Jasper Kirkby sugli ultimi risultati inediti dell´esperimento Cloud del CERN

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L’ultimo nato della esperimento CLOUD al CERN
di Sebastian Luning e Fritz Vahrenholt

http://science.orf.at/stories/1717291/

Il 10 maggio 2013,  la ORF austriaca, ottenne  una rara intervista  con il direttore dell’esperimento CLOUD presso l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, Jasper Kirkby. Nell’ambito del progetto CLOUD, che sta indagando sulle conseguenze che l’attività solare  riveste per la formazione di nubi attraverso il meccanismo della radiazione cosmica e l’impatto che potrebbe avere sul clima terrestre 

Jasper Kirkby in laboratorio

Jasper Kirkby  è il capo dell’esperimento CLOUD al CERN Nell’esperimento, i ricercatori austriaci coinvolti: i team di  Armin Hansel , Università di Innsbruck e di  Paul Winkler  , l’Università di Vienna.

Ecco un estratto dell’intervista che vale la pena di leggere:

ORF: Qual è il rapporto tra l’attività solare e la radiazione cosmica?

Kirkby: La radiazione cosmica consiste di particelle cariche ad alta energia. Quando raggiungono il nostro sistema solare, vengono deviati dal campo magnetico del sole. Soprattutto dal campo magnetico del plasma solare. Quando il sole è attivo, meno radiazioni cosmiche raggiungono la Terra. Il rapporto con il ciclo solare é che quando ci sono molte macchie solari, la Terra riceve dal 10 al 30% in meno di radiazioni cosmiche.

E questo rapporto é sicuro?

Sì, è solidamente confermato. Sappiamo anche che la radiazione cosmica ionizza ogni centimetro cubo di atmosfera terrestre. Poco chiaro finora é se questo potrebbe anche avere un impatto sul clima. Le nuvole sono estremamente importanti per il clima della Terra. Se potessi magicamente rimuovere tutte le nubi nell’atmosfera, avremmo 30 watt di ulteriore energia termica che raggiungerebbero ogni metro quadrato della Terra.

Per mettere quel numero nel contesto: il riscaldamento dell’atmosfera attraverso l’impatto dei gas serra dell’uomo è legata a 1,5 watt per metro quadrato. Piccole variazioni nella copertura nuvolosa possono avere grandi impatti.

Cosa mostrano i vostri  esperimenti ?

In questo momento, non siamo in grado di dire se la radiazione cosmica colpisce il clima. Finora abbiamo studiato la produzione di nuclei di condensazione nelle goccioline delle  nubi -. Particolare quelli che sono formate da gas, o di conversione del gas-particelle” Essi rappresentano circa la metà dei nuclei di condensazione nell’atmosfera. I restanti nuclei vengono da fuliggine e polvere.

Quali i gas che sono coinvolti in questo processo?

Noi stiamo guardando  l’acido solforico e ammoniaca. I risultati dei primi test sono che i raggi cosmici stimolano la formazione di nuclei di condensazione dei gas di un fattore 10. Ma questo da solo è troppo poco per avere un impatto significativo sulla formazione delle nubi. Secondo la nostra esperienza passata, ci deve essere un altro gas o vapore coinvolti che aumenta questo processo. Abbiamo il sospetto che essi siano delle sostanze organiche.

Che cosa?

I risultati ancora non possono essere pubblicati. Infelicemente, non posso dire di più. Solo una cosa: I risultati sono molto interessanti. Durante questo anno avremo un paio di pubblicazioni sul tema.

Jasper Kirkby in tute bianche

Jasper Kirkby nella camera di reazione dell’esperimento CLOUD

Supponiamo che Voi siate in grado di dimostrare che la radiazione cosmica non contribuisce molto alla formazione di nubi. Cosa significa?

Penso che gli esperimenti sono importanti in due modi. Prima, mostrano che vi è una fonte naturale di cambiamento climatico. E l’altro punto è che ció avrebbe cambiato la nostra comprensione del cambiamento climatico antropogenico. Conosciamo poco dei gas ad effetto serra. E sappiamo poco o nulla di questi aerosol che sono le particelle in sospensione nell’atmosfera che provengono dalle industrie. Certamente hanno un effetto di raffreddamento. Tuttavia, non abbiamo idea di quanto grande sia questo effetto. Può essere piccolo, ma può essere molto grande. Può anche essere grande abbastanza per compensare le emissioni di CO2 supplementari in atmosfera .. Non lo sappiamo.

Le mie considerazioni: Dal colloquio, sembra che i risultati non piaceranno a tutti. Una volta che le temperature non stanno seguendo i modelli climatici basati sulle emissioni di CO2, ci devono essere altri fattori che stanno influenzando il cambiamento climatico. Credo che l’interazione dei raggi cosmici con gli aerosol sono i principali candidati. Il raffreddamento è stato associato ad un aumento dell’attività vulcanica, una fonte primaria di aerosol nell’atmosfera e un sole debole permette l’aumento dei raggi cosmici, questa combinanzione che nel  prossimo futuro vedrá un minimo solare profondo potrebbe portare un significativo raffreddamento globale. 

