Rubrica Sole Agosto 2012

Introduzione

Il ciclo attualmente in corso, sembra da un po’ di tempo entrato in una fase di “stallo”: brevi fiammate alternate a brevi pause. Nessun nuovo massimo, nessun lungo periodo di attività particolarmente bassa. Le macchie non sono molto numerose e risultano in grande maggioranza di piccola dimensione. C’è da chiedersi se questo ciclo stia preparando qualcosa, ad esempio una potente accelerazione nei prossimi mesi, un po’ come fece all’inizio del 2011, dopo un’estate ed un autunno non memorabili, oppure se continuerà così fino all’inversione dell’emisfero sud, per poi declinare gradualmente.

Di certo il ciclo 24 si conferma come “fuori dagli schemi” rispetto a quelli immediatamente precedenti, checché ne dicano taluni autorevoli personaggi del mondo scientifico. Questo ciclo davvero non vuole farci annoiare, fornendoci sempre nuovi elementi per i quali sorprenderci e sui quali discutere.

Ci preme sottolineare che il “fuori dagli schemi” è sempre e comunque da intendersi in modo relativo, a causa della limitata conoscenza di cui disponiamo circa il comportamento del Sole. Questa dipende anche e soprattutto dal brevissimo intervallo di tempo (50-60 anni), rispetto alla vita del Sole (5 miliardi di anni!), durante il quale la nostra stella è stata oggetto di osservazioni e di studi, da Terra e tramite satelliti, con gli strumenti più sofisticati oggi a disposizione.

Come descriveremo di seguito, il mese di agosto sta pienamente confermando il carattere del ciclo 24 come “fuori dagli schemi”.

Questo grafico, basato sulle medie mensili delle aree del disco solare coperte da sunspot (in rosso la smoothed) è abbastanza eloquente: l’attuale ciclo 24 per ora non riesce a tenere nemmeno il passo dei deboli cicli di fine ‘800 – primi ‘900.

In dettaglio, Agosto è iniziato con un modesto picco di attività, già in corso a fine luglio, poi presto declinato fino ad un minimo relativo a metà mese. Quindi il mese è terminato con l’attività nuovamente in contenuta crescita. Comunque, come detto all’inizio del capitolo, agosto non ha fatto segnare alcun minimo o massimo di attività degni di nota. Per questo, il valore medio mensile di solar flux è calato nettamente rispetto a luglio e si è posizionato a 118, ben lontano dal 142 di luglio e dal 150 di novembre, finora massimo mensile. Il sunspot number ha registrato un calo contenuto, da 66,5 a 63,1. Si tratta comunque del valore più basso degli ultimi quattro mesi. Invece, il numero di macchie è cresciuto molto rispetto a luglio, da 23 a 36. Tuttavia, la loro dimensione è risultata piuttosto modesta. L’andamento dei prossimi mesi, perlomeno fino a Febbraio è, a nostro modesto avviso, da monitorare con attenzione: infatti i quattro mesi di più intensa attività (Settembre-Dicembre 2011) scompariranno progressivamente dalla media mobile che determina il SSN (smoothed sunspot number), indicatore principale dello stato del ciclo. In assenza di nuove impennate dell’attività, questo comporterebbe l’avvio del declino del SSN, che indicherebbe l’avvio del declino del ciclo e dunque la conclusione della fase di massimo.

 I valori del NIA’s di luglio (42,6) e agosto (35,3) 2012 sono provvisori e in attesa di validazione.

Solar flux

Il solar flux testimonia in modo eloquente le difficoltà che il ciclo 24 incontra nella sua progressione, anche se la distanza media dai cicli precedenti non è più in aumento, segno che ormai, anche il ciclo 24, sono tutti in prossimità del massimo.

Dal grafico risulta ancor più evidente negli ultimi mesi la netta suddivisione dell’attività solare in due distinte fasi, “spinta” e “riposo”, la prima con valori relativamente elevati di Solar Flux e SN, la seconda con detti indici più vicini a valori da minimo che da massimo.

In termini generali, il grafico conferma la peculiarità del ciclo 24, rispetto a quelli immediatamente precedenti: è un ciclo “pigro”, con le “marce lunghe”, è l’unico degli ultimi 6 cicli (dal ciclo 19, cioè da quando si misura il solar flux) che non sia ancora riuscito a raggiungere la soglia (di picco) di 200, ampiamente superata da tutti quelli precedenti. Inoltre, si nota chiaramente la brusca frenata dopo il massimo, per ora relativo, comunque tutt’altro che eccezionale nonché il tentativo di “ripresa” negli ultimi mesi.

