Quale futuro per il Ciclo 24? – 2° parte –

Prima di lasciarvi alla lettura, di questa interessante analisi dell’attività solare, del nostro bruno, una veloce comunicazione. Martedì pomeriggio, è il termine ultimo per iscriversi alla nostra riunione (pranzo a Firenze del 20 Aprile). Martedì sera infatti, in nostro utente Carmelo, molto probabilmente prenoterà il locale nel capoluogo Toscano. Serve conoscere quindi, il numero dei partecipanti, il più vicino possibile alla realtà.
Il post dove potete lasciare comunicazione della vostra paretcipazione, è quà sotto :
http://daltonsminima.altervista.org/?p=25236

Michele
Nia

—–

Nella prima parte dell’articolo http://daltonsminima.altervista.org/?p=25094 abbiamo iniziato ad analizzare l’andamento degli indicatori dall’attività solare per cercare di capire quale potrebbe essere il futuro di questo ciclo solare 24; riprendiamo la nostra panoramica con

  • L’andamento del Solar Flux: questo indice è forse uno degli indicatori più attendibili del livello di attività di un ciclo solare nonostante la serie di dati disponibili sia veramente esigua se paragonata ad esempio allo SSN; la sensazione attuale è, come ribadito anche nella consueta Rubrica solare, che nell’ultimo anno non vi sia stato un vero e proprio trend (e questo ricalca in parte anche l’andamento dell’SN) ma si sia verificato uno stand-by ad una soglia di circa 120 come valore medio delle oscillazioni che si sono susseguite con cadenza più o meno regolare e, oserei dire, quasi sincrona alle rotazioni del nostro astro; l’andamento degli ultimi mesi ha creato le condizioni favorevoli all’uscita da questa situazione di stallo a favore dell’inizio di un trend che, almeno al momento, parrebbe essere discendente.Attività grafico

 

Per un mio capriccio, ho provato a valutare in che termini questo indice possa davvero essere considerato una alternativa al “vecchio” SSN: in sostanza ho provato ad applicare una “soglia” minima a questo valore considerando per questa una situazione di sole in stato di quiete assoluta…. Dato che nei periodi di minimo più profondi il Solar Flux scende a valori intorno a 66/67 ho “provato” a stabilire in un valore del 10% inferiore a questi la condizione ipotizzata ed è “uscito” fuori un bel 60….. Ovviamente l’applicazione di questo valore risulta essere totalmente arbitraria e priva di un qualsiasi riferimento a condizioni più specificamente scientifiche…. 😀

A questo punto non ho fatto altro che sottrarre questo valore di “soglia minima” alla media smoothed del solar flux da quando si misura tale indice e quindi paragonarla con l’SSN degli stessi periodi….

In effetti sembra esserci una buona sovrapponibilità delle curve in oggetto, specie nei cicli più recenti; nel rapporto tra le due grandezze ho poi rintracciato una buona coerenza con valori compresi tra 1,00 e 1,20 salvo periodi come ad esempio i minimi molto intensi dove si scende anche di parecchio sotto l’unità …
In grandi linee sembra che il rapporto così ottenuto, quando risulta essere sensibilmente inferiore a 1,00 sia sintomatico di una situazione di bassa attività solare (vedi soprattutto i picchi dei minimi del 1954 – 1964 – 1996 e 2008/2009)….. anche se va precisato che una variazione del rapporto tra i due indici nel corso del tempo è sicuramente frutto del forte calo del campo magnetico del sole che quindi tende a produrre sempre meno macchie a parità di flusso (vedi teoria di Livigston e Penn); al momento questo rapporto sembra essere tornato a calare dopo essere appena ritornati su valori di poco superiori a 1,00, valore che si era registrato per l’ultima volta in corrispondenza del picco massimo del ciclo 23 (primavera 2000)….

