Molly L. Goelzer : Il campo magnetico eliosferico, scenderà ad 1 nTesla nel 2020

L’analisi del flusso del campo magnetico eliosferico sulla base del numero delle macchie solari dal 1749 ad oggi e la previsione per il prossimo minimo solare

Molly L. Goelzer , Charles W. Smith , Nathan A. Schwadron , KG McCracken3

Articolo pubblicato on line : 20 DEC 2013

doi : 10.1002/2013JA019404

©2013. American Geophysical Union. All Rights Reserved.

Riassunto

E’ oramai appurato, che molte proprietà del solare vento, nella fase di rialzo, oppure di caduta, sono in relazione con il ciclo solare e l’intensità del campo magnetico eliosferico (IMF), non fa eccezione. L’intensità del campo magnetico interplanetario (IMF) è visto essere al massimo intorno al periodo di massimo solare ed è basso durante il minimo solare e si è abbassato ancora di più, durante il recente e prolungato minimo solare, occorso fra il 2006-2009.

Il campo magnetico interplanetario dal 1997 a fine 2013

Campo magnetico interplanetario (media su una rotazione Carrington 27 giorni), rilevato dalla sonda ACE

Una spiegazione di questo comportamento può essere trovato nella teoria di Schwadron et al. (2010 ). Teoria che sostiene, che il flusso magnetico viene iniettato nello spazio interplanetario, durante le esplosioni di massa coronale e rimosso dalla riconnessione nell’atmosfera solare bassa. Questo produce un incremento del campo magnetico interplanetario (IMF), che è correlato con il numero di macchie solari. Qui, per la prima volta, applichiamo questa teoria alle registrazioni delle macchie solari risalenti al 1749 e confrontiamo favorevolmente le nostre previsioni con i risultati ottenuti con gli isotopi del Berillio 10Be. Facciamo anche una previsione su l’arrivo del prossimo minimo solare, sulla base dei risultati del minimo di Dalton.

Dalla carta :

Sulla base della capacità di questa teoria di conciliare misure degli ultimi 40 anni e l’accordo generale tra questa teoria e le conclusioni tratte dai dati paleogenici 10Be, possiamo ragionevolmente prevedere l’intensità del campo magnetico interplanetario (IMF), dei prossimi minimi. Rileviamo, che l’inizio del 2013 segna il picco del ciclo solare e che il numero di macchie solari è paragonabile a quanto visto durante il minimo di Dalton. Gli anni successivi al 1805 pertanto rappresentano una previsione per i prossimi 10 anni di attività solare. Applichiamo la teoria sopra descritta e gli stessi parametri che sono stati utilizzati finora [Owens et al. 2012]. La Figura 5 ( immagine sotto riportata) mostra prima una riproduzione dei risultati mostrati in Figura 1 per gli anni fino al 2013 e poi la previsione risultante per il minimo solare proveniente calcolato utilizzando il minimo di dalton, dal 1805 in poi. La linea tratteggiata verticale segna il passaggio tra il numero di macchie solari misurati per questo ciclo e quelli del minimo di Dalton .

Figura n°5

..

….

Poichè, l’attività solare, durante il recente massimo (2013), è inferiore, in misura, rispetto agli anni passati, l’intensità del campo magnetico interplanetario (IMF) non raggiungerà mai più il livello visto durante l’ultimo massimo solare .
Di conseguenza, l’intensità del campo magnetico interplanetario (IMF) cadrà ad un valore più basso, mano a mano che ci avviciniamo al minimo solare e fino a quando, il costante livello di flusso associato con il livello più basso di attività CME non viene raggiunto. Questo impone che il flusso scenderà a dei valori così bassi, come nell’ultimo minimo solare prolungato. Il campo di Parker dovrebbe raggiungere 1 nT.

 

Fonte : http://www.leif.org/EOS/jgra50733.pdf

La carta : http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/2013JA019404/abstract

Michele

11 pensieri su “Molly L. Goelzer : Il campo magnetico eliosferico, scenderà ad 1 nTesla nel 2020

  1. All’inizio dell’articolo si accenna ad una previsione sul prossimo minimo solare. Ma poi non ne vedo traccia. O sono io che ho capito male e la previsione è l’intensitá del campo?

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  2. FabioDue:
    All’inizio dell’articolo si accenna ad una previsione sul prossimo minimo solare. Ma poi non ne vedo traccia. O sono io che ho capito male e la previsione è l’intensitá del campo?

