Natale 2012: prime linee di tendenza

 

Sta per arrivare il Natale e come ogni anno ci chiediamo come sarà il tempo durante le festività natalizie: farà caldo, farà freddo, pioverà nevicherà ecc..Di certo la tradizione non è dalla nostra parte, visto che il periodo non è quello migliore per assistere a grosse ondate di freddo. Vediamo insieme se quest’anno, oltre a vivere un Natale in bianco, potremo godere di un bianco Natale.
Ovviamente la distanza temporale è a dir poco proibitiva, ed è impossibile valutare le esatte vicende meteorologiche a livello locale. Pertanto ci limiteremo a tracciare delle possibili linee di tendenza, facendo riferimento principalmente ai movimenti atmosferici a livello emisferico.
Per inquadrare l’evoluzione futura è sicuramente utile partire analizzando la situazione passata e presente. In questo modo ci possiamo rendere conto che siamo interessati da tempo da un unica grande dinamica, ancora largamente in corso. L’incipit della dinamica è stato l’innesco di una poderosa wave 1 (onda pacifica) al termine di novembre, in seguito alla dislocazione di un ramo del VPS sul comparto siberiano:

 

 

Questa situazione, davvero notevole visto il periodo molto prematuro, è stata favorita senz’altro da un Nino ovest-based in fase di piena maturazione (vedi anche passaggi MJO) nonché da un innevamento siberiano da livelli record. Inoltre, almeno nella fase iniziale, l’azione dell’onda pacifica è stata ben accompagnata dall’opposta onda atlantica (wave 2), andando quasi a “splittare”(dividere) il Vortice Polare (VP), sino alle quote medio-basse. Tale circostanza ha avuto come conseguenza principale quella di ridurre di molto l’intensità delle velocità zonali in seno al medio-basso VP, rendendolo così più “malleabile” alle azioni forzanti troposferiche.
La fase successiva ha visto un displacement (spostamento-dislocazione) del VP verso il comparto russo-europeo, proprio a causa dell’intensa azione spingente a carico dell’anticiclone stratosferico delle Aleutine (wave 1) ed un contemporaneo tentativo di ripristino, da parte della stratosfera, dell’omogeneità termica e geopotenziale su tutta la colonna (vista la consistente disparità instauratasi alle diverse quote). Tali circostanze sono ben descritte dalla seguente immagine:

 

 

Nella maggior parte dei frangenti, quando si verificano azioni da displacement di questo tipo, si ha come risposta un rafforzamento della getto in Atlantico, con conseguente ripresa del flusso zonale sull’Europa. Tuttavia il mantenimento di una decisa azione forzante troposferica (favorita anche da un anticiclone siberiano quanto mai pimpante), lo status debole dei venti zonali alle quote medio basse nonché l’allentamento dei geopotenziali in area Pacifica, ha favorito in questi giorni una nuova ellitticizzazione del basso VP con asse particolarmente favorevole. Tale impianto sta provocando in queste ore lo scivolamento sull’Europa, attraverso movimenti retrogradi, di masse d’aria gelida di natura polare.
Nel frattempo, l’alto VPS si presenta così:

 

 

Notate come esso, a differenza del basso VP, si presenti molto più compatto nonchè decisamente disassato, ovvero fuori dalla sua sede di origine che è indicata con G (questo ad opera del precedente displacement, molto più consistente alle alte quote), testimoniando ancora un discreto disaccoppiamento tra le basse e le alte quote . In queste condizioni l’alto VPS sarà soggetto ad un forte momento angolare, che lo porterà ad impattare con veemenza sulla Siberia-Asia orientale (freccia rossa). Alle basse quote tale movimento sarà assorbito in due step:

1) ulteriore rotazione d’asse del VPT con conseguente invadenza del canadese ed occlusione dell’onda atlantica (tale circostanza impedirà una completa penetrazione delle correnti gelide sull’Italia, scongiurando una seconda parte di dicembre dai connotati “storici”;

2) migrazione dei centri principali di vorticità verso il comparto russo-siberiano.

