Archivio mensile:Ottobre 2013

Il ciclo di 60 anni – 2°parte –

Non molto tempo fa, sui blog di Antony Watts e Roger Tattersall, sono state pubblicate alcune carte scientifiche, di recente uscita, che sembrerebbero confermare la ciclicità di 60 anni. Ciclicità o più specificatamente, variabilità naturale, già emersa in tutti quei lavori scientifici riportati nella prima parte di questa ricerca.

Ricordo che la prima parte di questa ricerca è reperibile al seguente link : http://daltonsminima.altervista.org/?p=24403

Ulteriori lavori scientifici.

 

Iniziamo quindi, con il riportare riassunto, di questa prima carta, pubblicata su GEOPHYSICAL RESEARCH LETTERS nel Settembre 2012, a titolo : C’è una oscillazione di 60 anni nel livello globale dei mari ?

Don P. Chambers, College of Marine Science, University of South Florida, St. Petersburg, Florida, USA ; Mark A. Merrifield, Department of Oceanography, University of Hawai’i at Mānoa, Honolulu, Hawaii, USA; R. Steven Nerem, CIRES, University of Colorado Boulder, Boulder, Colorado, USA

Riassunto

Esaminiamo le lunghe registrazioni di marea in ogni bacino oceanico ed esaminiamo se una oscillazione di 60 anni ricostruita e osservata nel livello medio globale dei mari (GMSL) riflette una vera oscillazione globale, o è un artefatto associato a un piccolo numero di indicatori. Riteniamo che ci sia una oscillazione significativa con un periodo di circa 60 anni nella maggior parte dei mareografi esaminati nel corso del 20 ° secolo, e che appare in ogni bacino oceanico. La media di mareografi sulle regioni mostra che la fase e l’ampiezza delle fluttuazioni sono simili nel Nord Atlantico, Pacifico occidentale del Nord, e nell’Oceano Indiano, mentre il segnale è spostato di 10 anni nel Sud Pacifico occidentale. L’unica regione campionata senza apparenti  fluttuazioni di 60 anni è il centro/est del nord pacifico. La fase di oscillazione di 60 anni trovate nelle registrazioni delle maree è tale che il livello del mare nel Nord Atlantico, occidentale del Nord Pacifico, Oceano Indiano e Sud Pacifico occidentale è in aumento dal 1985-1990. Anche se i dati di marea sono ancora troppo limitati, sia nel tempo, che nello spazio, per stabilire in modo definitivo che c’è un’oscillazione di 60 anni nel GMSL, la possibilità deve essere considerata quando si cerca di interpretare l’accelerazione del tasso medio globale e regionale dell’innalzamento del livello dei mari.

http://www.agu.org/pubs/crossref/2012/2012GL052885.shtml

E non finisce certo qui, l’elenco delle ricerche nelle quali emerge la ciclicità dei 60 anni si allunga…. Continua la lettura di Il ciclo di 60 anni – 2°parte –

La Rubrica di NIA – Ghiacci Artici ed Antartici, situazione generale con Record che non sentirete in TV

Dopo una lunga assenza di aggiornamenti sulla situazione dei ghiacci artici mi sembrava giusto dare qualche informazione per il mese di Settembre che fa da spartiacque per le due stagioni artiche ed antartiche.

Si registra infatti in questo mese il minimo stagionale al polo nord ed il massimo stagionale al polo sud, di questi due fenomeni ne abbiamo parlato spesso su questo blog, ma è inutile ripetere che nei media nazionali ed internazionali ci siano informazioni solo su uno di tali fenomeni, come se l’altro non contasse nulla.

Capirete ovviamente il perchè di tutto questo.

Artico

Partiamo dall’artico parlando dei primi mesi di questo 2013.

Nel mese di Marzo è stato registrato il massimo stagionale, in linea con quello degli ultimi 10 anni ma ovviamente sotto-media rispetto alla trentennale 1981-2010.

Nel corso dei mesi di fusione primaverili ed estivi si è potuto osservare come questa fosse decisamente migliore degli ultimi due disastrosi anni, soprattutto con quello del 2012.

