Archivi giornalieri: 26 Luglio 2012

Indici meteo-climatici del mese di Giugno e prospettive per i mesi successivi

Introduzione

Di seguito si riportano i principali indici climatici e se ne discute brevemente il significato e le conseguenze sul tempo e sul clima dell’Europa e dell’Italia.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

Gli indici: i valori del mese

ENSO (El Niño Southern Oscillation: Niña): +0,903 (indice MEI)

PDO (Pacific Decadal Oscillation): -0,87

AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): 0,340

QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): -25,90

QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): -4,25

MJO (Madden-Julian Oscillation): non più riportata per il semestre caldo, in quanto di dubbia interpretazione. A tale proposito, si rimanda a specifici articoli di approfondimento, di cui uno già pubblicato.

Commento indici Giugno

– La Nina (ENSO) a giugno prosegue nella sua crescita in zona 3.4, sia pure più graduale dopo il balzo di maggio, mentre in zona 1+2 giugno sembra aver segnato il massimo dell’evento, seguito da un indebolimento.

– La PDO permane negativa, oscillando un po verso l’alto ed un po verso il basso; a tale proposito sarà interessante verificare il suo ruolo “moderatore” nei confronti dell’evento di Nino in corso. Di seguito è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

– L’AMO si conferma e si rafforza in territorio positivo, ad ulteriore conferma della conclusione dell’escursione in territorio negativo. Di seguito è riportato il grafico storico dell’AMO: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg Anch’essa risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nel lungo termine (decenni) a fronte di un suo cambio di segno.

– La QBO30 è in ulteriore netto calo e fa segnare il nuovo minimo di questa fase negativa, avvicinandosi ai minimi storici.

– La QBO50 è anch’essa calata nettamente e fa segnare il nuovo minimo di questa fase, anche se non ancora vicino ai suoi minimi storici (ben al di sotto di -10).

In base alle osservazioni ENSO NOAA è ormai presente un Nino moderato nel comparto est, come detto, mentre in quello ovest si sta affermando un Nino debole. Che presumibilmente presto diverrà moderato. Rispetto a Maggio, si è ridotta la discrepanza tra i due modelli di previsione NOAA: ora prevedono entrambi un Nino moderato (anomalie attorno a +1 in zona 3.4). Il NOAA aveva previsto di dismettere il modello “storico” CFS entro la scorsa primavera, ma per ora ha deciso di prolungarne l’utilizzo almeno fino ad ottobre. La ragione, presumibilmente risiede nella recente netta discrepanza con il nuovo CFSv2. Per quanto riguarda le anomalie sottosuperficiali di temperatura, il grafico al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif , da aprile a luglio le anomalie negative si sono indebolite fino a scomparire, mentre le anomalie  positive permangono, sebbene indebolite ad ovest ma rafforzate ad est. Infine, riguardo la progressione di questo evento di Nino, occorrerà verificare il  ruolo della PDO, come detto tornata nettamente negativa, che solitamente tende  ad esaltare le fasi dello stesso segno (Nina) ma a moderare quelle di segno opposto (Nino, in questo caso).

Per quanto riguarda, invece, le anomalie di temperatura superficiale nell’Oceano Atlantico, attualmente al largo delle coste spagnole e marocchine vi sono prevalenti anomalie positive. Tuttavia, la presenza di un’anomalia negativa in pieno oceano, sia pure ridotta rispetto alle scorse settimane, in posizione non molto distante da quella occupata nel 2003 costituisce tuttora un’ipoteca sul proseguimento della stagione secondo il suo normale decorso. E’ infatti un fattore che favorisce affondi depressionari atlantici, i quali favoriscono a loro volta risposte calde sul Mediterraneo. In ogni caso, la situazione si sta gradualmente evolvendo, in quanto nelle ultime settimane le anomalie negative si sono sensibilmente contratte.

Ad integrazione del comportamento delle anomalie oceaniche di temperatura, si segnala il decorso prima (Maggio) del tutto normale dell’ITCZ http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/fews/ITCZ/itcz.jpg, che ha visto una netta risalita sopra la media storica. Ciò, unito al comportamento delle anomalie oceaniche in Atlantico, per il momento rende ancora possibili fiammate africane, sebbene non in modo così netto rispetto a qualche settimana addietro.

Infine, il Sole ha tentato una ripartenza ad aprile e nella prima metà di maggio, reiterata all’inizio di giugno, poi  completamente abortita, quindi reiterata a luglio fino a raggiungere un secondo massimo, grazie all’attività dell’emisfero meridionale. Infine una nuova fase di relativa quiete si è di recente verificata. C’è da chiedersi se e come questi ripetuti “stop and go” abbiano effetti sul clima anche a breve termine (settimane, mesi).

Nota sulla QBO e considerazioni sull’autunno-inverno 2012

In abbinamento alla debolezza del ciclo solare, si segnala il comportamento della QBO a 50mb, riprendendo un tema già accennato in discussioni precedenti. Anche se ora ci troviamo in piena estate, si ricorda che l’accoppiata QBO / ciclo solare ha storicamente segnato il carattere delle stagioni invernali, grazie a studi ben riportati in un articolo presente nell’archivio di NIA: QBO negativa e ciclo solare debole (es. nei pressi del minimo), oppure QBO positiva e ciclo solare forte (es. nei pressi del massimo) hanno storicamente favorito inverni freddi. Attualmente la QBO, come detto, è negativa e, in base alla sua serie storica, non raggiungerà il suo valore minimo presumibilmente prima di agosto; inoltre, storicamente, ha impiegato di solito 4-5 mesi prima di tornare in territorio positivo. Dunque, è possibile che resti negativa fino a dicembre-gennaio: ciò, unito al ciclo solare decisamente sottotono, potrebbe rendere quantomeno interessante l’ultima parte dell’autunno e le prime settimane dell’inverno. Data la distanza temporale, questa non si può nemmeno considerare una prospettiva meteo di lungo periodo, quanto piuttosto una constatazione di carattere storico/statistico. Ma la correlazione assai elevata tra ben precise combinazioni QBO/ciclo solare ed il carattere degli inverni corrispondenti, la rende comunque degna di nota.

Prospettive meteo-climatiche – estate

Il passaggio da Nina a Nino ha contribuito inizialmente (prima parte di giugno) a reiterare l’influenza delle perturbazioni atlantiche sull’Europa Occidentale e sull’Italia. A metà giugno, però, lo scenario è cambiato: masse d’aria africana, decisamente calde, si sono fatte strada sul Mediterraneo, verso la Spagna ed anche verso l’Italia, specie al Centro-Sud. Si è trattato della prima vera avvezione africana, che ha segnato un ingresso in grande stile dell’estate tipica degli ultimi 10-15 anni, quando l’anticiclone africano ha spesso sostituito quello delle Azzorre. Poi, poco dopo metà luglio, si è verificato il primo break fresco e perturbato.

Le indicazioni di massima dei principali modelli per le prossime settimane disegnano un quadro altalenante: avvezioni calde africane, intervallate da “rinfrescate” atlantiche, talvolta incisive fino al Sud, talvolta limitate al Nord Italia. In sostanza, fino a quando l’anomalia negativa in Atlantico permarrà, pur circoscritta, la svolta verso un’estate “classica”, o addirittura verso il suo declino, resterà incompiuta.

FabioDue