Più in dettaglio, nell’ultimo mese il valore medio del flusso “aggiustato” (ore 20) è stata pari a 118,75 (contro 142,31 di luglio) mentre la “forbice” tra il valore minimo e quello massimo mensile è rimasta compresa tra 96,4 valore non certo da massimo (ore 20 del 21/08) e 154,6 (ore 20 del 1/08). Nell’ultima decade (dal 20 al 30 compresi) la media è stata pari ad appena 108,9 (valori delle ore 20) ma con valori in graduale crescita. Si osserva quindi un’estrema variabilità di questo indice, dettata forse dall’avvenuta inversione magnetica dell’emisfero nord.

Altri diagrammi

Il cosiddetto “butterfly diagram”, per quanto ancora incompleto nella rappresentazione del ciclo 24 è eloquente: http://solarscience.msfc.nasa.gov/images/bfly.gif

Il ciclo 24 risulta paragonabile ai cicli più deboli, perlomeno dal 1880 in poi, in termini di numerosità delle macchie, in rapporto alla loro estensione (in sostanza la colorazione del grafico “a farfalla”). Risulta addirittura inferiore a tutti i cicli rappresentati, in termini di estensione delle macchie (ultimo grafico in basso).

Per quanto concerne lo stato di avanzamento dell’inversione dei poli solari (o, per meglio dire, il tentativo di inversione), l’ultimo dato disponibile (10 agosto) su http://wso.stanford.edu/Polar.html#latest evidenzia un valore “filtrato” per l’Emisfero Nord pari a +3. Dunque il cambio di polarità dell’emisfero Nord sembrerebbe essere avvenuto. Per l’Emisfero Sud, invece, il percorso sembra essere ancora molto lungo, infatti i valori ad agosto segnano solo una lievissima discesa rispetto a luglio, dunque tuttora una notevole distanza dalla “neutralità”. Questo per ora  allontana sempre di più la possibilità di un’inversione in tempi relativamente brevi anche per questo emisfero. Storicamente, negli ultimi 30 anni, le inversioni sono avvenute a distanza di pochi mesi o al massimo di poco più di un anno. Ma, come testimoniato al link precedente, in nessun caso un emisfero si era trovato così distante dall’inversione e in progressione antitetica, mentre l’altro l’aveva appena effettuata, tant’è che la media dei due emisferi, pur in lenta diminuzione, rimane tuttora ben distante dalla neutralità.

Per una più immediata comprensione dello stato di avanzamento del fenomeno, si vedano i seguenti grafici, tratti dal sito di Leif Svalgaard: http://www.leif.org/research/WSO-Polar-Fields-since-2003.png , andamento dei due emisferi dal 2003 e http://www.leif.org/research/Solar-Polar-Fields-1966-now.png , andamento complessivo dal 1966.

Per ulteriori informazioni in merito, si veda anche l’articolo http://solar-b.nao.ac.jp/news/120419PressRelease/index_e.shtml.

Le ultime immagini “Stereo Behind”, confermano l’attuale fase di relativa maggiore attività da parte dell’emisfero Sud, ma testimoniano anche di una parziale ripresa dell’emisfero settentrionale. Complessivamente si notano diverse regioni attive, in entrambi gli emisferi, che si apprestano a comparire nell’emisfero solare visibile dalla Terra. Tuttavia, almeno finora, tali regioni hanno prodotto solo macchie piuttosto piccole. Risulta sempre valida quindi la regola che occorre attendere ancora qualche mese per poter avere un quadro complessivo della situazione solare. Perlomeno occorre attendere l’inizio del 2013, quando secondo le previsioni NASA si raggiungerebbe il massimo del ciclo. E’ soprattutto essenziale comprendere se e quando vi sarà spazio per ulteriori massimi, prima del fisiologico declino del ciclo. L’estrema debolezza e variabilità di questo ciclo non lasciano ancora spazio ad interpretazioni univoche.

Infine, sorprende l’assenza di qualsiasi cenno (o almeno non siamo riusciti a trovarlo) circa lo stato dell’inversione dei poli nel sito NASA generale ed in quello dedicato al monitoraggio del ciclo solare, come se il continuo ritardo dell’inversione non rappresenti un fatto anomalo e meritevole di qualche analisi e considerazione circa le possibili conseguenze.

