Indici meteo-climatici di Aprile-Maggio 2013 e prospettive meteo-climatiche

Introduzione

Di seguito si riportano i principali indici climatici e se ne discute brevemente il significato e le conseguenze sul tempo e sul clima dell’Europa e dell’Italia.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

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Gli indici: i valori del mese precedente

Tra parentesi sono riportati i valori del mese precedente

ENSO (El Niño Southern Oscillation, ad oggi neutralità, MEI index): (-0,171) +0,009

PDO (Pacific Decadal Oscillation): (-0,63) –0,16

AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (+0,188) +0,170

QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (+2,85) +8,39

QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (-8,32) -5,71

MJO (Madden-Julian Oscillation): attualmente è in fase 5, con intensità modesta e prevista in ulteriore diminuzione, tanto da dubitare sia significativo in questo periodo.

ITCZ , nuovamente significativo per il nostro emisfero dall’inizio di Aprile, alla prima decade di Maggio risulta sostanzialmente in media, dopo un certo sopramedia ad Aprile specie nel settore centrale.

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Commento indici

– l’ENSO ad aprile e tuttora mostra comportamenti differenziati da zona a zona dell’Oceano Pacifico:

  • Nelle zone 1+2 (a ridosso delle coste sudamericane) e 3 (un po più al largo), attualmente appare in pieno sviluppo un evento di Nina, finora a qualche mese fa non atteso nella sua intensità attuale;
  • in zona 3,4 e 4, invece, si osserva ancora una sostanziale neutralità sebbene sembra stia virando verso una Nina debole.

Le previsioni NOAA per i prossimi mesi mostrano una certa fatica a seguire le ultime rilevazioni dell’evento e continuano a mostrare una sostanziale tendenza al prolungamento della fase di neutralità, anzi con una tendenza verso un nuovo Nino. Tuttavia, almeno al momento, ciò non corrisponde alla tendenza attuale delle anomalie di temperatura, né per quanto riguarda quelle superficiali né per quanto concerne le anomalie sottosuperficiali.

– La PDO permane negativa, come da comportamento ciclico (è divenuta negativa qualche anno addietro e resterà tale per diversi anni) ed oscilla, talvolta aumentando (come adesso), talvolta diminuendo; sta più che mai confermando il suo ruolo “moderatore”; lo si è osservato nel caso dell’evento di Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dello scorso autunno.
Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

– L’AMO si conferma in territorio positivo. Al link seguente è riportato il grafico storico dell’AMO http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg Tale indice risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nel lungo termine (decenni) dopo un cambio di segno.

– La QBO30 è tornata nettamente in territorio positivo. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio positivo compresa tra gli 11 ed i 16 mesi, dunque un ritorno in territorio negativo compreso tra Febbraio e Luglio 2014.

– La QBO50, dopo il valore minimo di dicembre, sta lentamente risalendo verso la neutralità. Le statistiche, disponibili dal 1979 ad oggi, indicano che l’indice può permanere in fase negativa fino ad un massimo di 18 mesi. Attualmente la negatività dura da 15 mesi (Febbraio 2012), dunque al più il passaggio in fase positiva avverrà entro la prossima estate.

Come segnalato in precedenza, in base alle osservazioni ENSO NOAA, la prolungata neutralità ha lasciato il posto alla Nina nel settore oceanico centro-orientale, mentre altrove permangono condizioni di neutralità. Le anomalie sottosuperficiali di temperatura possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà nel prossimo futuro. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,

 

Rispetto ai mesi precedenti (Febbraio, Marzo ed Aprile), non si notano particolari variazioni, per quanto riguarda l’estensione delle diverse anomalie di temperatura. Tuttavia, l’ultima immagine mostra come quelle positive si siano ritratte dalla superficie oceanica, come se si stessero isolando in profondità. In sostanza, la rilevazione non chiarisce ancora se nei prossimi mesi si avvierà un evento di uguale segno (Nina, presumibilmente) in tutto il comparto oceanico. Tuttavia, sembra mostrare come le anomalie positive si stiano ritirando dalla superficie oceanica.

