Archivi giornalieri: 5 Giugno 2013

Ondata di maltempo 11 – 13 Febbraio 1909

Ricerca storica, di cronache tratte dal quotidiano la stampa, riguardo l’ondata di maltempo dei giorni 11, 12 e 13 Febbraio del lontano anno 1909, ossia ben 104 anni fa !!! Buona Lettura!!!

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Partiamo con il giorno 11 Febbraio 1909. Estremi all’Osservatorio Meteorologico di Milano Brera: Massima: +2.3; Minima:  -1.0 ; Millimetri: 33.7mm

 

  • Reanalisi 11 febbraio 1909

 

 

LA STAMPA Giovedì – 12 FEBBRAIO 1909 –

LA CRONACA DELLA NEVE
UN TEATRO SCHIACCIATO A GENOVA
GENOVA, 11 ORE 20

Un’abbondantissima nevicata, quale da anni non si registra, ha ricoperto genova. La circolazione delle tranvie e delle vetture è quasi totalmente interrotta. Mi si dice che è crollata la tettoia in lamiera di ferro del politeama alfieri, sotto l’enorme peso della neve. Del teatro di proprietà deo fratelli chiarella rimane in piedi il palcoscenico in muratura e la gradinata in fondo alla platea. Nessuna disgrazia alle persone.

GENOVA, 11 ORE 20,15
Ci telefonano da genova, 11 ore 17,30:
Numerose persone dopo che nel pomeriggio si è sparsa la notizia del crollo della tettoia del teatro alfieri, si sono recate sul posto.
Il teatro si apriva soltanto in qualche mese dell’estate e non si trovata più in ottime condizioni. Il disastro avvenne nella mattinata, mentre il teatro era completamente deserto, per cui non si ebbe a deplorare la benchè minima disgrazia. I danni sono abbastanza rilevanti, sopratutto perchè vennero danneggiate numerose poltrone e seggiole di platea. Giunge notizia dalla riviera che la neve ha raggiunto altezze considerevoli e continua a cadere ancora abbondantemente: però nel pomeriggio il servizio tranviario ha potuto un pò riattivarsi: esso è limitato a pochissime vetture. I pompieri sono stati chiamati in diverse case per sgombrare dalla neve i tetti.
Sono annunciati enormi ritardi dei treni provenienti da Torino e da Milano. I giornali di Torino e di Milano sono stati messi in vendita soltanto verso le ore 16. Non si hanno notizie di disgrazie gravi. I servizi telefonici e telegrafici non subirono interruzioni di sorta. I treni in partenza da Genova subiscono anch’essi dei ritardi.

GENOVA,11 ORE 22
Lo sgombero della neve procede difficilmente, non cessando questa di cadere. Si verificarono parecchie cadute di persone, alcune delle quali venenro trasportate all’ospedale con fratture. I pompieri vennero chiamati in varie parti ove la neve minacciava di sfondare lucernari, tettoie di palazzi e di gallerie. Nell’alto bisagno, la neve ha oltrepassato un metro di altezza. Il lavoro in porto è completamente sospeso. Sino a Novi Ligure i treni procedono regolarmente; da novi ligure, rongo e busalla i treni procedono con lentezza; a san pier d’arena, a causa dell’ingrombro, si fermano alcune ore. Forti ritardi si verificano pure sulla linea di ovada. I treni sono addirittura bloccati. Il direttissimo per milano venne fatto partire verso le ore 12, con tre vetture trainate da una grossa locomotiva.

ALESSANDRIA E’ RICOPERTA DI NEVE
ENORMI RITARDI FERROVIARI
ALESSANDRIA, 11 ORE 24
Da due giorni nella nostra città cade ininterrotta la neve, che ha già raggiunto un’altezza di più di 40 centimetri. Un freddo intenso l’accompagna, e la mite temperatura quasi primaverile che regnava nei giorni giorni scorsi ha lasciato il posto ad una gelida atmosfera. I treni subirono dei grandi ritardi, con gravissimo danno e pregiudizio per tutti i servizi e per l’industria. Un treno da piacenza è arrivato ad alessandria con tre ore di ritardo. Il diretto numero 6 pure da roma, giunse con dieci ore di ritardo.

A PIACENZA NEVICA DA DUE GIORNO
PIACENZA 11 ORE 21
Nevica da due giorni. La neve ha raggiunto l’altezza di 50 centimetri. La viabilità è resa diffile: le tranvie fanno servizio parziale.
Continuando la nevicata, l’opera di sgombero fu lenta e diffile. In provincia la neve ha raggiunto l’altezza di 50 centimetri. Le linee telefoniche sono interrotte. I treni subiscono grandi ritardi.