Quanti inverni gelidi di fila occorrono per avere una LIA?

Una volta che gli articoli del CERN / CLOUD saranno pubblicati, ne sapremo di più. Restate sintonizzati.

SAND-RIO

25 pensieri su “Jasper Kirkby sugli ultimi risultati inediti dell´esperimento Cloud del CERN

  1. Cavolo, sostanze organiche…ke stanno a scopri questi?

    Nn vedo l ora escano questi studi, sn anni ormai ke aspettiamo sto Benedetto Cern!

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  2. ice2020 :
    Cavolo, sostanze organiche…ke stanno a scopri questi?
    Nn vedo l ora escano questi studi, sn anni ormai ke aspettiamo sto Benedetto Cern!

    Condivido la tua curiosità… 😉

      (Quote)  (Reply)

  3. @Sand-rio
    “Quanti inverni gelidi di fila occorrono per avere una LIA?”

    Ma no… Allora quello che è stato scritto su sto portale non è servito a nulla !?

      (Quote)  (Reply)

  4. Zambo :
    @Sand-rio
    “Quanti inverni gelidi di fila occorrono per avere una LIA?”
    Ma no… Allora quello che è stato scritto su sto portale non è servito a nulla !?

    Forse è meglio dire: Quanti anni di bassa attività solare(da profondo minimo..), in modo tale da essere più vulnerabili alle radiazioni cosmiche, ci vorranno per avere una PEG?

      (Quote)  (Reply)

  5. Nero 74 :
    @ice2020
    VEI 1.. 2.. 3.. o 4..?

    Mi rispondo da solo Vulcano Copahue ultima eruzione nel 2000 e ha una storia di VEI 2 + eruzioni esplosive .

    Comunque vedremo se avrà più forza del 2000.. perché con un VEI 2 non si squonquiffera un bel niente.. 🙂

    Grazie comunque per la Notizia. 🙂

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  6. Ma cos’ é questa roba organica ? Resti di nebulose, materiale cometario? Io credo che le cose siano proprio in questi termini, ovvero l’ attività solare é regolata da vere proprie perturbazioni cosmiche. Questo spiegherebbe la contemporaneità di riduzione dell’ attività solare e raffreddamento della Terra. Io per primo pensavo che il raffreddamento sarebbe cominciato dopo un certo lasso di tempo dal minimo solare … ovvero a qualche anno di distanza dal 2018-19. Vedere il non aumento delle temperature già dal 2008 e l’ aumento delle precipitazioni nevose mi ha sicuramente lasciato perplesso!

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  7. Nero 74 :

    Zambo :
    @Sand-rio
    “Quanti inverni gelidi di fila occorrono per avere una LIA?”
    Ma no… Allora quello che è stato scritto su sto portale non è servito a nulla !?

    Forse è meglio dire: Quanti anni di bassa attività solare(da profondo minimo..), in modo tale da essere più vulnerabili alle radiazioni cosmiche, ci vorranno per avere una PEG?

    Ciao Nero 74,
    non è così.
    Se pensi all’influenza dei raggi cosmi e ti rivolgi all’inverno sei fuori strada.
    Articoli su sto tema ne sono passati anche qui, ma a quanto pare sono stati dimanticati.

      (Quote)  (Reply)

  8. Zambo, potresti essere più chiaro?
    Sono passati articoli che parlavano di Raggi cosmici in relazione a : pattern stratosferici, uv, vortici polari. Nonché nuvolosità che raffredda o che riscalda. Quale versione vai confermando?

      (Quote)  (Reply)

  9. Nero 74 :

    Nero 74 :@ice2020 VEI 1.. 2.. 3.. o 4..?

    Mi rispondo da solo Vulcano Copahue ultima eruzione nel 2000 e ha una storia di VEI 2 + eruzioni esplosive .
    Comunque vedremo se avrà più forza del 2000.. perché con un VEI 2 non si squonquiffera un bel niente..
    Grazie comunque per la Notizia.

    Infatti, cambiamenti climatici significativi (sia pure di breve durata, qualche anno) si sono storicamente verificati solo dopo eruzioni di VEI 6-7 almeno.
    Speriamo di non vedere un’eruzione VEI 8, l’impatto potrebbe essere per noi devastante.

      (Quote)  (Reply)

  10. OT, ma non troppo: lo sapete già sicuramente, ma
    http://solen.info/solar/

    il picco di attività solare elevata si è già concluso. Ora immagino si torni ai livelli davvero modesti dei mesi precedenti, in attesa del prossimo allineamento planetario?

      (Quote)  (Reply)

  11. FabioDue :

    Nero 74 :

    Nero 74 :@ice2020 VEI 1.. 2.. 3.. o 4..?

    Mi rispondo da solo Vulcano Copahue ultima eruzione nel 2000 e ha una storia di VEI 2 + eruzioni esplosive .
    Comunque vedremo se avrà più forza del 2000.. perché con un VEI 2 non si squonquiffera un bel niente..
    Grazie comunque per la Notizia.

    Infatti, cambiamenti climatici significativi (sia pure di breve durata, qualche anno) si sono storicamente verificati solo dopo eruzioni di VEI 6-7 almeno.
    Speriamo di non vedere un’eruzione VEI 8, l’impatto potrebbe essere per noi devastante.

