Confermato l’affondo artico. E per il dopo….???? (even e Riccardo)

Come al solito, per buttare un occhio sul lontano futuro, partiamo dal passato. Ciò ci consentirà di inquadrare meglio la dinamica in atto e dunque quella futura. L’incipit principale parte come sempre dall’onda pacifica, rimasta stazionaria molto a lungo (terza decade di gennaio). Tale situazione ha consentito un accenno di passaggio del getto sul nord America, con conseguente sviluppo di una discreta ondulazione in rotazione sull’atlantico:

Nonostante la fase di innesco non “felicissima” (per via di un asse del VP non ancora del tutto favorevole), l’onda riuscirà ad acquisire un buon grado di stazionarietà in pieno Atlantico, favorendo una discesa artica sull’Europa nella prima decade di Febbraio. Tale circostanza sarà diretta conseguenza del forte “sconquasso atmosferico” indotto dal grande MMW di gennaio: difatti, come evidenziato nel nostro recente articolo, la lunghezza critica Lc  che deve possedere un onda per divenire stazionaria risulta proporzionale alla radice quadrata della velocità media zonale. Ciò vuol dire che nella condizione attuale, che vede le velocità zonali ridotte al minimo su quasi l’intera colonna ed un inversione del gradiente di intensità zonale sino alla quota di 10 hPa, anche un onda non eccessivamente energetica è in grado di bloccare la circolazione zonale per diversi giorni (ovviamente per le spiegazioni tecniche rimando direttamente all’articolo stesso: http://www.meteoforumme.it/forum/analisi-e-previsioni-meteo/facciamo-un-po-di-chiarezza-2-dinamiche-di-interazione-tropo-stratosferiche/).

Tra l’altro, sempre a questo proposito, il temporaneo “smorzamento” della precedente wave 1  (quella che ha consentito l’attivazione dell’onda atlantica) favorirà un ulteriore progressivo innalzamento del getto in Atlantico consentendo alla wave 2 di “incontrare” strati caratterizzati da  velocità zonali via via più basse:

Tale fattore, per quanto detto, non potrà che giocare a favore di una maggiore stazionarietà ed intrusività della stessa onda atlantica.

Lo sviluppo dell’onda atlantica stazionaria con asse decisamente verticale, porterà inevitabilmente alla formazione di una discreta ondulazione anche sul settore russo:

Si tratta della famosa wave 3, che nasce sempre in seguito allo sviluppo dell’onda 2 atlantica (non è un caso che è stata battezzata con il numero “3”). Tale circostanza, come vedremo, potrà avere una valenza importante nella fase successiva.

D’intanto il nuovo passaggio di un esteso lobo del VP sul comparto asiatico, favorirà la nascita di una nuova pulsazione pacifica, che potrebbe tradursi in una nuova wave 1 discretamente stazionaria:

Innesco nuova pulsazione a partire dall’asia

Nuova onda pacifica pienamente formata e discretamente stazionaria sul Pacifico

L’affermazione di questa nuova onda sul Pacifico potrebbe indurre  una nuova spinta dinamica della wave 2, andando a supportare quella dinamica dal carattere “retroattivo” di cui abbiamo parlato tanto sul forum CMT.

In questo caso, le ripercussioni potrebbero risultare diverse: la nuova onda atlantica potrebbe trovare l’aggancio giusto con la wave 3 di cui si è parlato prima, favorendo una circolazione a direttrice nord-est/ sud-ovest sull’Europa:

La situazione potrebbe quindi sfociare con l’apertura del ponte di Weikoff e conseguente circolazione a matrice più continentale sul continente europeo.

È inutile che vi dica che ad oggi si tratta di una semplice linea di tendenza, sulla quale però abbiamo insistito a più riprese con altri “colleghi”. I dubbi sono ancora molteplici, e riguardano diversi aspetti:

1)    grado di stazionarietà della nuova onda Pacifica; è fondamentale infatti che la nuova onda risulti discretamente stazionaria non andando ad invadere eccessivamente il comparto americano. Da tale fattore dipenderà l’importanza della nuova wave 2 in via di formazione (grossomodo) alla fine della prima decade e dunque le sorti dell’intero periodo successivo;

2)    grado di approfondimento della wave 3; nel caso in cui essa non risultasse abbastanza estesa, sarebbe più probabile una nuova discesa a carattere prettamente artico-marittimo;

3)    Dal punto di vista temporale poi le incertezza si moltiplicano ulteriormente. A questo proposito non è da escludere un intermezzo atlantico zonale prima della formazione della giusta dinamica di matrice nord-orientale (fase zonale che potrebbe estendersi anche sino a metà mese).