Durante l’intera dinamica, il VPT riuscirà a mantenersi discretamente ellitticizzato (segno di un’azione forzante troposferica sempre molto attiva). Proprio questa circostanza, dopo una brevissima pausa, potrebbe consentire il mantenimento di una debole e bassissima circolazione antizonale “fresca” (periodo dal 15-18 dicembre):

 

 

Tuttavia l’eccessiva invadenza del Canadese (eccessiva rotazione d’asse del VPT), potrebbe abbassare di troppo la direttrice della suddetta circolazione retrograda, con conseguente apporto di aria mite atlantica sul nostro paese.
Invece nella fase successiva, l’ormai completo decentramento dei centri di vorticità sulla Siberia, potrebbe facilitare, nel corso dell’ulteriore “ovvia” rotazione del VP, una rapida impennata dell’azzorre con veloce discesa artica sull’Europa (intorno al 19-21 dicembre):

 

 

A quest’evento, nonostante la distanza temporale molto elevata (oltre 10 giorni), do una probabilità di riuscita abbastanza elevata, in quanto conseguenza di una dinamica molto valida nonché logica.
Tornando alle quote più elevate, il forte impatto del VPS nell’area “altamente energetica” della Siberia/Pacifico occidentale (vedi dinamica sopra esposta), sarà certamente causa di una ripresa dei flussi di calore alle alte quote (ep-flux nuovamente convergente) con conseguente riscaldamento dell’alto VPS:

 

 

Tale dinamica se confermata potrebbe segnare l’incipit di un primo deciso stratwarming e di una ripresa molto energetica della wave 1 alle alte quote:

 

 

Ed è proprio da questo momento in poi che la situazione si fa molto più incerta in quanto è possibile che l’atmosfera intraprenda strade anche molto diverse. Di queste ve ne illustro brevemente due:

1) al termine della lunghissima manovra di rotazione (che come abbiamo visto parte da molto lontano), alle quote medio basse riesce a verificarsi un nuova parziale migrazione dei centri di vorticità dalla Siberia al Canada, grazie ad un anticiclone delle Aleutine non troppo invadente in area Canadese. In questo caso si verificherebbe, proprio in coincidenza del Natale, un affondo gelido sugli States con risalita del PNA e conseguente nuova discesa artica sull’Europa:

 

 

In questo caso le probabilità di assistere ad un bianco Natale su diverse zone del paese (con il centro-nord in prima fila) non sarebbero poi così remote. E’ da considerare inoltre che la direttrice di tale affondo potrebbe essere molto più obliqua (da nord est) con coinvolgimento più consistente di tutto il paese. Ma la cosa più importante è che, se andasse in porto tale dinamica, nel periodo successivo, contemporaneamente alla migrazione delle masse polari sul Canada, si realizzerebbe una discreta ripartenza della wave 2 anche alle quote superiori, che insieme all’azione della wave 1 andrebbe a chiudere a tenaglia il VP. In altre parole si andrebbe incontro ad un principio di split che potrebbe culminare orientativamente nel corso della prima decade di gennaio.

2) al termine della manovra di rotazione, a causa della permanenza di elevati geopotenziali sul Canada, i centri di vorticità tornerebbero ad invadere il settore Atlantico, con conseguente rafforzamento del getto sul comparto europeo, che verrebbe così sferzato da correnti miti zonali:

 

 

Inoltre in questo caso si andrebbe incontro nuovamente ad una manovra di rotazione (sicuramente più rapida), con nuovo riscaldamento stratosferico a partire dal comparto siberiano/Pacifico occidentale. A livello europeo, si assisterebbe sicuramente alla persistenza di clima mite di matrice atlantica almeno sino ad inizio gennaio.