Una netta conferma viene dalle anomalie superficiali: Si osserva, infatti, una prevalenza di anomalie negative nel settore centro-orientale, più vicino alle coste del Sudamerica; invece, avvicinandosi all’Australia ed alla Nuova Guinea, si osserva una certa alternanza tra anomalie di segno opposto.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/index.html

 

 

 

 

Dalla primavera all’estate 2013

I prossimi giorni

L’ultima decade di Maggio presenterà condizioni del tutto analoghe a quelle cui abbiamo assistito finora, nel corso di questa primavera molto capricciosa: infatti continuerà a mancare una figura anticiclonica stabilizzante, sul Mediterraneo e sull’Italia; gli anticicloni presidieranno il vicino Atlantico, parte dell’Europa occidentale e anche quella orientale, ma solo a nord delle Alpi e del Mediterraneo. Sui nostri mari, invece, permarranno condizioni di “palude barica”, se non addirittura depressionarie. Tutto ciò è ben rappresentato dall’immagine seguente, relativa a metà giornata di giovedì 23, alla quota di 850 Hpa (1400-1500 metri circa):

Nell’immagine, si notano bene le alte pressioni ad ovest e ad est. Al centro, invece, si osserva un corridoio depressionario, esteso dalla Groenlandia fino al Mediterraneo occidentale lungo il quale scorre aria fredda diretta verso sud, cioè verso le Alpi.

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Possibile evoluzione successiva (giugno)

I possibili scenari di giugno, il primo mese dell’estate, suggeriscono una prosecuzione dell’attuale fase instabile. I principali modelli meteo (ECMWF, GFS) vedono concordemente una prosecuzione delle attuali condizioni meteo, ma con una maggiore componente settentrionale. In sostanza, le condizioni di instabilità provenienti dal medio Atlantico potrebbero essere sostituite o integrate, almeno temporaneamente, da aria più fredda di origine artica. Lo si comincia ad intuire dall’andamento di AO e NAO (che, si ricorda, non sono indici predittivi, ma sintetizzano quanto riportato dai vari ensemble del modello GFS) nei prossimi 10-15 giorni:

 

 

L’AO sostanzialmente neutra ci segnala che le alte pressioni sono disposte a latitudini medio-alte e non (se fosse positiva) in prevalenza alle nostre latitudini. Ma, in particolare, la NAO, prevista prossima alla neutralità, in tale configurazione risulta favorevole a scambi meridiani; in parole povere, conferma condizioni favorevoli a discese fredde da nord, forse anche più di una. L’esame delle anomalie oceaniche per ora conferma l’assenza di anomalie negative al largo delle coste spagnole e marocchine, in quanto l’area è ben presidiata dall’anticiclone delle Azzorre, che non consente discese fredde in zona e quindi anomalie negative. Questo scongiura la possibilità della formazione di una lacuna barica (una depressione semipermanente) in quell’area e dunque conseguenti avvezioni di aria calda africana verso il Mediterraneo e verso l’Italia. L’ITCZ (confine tra monsone umido e anticiclone africano) nella prima decade di maggio, come detto, conforta tale scenario.

In conclusione, al momento possiamo confidare in un decorso stagionale più che normale, anzi ancora abbastanza instabile. Si è già accennato più volte, nel forum Meteo, il decorso di questa primavera assomiglia a quello della primavera 2002 e, ancora di più, a quello della primavera 2004: Nina debole ad est, neutralità ad ovest, anomalie oceaniche disposte in modo simile a quelle attuali suggeriscono diverse interessanti analogie, confermate dal decorso meteo di quella primavera, analogo a quello attuale.

Dell’attuale condizione instabile al momento non si intravvede la fine, nemmeno all’inizio di Giugno, anche se una o più discese fredde artiche, alla lunga, potrebbero favorire una almeno parziale espansione dell’alta pressione delle Azzorre verso il Mediterraneo e l’Italia. Se così fosse, assisteremmo ad un avvio estivo “vecchio stile”, come negli anni 70, quando appunto le estati mediterranee erano dominate dall’azione calda ma moderata dell’Anticiclone delle Azzorre e non, invece, dal bollente anticiclone africano. Tuttavia, al momento si tratta più di un auspicio che non di una prospettiva concreta.

FabioDue

35 pensieri su “Indici meteo-climatici di Aprile-Maggio 2013 e prospettive meteo-climatiche

  1. Fabio che dire complimenti per la sempre precisa rubrica sugli indici.

    Concordo con te sul fatto che questo inizio d’estate sia “vecchio stile”.

    Infatti confrontando le temperature degli anni 70 questa primavera è praticamente in media.
    Il fatto è che la memoria della gente è “corta” e dimentica molto alla svelta ….