  •  L’estensione media delle macchie solari: anche l’andamento di questo indice mostra una notevole similitudine con l’SSN ed il SF, come di seguito evidenziato:

In questo caso ho preso in considerazione proprio il ciclo in corso ed i relativi valori mensili del SN e aree coperte da macchie (Dati Osservatorio di Greenwich), prendendo per “buono” il valore medio del rapporto tra Area coperta e SN (linea color lilla) degli ultimi 18 mesi, che tra l’altro corrisponde anche a quello medio degli ultimi 12 ricavati dalla media smoothed delle aree diviso l’SSN relativo (linea celeste) , ovvero 13,9 ppm per ogni unità del SSN… e dai dati emerge anche stavolta una apparente buona correlazione…

Da verificare ( lo farò probailmente in un prossimo articolo) l’estensione della corrispondenza tra i dati a disposizione a ritroso nel tempo.

  • Similitudini tra cicli: oltre al già menzionato ciclo 14, insieme al 12 ed al 16 vi sono alcuni altri cicli che mettono in evidenza alcuni “punti di contatto” con l’attuale andamento del ciclo 24 o dei suoi immediati predecessori http://www.solen.info/solar/images/comparison_similar_cycles.png tra le somiglianze più “particolari” metterei sicuramente questa: 

Ovviamente i due secoli di differenza temporale tra le rilevazioni del SN in questo paragone assumono un peso specifico non indifferente, specialmente nelle fasi caratterizzate da bassa attività solare per le ovvie motivazioni che hanno portato NIA ad avere un proprio (valido aggiungo io) conteggio in linea con il criterio di continuità con quelli del passato.

In particolare, se si verificasse un andamento del ciclo 24 simile a quello del ciclo 5 si avrebbe davvero un 2° picco posticipato ed addirittura più “intenso” (si fa per dire) del primo; da notare anche che i due cicli precedenti, 3 e 4, pur con tutti i “se” ed i “ma” che il caso richiede, fanno riscontrare una discreta sovrapponibilità con i più recenti cicli 22 e 23.

  • Solar Flare: Infine, a sostegno dell’ipotesi di un ciclo “a doppia punta” c’è anche il ritardo attualmente maturato (da 6 a 12 mesi) sulla ipotetica tabella di marcia del n° complessivo di flare (cat-X ed M) previsti, ritardo che avrebbe l’opportunità di essere colmato solo con una seconda fase “scoppiettante” del Ciclo
                 


http://users.telenet.be/j.janssens/SC24web/SC24.html#SSN
In definitiva, quasi tutte queste informazioni al momento convergono a favore di un ciclo destinato ad una decadenza con tempi di decorso più o meno lenti; l’eventualità di uno o più “picchi” di tardiva attività, pur plausibile e rintracciabile anche in altri cicli del passato come nell’esempio evidenziato dagli studiosi della Nasa, ha comunque, secondo me, un “sapore” piuttosto relativo in quanto, con tutta probabilità, queste nuove ipotetiche fiammate di attività non riusciranno a far cambiare più di tanto il volto al ciclo 24 ed il massimo di Febbraio 2012 resterà, molto verosimilmente, quello assoluto.

Lo scarso livello di attività solare ed in particolare il trend al ribasso che si sta concretizzando sia a livello generale che dei singoli emisferi , non possono non trasmettere la sensazione di un ciclo che non ha più molto da dire, questo almeno per quanto riguarda il mero dato numerico; la convergenza di molteplici indici dell’attività solare in tale direzione (ad esempio da rimarcare la completa assenza di un trend da parte del Solar Flux negli ultimi 12 mesi!) dona corpo a questa mia sensazione.

Tali considerazioni, come già anticipato in precedenza, sono puramente personali e non avvalorate da riscontri scientifici oggettivi e pertanto risultano da “prendere con le molle” 😀 : per avere l’oggettiva sicurezza che il ciclo 24 sia giunto veramente al suo massimo e che quindi si appresta a vivere il suo declino, non ci resta che pazientare ancora per qualche mese, forse un anno o poco più; a quel punto la “strada” sarà tracciata in modo definitivo.

Per concludere, un doveroso e sentito ringraziamento all’amico Fabio 2 che si è prestato a farmi da “critico” per la stesura dell’articolo!

