Rubrica Sole Aprile 2013

Introduzione e riepilogo
Durante la sua progressione verso il massimo solare, il ciclo 24 ha da subito manifestato un’intensità notevolmente inferiore a quella che gli esperti avevano pronosticato http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2006/21dec_cycle24/ . Ma gli ultimi mesi, dopo il picco dell’autunno 2011, hanno di fatto sancito l’impossibilità che questo ciclo possa prendere un diverso andamento rispetto a quello fatto vedere fino a questo momento. In definitiva il Sole è entrato in una fase di “stallo”: pur con naturali oscillazioni in alto ed in basso dei vari indici di attività, nel periodo in questione il solar flux (il miglior indicatore dell’attività solare finora noto) non ha mostrato in media alcun trend particolare, né crescente né decrescente. Ciò, a nostro modesto avviso, significa che il Sole è attualmente in fase di massimo. Pertanto, salvo qualche temporaneo picco, ben difficilmente ci potrà mostrare molto più di quello cui abbiamo assistito finora durante il ciclo 24.
Inoltre, negli ultimi mesi, si è persino osservato un calo di attività: nell’ultimo scorcio del 2012 e nei primi tre mesi del 2013, il solar flux ha mostrato una tendenza al ribasso; inoltre lo smoothed sunspot number è calato sostanzialmente rispetto al massimo raggiunto.

Il mese di aprile appena trascorso ha invece fatto segnare una ripresa dei valori di tutti i principali indici dell’attività solare: tale situazione, anche se era decisamente pronosticabile visto il troppo basso livello tenuto dal nostro astro negli ultimi mesi (specie a Febbraio), se dovesse proseguire con decisione nei prossimi mesi avvalorerebbe la tesi del 2° picco di attività, così come la NASA lascia intendere http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/01mar_twinpeaks/, in caso contrario il ciclo 24 sarebbe condannato ad un lento ma inesorabile tramonto.
Naturalmente manteniamo una certa prudenza: il Sole ci ha da anni abituato a continue sorprese, a repentini “cambi di marcia”, tanto da sorprendere persino chi, alla NASA, lo studia da decenni. Certo, ogni mese che trascorre senza evidenti segnali di ripresa, riduce le possibilità che il ciclo attuale possa offrire ulteriori massimi degni di nota e soprattutto in grado di superare il pur modesto massimo raggiunto a Novembre 2011.

In attesa di sviluppi ci limitiamo a constatare che il livello attuale di attività assomiglia poco a quello di un massimo solare, come quelli dei cicli immediatamente precedenti: il solar flux non ha mai raggiunto quota 200, che fu ampiamente superata più volte dai cicli precedenti. Anche il sunspot number risulta decisamente inferiore e analogo a quello dei cicli di fine Ottocento-inizio Novecento. Ricordiamo però che i calcoli attuali sono molto rigorosi nel tenere conto anche della macchia più piccola. Pertanto i valori del passato sono molto probabilmente sottostimati: attorno al 5% verso fine Ottocento, fino al 20% ed oltre in precedenza (ad esempio durante il Minimo di Dalton).
Il grafico seguente evidenzia la citata assenza di trend del solar flux e i valori complessivamente “depressi” di questo massimo in tono minore.

 

Il sunspot number
Come già accennato in precedenza, dopo il massimo registrato a Febbraio 2012 con 66,9, nel successivo mese di Marzo, per la prima volta dal minimo, la progressione del SSN (Smoothed Sunspot Number, media mobile su 13 mesi; fonte SIDC) si è interrotta ed invertita, continuando a calare sensibilmente nei mesi seguenti. Attualmente questo indice ( assieme anche al Solar Flux ) sembra proprio che sia entrato in una fase di stallo: la curva del SSN è di fatto diventata una linea piatta con piccole oscillazioni.