Nei mesi di Giugno e Luglio avevamo un bilancio attivo di 0.6milioni di kmq rispetto ai suddetti anni, la fusione ha poi continuato su livelli assolutamente differenti da quelli del 2012 per chiudere con un’estensione minima nel mese di settembre di 5.3milioni di kmq, seconda solo a quella del 2009 se guardiamo gli anni post 2007.

La speranza è che questo trend possa rimanere positivo e che non sia un caso isolato come si è poi verificato nel 2009 prima citato.

 

Il grafico qui sotto rappresenta le anomalie annue dell’estensione nel mese di settembre (minimo stagionale) dove si possono notare gli ultimi anni tutti molto negativi con il valore del 2012 molto distante da quello del 2013.

 

 

Antartico

Arriviamo infine a parlare del polo meno conosciuto dell’universo visto che le poche informazioni che circolano sono spesso false o alterate rispetto alla realtà.

Diciamo subito che i ghiacci marini antartici subiscono una variazione annua molto più accentuata rispetto a quelli artici, durante il periodo invernale crescono del 500% dal minimo stagionale fino al mese di Settembre.

Il minimo si ha nel mese di Febbraio e nonostante in media si registri un valore di “soli” 3milioni di kmq anche questa misura presenta notevole variabilità annua.

Nel 2013 il valore minimo registrato è stato il 3° più alto dal 1979 (anno di inizio delle misurazioni), con una misura di 3.8milioni di kmq, dietro agli anni 2008 e 2003 entrambi a 3.9milioni, anche qui è praticamente inutile sottolineare come il trend risulti essere in crescita, ma dati i valori irrisori è ovvio ricordare che si tratta di un trend assolutamente non rilevante sia dal punto di vista statistico che fisico.

Chiaramente partire da un minimo “alto” non significa poi avere di conseguenza un massimo “alto”, ma in questo 2013 l’Antartide ha voluto ovviamente stupire e smentire i soliti detrattori, infatti dopo aver mantenuto un ritmo di congelamento durante il periodo invernale superiore alla norma ha poi deciso di stracciare il vecchio record di massima estensione, registrato solamente nell’anno precedente, ovvero nel 2012.

Se l’anno scorso la scusa della mancata diffusione globale di tale notizia era imputabile a quella ben più importante riguardo il record negativo dell’artico fa invece stupire il totale ed assoluto silenzio che si è avuto questa estate, soprattutto perchè scarseggiavano anche le notizie sull’artico (insolitamente in salute “buona” rispetto alle previsioni) e ciò è solamente spiegabile dal fatto che tale notizia comporterebbe una perdita di consenso pubblico da parte dell’IPCC.

Fa inorridire il fatto che all’IPCC preferiscano agire sul consenso mediatico per avvalorare le loro tesi piuttosto che trovare finalmente una spiegazione a tutti quei fenomeni contrari alle loro previsioni catastrofiste riguardo all’irreversibile AGW.

 

Il grafico qui sotto rappresenta le anomalie annue dell’estensione nel mese di settembre (massimo stagionale) dove si può notare come il nuovo record registrato questo inverno sia stato assolutamente incredibile, si nota anche il trend positivo.

 

Infine alcuni dati riguardo al computo totale dei ghiacci marini (somma di quelli Artici ed Antartici) – i dati sono espressi in milioni di kmq

Gen13: 19.6 (media 19.7)

Feb13: 18.5 (media 18.4)

Mar13: 20.3 (media 19.9) – migliore estensione dal 2003

Apr13: 22.5 (media 22.3)

Mag13: 24.6 (media 24.2)

Giu13: 26.2 (media 25.8) – migliore estensione dal 2003

Lug13: 25.6 (media 26.1)

Ago13: 25.0 (media 25.3) – migliore estensione dal 2001

Set13: 25.1 (media 25.3)

 

Come si può ben vedere non si tratta di valori catastrofici come vogliono farci credere, anzi, molti mesi sono stati sopra-media

FBO

 

 

OPI – Reanalisi 1984-85

Come ben spiegato all’interno della ricerca, l’incremento di capacità intrusiva delle onde (e dunque della loro capacità di bilobare/splittare il VP) non cresce in modo lineare, ma diventa molto preponderante solo per bassissime inclinazioni del vortice (quando appunto si trova prossimo ad essere ortogonale alla congiungente immaginaria tra i due oceani maggiori). In queste condizione, per ragioni legate alla continuità di massa, l’onda riesce ad essere molto più efficace nell’interrompere la circolazione westerly e nell’introdurre grosse quantità  momento easterly all’interno della normale circolazione westerly del VP.