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  2. @Simone
    Ti ringrazio 🙂 troppo buono. Questa rubrica, a mio avviso, ha bisogno di un “restyling”, ci penserò prossimamente.

    Attenzione Simone, io non ho detto che questo è un inizio d’estate.
    Il tempo a cui stiamo assistendo in queste settimane è ancora prettamente di stampo primaverile, con l’estate non c’entra, per ora, anche perché maggio è un mese primaverile. E poi tra qualche giorno pare proprio scenderà aria fredda artica, che con l’estate non c’entra proprio nulla.

    L’inizio d’estate, quando ci sarà, dovrà essere necessariamente di tipo anticiclonico. La mia ipotesi (più che altro una speranza, spero non resti delusa) è che giugno possa presentarci l’Alta pressione delle Azzorre, anziché il temibile anticiclone africano.
    SE E SOLO SE l’avvio dell’estate sarà all’insegna dell’Anticiclone delle Azzorre, allora potremo parlare di ritorno dell’estate degli anni ’70, non prima.

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  3. @FabioDue

    Chiedo scusa ho sbagliato a scrivere volevo mettere primavera e ho scritto estate 🙂

    E’ comunque chiaro che se poi l’estate partirà con il “cammello” allora questa primavera sarà servita a poco…

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  4. guardate ora lo Stelvio dove Venerdì dovrebbe passare il giro:

    E con questa carta prevista per Venerdì:

    a 2700 metri di quota ci potranno essere -5°…

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  5. @Simone
    Questa è un’altra foto eloquente: http://webcam.popso.it/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/28
    nevica tuttora e la strada, pur spalandola, non è praticabile per le biciclette, oltre al freddo intenso che metterebbe a durissima prova la resistenza dei ciclisti.

    Ho visto la mappa di quella tappa: partenza da Ponte di Legno, due scalate al Gavia (2618m) e allo Stelvio (2718m) e arrivo comunque in quota a ben 2051m.

    Prevedo che quella tappa sarà ridisegnata o persino annullata: se le previsioni si confermeranno, potrà nevicare a quote ben inferiori ai 2000 metri, ma soprattutto lo zero termico scenderà ben al di sotto di quella quota, anche di giorno. In queste condizioni i ciclisti rischiano l’ipotermia ed incidenti dovuti ad esempio al ghiaccio o alla neve.

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  6. Simone :@FabioDue
    Chiedo scusa ho sbagliato a scrivere volevo mettere primavera e ho scritto estate
    E’ comunque chiaro che se poi l’estate partirà con il “cammello” allora questa primavera sarà servita a poco…

    Non è detto che questa primavera servirà a poco: l’estate potrebbe comunque partire con l’anticiclone africano (il cammello) ma non è affatto detto che proseguirà allo stesso modo. Secondo me è una stagione particolare, mi aspetto sorprese.

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  7. ultimamente ho visto la fase di nino che FabioDue mi consigliava studiare… è normale che l’anticiclone pacifico condizioni ancora queste discese fredde sul europa specie zona britannica e mare del nord?
    http://www.wetterzentrale.de/pics/Recmnh241.gif
    dobbiamo vedere se qualche evento concatenato raffredderà ulteriormente le acque nord atlantiche….
    la stagione degli uragani atlantici deve ancora cominciare..

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  8. Avete notato l’anomalie negative nell’atlantico. Ma la corrente del golfo funzia o non funzia più ? Altro che inghilterra in toto ….è scialba.. e punta il Labrador 🙂

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  9. Sta puntando il labrador.. aspettiamo gli uragani e vediamo.. un’estate fredda ci vuole un’estate fredda.. mi sono corretto nel precedente post.. 🙂
    anche perché sono regimi che tuttavia… non subito cambiano , ci vuole del tempo..

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  10. e comunque mi ricordo l’anno scorso chi insisteva sulla mitigazione della gulf stream..

    siamo in un’era glaciale formazione inlandsis chiaramente come il sole sulla groenlandia.. non mi stancherò mai di ripeterlo…

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  11. entropio33 :ultimamente ho visto la fase di nino che FabioDue mi consigliava studiare… è normale che l’anticiclone pacifico condizioni ancora queste discese fredde sul europa specie zona britannica e mare del nord?http://www.wetterzentrale.de/pics/Recmnh241.gifdobbiamo vedere se qualche evento concatenato raffredderà ulteriormente le acque nord atlantiche….la stagione degli uragani atlantici deve ancora cominciare..