Bruno  (Apuano70) 

12 pensieri su “Quale futuro per il Ciclo 24? – 2° parte –

  1. Splendida analisi bruno.
    Prendo come cavallo di Troia, l’ultima tua affermazione :

    e che quindi si appresta a vivere il suo declino, non ci resta che pazientare ancora per qualche mese, forse un anno o poco più; a quel punto la “strada” sarà tracciata in modo definitivo.

    Novembre, Dicembre la chiave di volta, come avevo ripotato in questo commento:
    http://daltonsminima.altervista.org/?p=25005&cpage=1#comment-114410

      (Quote)  (Reply)

  2. Bravo Bruno! Stiamo aspettando il cadavere del ciclo 24 scorrere nel fiume…e chissà quanto si dovrà aspettare prima che la Nasa ammetta di aver cannato l’ennesima previsione del ciclo solare! Ora i nostri sforzi di ricerca devono essere soprattutto rivolti verso il cambio climatico ke ci attenderà nei prossimi anni, un nuovo raffreddamento globale potrebbe essere imminente!

      (Quote)  (Reply)

  3. Sono perfettamente daccordo con Bruno.
    Il sole ha smesso il suo periodo di cicli forti e sta entrando in un minimo come fa periodicamente da quando esiste.
    E come tutte le altre volte, la Terra si raffredderà ciclicamente.
    In barba alle costanti inventate da emeriti scienziati agwisti.

      (Quote)  (Reply)

  4. Bravissimo Bruno Ottimo articolo e analisi perfetta del ciclo 24!!!

    A questo punto non credo ci siano più dubbi sull’andamento del ciclo e sul futuro.
    Sono d’accordo con Simon gli effetti sul clima, con il passare degli anni, saranno sempre più evidenti.

    “Pronto NASA??? – Volete aprire gli occhi?????” 🙂 🙂

      (Quote)  (Reply)

  5. ragazzi vi inviterei comunque a “stappare lo spumante” solo quando il cambio climatico si concretizzerà (se si concretizza)..non serve a molto ora 🙂

      (Quote)  (Reply)

  6. Grazie a tutti ma i complimenti, secondo me, vanno fatti assolutamente all’attore principale di questo incredibile ciclo 24: il Sole! 😉
    Riguardo allo shift climatico, è sicuramente prematuro parlarne adesso ma alcuni segnali mi fanno dubitare che in realtà si possa essere già parecchio più “avanti” di quanto non si pensi…
    Bruno

      (Quote)  (Reply)

  7. apuano70 :Grazie a tutti ma i complimenti, secondo me, vanno fatti assolutamente all’attore principale di questo incredibile ciclo 24: il Sole! Riguardo allo shift climatico, è sicuramente prematuro parlarne adesso ma alcuni segnali mi fanno dubitare che in realtà si possa essere già parecchio più “avanti” di quanto non si pensi…Bruno

    Sullo shift climatico basta vedere il comportamento dell’ENSO: il Nino della scorsa estate è stato in pratica soppresso e sostituito da un lungo periodo di neutralità.
    La PDO è negativa da alcuni anni.
    Qualcosa comincia a vedersi anche nel comportamento degli inverni, sebbene non ancora in modo inequivocabile.
    Ancora alcuni anni di pazienza, fino alla fine di questo decennio. Poi sarà chiaro.

      (Quote)  (Reply)

  8. Breve aggiornamento solare: risalita del Solar Flux fin quasi a 150 dovuta alla presenza simultanea di diverse AR, una macchia di discreta estensione e un paio di macchie tipo beta-gamma… http://www.solen.info/solar/ per il momento niente di che; vediamo come evolverà il resto del mese anche se a vedere il behind, l’attività dovrebbe ritornare nuovamente a livelli più bassi.
    Bruno

      (Quote)  (Reply)

  9. alessandro1 :
    @Donato
    direi che qualcosa è gia cambiato, altrimenti avremmo avuto gli inverni del 2000 dove non si vedeva nemmeno, la neve al nord.

    si ma è ancora presto per tracciare un trend, potrebbe semplicemente far parte dei tanti cicli invernali come se ne sono avuti in altri decenni..quello che ci si aspetta invece è qualcosa di maggiore

      (Quote)  (Reply)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Immagine CAPTCHA

*

Aggiungi una immagine

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.