Archivi giornalieri: 16 Febbraio 2013

Un professore di meteorologia tedesco si aspetta un raffreddamento importante nei prossimi decenni

Il Prof. Dr. Horst Malberg in un articolo pubblicato alcuni giorni fa sulla piattaforma dell’istituto europeo per il clima e l’energia (Eike) afferma che : “L’attuale protezione dai cambiamenti climatici è inefficace”

http://www.eike-klima-energie.eu/news-cache/abkuehlung-kommt-fakten-zum-klimawandel-seit-der-kleinen-eiszeit/

e ci avverte che ci dovremmo preparare seriamente al raffreddamento che si verificherà nella prima parte del 21°secolo.

Il professore di meteorologia Dott.Horst Malberg

 

Il Professor Malberg inizia il suo articolo, mostrando e discutendo i vari grafici dell’attività solare e le relazioni con le temperature sul compartimento europeo a partire dal 1671.

La figura 7 mostra i coefficienti di correlazione tra il rapporto temporale fra la variante attività solare (Fig. 3) e la simultanea temperatura europea, per i periodi climatici del secolo scorso. Per il riscaldamento nel 18°secolo dopo la piccola era glaciale, il coefficiente di correlazione calcolato è pari a 0,90 – 0,94.

 

Il Dott.Horst Malberg continua affermando :

Il sole si trova attualmente all’inizio di una fase di quiete della sua attività e probabilmente raggiungerà un valore medio di macchie prossimo a 50, durante il ciclo corrente, o anche inferiore. Dei valori limite, che lo posizionano, tra un periodo di caldo e uno di freddo. Analogamente alle condizioni climatiche che si sono registrate durante il minimo di Dalton di 200 anni fa, dobbiamo quindi aspettarci un raffreddamento del clima per i prossimi decenni.

Solo la “variabilità solare” deciderà la portata generale del raffreddamento previsto e quando la temperatura, inizierà, nuovamente e gradualmente ad aumentare. Quest’utima situazione dovrebbe avvenire nella seconda metà del 21° secolo, quando il sole si riporterà su una fase più attiva.

Sia il ciclo di De Vries di 200 anni che il ciclo di 80-90 anni di Gleissberg dell’attività solare ci proiettano verso  un calo imminente dell’attività solare, calo che avrà conseguenze sia per il clima globale che l’approvvigionamento alimentare.

Lo scienziato russo I. Abdussamatov dell’osservatorio russo Pulkovo vicino a San Pietroburgo (www.eike.eu) ha raggiunto la stessa conclusione. Sempre secondo i suoi risultati, il minimo solare – che corrisponde al picco di raffreddamento – dovrebbe essere raggiunto durante il ciclo di macchie solari, intorno all’anno 2055.

La CO2 non è in grado di mantenere lontano dall’europa, né dal globo, il prossimo raffreddamento. Al massimo, dice il dottore, aiuterà un po’ a mitigare la temperatura.

La temperatura globale non è aumentata negli ultimi 15 anni. Essa è rimasta ferma, e negli ultimi anni ha anche mostrato una tendenza verso il basso – nonostante gli aumenti massicci annuali delle emissioni di CO2. (Perché il pubblico non è stato informato di questo da parte dei media?) Per la motivazione politica, l’IPCC e dei suoi seguaci, è giunto il momento di abbandonare il dogma di una posizione dominante della CO2 sul clima  e di emarginare coloro che hanno una posizione scientifica sul clima differente. Solo perché si appartiene o si segue la linea mainstream non significa automaticamente che si ha una migliore conoscenza della scienza.

La stima di un riscaldamento globale di 4 ° C, con le conseguenze apocalittiche propagandate per il 2100 da parte delle emissioni di CO2, da parte dei modelli climatici (World Bank, PIK) è solo ed esclusivamente un “puro ipotizzando”. Per il semplice motivo che gli effetti solari e le interazioni associati sono sottostimati e gli effetti della CO2 sono esagerati, quindi, nessuna conclusione climatica realistica può essere prevista.

Le analisi precedenti sul clima consentono una sola conclusione da effettuare:

Comparando l’effetto solare sul clima, con tutti i suoi complessi meccanismi interattivi, non lineari (mare, nuvole, albedo, biosfera, i raggi cosmici, …), l’effetto antropico greenhouse/CO2 ha solo un significato secondario. Il tentativo di ricollegare eventi meteorologici singolari ad una influenza antropica, da parte dei media, non ha alcun valore. La storia dimostra che gli uragani, tempeste tropicali, cicloni, siccità e inondazioni si sono verificati e fuori nel corso dei secoli ha causa di costellazioni sinottiche. Tuttavia, a causa della crescita della popolazione a oltre 7 miliardi, sempre più persone e dei loro beni, sono colpiti da catastrofi naturali.

Invece di puntare su una attuale protezione del clima inefficace e sopravvalutata, tutti gli sforzi dovrebbero concentrarsi sulla tutela globale dell’ambiente: l’aria pulita, l’acqua pulita, un suolo incontaminato e un ecosistema intatto, tutti diritti fondamentali delle persone. Le misure per ridurre le emissioni di CO2 possono essere giustificate solo con le risorse limitate di combustibili fossili e l’inquinamento che proviene dai processi locali di combustione. La cosiddetta protezione del clima è, invece, la misura minore e meno efficace di tutte.

Non c’è mai stato un clima stabile nel corso della storia, e non ci sarà in futuro.

 

 Fonte : http://notrickszone.com/2013/02/13/german-meteorology-professor-expects-cooling-for-the-decades-ahead-climate-protection-is-ineffective/

 

Michele