    Io non credo che l’Anticiclone delle Aleutine abbia un’influenza diretta sul tempo europeo (anche se, come sappiamo, un’influenza ce l’ha, specie in inverno). Semmai è quello delle Azzorre.

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  12. Complimenti per l’immancabile articolo meteo! Quest’anno la configurazione barica primaverile é davvero da mezza stagione! che figata! Mi dispiace per il giro, purtroppo le catene alle due ruote non le hanno ancora inventate! Forza Azzorre.!!!!!!!

    Ciao Fano

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  13. @fano
    Vorrei anch’io prevalesse l’Anticiclone delle Azzorre. Purtroppo, le proiezioni a lungo termine non vedono con chiarezza una tale possibilità. Anzi, per ora vedono una situazione di stallo, con l’azzorriano che esita ad entrare con decisione sul Mediterraneo. Ergo, al momento si tratta di speranze, auspici, che non trovano (non ancora almeno) un solido appiglio nella realtà.

    Resta, certo, l’analogia tra questa stagione e quella del 2004: la Nina est, la primavera capricciosa e senza duraturi periodi di bel tempo stabile, le piogge abbondanti.

    Il “rischio” in tali casi è che

    1) prosegua la fase caratterizzata da una “palude barica”, con instabilità latente che, ad ogni spiffero di aria più fresca ed umida, si trasforma in rovesci e temporali; potrebbe andare avanti ancora un bel po;

    2) oppure nel relativo “vuoto” si inserisca il bollente anticiclone africano.

    Devo dire però, rispetto alla seconda ipotesi, che per ora l’africano non sembra abbia molta intenzione di muoversi. Come dico nell’articolo, per ora non si intravvedono segnali di un suo spostamento verso di noi, nemmeno nel lungo termine: l’Anticiclone delle Azzorre presidia ancora bene il vicino Atlantico e non sembra consentire la formazione di una “lacuna barica” che favorirebbe, e di molto, una risalita dell’africano.

    Se il “cammello” alla fine dovesse comunque arrivare, lo farebbe in netto ritardo rispetto agli anni scorsi e perlomeno ci risparmieremo qualche sudata.

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  14. In termini generali, siamo vicini al passaggio di stagione (1 Giugno), da un punto di vista meteo: può verificarsi un taglio netto con la primavera e l’avvio della stagione estiva in grande stile, oppure una prosecuzione della stagione attuale, solo un po’ più calda e meno piovosa.

    Per ora la seconda ipotesi è quella più probabile: né GFS né ECMWF vedono alcuna avvezione calda, nemmeno nel lunghissimo termine (tra 10 e 15 giorni).

    Anche l’ensemble di GFS (21 membri previsionali) fa fatica a vedere una convincente affermazione estiva: pensate che, tra i 10 ed i 15 giorni (dunque la prima settimana di Giugno), l’isoterma +15 (in pratica il limite di un’estate piena) in media fa fatica a raggiungere la Sicilia e non si vede nessuna avvezione calda (+20), in nessuno dei membri previsionali, che vada oltre il Sud Italia e nessuna che comunque duri più di un giorno o due.

    Naturalmente, sappiamo che le sorprese sono dietro l’angolo. I modelli meteo ci hanno abituati a voltafaccia clamorosi, dunque occorre prudenza. Resta comunque quello che dicevo sulle analogie di questa stagione con il 2004 e le proiezioni nel lungo termine.

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  15. Per la cronaca, nel 2004

    – Giugno proseguì un po come maggio, solo un poco più caldo (ovvio!) ma non molto stabile; soltanto nella terza decade del mese si affermò con decisione un’alta pressione, cioè una propaggine dell’Anticiclone delle Azzorre;

    – Luglio fu più caldo e stabile, grazie alla maggiore presenza dell’azzorriano, con due sole brevi e moderate ondate di caldo (+20), ma solo la seconda (a luglio inoltrato) coinvolse anche il Nord. Non mancò comunque qualche pur breve episodio di instabilità.

    Insomma, l’africano non arrivò per niente e, lo ricordo bene, l’estate trascorse con un caldo non eccessivo e piacevole, sia al Nord che lungo la Penisola.

    Vediamo se le analogie di questa stagione con quella del 2004 si confermeranno. Qualche premessa c’è.

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