Ovviamente si tratta di due visioni antipodiche (permettetemi questa licenza), e le varianti intermedie sono infinite. Inoltre come detto in fase di premessa, stiamo parlando di una linea di tendenza che non può tenere conto di fattori a carattere locale (es: esatta direttrice delle discese artiche, posizionamento dei minimi, ecc..) che però hanno un importanza cruciale per le sorti meteo del nostra bellissima Italia. Infine come emerge chiaramente, tale la linea di tendenza diviene molto meno affidabile proprio a partire dal Natale. Per quanto detto ritengo che proprio a cavallo del 25 dicembre possa verificarsi un passaggio cruciale per le sorti meteo di buona parte delle festività. Ma avremo sicuramente modo di tornare sull’analisi alla luce dei nuovi aggiornamenti. Per ora non mi resta che augurarvi, con netto anticipo, un felice e sereno Natale.

 

L’articolo contiene anche degli spunti e riflessioni emerse nel corso di piacevolissime discussioni intrattenute con gli utenti del forum di “Centro Meteo Toscana”, con particolare riferimento a Cloover, even e batstef. A nome di tutto il popolo di NIA, è doveroso un ringraziamento nei loro confronti.

 

Riccardo

41 pensieri su “Natale 2012: prime linee di tendenza

  1. Bella sintesi!
    Diciamo la prima alternativa è bella carica, mentre la seconda è molto buona per le zone montane in termini di accumuli nevosi.
    Ci sono vari detti dalle mie parti che presentano il meteo degli inizi di Dicembre come indicatore del meteo di Dicembre e metà Gennaio.
    Chissà il Natale! 😉

    Ciao
    Fano

      (Quote)  (Reply)

  2. Bel post riccardo.
    Ben articolato e con notevoli spunti di riflessione e dibattito.
    Diciamo che affermare che quest’inverno non sarà rigido ma dinamico non è tanto azzardato…
    🙂

    P.S.
    Per le mie misere basi di climatologia e metorologia, volevo domadare..
    te o fabio…
    (sperando di non essermi perso qualcosa per strada..nei vari commenti o post.)
    🙂

    Vedo che giorno dopo giorno nel pacifico crescono le anomali negative.
    Ci stiamo proiettando verso la nina ? vero ?
    Non c’è mica il rischio che la bambinella rovini la seconda parte della stagione invernale ?

      (Quote)  (Reply)

  3. L’importante che non ci sia il solito anticiclone sulle nostre teste…. Io posso essere già soddisfatto di questo inverno (10-12 cm di neve qua nel basso friuli ) adesso spero nelle metrate in montagna… Cmq bell’articolo che rileggerò più volte per poter dire ok ho capito… Grazie

      (Quote)  (Reply)

  4. gli ennesimi e doverosi complimenti a riccardo…
    nel caso andasse in porto la seconda ipotesi con prevalenza del flusso zonale per tutto il periodo festivo, sarebbe per forza atlantico mite o si potrebbe sperare in un atlantico “freddo” da nord?

      (Quote)  (Reply)

  5. le ultime proiezioni modellistiche di GFS, intravendono l’alta delle azzorre puntare dritto verso la groellandia in quel periodo. dovremmo avrere il ritorno del fresco e della neve in pianura. non credo che l’AO tornerà positivo e il vortice polare si ricompatterà per poco tempo.

      (Quote)  (Reply)

  6. per completare l’opera dico che l’ultimo periodo natalizio che ha visto un’ondata di freddo importante è stato il 2001
    in se è cmq un periodo che ultimamente ha presentato poche volte condizioni di freddo.

      (Quote)  (Reply)

  7. Tanti spunti di riflessione e due conclusioni, se confermate, che non mi paiono escludere in nessun caso un mese di gennaio interessante.
    Ma è presto, ci torneremo. Proverò a stuzzicare 🙂 nuovamente Riccardo con la prossima rubrica meteo, che uscirà tra il 15 e Natale.