Riteniamo che il massimo relativo raggiunto nel mese di Febbraio 2012 sarà con buona probabilità anche il massimo assoluto del ciclo. Naturalmente, come già detto, non possiamo escludere che l’attività solare manifesti una consistente e duratura ripresa su livelli paragonabili o superiori a quelli dell’autunno 2011, prima che l’inversione magnetica dell’emisfero Sud si compia. Dopo, in base alle nostre conoscenze attuali, il massimo del ciclo potrà considerarsi avvenuto con certezza.
Ad onor di cronaca va rimarcato che il conteggio del NIA’s risulta essere leggermente difforme rispetto a quelli ufficiali del sunspot number SIDC, in quanto il mese del massimo relativo cade a Marzo 2012 anziché Febbraio. Per il “nostro” conteggio ad Agosto ed in maniera insignificante a Settembre e Ottobre 2012 si è registrata una piccola crescita (i dati definitivi sono da verificare). Inoltre, la curva della media “smoothed”, con le dovute proporzioni, sembra ricalcare l’andamento di quello che per la Scienza ufficiale è e rimane l’unico conteggio valido, ovvero quello del SIDC.

Come già detto e ripetuto, il ciclo 24 si conferma come “fuori dagli schemi” rispetto a quelli immediatamente precedenti. Questo ciclo davvero non vuole farci annoiare, fornendoci sempre nuovi elementi per i quali sorprenderci e sui quali discutere.
Ci preme sottolineare che il “fuori dagli schemi” è sempre e comunque da intendersi in modo relativo, a causa della limitata conoscenza di cui disponiamo circa il comportamento del Sole. Questa dipende anche e soprattutto dal brevissimo intervallo di tempo (50-60 anni), rispetto alla vita del Sole (5 miliardi di anni!), durante il quale la nostra stella è stata oggetto di osservazioni e di studi, da Terra e tramite satelliti, con gli strumenti più sofisticati oggi a disposizione.
Vediamo in dettaglio cosa ci ha riservato questo Aprile 2013:

Questo grafico, basato sulle medie mensili delle aree del disco solare coperte da sunspot (in rosso la smoothed) è abbastanza eloquente: l’attuale ciclo 24 per ora non riesce a tenere nemmeno il passo dei deboli cicli di fine ‘800 – primi ‘900.

 

In dettaglio, Aprile è stato caratterizzato da un maggiore livello di attività rispetto a quello del mese precedente, che già aveva fatto registrare una sensibile crescita rispetto a Febbraio. Il sunspot number ha registrato un sensibile aumento rispetto a marzo, passando da 57,9 a 72,4, valore più alto fatto segnare dal 73,0 di Dicembre 2011: anche in questo mese il dato numerico di questo indice emesso dal SIDC, parrebbe essere leggermente sovrastimato rispetto al reale livello di attività fatto registrare dal nostro astro anche se va detto che ad una generale scarsa coalescenza magnetica delle Regioni Attive e macchie si è contrapposta una maggiore area complessiva ricoperta da quest’ultime, vicina ai valori fatti registrare a fine 2011 ed in taluni singoli mesi . La relativa staticità, pur con gli “alti e bassi” relativi alle oscillazioni mensili, dei valori degl’indici di attività solare conferma ancora una volta la convinzione che il ciclo sia giunto al suo massimo e che questa incapacità di sovvertire una tendenza abbastanza netta al ribasso degli indici e non riuscire a produrre più di quanto fatto vedere fino ad ora, di fatto possa decretare l’inizio del declino effettivo dello stesso. L’andamento dei prossimi mesi è, a nostro modesto avviso, da monitorare con molta attenzione, per verificare se vi sarà o meno una (sempre meno probabile) ripresa più decisa dell’attività.

I valori del NIA’s di gennaio (33,5), febbraio (19,9) marzo (23,8) e aprile (33,2 stimato) 2013 sono provvisori e in attesa di validazione.
Un eventuale nuovo picco di attività, presumibilmente relativo al picco dell’emisfero sud che al momento sembra essere ancora “latitante” in questo ciclo 24, rimane comunque una ipotesi da non sottovalutare stante la recente previsione NASA e la relativa precocità del primo massimo (Novembre 2011) rispetto al minimo del 2008 . Nel grafico è ben evidente il raggiungimento del massimo a primavera e l’iniziale declino delle curve del SSN, con l’attuale “rimbalzo” tecnico (ci si passi l’espressione colorita!) ed il sostanziale stallo dell’indice in oggetto.