In particolare in merito al punto (1) ci sarebbe da parlare molto. Per ora ci limitiamo a rimarcare quanto sottolineato più volte con Filippo ed Alessandro in merito ad un asse del VP “leggermente” troppo inclinato dall’inizio di questo inverno, fattore che ci ha privato della possibilità di assistere ad un inverno forse storico. Anche in questo caso si tratta dell’elemento di maggiore incertezza: come detto, un asse del VP troppo inclinato risulterebbe sfavorevole ad una discreta ripartenza dell’onda atlantica, con conseguente eccessiva ingerenza del canadese e ripartenza rapida del flusso zonale atlantico. Tuttavia, a differenza delle circostanze precedenti, possiamo contare sul forte condizionamento indotto dal forte MMW, tema centrale dell’inverno 2012-2013.

In definitiva, in questa sede non possiamo che limitarci alla “semplice” illustrazione della possibile dinamica futura, mettendo in evidenza il campo dei varianti più plausibili  (sia negative che positive) illustrando le relative cause. Per la valutazione dei parametri esatti (vedi punto 1 e 2) ci penseranno, a tempo debito, i modelli e le loro sofisticate strumentazioni di misura e di calcolo.

 

Riccardo

15 pensieri su “Confermato l’affondo artico. E per il dopo….???? (even e Riccardo)

  1. Complimenti Riccardo, articolo chiarissimo…il famoso 3 wawe pattern ci salverà l’inverno ?

    Tutti i giochi partono quindi dall’azione della wawe 1, una suna maggiore ingerenza nel comparto americano, vorrebbe dire un canadese più “spostato” verso il comparto europeo, cosa che ahimè i modelli negli ultimi giorni iniziano un pò a tenere in considerazione, soprattutto gfs…al contrario una wawe più stazionaria verso il polo, favorirebbe la ripresa di una wawe 2 ficcante verso nord-est e la nascita della wawe 3 russa, il loro ipotetico con giungimento a formra eil famoso ponte di w. e la conseguente discesa sul comparto centrale di europeo di aria fredda continentale…molto bella la 240 di reading a tal proposito, in visione emisferica!

    Grande Ricacrdo, come al solito siamo legati ad un fil di lana, molti ingredienti ci sono, l’annos corso ci è andata bene, quest’anno?

    Simon

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  2. alessandro1 :

    scusate l’OT solare, volevo sapere che polarità ha la macchia 11667 mi sembra piuttosto strana
    http://www.solen.info/solar/

    no, non lo è, direi che bisogna ancora aspettare…va dato atto cmq che questo ciclo si sta riprendendo un’altra pausa intensa dopo un mese di gennaio con moderata attività…media SSN ancora in discesa per il 5° mese di fila!

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  3. FBO :

    ma non dovevamo fare un articolo sul sole?
    vabbuò, ultimamente non ci sto capendo molto

    l’articolo di riccardo è stato deciso all’ultimo ieri, era doveroso pubblicarlo ora se no usciva solo sull’altro sito che frequenta e tra l’altro offre ottimi spunti di riflessione su quello che potrebbe aspettarci…vorrei che riki però si sbilanciasse di più e ci dicesse quali sono le reali probabilità che potremo andare incontro ad una seconda decade di freddo più serio, alias continentale!

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  4. @FBO
    No hai ragione, però ieri sera riccardo mi ha comunicato questo aggiornamento sui movimenti strato-tropo ed ho ritenuto essere più importante comunicarvi queste info.

    Anche perchè per quanto riguarda il Sole, non ci sono grosse novità. I soliti saltelli nel completo default magnetico.

    C’è però Hathaway che aggiorna le sue previsioni sul corrente ciclo solare.
    http://solarscience.msfc.nasa.gov/predict.shtml

    The smoothed sunspot number has already reached 67 (in February 2012)due to the strong peak in late 2011 so the official maximum will be at least this high and this late. We are currently over four years into Cycle 24. The current predicted and observed size makes this the smallest sunspot cycle since Cycle 14 which had a maximum of 64.2 in February of 1906

    Continua a giocare al lotto !
    🙂

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  5. Intanto, nel medio-lungo termine, cioè fino al 10-11 di febbraio, le previsioni stratosferiche tra i 50 ed i 100Hpa vedono (sia GFS che ECMWF) un lobo del Vortice Polare Stratosferico protendersi verso l’Europa Centrale e l’Italia, a testimonianza di una probabile intensa e duratura discesa fredda artica. Vedremo quali conseguenze avrà.