    …inoltre per il massimo impatto dovrebbe eruttare un vulcano a latitudini basse affinchè nella bassa stratosfera si venga a formare un velo su tutto il pianeta. Il Monte St. Elens nel 1980 (VEI 5) era a 46°N, il grosso del materiale espulso non riusci ad entrare nella bassa stratosfera e tutto il materiale più fine venne eliminato dalle precipitazioni nel giro di poche settimane.

      (Quote)  (Reply)

  12. FabioDue :
    OT, ma non troppo: lo sapete già sicuramente, ma
    http://solen.info/solar/
    il picco di attività solare elevata si è già concluso. Ora immagino si torni ai livelli davvero modesti dei mesi precedenti, in attesa del prossimo allineamento planetario?

    Si confermo, macchie davvero commoventi per un masssimo quelle presenti attualmente sul sole e solar flux un’altra volta sotto i tacchi…

    purtroppo nn sn reperibili le immagini del sole da fine aprile ad oggi dal seguente link:

    http://sohodata.nascom.nasa.gov/cgi-bin/data_query

    così il nia’s count è momentaneamente bloccato…speriamo si risolvi…

    Simon

      (Quote)  (Reply)

  13. Zambo :

    Nero 74 :

    Zambo :
    @Sand-rio
    “Quanti inverni gelidi di fila occorrono per avere una LIA?”
    Ma no… Allora quello che è stato scritto su sto portale non è servito a nulla !?

    Forse è meglio dire: Quanti anni di bassa attività solare(da profondo minimo..), in modo tale da essere più vulnerabili alle radiazioni cosmiche, ci vorranno per avere una PEG?

    Ciao Nero 74,
    non è così.
    Se pensi all’influenza dei raggi cosmi e ti rivolgi all’inverno sei fuori strada.
    Articoli su sto tema ne sono passati anche qui, ma a quanto pare sono stati dimanticati.

    Ciao.. Infatti non ho mica detto di rivolgermi agli inverni, anzi sono d’accordo con te e ho per l’appunto dato una risposta proprio per fare il tuo stesso riferimento in base alle perplessità sollevate dall’utente Sand-rio..
    Da notare il riferimento che ho fatto riguardo alla bassa attività solare in relazione, appunto, all’influenza della radiazione cosmica che risulterebbe più vulnerabile proprio perché i raggi cosmici agiscono senza disturbo quando il sole è in fasi minima o debole di attività.. e ho, il tutto, correlato ad un possibile sopraggiungere di una fase da PEG o similare.. e non ho parlato di inverni, ma intento un raffreddamento globale, o almeno in parte, rispetto ad ogni stagione e non solo ai mesi invernali.. perché se non di cosa stiamo parlando allora qui? 😉

      (Quote)  (Reply)

  14. FabioDue :

    Nero 74 :

    Nero 74 :@ice2020 VEI 1.. 2.. 3.. o 4..?

    Mi rispondo da solo Vulcano Copahue ultima eruzione nel 2000 e ha una storia di VEI 2 + eruzioni esplosive .
    Comunque vedremo se avrà più forza del 2000.. perché con un VEI 2 non si squonquiffera un bel niente..
    Grazie comunque per la Notizia.

    Infatti, cambiamenti climatici significativi (sia pure di breve durata, qualche anno) si sono storicamente verificati solo dopo eruzioni di VEI 6-7 almeno.
    Speriamo di non vedere un’eruzione VEI 8, l’impatto potrebbe essere per noi devastante.

    Ovviamente speriamo proprio di no. 😉

      (Quote)  (Reply)

  15. john carter :

    FabioDue :

    Nero 74 :

    Nero 74 :@ice2020 VEI 1.. 2.. 3.. o 4..?

    Mi rispondo da solo Vulcano Copahue ultima eruzione nel 2000 e ha una storia di VEI 2 + eruzioni esplosive .
    Comunque vedremo se avrà più forza del 2000.. perché con un VEI 2 non si squonquiffera un bel niente..
    Grazie comunque per la Notizia.

    Infatti, cambiamenti climatici significativi (sia pure di breve durata, qualche anno) si sono storicamente verificati solo dopo eruzioni di VEI 6-7 almeno.
    Speriamo di non vedere un’eruzione VEI 8, l’impatto potrebbe essere per noi devastante.

    …inoltre per il massimo impatto dovrebbe eruttare un vulcano a latitudini basse affinchè nella bassa stratosfera si venga a formare un velo su tutto il pianeta. Il Monte St. Elens nel 1980 (VEI 5) era a 46°N, il grosso del materiale espulso non riusci ad entrare nella bassa stratosfera e tutto il materiale più fine venne eliminato dalle precipitazioni nel giro di poche settimane.

    Per l’appunto..

      (Quote)  (Reply)

  16. sul piano delle orbite planetarie danza orbitale tra i pianeti osservabili Mercurio e Venere spunta Marte …

    21 giugno arriva 05,04 TU solstizio d’estate. giugno come dicembre :)..

      (Quote)  (Reply)

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