Conclusioni

Questo ciclo aveva fornito una parvenza di “normalità” lo scorso autunno, quando la progressione era parsa netta e, per la prima volta dal minimo, continua per qualche mese consecutivo. Gennaio ed in particolare Febbraio hanno fatto segnare un crollo difficilmente pronosticabile che ha di fatto minato l’ipotesi di un proseguimento “normale”, anche se contraddistinto da un debolezza di fondo, di questo ciclo 24. Il recente massimo di luglio, pur inaspettato, ha avuto il carattere di episodio isolato, come quello di novembre e dunque non ha modificato il quadro complessivo. Agosto si è confermato come periodo interlocutorio, senza “acuti”. Ciò avvalora ancor di più la possibilità che i due massimi possano persino essere quelli assoluti del ciclo. Certo, non si può escludere ve ne sia qualche altro nei prossimi mesi o nel 2013, come indicato nelle previsioni NASA. La modesta attività degli ultimi mesi, specie tra i due massimi, è ben poca cosa se confrontata con quanto accadeva al sole negli approcci al massimo dei passati cicli e non  è in grado di sovvertire quanto sopra scritto. Solo in caso di una forte ripresa nei prossimi mesi si potrebbe riaprire il discorso circa la natura del ciclo 24. Attualmente è in corso una fase di relativo riequilibrio tra i due emisferi solari, dopo qualche mese di “spinta” più decisa da parte dell’emisfero Sud. Si tratta però di un riequilibrio al ribasso, almeno per ora. Che cosa ci riserverà il ciclo nei prossimi mesi? Vedremo nuovi massimi, oppure la situazione resterà relativamente stazionaria, ad esempio fino all’inversione da parte dell’emisfero meridionale?

Restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti!

FabioDue e Apuano70

50 pensieri su “Rubrica Sole Agosto 2012

  1. Salve ragazzi… dunque la 1574 è “ufficialmente” a polarità invertita… ricordo male o anche l’emsifero nord, prima di arrivare all’inversione, ha presentato sporadicamente macchie a polarità invertita?
    Certo, se il sud si stesse già avviando a tale inversione, farebbe prima ancora di quanto avevo ipotizzato io qualche tempo fa… le aree attive, comunque, sono ancora molto distanti dall’equatore…

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  2. scusate la domanda stupida
    come si fa a vedere quando una macchia è a polarità invertità?? ci sono dati precisi che lo dimostrano???

    e poi vi chiedo..quando E CHI stabilisce la fine del ciclo??? cioè lo stabilisce la nasa dandolo per chiuso…o non c’entra nulla???

    cmq…senza leccarvi il cu…siete davvero un grande sito.. mi piace troppo…anzi fosse per me ci dovrebbe essere almeno 1 articolo al giorno interessante 😀

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  3. Danilo :
    scusate la domanda stupida
    come si fa a vedere quando una macchia è a polarità invertità?? ci sono dati precisi che lo dimostrano???
    e poi vi chiedo..quando E CHI stabilisce la fine del ciclo??? cioè lo stabilisce la nasa dandolo per chiuso…o non c’entra nulla???
    cmq…senza leccarvi il cu…siete davvero un grande sito.. mi piace troppo…anzi fosse per me ci dovrebbe essere almeno 1 articolo al giorno interessante

    Mi sono fatto la stessa domanda. Ma non so se e stupido o no, ma osservando le macchie sulla foto del sole con filtro verde (vede : http://www.solarham.net/pictures/archive/sept17_2012_mag.jpg), le macchie a polarita sud sono in giallo et quelle a polarita nord in verde. Si vede allora che nel emisfero sud ci sta une inversione di polarita per un gruppo di macchie.

    Ma se dico stupidagine, non esitate a dirlo. Ho molto appreso legendo nia.

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  4. Per polarità delle macchie si intende la direzione del circuito ( o loop ) magnetico.
    Quindi guardando il sole da Est a Ovest si guarda se c’è prima il polo Nord o il polo Sud del dipolo della regione attiva.

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  5. 2012:08:20_21h:07m:13s -6N 9S -8Avg 20nhz filt: 2Nf 37Sf -18Avgf
    2012:08:30_21h:07m:13s -7N 7S -7Avg 20nhz filt: 2Nf 37Sf -17Avgf
    ultimi valori aggiornati, sembra che ci sia un’avvicinamento veloce

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  6. Un saluto a tutti!
    @alessandro1: in effetti così sembrerebbe… sono però abbastanza cauto al riguardo in quanto , pur se con pochissimo tempo disponibile, seguo abbastanza costantemente gli aggiornamenti di Stanford e vi posso anticipare che negli ultimi mesi ci sono stati dei sensibili “ritocchi” nei valori indicati in quella tabella, anche in riferimento a dati relativi a parecchi mesi indietro rispetto alla data dell’aggiornamento (fino quasi ad un anno…)
    Con ciò non voglio dire che questo sia indice di una qualche “manomissione” però è un dato di fatto palese e del quale mi piacerebbe capire qualcosa in più.
    Bruno

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  7. Occhio ragazzi, perché sono incorso nello stesso errore…
    La colonna da considerare per l’inversione della polarità dell’emisfero sud è la penultima e, attualmente, è scesa a 37Sf… 😉

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