      (Quote)  (Reply)

  8. Buongiorno ragazzi….anzi tutto voglio ringraziare tutti per le belle parole….
    poi in 2 minuti (come al solito sono di corsa), faccio un rapido aggiornamento della situazione (più che mai necessario visto che l’articolo è stato scritto da ormai 3-4 giorni)….
    alcune cose,anche molto importanti, sono confermate a pieno:

    1) riattivazione dei flussi sul lunghissimo termine (come ha fatto già notare Cloover pochi minuti fà su un’altra pagina):

    2) bel warming alle alte quote a partire dal comparto siberiano-Pacifico occidentale (ovviamente correlato all’anzi detta riattivazione dei flussi):

    A livello troposferico i gm confermano a pieno l’intrusione artica a partire del 18-19 (d’altronde avevo detto che la probabilità sarebbe stata buona):

    tra l’altro tale intrusione potrebbe manifestarsi in più fasi grazie ad una successione di più nuclei collegati a brevi cavi d’onda….

    infine per quanto riguarda il Natale, la situazione è ancora poco definita (i gm sono in totale confusione)….ad esembio l’esemble Gfs vede una configurazione SIMILE all’ipotesi 1):

    [img]http://img35.imageshack.us/img35/2077/nataleo.png[/img]

    ho sottolineato simile in quanto si vede comunque una certa persistenza di geopotenziali troppo alti sul nord America, con difficoltà dei centri di vorticità di occupare il comparto Canadese….quindi trattasi più di una specie di ibrido tra l’ipotesi 1 e 2….d’altronde vi dicevo che le vie di mezzo sono infinite ma che gli schemi di riferimento sono quei 2…la partita si gioca tutta lì ragazzi, anche e soprattutto in riferimento all’evoluzione successiva (capodanno-epifania ecc…)…

    buona giornata a tutti….

    Riccardo

      (Quote)  (Reply)

  9. Wow!
    GFS su wetterzentrale vede un grande flusso atlantico comandato da un ciclone islandese in grande spolvero… cosa mi sto perdendo?

    Ciao
    Fano

      (Quote)  (Reply)

  10. intanto il sole sta facendo una pausa piuttosto prolungata, comunque GFS segna scambi di meridiani intorno al 20. quindi dovrebbe tornare il fresco

      (Quote)  (Reply)

  11. vedremo
    adesso ci aspetta un flusso zonale atlantico che porterà ad un clima autunnale con nevicate speriamo a quote non troppo elevate (almeno gli impainti sciistici alpini lavoreranno a natale)

    poi per natale-capodanno non sarebbe male un bel peggioramento

      (Quote)  (Reply)

  12. intanto per venerdi alcune zone del nw dovrebbero vedere una bella giornata di neve soprattutto le zone più soggette al cuscino freddo…. cuneese in pole…..
    che dite qualcuno azzarda una previsione per il tratto di costa da Savona a Genova? secondo me con la tramontana scura che risucchia l’aria fredda dal catino padano qualcosa si potrebbe vedere anche al piano inizialmente…

      (Quote)  (Reply)

  13. non si stravolge la situazione resta freddo !
    l’adriatico cede calore. … 3°C oggi di max e -6°C min nell’entroterra di Fe e rischio neve in serata lungo la costa ferrarese e ravennate ma si può di anche sino Pescara neve : |!

      (Quote)  (Reply)

  14. A proposito di Adriatico: da quando è arrivato il freddo, tutte le sere si vedono lampi provenienti da temporali che si formano sul mare.
    Penso che da Ferrara a Pesaro il fenomeno non sia rimasto inosservato.
    Le acque calde stanno cedendo energia…

    Ciao
    Fano

      (Quote)  (Reply)

  15. Ciao Fano da dove li vedi? Io li sto vedendo da castelmassa confine con provincia di Mn guardando verso Ferrara a volte si sente anche il rumore del tuono.

      (Quote)  (Reply)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Immagine CAPTCHA

*

Aggiungi una immagine

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.