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  6. mha….. speriamo che nevichi qui al nord in collina in montagna, insomma che ci siano precipitazioni perceh con queste discese artiche di neve qui all’estremo nord non se ne vede, sole e fresco nenache tanto freddo… mha…. sono dubbioso

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  7. perché no in pianura?
    le piante ne risentono un bel pò ovunque dei non inverni, ci sono piante che fruttificano bene solo se l’inverno è stato freddo.. certo si lavora di più con la stagione buona, ma i risultati sul lungo periodo non sono buoni…. Le piante con il caldo crescono di più e male.. Anche gli inverni al Sud un tempo erano più freddi.
    Ogni territorio ha il suo inverno con la sua cadenza. E’ strano che nevicava nel 1990 quasi in primavera con perturbazioni tipo quella passata al NE ieri ora al Centro Sud. E oggi assistiamo a questa tristezza… Come la gente che dice ma la neve lasciala in montagna…. Consumisti da anni 80….

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  8. Dopo lo sfogo dubito sempre più.. le dinamiche non si riescono ad inquadrare il clima è di una monotonia assurda, dubito che questa parentesi soleggiata possa seccare l’aria in arrivo della -5. Quest’anno con le isobare – 5 non nevica. Fatto molto strano.
    Se FabioDue intende una -10 o una -8 allora poi… ma sembra andare tutto in Francia… poi se a voi piace la neve che diventa pioggia il giorno dopo è un altro discorso…

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  9. OT (?)

    Il buco nello strato di ozono, situato sopra l’Antartide, sta cambiando il modo in cui le acque si mescolano negli oceani meridionali, una situazione che può alterare l’ammontare di CO2 in atmosfera con conseguenze sul cambiamento climatico globale.
    E’ quanto emerge da uno studio pubblicato della Johns Hopkins University pubblicato dalla rivista “Science”.

    http://classmeteo.weather.com/web/portale/news/il-buco-in-ozono-sta-cambiando-la-circolazione-oceanica/

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  10. @alessandro

    Mah! comunque sempre su CO2 e quindi surriscaldamento, mi pare di capire…..

    comunque influisce tutto sul clima tranne il SOle, a sto punto! Forse anche le puzze che smollano i miei cani ma NON IL SOLE!!! 🙂

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  11. Invece io credo che la colpa sia nell’estate australe, controllate temperature precipitazioni fate una googlata e controllate voi stessi… questo la mia logica e razionalità scientifica e rispetto anche, nei confronti di altri utenti, mi porta a pensare…

    Nel mio caso l’inquinamento è locale.. . ma è strano che non sia venuta neve a Bologna mentre nello stesso istante ad Imola nevicava. Nevica a macchia di leopardo sulla bassa pianura padana ultimamente. Anche un altro utente Piemontese notava l’anomalia… nelle sue terre…
    Ben due volte quest’anno vi erano valori da neve poi misteriosamente svaniti, alterati senza alcun contributo di venti di scirocco e molto variabili nella direzione. Ma questo è il clima diverso rispetto il febbraio 2012. Abbiamo il Libeccio nel lato Tirreno.

    Se vogliamo essere catastrofisti….
    La CO2 principalmente non centra, sono anche altri gas o composti chimici acidi, che alzano la quota della neve. Sarebbe localmente, mentre nel riscaldamento globale un fatto disconnesso irrilevante, da far ridere. Se pensiamo al Febbraio 2012. Un anno può essere caldo in Gran Bretagna e freddo nel mediterraneo centrale o viceversa. Questo non lascia scampo a nessun scrupoloso politico ambientalista.
    Tuttavia passare da quasi neve a 10°C qualcosa non torna ….

    http://www.youtube.com/watch?v=orlyOvOw6tw

    http://www.youtube.com/watch?v=UD7SIMWrbnY

    saluti

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  12. e bon dai non possiamo proprio guardare tutto perche altrimenti così a colpo mi verrebbe da dire: quanti miliardi di persone siamo oggi? e quanti ne eravamo 100,200,300 anni fa? be anche il corpo umano dissipa calore e ne dissipa ancor di più quando è freddo ma non penso che surriscaldiamo così tanto l’ambiente cazzarola altrimenti non se ne esce piu da questi ragionamenti….

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