacci é stabile. Il riscaldamento globale dai valori medi non si vede …

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  13. L’ultimo aggiornamento del polar field:

    2012:07:01_21h:07m:13s -4N 26S -15Avg 20nhz filt: 3Nf 50Sf -23Avgf

    Ancora una volta si nota come l’emisfero nord abbia parzialmente invertito la sua polarità, mentre quello sud sia ancora distante dal farlo. Anche se mi sembra che nell’ultimo periodo
    qualcosa si stia muovendo.
    Dunque, situazione in questo ciclo 24 tutta nuova, dove anche il fisico solare, fiore all’occhiello della NASA David Hathaway definisce il prossimo periodo, non prevedibile con il classico medodo deterministico, questo perchè non abbiamo riscontri col passato.

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  14. Madrigali dice che la situazione dell’artico è stupenda……….andate a dirgli le cose in faccia perchè molti tra cui io per dire la verità veniamo bannati….setta diabolica in ambito meteo e impossibile parlare con quegli elementi.

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  15. @Giovanni Micalizzi

    Basterebbe solo vedere l’andamento dell’AO in questi ultimi 2 mesi, per intuire che qualcosa non è andato per il verso giusto nell’Artico, anche senza guardare i dati di estensione o di spessore del ghiaccio:
    http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/daily_ao_index/ao_index_ensm.shtml

    Mi riferisco all’andamento in prevalenza negativo dell’AO, spia che c’è stato qualcosa nella distribuzione di alte e basse pressioni alle latitudini più elevate che non ha certo favorito una buona tenuta dei ghiacci.

    Sinceramente non credo che l’AO possa essere “taroccato” o sostanzialmente errato, nè che le carte meteo che hanno rappresentato alte pressioni sull’Artico possano non corrispondere (purtroppo) alla realtà.

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  16. sui meteo dicono che ci sarà el nino in autunno, mi sembra un po’ presto per dirlo. per quanto riguarda il sole sono rimaste solo quelle insulse piccole macchiette, per il resto è calmo

      (Quote)  (Reply)

  17. Per il fine settimana ed in particolare già in pieno per sabato 21 luglio al nord, e’ previsto un netto abbassamento di temperatura che se non vado errato sia io sia il sito ” il meteo”, dovrebbe durare veramente un po’ troppo.
    In certe province piemontesi sono infatti previste temperature minime in picchiata la notte anche fra 10 giorni.
    Si parla di minime a 13 gradi…roba da coperta….
    Se tutto ciò si realizzasse nei termini per ora previsti temo che Caronte o come diavolo si chiama sia venuto solo a prenderselo nel c….
    Non parliamo poi di Lucifero, quello dopo, che se non sbaglio non ha neanche avuto il coraggio di farsi vedere.
    Vi ricordo poi che se i prossimi 10 giorni si mostrassero freddi, con tutta la buona volontà troverei piuttosto difficile ipotizzare un colpo di coda degno per agosto.
    Temo che per quest’anno con oggi e domani abbiamo quasi concluso la nostra breve estate come dicevano i Rigeira…

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  18. alessandro1 :sui meteo dicono che ci sarà el nino in autunno, mi sembra un po’ presto per dirlo. per quanto riguarda il sole sono rimaste solo quelle insulse piccole macchiette, per il resto è calmo

    In effetti le previsioni NOAA, entrambe, indicano chiaramente la presenza del Nino almeno per tutto l’autunno.
    Il dubbio, semmai, riguarda principalmente la sua forza e la sua disposizione: per ora pare sarà un Nino moderato, in spostamento già ora da est (zona 1+2) verso ovest (zone 3, 3.4 e 4).

    Lascio a chi è più esperto di me tratteggiare le possibili conseguenze sul tempo autunnale dell’Europa e dell’Italia, considerando anche la possibilità che la QBO (a 30 ma soprattutto a 50mb) resti negativa fino alla fine dell’anno, in presenza di un ciclo solare piuttosto fiacco. Rammento però che già qualcuno aveva prospettato un autunno e un inizio inverno potenzialmente “movimentati”, se la configurazione cui ho accennato si confermerà.

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  19. Molto interessante:
    Bart Leplae dice:
    16 Luglio 2012 alle 19:58
    Per curiosità, ho deciso le posizioni relative di Giove / Saturno attraverso l’applicazione Passeggiata Solar:

    M.Vukcevic ‘s curva / Sun di accelerazione / polari osservati sul campo / JS posizioni relative

    Min: 1964/1966 / xxx / JS Quad 1965
    0-Cross: 1968/1971/1968 – 1971 / JS Opp 1970
    Max: 1974/1975/1976 / JS Quad 1975
    0-Cross: 1980/1982/1980 / JS Conj 1981
    Min: 1985/1987 / 1986-1988 / JS Quad 1996
    0-Cross: 1990/1991 / 1990-1991 / JS Opp 1998
    Max: 1996/1995 / 1993-1997 / JS Quad 1995
    0-Croce: 2001/2000/2000 / JS Conj 2000
    Min: 2006/2003 / 2003-2008 / JS Quad 2006
    0-Cross: 2012/2011/2012 / JS Opp 2011

    Opp = ai lati opposide del Sole
    Conj = sullo stesso lato uno allineati con il Sole
    Quad = a 90 gradi rispetto al Sole

    Quindi, seguendo il modello, i prossimi appuntamenti previsti per il Sole Polar campo magnetico potrebbe essere:
    JS Quad> 2015> Maximum
    JS Conj> 2020> O-Cross
    JS Quad> 2025> Minimo
    JS Opp> 2030> O-Cross

    Dal momento che il campo magnetico dom correla con la propria accelerazione / decelaration rispetto al Sistema Solare, sembra che il campo magnetico è Dom indotto attraverso l’induzione magnetica .

    https://tallbloke.wordpress.com/2012/07/13/sunspot-cycle-length-instantaneous-period/#comment-29378
    Bart Leplae says:
    July 16, 2012 at 8:16 pm
    Correction:
    Min: 1964 / 1966 / xxx / JS Quad 1965
    0-Cross: 1968 / 1971 / 1968- 1971 / JS Opp 1970
    Max: 1974 / 1975 / 1976 / JS Quad 1975
    0-Cross: 1980 / 1982 / 1980 / JS Conj 1981
    Min: 1985 / 1987 / 1986-1988 / JS Quad 1986
    0-Cross: 1990 / 1991 / 1990-1991 / JS Opp 1990
    Max: 1996 / 1995 / 1993-1997 / JS Quad 1995
    0-Cross: 2001 / 2000 / 2000 / JS Conj 2000
    Min: 2006 / 2003 / 2003-2008 / JS Quad 2006
    0-Cross: 2012 / 2011 / 2012 /JS Opp 2011

    https://tallbloke.wordpress.com/2012/07/13/sunspot-cycle-length-instantaneous-period/#comment-29382

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