In merito a questi argomenti, parliamo dell’84 che fornisce una casistica molto utile per apprendere bene alcuni concetti, legati appunto alla questione “asse” del VP. La stagione invernale 1984-1985 presenta un evento dalla dinamica eccezionale quanto rara (mi riferisco in primo luogo alla dinamica emisferica e non ai risvolti europei); cerchiamo di capire in cosa risiede l'”eccezionalità” di tale dinamica e vediamo di capire se essa risultava prevedibile già ad ottobre…. Continua la lettura di OPI – Reanalisi 1984-85

Terremoto Giappone 25/10/2013

copio-incollo il breve report pubblicato dall’utente Simone sulla pagina dedicata ai terremoti

la cosa è abbastanza pericolosa in quanto l’epicentro è sulla stessa linea di Fukushima, c’è il pericolo di una eventuale onda anomala.

 

Giappone scossa di terremoto di 7.3 appena avvenuta:

2013-10-25 17:10:17.037.20 N 144.61 E 10 7.3 OFF EAST COAST OF HONSHU, JAPAN

340852.regional.jpg

Accelerazione solare in atto, e chi … se non i pianeti !

Attività solare in decisa ripresa. Ci troviamo di fronte, ad una vera e propria ottobrata solare, signori miei.

Attualmente, fronte terra, troviamo ben quattro regioni. Le macchie solari, Ar 1872, 1877, 1879 e la grande regione 1875. Tutti i parametri solari sono in deciso rialzo, dagli X-ray, al solar flux. Solar flux, che da poche ore, ha superato il valore di 151 ! (valore corretto).

http://www.spaceweather.gc.ca/data-donnee/sol_flux/sx-4-eng.php

Una veloce analisi della traccia del solar flux, ci rileva chiaramente, che sono passati ben cinque mesi, da l’ultima volta che è stato registrato un tale valore.

http://www.solen.info/solar/images/solar.png

Ed inoltre, l’immagine (autoaggiornata) che ci fornisce la sonda stereo behind, evidenzia la nascita di nuove regioni. Spot, che fra non molti giorni, si affacceranno fronte terra.

Quindi…tante ed innumerevoli considerazioni e previsioni su questo ciclo solare sono state gettate. In questi anni, esperti più o meno autorevoli di dinamiche solari hanno formulato previsioni più o meno lunghe, ma tutti hanno fallito, o perlomeno, hanno ridimensionato, rielaborato drasticamnete le loro proiezioni.

Personalemente, da quando ho iniziato a seguire le vicende solari, ossia dal 2008/2009 (transizione dal ciclo solare SC23 al SC24), io ho trovato una stretta sincronicità fra i brevi periodi di ripresa (accelerazione o rampe di salita del corrente ciclo solare) e la stretta vicinanza di quattro pianeti.

Venere, Terra, Giove e Mercurio.

Configurazione planetaria 23 10 2013

Su Mercurio devo ancora archiviare, collezionare dati, ma sembra, e qui uso il condizionale, che la congiunzione di questo piccolo pianeta con Venere e/o la Terra, rivesta il ruolo di vera e propria miccia o trigger, per quelle manifestazioni solari, ben note e conosciute, che sono i flare e/o le CME.

In conclusione, prende sempre più piede l’ipotesi di un prossimo e grande spettacolo pirotecnico che  la nostra stella ci fornirà, da questo mese di Ottobre, a fine anno ?

L’attività elettromagnetica della nostra stella crescerà continuamente e gradualmente fino al sopra citato grande allineamento oppure, questo fuoco di paglia terminerà e l’altalena solare, che oramai ci perseguita da quasi due anni, tornerà a dettar legge ?

Lo scopriremo nei prossimi aggiornamenti, al prossimo nowcasting solare, popolo di Nia.

Michele