Solar flux
Il Solar Flux ad Aprile ha tenuto un comportamento quasi speculare a Marzo, contraddistinto da valori tendenzialmente stabili intorno alla media mensile, con un più netto calo nella seconda decade e successiva forte “ripartenza” nella terza decade del mese. Dopo molti mesi sembrava essersi interrotta la sequenza di oscillazioni regolari del Solar Flux: al momento l’attuale fase di “spinta” iniziata con il mese di Marzo sembra essere più convinta rispetto a quelle di Gennaio e Febbraio tanto da determinare anche visivamente una oscillazione più sensibile tra la fase “attiva” e quella “passiva” della rotazione solare: la situazione ancora da monitorare e verificare nei prossimi mesi.
In virtù di quanto sopra esposto, il valore medio mensile del solar flux (aggiustato), è ritornato attorno al valore medio fatto registrare negli ultimi 21 mesi (circa 122) ovvero da quando il ciclo 24 ha definitivamente superato il valore-soglia di 100 senza ancora ridiscendervi. Tali valori restano comunque ben al di sotto di quelli definiti “normali” per un sole in condizioni di massimo del ciclo; il valore di 125,84 pur salendo dal 110,22 del mese scorso, rimane comunque ancora molto lontano dal 142 di luglio e dal 150 di novembre 2011, finora massimo mensile.
Il solar flux testimonia in modo eloquente le difficoltà che il ciclo 24 ha incontrato nella sua progressione, ormai giunta al suo massimo. Dal grafico seguente risulta ancor più evidente la netta suddivisione dell’attività solare in due distinte fasi, spinta e riposo, la prima con valori relativamente elevati, la seconda con detti indici più vicini a valori da minimo che da massimo.

In termini generali, il grafico conferma la peculiarità del ciclo 24, rispetto a quelli immediatamente precedenti. E’ un ciclo “pigro”, con le “marce lunghe” e, come accennato in precedenza, è l’unico degli ultimi 6 cicli (dal ciclo 19, cioè da quando si misura il solar flux) che non sia ancora riuscito a raggiungere la soglia (di picco) di 200, ampiamente superata da tutti quelli precedenti. Ormai dubitiamo fortemente sia in grado di raggiungerla. Inoltre, si nota chiaramente una tendenza alla stasi, se non al declino, manifestatasi in questi ultimi mesi (dallo scorso autunno in poi), dopo un trend costantemente improntato al rialzo.
Più in dettaglio, nell’ultimo mese il valore medio del flusso “aggiustato” (ore 20) è stato pari a 125,84 (contro 110,22 di Marzo) mentre la “forbice” tra il valore minimo e quello massimo è rimasta compresa tra 99,2, (ore 23 del 18/04) e 156,7, (ore 20 del 30/04) valori che denotano la sia pur minima tendenza al rialzo rispetto a quelli degli ultimi mesi. Nell’ultima decade (dal 20 al 30 compresi) la media è stata pari a 124,83 (valori delle ore 20), valore assolutamente in linea con quello della media mesile.

Altri diagrammi: butterfly e inversione magnetica
Il cosiddetto “butterfly diagram”, per quanto ancora incompleto nella rappresentazione del ciclo 24 è eloquente: http://solarscience.msfc.nasa.gov/images/bfly.gif

Il ciclo 24 risulta paragonabile ai cicli più deboli, perlomeno dal 1880 in poi, in termini di numerosità delle macchie, in rapporto alla loro estensione (in sostanza la colorazione del grafico “a farfalla”). Risulta addirittura inferiore a tutti i cicli rappresentati, in termini di estensione delle macchie (grafico in basso).
Per quanto concerne lo stato di avanzamento dell’inversione dei poli solari (o, per meglio dire, il tentativo di inversione), l’ultimo dato disponibile (7 aprile) su http://wso.stanford.edu/Polar.html#latest evidenzia un valore “filtrato” per l’Emisfero Nord pari a +12, ovvero in progressiva crescita rispetto alla rilevazione di giugno 2012 (mese dell’inversione). Dunque il cambio di polarità dell’emisfero Nord è avvenuto ormai da tempo e la nuova polarità si sta progressivamente rafforzando. Per quanto riguarda l’Emisfero Sud, fino a qualche mese fa sembrava che il momento dell’inversione fosse imminente. Invece, nonostante i valori degli ultimi 8/9 mesi siano scesi da +34 a +20, le oscillazioni magnetiche di breve periodo (si vedano i dati “non filtrati”, nelle prime colonne a sinistra, dal link precedente) indicano che l’inversione avverrà più tardi di quanto si immaginava. La sequenza dei valori (filtrati) fatti segnare dall’emisfero Sud e registrati mensilmente proprio con le uscite della presente Rubrica, lascia pochi dubbi al riguardo: +13 per Gennaio, +16 per Febbraio, +19 per Marzo e +20 per Aprile. E’ bene precisare che tali valori sono soggetti, nel breve termine, a variazioni considerevoli, meglio quindi aspettare ancora un poco per avere maggiori e più sicuri elementi a disposizione. In ogni caso, occorreranno ancora diversi mesi prima che l’inversione si completi. Storicamente, negli ultimi 30 anni, le inversioni sono avvenute a distanza di pochi mesi o al massimo di poco più di un anno. Ma, come testimoniato al link precedente, in nessun caso un emisfero si era trovato così distante dall’inversione e, per un lungo periodo di tempo, in progressione antitetica, mentre l’altro l’aveva appena effettuata. In virtù di quanto sopra esposto, come ovvia conseguenza anche la media dei due emisferi, benché prossima alla neutralità, ha fatto registrare un passo indietro rispetto ai valori in precedenza riportati per Febbraio (poi corretti e confermati), da -3 a -4.
Per una più immediata comprensione dello stato di avanzamento del fenomeno, si vedano i seguenti grafici, tratti dal sito di Leif Svalgaard: http://www.leif.org/research/WSO-Polar-Fields-since-2003.png,