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Venerdì 11 Febbraio 1909; Milano Osservatorio Milano Brera registra: Massima: +4.5; Minima: +0.4; Millimetri: 61.4

 

  • Reanalisi del 12 febbraio 1909

 

 

LA STAMPA – Venerdì 13 febbraio 1909 –
INCIDENTI FERROVIARI CAUSATI DAL MALTEMPO
ROMA 12 ORE 13


Il cattivo tempo, che perdura anche a Roma e nell’italia meridionale, ha causato vari incidenti. Il diretto di napoli, che doveva arrivare stanotte a roma, quando giunse a pochi chilometri da sparanise, si fermò improvvisamente. I viaggiatori, spaventati, discesero, ed il personale del treno constatò che, mentre il tender era attaccato al convoglio, la macchina proseguiva per la sua corsa. Furono subito messi segnali per arrestare il treno. Una macchina di soccorso, fatta venire da sparanise, trainò in quella stazione il diretto di napoli. L’incidente pare sia dovuto ad un salto della macchina lungo la linea, per il quale si ruppero il bollone che congiunge il tender alla macchina e la maglia di riserva. Per fortuna non si ebbero a lamentare disgrazie, perchè il fochista si trovava al fornello e il macchinista sul tender.Il diretto di napoli arrivò a roma con grande ritardo.

Inoltre ieri sera, sulla linea roma – pisa, tra le stazioni di montalto e sant’agostino, l’alluvione corrose l’argine della strada e scalzò il terrapieno presso il ponte tafone. Vennero iniziati i lavori di spostamento del binario verso il mare per poter dare libero transito ai treni. Per conseguenza venne soppresso il direttissimo N,1 di pisa, ed il direttissimo che partì da roma ieri sera, alle 20.40, dovette fermarsi a civitavecchia. In attesa di poter proseguire, il diretto in arrivo a roma alle 24, venne fatto fermare a grosseto.

LA NEVE PROVOCA A GENOVA IL CROLLO DI UNO STABILIMENTO INDUSTRIALE
GENOVA 12 ORE 23
A cagione dell’enorme peso della neve caduta è crollato il soffito in lamiera dello stabilimento per la lavorazione del ferro dell’industriale genio zagni, in via clavarizza in frazione marassi. Conseguentemente franarono quasi tutti i muri laterali che la sostenevano rovinando il macchinario e le caldaie e tutto quanto si trovata nell’esteso stabilimento. Una sola parte dello stabilimento, costruita in parafitte di ferro, è rimasta in piedi. I danni sono rilevanti. Lo stabilimento non è assicurato. Gli abitanti del luogo appena intesero il rumore del franamento credettero trattarsi di terremoto. Invasi da panico, uscirono tutti all’aperto.
Numerose squadre di operai compresi i 150 dello stabilimento, lavorarono allo sgombro delle macerie.
LA NEVE A FOSSANO 12 ORE 18
Ieri e stanotte nevicò quasi senza interruzione. Ne abbiamo in città circa 30 centimetri. Si lavora alacremente cogli spartineve a mantenere le comunicazioni. Mentre scrivo continua a nevicare. Intanto il passimo tempo continua. Dopo una intera notte di nevischio, oggi piove. In valganna la neve superò il metro d’altezza cagionando tutta una serie di incidenti. Gli ultimi treni partiti per la valganna da luino e varese, giunti stentamente a ghirla. Un’altra frana è pure caduta a ferrera. Anche la strada provinciale è pure ostruita ed il transito è impedito. Altri due treni passeggeri partiti stamane da luino e varese con la speranza di poter effetuare il trasbordo, furono pure bloccati dalla neve altra un metro e venti centimetri. La direzione della ferrovia, appena avvertita, mandò sul posto due treni di soccorso da varese e luino con numerose squadre di operai guidate dall’ingeniere vittorio brezzi, allo scopo di liberare i treni e sgombrare la linea. Finora non fu possibile riuscirvi. Il servizio è completamente sospeso fino a nuovo avviso e tutte le comunicazioni con luino sono interrotte. Da due giorni a luino non arriva neanche la posta. Il telegrafo con milano non serve più neanche alla ferrovia nord. Causa la rottura di parecchi fili anche l’ufficio telegrafico di varese non potè comunicare con milano
parecchie sono pure le linee telefoniche guaste.
LA NEVE SULLE ALPI MARITTIME
I BURRASCOSI EFFETTI DELLA TORMENTA
SAN DALMAZZO DALMAZZO DI TENDA 12 ORE 20
Il maltempo, che dura sui monti circostanti da oltre quant’ore, ci ha regalato una enorme nevicata, che ha fatto sentire ovunque i suoi effetti. La neve ha raggiunto un’altezza fenomenale: in certe vallate essa supera i due metri di spessore. I nostri alpini, che sono partiti in questi giorni da cuneo, mondovì, borgo san dalmazzo per le solite esercitazioni invernali, hanno dovuto sospendere le loro manovre a causa della grandissima nevicata di ieri, e dell’altro ieri. Al colle del mulo si è scatenata ieri notte una tremenda bufera da sconvolgere in breve ogni cosa. Il vento impetuoso formava come una densa e gelida caligine, che si innalzava oltre ai centro metri sopra il monte. Il torrente che sbuca alle sue falde, rumoroso e violento, è rimasto come ingoiato dalla voragine nevosa. Nei paesi di limone, airone, castelmagno, vernante, proizzo e negli altri luoghi montani la neve ha raggiunto l’altezza da 80 centimetri, a 1,40 metri. Le corriere postali furono quasi tutte bloccate dalla neve e dovettero fermarsi. Molte di essere non hanno potuto più retrocedere a causa dell’infuriare della nevicata che impediva il transito persino ai lulattieri. Molti villagi alpestri sono come scomparsi; la neve ha coperto i casolari e rese inservibili le strade. S’innalzano solo più quali intrepide scolte, le vette dei monti circostanti e le punte dei campanili delle rare chiesuole. Si sono già staccate parecchie valanghe, che hanno rovinato moltissime piante. Tutti gli attendamenti militari sono stati rovesciati: i soldati lavorano attivamente allo sgombro della parte del loro campo.
Il freddo è diminuito però dai 18 gradi sotto zero reaumur a 12 centigradi. Nel versante francese delle nostre alpi la bufera ha imperversato in modo incredibile. Il villaggio di bezer è stato investito da una valnga, che lo ha fatto scomparire completamente.
Non si è potuta dare sepoltura ad un vecchio ottuagenario, morto di spavento, perchè nessuno ha potuto uscire di casa ed essendo il cimitero introvabile. In questo paese si sono subito fatte delle lunghe vie sotterranee onde potere per mezzo di questi tunnels fornire i viveri ai bisognosi. A potier è caduto l’osservatorio astronomico di fate dalcasse, che un colpo di vento impetuoso trasportò a quindici metri nella valle sottostante. Nel paesello francese di raisery, autonomo dalla repubblica, la tormenta ha abbattuto delle capanne in legno: una vecchia ed un bimbo sono rimasti morti assiderati nel letto. Si ha notizia che lungo la strada da Poissier a Raisery una corriera postale, sorpresa dalla burrasca, è stata trasportata, incolume, per oltre 50 metri: un cavallo è morto soffocato.
L’infuriare del maltempo stamane non era ancora diminuito. La quantità di neve caduta sulle nostre alpi è enorme. I comuni italiani bloccati sono sinora sette: quelli dal lato francese ventitrè. Si sono colà formate squadre di soccorso. Si teme vi siano numerose vittime.


