Indici meteo-climatici di Novembre-Dicembre e prospettive meteo-climatiche invernali

Introduzione

Di seguito si riportano i principali indici climatici e se ne discute brevemente il significato e le conseguenze sul tempo e sul clima dell’Europa e dell’Italia.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

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L’autunno – riepilogo

L’autunno italiano, ma anche europeo, è stato caratterizzato da una certa prevalenza di alte pressioni, specie nell’area mediterranea, con presenza di vaste anomalie positive di temperatura. Ottobre, da questo punto di vista, tranne una piccola parentesi fredda, è risultato particolarmente asciutto e mite, al Sud persino caldo. Novembre è invece risultato più instabile e dinamico, tra caldo e freddo, pur essendo alla fine complessivamente mite.

 

Gli indici: i valori del mese precedente

Tra parentesi sono riportati i valori del mese precedente (Ottobre)

  1. ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (0,094) -0,093
  2. PDO (Pacific Decadal Oscillation): (-0,87) valore di dicembre non ancora disponibile
  3. AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (+0,37) +0,16
  4. QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (+11,7) +12,4
  5. QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+8,7) +9,7
  6. MJO (Madden-Julian Oscillation): risulta tuttora estremamente debole, tra le zone 3 e 4, l’intensità è prevista ancora molto debole almeno fino a fine mese, pertanto non appare al momento significativo.

 

Commento indici

1. l’ENSO ormai da molti mesi si mostra sostanzialmente neutro. La debole Nina prima presente nel comparto est (zone 1+2, a ridosso delle coste del Sudamerica), ha ormai lasciato il posto ad una lieve positività (Nino). Le previsioni NOAA per i prossimi mesi prospettano un Nino molto debole appunto nel comparto est oceanico, mentre altrove si prolungherebbero ulteriormente e almeno fino a Marzo 2014 sostanziali condizioni di neutralità. Come noto, le anomalie sottosuperficiali di temperatura possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO, indipendentemente dalle previsioni del NOAA, pur da prendere seriamente in considerazione. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,

Immagine subsurface

Rispetto ai mesi precedenti (ma ormai da un anno) le anomalie positive e negative si rafforzano e si indeboliscono alternativamente. Perdura pertanto l’equilibrio tra anomalie di segno opposto, senza che nessuna delle due prevalga sull’altra chiaramente ed in modo durevole. Attualmente si osserva un equilibrio quasi perfetto. In sostanza, la rilevazione conferma al momento le previsioni NOAA circa il prolungamento delle attuali condizioni di neutralità su tutto l’Oceano Pacifico equatoriale, tranne che nel settore est, dove invece prevalgono anomalie negative, mentre le previsioni NOAA intravvedono l’affermazione di anomalie positive.

Le anomalie superficiali ENSO mostrano da lungo tempo un’alternanza di deboli anomalie di segno opposto. In Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, predominano anomalie positive.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/index.html

 

Immagine SST

 

Non è in sostanza più presente l’anomalia negativa in Oceano Atlantico, tra il Nordamerica e l’Europa, rilevata nel mese scorso. Per il resto, non si notano rilevanti cambiamenti, specie nell’Emisfero Settentrionale. Si osserva come il Mediterraneo occidentale si sia decisamente raffreddato, mentre quello orientale presenti ancora acque relativamente tiepide.

2. La PDO è tornata negativa da alcuni mesi ormai, dopo una brevissima escursione in territorio positivo, la prima dopo qualche anno; sta più che mai confermando il suo ruolo “moderatore”; lo si è osservato nel caso dell’evento di Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dello scorso autunno. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

3. L’AMO si conferma in territorio positivo, pur in calo. Al link seguente è riportato il grafico storico dell’AMO http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. Tale indice risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nel lungo termine (decenni) dopo un cambio di segno.

4. La QBO30 ha ripreso a crescere, dopo un temporaneo calo. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio positivo compresa tra gli 11 ed i 16 mesi, dunque un ritorno in territorio negativo compreso tra Febbraio e Luglio 2014.

5. La QBO50 è ormai nettamente positiva ed in continua crescita. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO assumerà nuovamente valori negativi non prima dell’estate 2014 e non più tardi dell’inverno 2014-2015.

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L’inverno 2013-2014 – Prima parte

I prossimi giorni

L’autunno ci ha finora riservato una prevalenza di figure anticicloniche, alternate ad alcuni temporanei ma localmente anche molto intensi episodi di maltempo. Questi si sono accentuati nel mese di novembre, quando alle consuete perturbazioni atlantiche si è per alcuni giorni sostituito un flusso freddo di origine artica. Dicembre però ha visto nuovamente il ritorno di una potente figura di alta pressione, sul Mediterraneo e in generale sull’Europa meridionale, specie in Italia e nei paesi limitrofi. Prima si è trattato di una figura “a omega”, con perno sull’Europa occidentale, poi si è distesa sui paralleli. Il freddo è perciò rimasto confinato molto più a nord e ad est, dove ha portato una notevole ondata di freddo e di neve, che ha investito gran parte del Medio Oriente e si è spinta fino in Egitto.