andamento dei due emisferi dal 2003 e http://www.leif.org/research/Solar-Polar-Fields-1966-now.png,

andamento complessivo dal 1966. Per ulteriori informazioni in merito, si veda anche l’articolo http://solar-b.nao.ac.jp/news/120419PressRelease/index_e.shtml.
Le ultime immagini “Stereo Behind” al momento sembrano indicare una prosecuzione della fase di attività relativamente vivace attualmente in corso: le regioni attive, pur in numero limitato, sono presenti in entrambi gli emisferi. Bisogna però sottolineare che gran parte delle macchie presenta dimensioni davvero modeste, non è sede di alcuna particolare attività (es. flare o CME). Inoltre, nelle ultime settimane le macchie si trovano nuovamente ad una certa distanza dall’equatore solare. Ciò lascia pensare, come peraltro ci si attende, che il ciclo possa durare più dei “canonici” 11 anni: ad esempio David Archibald sostiene, in base ad uno studio delle emissioni coronali, che il ciclo 24 possa durare addirittura il 40% in più dei soliti 11 anni, cioè ben 17 anni, insomma fino al 2025!
Per i dettagli, si veda l’articolo al link seguente http://wattsupwiththat.com/2013/03/05/how-long-to-the-2425-solar-minimum/

Risulta comunque sempre valida quindi la regola che occorre attendere ancora qualche mese per poter avere un quadro complessivo della situazione solare. Intanto ormai il 2013 è iniziato da tre mesi: secondo le previsioni NASA il massimo del ciclo sarebbe in corso! E’ soprattutto essenziale comprendere se e quando vi sarà spazio per ulteriori picchi di attività, prima dell’inevitabile declino del ciclo verso il prossimo minimo. L’estrema debolezza e variabilità di questo ciclo non lasciano ancora spazio ad interpretazioni univoche.