LA STAMPA – Sabato 14 febbraio 1909 –

CRONACHE DEL MALTEMPO

VENEZIA 13 ORE 8
Nel cadore imperversa da alcuni giorni una violenta bufera di neve. A sanvito auronzo nella mauria, la neve raggiunse i 40 centimetri d’altezza. A sappada si è alzata per 35 centimetri. Fra arten e pontet verso il confine, caddero parecchie valanghe. La più furiosa burrasca di neve si ebbe nella zona zoldana. A forno, la neve toccò un metro di altezza. Tutta la valle è ostruita, tutte le diligenze, malgrado il lavoro ininterrotto, subiscono ritardi enormi. La corriera, partita ieri mattina da belluno per pieve, rimase bloccata. A perarolo molte comunicazioni sono interrotte. Continua a nevicare abbondantemente in tutto l’alto cadore.

DOMODOSSOLA 13 ORE 13
La neve è caduta in grande abbondanza. Sul sempione arriva a 2 metri, sul gottardo e la furga a 2 metri e mezzo. Notizie dal vallese recano di una grande e generale nevicata che fa ritardare assai i treni del sempione e gli altri treni svizzeri. Sono cadute valanghe in montagna, dove parecchi passi sono impraticabili. Si nutriva timori per un gruppo di alpigiani che erano partiti nell’eginenthal al confine della valle formazza, ma dopo due giorni hanno fatto ritorno a ubrichen.

AOSTA 13 ORE 14
La neve caduta in città e nei dintorni misura 85 centimetri, mentre in montagna supera i metri 1,30. Le comunicazioni coi villaggi sono interrotte. Una slitta trascinata da 24 cavalli percorre la strada provinciale per aprire il transito. Non si deplorano disgrazie.

NOVI LIGURE 13
Ieri notte e stanotte è caduta qui un’abbondante nevicata, che raggiunse l’altezza complessiva di centimetri 59 ed in varie zone della val d’orba anche 62. Uguale altezza è stata raggointa anche negli altri paesi del circondario. Da ieri i treni che hanno qui l’incrocio e l’istradamento per la linea di torino, di milano e di genova hanno subito enormi e considerevoli ritardi. Molti viaggiatori dovettero pernottare nella nostra città.

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Ricerca e Trascrizione a cure di:  Davide Mua

Cronache Tratte dal quotidiano:  La Stampa