    Si Fabio è la previsione dell’intensità del campo magnetico interplanetario per il prossimo minimo solare.

    Notare come Svaalgard (il giorno dopo l’uscita della carta di Goelzer) si sia subito messo al lavoro per costruire una sua replica.
    Si appella al “consenso scientifico” e al dibattito per una nuova analisi.

    http://www.leif.org/research/Goelzer-Comment.pdf

    Unfortunately, the Goelzer et al. paper employs an outdated HMF reconstruction [McCracken, 2007] which is seriously at variance with the recent consensus on
    HMF reconstructions back to 1845 by Lockwood et al. [2014] and by Svalgaard [2014]

    Chiaramente affermare “1 nano Tesla nel 2020” fra accademici di questo spessore crea una certa tensione…

    To first order, the pre-1954 HMF B is 2 nT too low throughout, as already pointed out by Svalgaard and Cliver [2010]

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  3. Marco Bagnato:
    con 1 nano tesla che misura di SF vedremmo? Sotto i 60?

    Difficile avere una valutazione oppure una minima indicazione valida da un pnto di vista scientifico, anche perchè come ho riportato nel precedente commento… se i maggiori esperti dinamiche solari del pianeta non sono in linea per qualche nanotesla o decimo di nano Tesla, immagina un pò se allarghiamo il discorco ad un prossimo minimo del flusso solare….tra 5/7 anni.

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  4. intanto il solito buco coronale che ha fatto per l’ennesima volta il giro completo del sole(sara’ il sesto o settimo giro) si ripresenta con un bel X4.9

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  5. piero,

    per lo meno con le prospettive di un minimo solare dalton like, avranno di cosa parlare. non capisco da cosa sia dovuta quest’allergia al sole. questa disaffezione . intanto prima del vostro affezionato minimo dalton like, questo piccolo ciclo vi regalerà un bel minimo storico artico sia per questo inverno, che per la prossima estate. per la felicità di chi come me, che crede al fatto che se il sole fà più del suo dovere non può farci che bene. e che questa voglia di cool vostro , sia solo un retaggio culturale causata dalla condizione ambientale che fino a qualche decennio fa abbiamo vissuto.

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  6. salvatore,

    Temo che quest’estate per i ghiacci sarà in stile 2012. La grave situazione dei ghiacci nel mare di Bering potrebbe portare quest’estate ad una débâcle sul lato pacifico; il lato atlantico è già messo maluccio come all’inizio del 2012.. Se aggiungiamo anomalie termiche positive e di bassa copertura nevosa sull’Europa, che faciliteranno risalite miti verso nord, non va bene.. In più la QBO potrebbe passare a negativa già d’estate, vi ricordate cosa è successo quando nell’estate 2012 si sono attivate correnti antizonali nei pressi polo nord? Quella simpatica bassa pressione che ha spazzato via tipo un milione di KM2 di ghiaccio?
    Comunque non siamo pessimisti. Sul lungo termine i ghiacci si espanderanno causa raffreddamento, e ricordiamoci che la variabilità interannua regna sovrana: Vedi estate 2012 VS 2013! io credo estate 2014=2012 ed estate 2015=2013

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  7. Marco Bagnato,

    Che ne dici di scrivere un articoletto sul legame tra I principali indici teleconnettivi (ENSO, QBO, ad esempio) e l’andamento estivo dei ghiacci dal 1979 ad oggi? Sono sicuro che Michele, dopo una accurata revisione, te lo pubblicherebbe.

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  8. alessandro1,

    Non particolarmente direi, guarda qui:

    :Solar_Region_Summary: 2014 Feb 25
    # Region Location Sunspot Characteristics
    # Helio Spot Spot Mag.
    # Num Lat.,CMD Long. Area Extent class count class
    1981 S08W47 219 110 13 EAI 14 B
    1982 S10W36 207 330 13 ESC 43 BG
    1984 S18W49 221 20 2 HRX 2 A
    1986 N14W05 176 40 13 CRO 10 B
    1987 S01E23 148 170 9 DAI 9 BG
    1989 N08E38 134 60 3 CAO 7 B
    1990 S12E64 107 180 3 HKX 2 A

    Come vedi, ce ne sono due a meno di 10 gradi di latitudine sud, le altre tre tra 10 e 20 gradi (fonte: http://www.solarham.com)

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