Sunspot number per emisfero e conclusioni
Questo ciclo 24 è sicuramente una grande occasione per il mondo scientifico in quanto ci offre la possibilità di studiare “in diretta” situazioni che fino ad ora avevamo potuto solamente immaginare o “ricostruire” attraverso simulazioni, dati proxy e modelli matematici: molto probabilmente, e non siamo solo noi a dirlo, ci troveremo ad affrontare un periodo (forse anche relativamente “lungo”) di attività solare molto più bassa rispetto a quella a cui, in qualche modo, eravamo abituati. Ovviamente la prudenza ci impone di attendere conferme che necessiteranno, inevitabilmente, di parecchio tempo anche perché, non ci stancheremo mai di ripeterlo, il Sole è assolutamente in grado di smentire in un baleno anche la previsione dei più “quotati” esperti di fama mondiale, e anche loro ne sono pienamente consapevoli. Che questo ciclo fosse lontano da quella presupposta “normalità” di cui abbiamo più volte parlato ne avevamo sentore già da prima che il profondo ultimo minimo solare terminasse. La parvenza di “normalità” dell’autunno 2011, quando la progressione era parsa netta e, per la prima volta dal minimo, continua per qualche mese consecutivo aveva dato l’illusione che il ciclo 24 potesse essere solo un poco più debole di altri precedenti ma comunque “normale”. Gennaio 2012 ed in particolare Febbraio hanno fatto segnare un crollo difficilmente pronosticabile che ha di fatto minato l’ipotesi di un proseguimento “normale”, anche se contraddistinto da un debolezza di fondo. Il più recente massimo di Luglio 2012 e il picco di Gennaio 2013, pur inaspettati, hanno avuto il carattere di episodi isolati, come e più di quello di Novembre 2011 e dunque non hanno modificato il quadro complessivo. Da Agosto a Novembre abbiamo assistito a mesi interlocutori, senza “acuti”, pur con la novità del netto calo del SSN. I mesi di Dicembre 2012 ed il Febbraio 2013 potrebbero aver dato il “colpo di grazia” a questo ciclo. I valori degli indici di riferimento nuovamente così bassi lasciano intendere che il Sole non riesce a dare di più di quanto non sia riuscito a fare nel corso degli ultimi 4 anni e anche una eventuale forte ripresa dell’attività potrebbe non essere sufficiente a far cambiare “piega” alle cose. Ciò avvalora ancor di più la possibilità che i due massimi trascorsi possano essere quelli assoluti del ciclo. Certo,visto anche la tendenza al rialzo dell’attività degli ultimi due mesi, non si può escludere ve ne sia qualche altro nei prossimi mesi o nel periodo 2013/2015, come indicato nelle ultime previsioni NASA. La modesta attività degli ultimi mesi, tra i due massimi e da Luglio in poi, è ben poca cosa se confrontata con quanto accadeva al Sole negli approcci al massimo dei passati cicli e non è in grado di sovvertire quanto sopra scritto. Solo in caso di una forte ripresa nei prossimi mesi si potrebbe riaprire il discorso circa la natura del ciclo 24. Attualmente sembra essere entrata in decadenza la fase di maggiore spinta relativa proprio nell’emisfero Nord che, teoricamente, dovrebbe andare verso un fisiologico calo dopo il massimo raggiunto a settembre 2011 (SSN emisferico 41,29) mentre l’emisfero Sud, dopo aver apparentemente iniziato una decisa fase di crescita, al momento risulta essere in completo stand-by. Da monitorare però i prossimi mesi in quanto sembra che stavolta ci possa essere l’occasione giusta per il “picco” di attività questo emisfero.

(N.B: grafico aggiornato al mese di Marzo)

In definitiva, almeno per ora, stiamo vivendo una fase di stallo. Che cosa ci riserverà il ciclo nei prossimi mesi? La sensazione è che ben difficilmente riusciremo a vedere un Sole più attivo di quanto non lo sia stato nell’autunno scorso. Aprile 2013, benché caratterizzato da una maggiore attività rispetto ai mesi precedenti, avvalora ancora di più la nostra ipotesi. E’ più probabile un relativo picco di attività dell’emisfero Sud, magari coincidente con la prossima inversione magnetica.
Vi lasciamo con un grafico che evidenzia l’andamento dell’attività solare in base al SSN: in blu la curva relativa al sole nel suo complesso, in rosso ed in verde lo stesso indice preso in considerazione rispettivamente per emisfero Nord e Sud; nonostante l’aumento di attività dell’ultimo periodo, è evidente il tracollo dell’attività dell’emisfero Nord mentre il Sud, che, come detto, negli ultimi mesi ha drasticamente ridotto la sua già scarsa “spinta” sembra apparentemente entrato in una fase di stallo e la curva del SSN emisferico ha iniziato a scendere dopo il “picco” di aprile 2012 (SSN emisferico 30,09): .

Restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti!