Abbiamo assistito e stiamo assistendo a bel tempo in montagna e lungo le coste, con temperature miti. Invece nelle pianure, specie in Pianura Padana, si sono verificate e si stanno manifestando tuttora frequenti nebbie ed estese gelate, con formazioni di ghiaccio che, la notte ed al primo mattino, possono risultare insidiose per la circolazione automobilistica.

Ora si tratta di capire che cosa potrà accadere nei prossimi giorni e magari anche nelle prossime settimane.

Di seguito è riportata la previsione GFS per le prime ore del mattino di giovedì 19 dicembre e relativa alla pressione al suolo ed alla distribuzione delle precipitazioni:

Immagine SLP 1

Nell’immagine, si nota bene la contrapposizione tra un Vortice Polare (a sinistra in altro) che cerca di conquistare l’Europa occidentale e insinuarsi nel Mediterraneo e un’alta pressione (in basso, distesa dall’Atlantico fino al Mar Nero ed oltre, attraverso il Mediterraneo) che resiste e peraltro si alimenta della stessa forza del Vortice Polare.

Per quanto si può dire al momento, sembra che il Vortice Polare riesca lentamente a scendere di latitudine, verso le Alpi ed il Mediterraneo, ma senza conquistarli: invierà una prima piccola “onda” perturbata in settimana, in grado di portare qualche pioggia sull’Italia e un po’ di neve sui nostri monti, tuttavia senza freddo. Insomma, si tratterebbe di una parentesi autunnale in ritardo. Poi, probabilmente, l’alta pressione avrà nuovamente il sopravvento, almeno fin verso il 24.

Bisogna però anche rimarcare il fatto che l’evoluzione citata è quella prevista dal modello americano GFS e dal modello LAM; ECMWF (Reading), modello europeo, finora propende per una maggiore resistenza dell’alta pressione e quindi per una ulteriore prosecuzione delle condizioni attuali.

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Possibile evoluzione successiva (Fine anno e inizio Gennaio)

La via di uscita da un’alta pressione così tenace sembra comunque essere quella di un progressivo avvicinamento delle perturbazioni atlantiche, che probabilmente riusciranno ad indebolire e poi a demolire “muro” di alta pressione, almeno per qualche giorno.

Attualmente, AO e NAO promettono di restare positivi, anche nettamente, almeno fino alla fine dell’anno, pur con la consueta tendenza ad una maggiore dispersione dei membri previsionali e sebbene l’AO mostri un certo calo medio proprio alla fine dell’anno.

Immagine AO

Immagine NAO

Questo andamento positivo dipende dal fatto che le alte pressioni sono tutte o quasi a latitudini più basse (ad esempio sul Mediterraneo, AO) e non hanno tendenza a proiettarsi verso nord (NAO) per favorire discese fredde verso sud.

Naturalmente, non dimentichiamoci mai del fatto che AO e NAO non sono indici predittivi, ovvero non anticipano tendenze, ma solo descrittivi, quindi sintetizzano quanto il modello di previsione GFS già prospetta in dettaglio.

Insomma, per ora non sembrano esserci prospettive concrete di un avvio della stagione invernale consono alla sua reputazione.

E poi, all’inizio dell’anno nuovo, che cosa succederà? Arriverà l’inverno, quello vero? Oppure l’anticiclone prevarrà nuovamente?

Attualmente, le previsioni stratosferiche indicano che il Vortice Polare è in fase di raffreddamento e rafforzamento, ovvero sta diventando più compatto. Ciò inibisce qualsiasi possibilità di discese fredde verso l’Europa.

Attualmente, condizione necessaria (ma non sufficiente) affinché si verifichi un’ondata di freddo verso l’Italia è almeno una delle due seguenti:

  1. un riscaldamento stratosferico (stratwarming) indebolisca e destabilizzi il Vortice Polare, consentendo alle alte pressioni di estendersi verso nord e “richiamare” aria fredda verso sud;
  2. l’Anticiclone russo-siberiano (detto anche Orso) acquisti una forza tale da respingere il Vortice Polare verso nord, costringendolo ad assumere una forma ellittica, e da estendersi verso ovest, verso la Russia e l’Europa centro-occidentale.

Attualmente in termini di prospettiva di lungo periodo (prossimi 10 giorni),

  1. come detto, il Vortice Polare è in fase di rafforzamento e non è in vista alcuno stratwarming;
  2. l’Anticiclone russo-siberiano appare latitante; buona parte della Siberia è e sarà nei prossimi giorni preda di depressioni artiche e il grosso delle alte pressioni staziona e stazionerà più a sud.

Infine, si ricorda ancora una volta che in questo inverno la combinazione QBO (positiva)-ciclo solare (fiacco) risulta sfavorevole ad un inverno freddo e nevoso. E’ però possibile (anche se non molto probabile) che la QBO cambi segno a quote superiori a 50hpa a febbraio, consentendo così lo “sblocco” della situazione.

Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la pagina Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.

FabioDue

23 pensieri su “Indici meteo-climatici di Novembre-Dicembre e prospettive meteo-climatiche invernali

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