Archivi giornalieri: 5 Settembre 2013

Nia cambia pelle

Vipera aspis atra
Vipera aspis atra

Ho deciso di cambiare pelle a questa piattaforma. La nuova stagione editoriale sta per prendere il via. Quale momento migliore, mi son detto quindi, per cambiare pelle o tema (sfondo) del blog.

Nella giornata di domani, in collaborazione con il nostro webmaster Alessio (via Skype) aggiorneremo ( il nostro Ale è in pauroso ritardo :smile:) la piattaforma, quindi, se si dovessero registrare disservizi o altre problematicate di natura varia, riguardanti : Accesso, post di commenti, lettura della pagine, altre ed eventuali…. non vi preoccupate.

Approfittate di questa occasione anche per segnalarci, problematiche riscontrate, eventuali idee o migliorie da inserire in home page o nella barra principale.

Capitolo collaborazioni

Ricordo, che al seguente indirizzo è presente la pagina dei contatti del nostro blog :

http://daltonsminima.altervista.org/?page_id=11616

C’è grande bisogno della vostra collaborazione !
Non abbiate paura.
😉

 Michele

Nature …. ovvero come dare un colpo al cerchio e uno alla botte !

Dare un colpo al cerchio e uno alla botte significa destreggiarsi in una situazione contraddittoria, senza schierarsi veramente per nessuna delle due parti opposte e, al contrario, facendo un passo verso ciascuna delle due direzioni possibili. Questo detto deriva direttamente dal lavoro degli artigiani che, nel costruire le botti, incastrano delle liste di legno ricurve all’interno di cerchi metallici.

http://www.radici-press.net/italiano-espresso-n-47/modi-di-dire-detti-e-proverbi

….

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Modo di di dire che si adatta molto bene alle conclusioni di questa ricerca ( Vedi parte evidenziata in grassetto )

🙂

 

La recente interruzione del riscaldamento globale legata al raffreddamento superficiale del pacifico equatoriale

Nature doi:10.1038/nature12534

Ricevuta il

 

Nonostante il continuo aumento delle concentrazioni dei gas serra in atmosfera, la temperatura media annuale globale non è aumentata nel ventunesimo secolo 1, 2, sfidando l’opinione prevalente che il forcing antropogenico causa il riscaldamento climatico. Sono stati proposti diversi meccanismi per questa interruzione del riscaldamento mondiale 3, 4, 5, 6, ma la loro relativa importanza non è stato quantificata, ostacolando le stime osservazionali della sensibilità climatica. Qui mostriamo che  il recente raffreddamento nella parte orientale del Pacifico equatoriale si riconcilia con le simulazioni climatiche e le osservazioni. Presentiamo un nuovo modello climatico dei meccanismi per il cambiamento della temperatura globale, prescrivendo, oltre al forzante radiativo, la storica temperatura superficiale del mare, sopra il centrale pacifico tropicale orientale in un modello climatico. Anche se la prescritta temperatura superficiale è limitata a solo il 8,2% della superficie globale, il nostro nuovo modello riproduce la temperatura media annuale globale notevolmente bene con coefficiente di correlazione r = 0,97 per il periodo che va dal 1970-2012 (che include la corrente accelerazione nel riscaldamento globale). Inoltre, la nostra simulazione cattura le principali caratteristiche stagionali e regionali della pausa, tra cui l’intensificazione della circolazione di walker, il raffreddamento invernale nel nord-ovest del Nord America e la prolungata siccità nel sud degli Stati Uniti. I nostri risultati mostrano che il corrente trend fa parte della variabilità naturale del clima, legato specificamente alle decennali raffreddamenti della ninà. Anche se simili eventi decennali potrebbero verificarsi in futuro, la tendenza al riscaldamento multi-decennale è molto probabile che continui con l’aumento dei gas serra.

 

Temperatura simulata dai modelli di tendenza (a destra) ottenuti grazie ai modelli climatici creati presso la Scripps Institution of Oceanography, UC San Diego, mostrano una forte intesa con le temperature estive boreali osservate (immagine a sinistra) per il periodo che va dal 2002-2012. JJA acronimo di giugno luglio agosto. Immagine per gentile concessione di Nature.

 

 

Fonte : http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature12534.html

 

Michele