Apuano 70 e FabioDue

UPGRADE 07/05/2013

Sono usciti gli ultimi aggiornamenti riguardo lo stato di avanzamento, o almeno presunto tale, dell’inversione magnetica dei poli solari: l’ultimo dato adesso disponibile, quello del 17 Aprile 2013, conferma ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la strada per l’inversione è ancora lunga…. Valori filtrati: Emisfero Nord + 13 , Emisfero Sud +21  ma la cosa che più fa riflettere è che quest’ultimo dato ha interrotto, al momento, la sua progressione verso la neutralità e conseguente cambio di polarità per riprendere ad aumentare il suo valore, come evidenziato nella serie che alleghiamo:

Apuano 70 e FabioDue

14 pensieri su “Rubrica Sole Aprile 2013

  1. Sembra che la curva viola N+S è un pò fuori rotta…

    Voglio scrivere a Leif una mail con il seguente testo :

    “Leif perchè non prolunghi la curva verde….il modello ?”
    🙂

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  2. @alessandro1
    Sinceramente a me sembra che quasi tutte le AR attualmente presenti sul disco solare abbiano mescolanza di polarità…. e, se non ricordo male, generalmente questo è indice di un ciclo in fase già abbastanza avanzata (massimo???)
    Bruno

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  3. E’ massimo
    oggi si è girato tutto sui mercati, con coronarie,sugli scambi valutari che sono quelli a guidare l’intero globo, da coronarie saltate.
    Non è un caso il sito offline….
    Quel birbone di Fibonacci…
    Risonanze armoniche on the road…
    Stay tuned
    p.s. …la finestra temporale di maggio 2013 di cui dicevo qui tempo fa…quanta vita avrà..?! mah

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  4. @FabioDue
    sul sito la considerano una betagamma, quando l’ho guardata io, era appena comparsa nella parte visibile. mi son fatto ingannare, adesso la chiamano AR 11744

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  5. Faccio notare che il ciclo 23 ha invertito la polarità attorno Gennaio 2000 durante il primo picco, per poi riproporre il secondo picco quasi due anni dopo.

    Siamo in una condizione sicuramente non sincrona tra attività, macchie e campo superficiale rispetto gli altri cicli.

    Con questo cosa volevo dire: non lo so, ma stiamo assistendo a una fase davvero interessante!!!

    Un salutone a tutti
    Fano

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  6. Ottima analisi! I dati sono questi ed è ormai chiaro che SC24 è un ciclo in tono minore, qualcuno diceva che i cicli solari del XX sec. avevano creato un “debito” che prima o poi doveva essere pagato.
    Sarebbe interessante capire quali sono le cause che hanno reso questo ciclo così modesto.
    Per chi segue le teorie delle influenze planetarie la posizione sigiziale dei due giganti gassosi dopo il minimo del 2009 avrebbe impedito lo sviluppo di un ciclo almeno normale.
    Gli effetti mareali di giove, venere e terra saranno massimi ai primi di gennaio del 2014 mentre fra pochi giorni assisteremo ad un’importante allineamento che forse stà già manifestando i suoi effetti con un rialzo degli indici solari.
    L’ipotesi del secondo picco per effetto delle influenze planetarie e della possibile “spinta meridionale” a mio avviso non è così remota così come quella di un ciclo sempre più somigliante al SC14.
    Volevo segnalare che il 27.02.1990 l’emisfero sud interruppe la sua progressione (sf +2) per tornare indietro fino al 4.12.1990 (sf +18). Dal 4.12.1990 in 4 mesi raggiunse l’inversione.
    L’attuale regressione dell’emisfero sud potrebbe interrompersi in qualsiasi momento per dar vita all’inversione entro l’anno o al massimo entro i primi mesi del 2014.

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  7. @charlynonfasurf

    se tanto mi da tanto.. visto che il dow jones sta ai massimi di sempre, tra un pò di tempo visto che l’attività solare crollerà inesorabilmente.. ci sarà il crollo dell’indice? ( che poi si trascina dietro tutti gli altri..)

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  8. ice2020 :

    addirittura il sud si allontana dalla neutralità!

    incredibile, qui può succedere anche di tutto!

    Simon

    Per cercare di capire meglio mi potete spiegare che conseguenze ci potranno essere se il sole non invertirà i poli???

      (Quote)  (Reply)

  9. Simone :

    ice2020 :
    addirittura il sud si allontana dalla neutralità!
    incredibile, qui può succedere anche di tutto!
    Simon

    Per cercare di capire meglio mi potete spiegare che conseguenze ci potranno essere se il sole non invertirà i poli???

    Minimo di Maunder!

      (Quote)  (Reply)

  10. Attività in aumento! (almeno per adesso)… forse si cominciano a vedere i risultati delle influenze planetarie già anticipateci dal Michele e, qualche commento sopra, da John Carter…
    Bruno

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