Archivio mensile:Marzo 2014

Yellowstone, sciame sismico e leggero sollevamento del terreno

L’Università dello Utah, agenzia membro dello YVO, ha inviato il seguente comunicato stampa in merito ad un terremoto di magnitudo M4.8, che si è verificato questa mattina alle 06:34 MDT.

COMUNICATO STAMPA   Università dello Utah – Data di rilascio: 30 Marzo 2014 08:15 MDT

L’Università di Utah, riferisce, che un terremoto si è verificato alle 06:34 del 30 marzo 2014 (MDT). L’epicentro della scossa di magnitudo 4.8, si è verificata a 4 km a nord – est di Norris Geyser Basin, nel Parco Nazionale di Yellowstone, Wyoming. Questo terremoto è parte di una serie di terremoti che ha avuto inizio in questo settore, Giovedi 27 marzo. Come quello delle 8:15 di oggi. Questa serie ha incluso almeno 25 terremoti oltre alla scossa principale, con la più grande, di magnitudo M3.1.

Serie degli eventi sismici con magnitudo M>3, registrati a partire da fine Novembre 2013 ad oggi.

Magnitudo – Data (orario UTC) e relativa profondità

3.3

03/30/2014 15:12:24

6

3.1

03/30/2014 15:07:49

6.6

3.1

03/30/2014 13:30:52

4.5

4.8

03/30/2014 12:34:42

5

4.8

03/30/2014 12:34:39

6.8

3

03/30/2014 10:36:25

1.6

3.5

03/26/2014 23:59:00

4.5

3

03/26/2014 19:14:36

6.4

3

02/15/2014 10:23:53

7.7

3.5

02/11/2014 23:03:16

10.8

3.4

01/12/2014 01:46:59

8.7

3.5

01/06/2014 09:14:12

9.5

3.1

12/23/2013 01:39:35

10.1

3

11/25/2013 21:10:55

10.6

3.1

11/24/2013 07:18:36

9.8

3

11/23/2013 23:03:06

10.1

3.4

11/23/2013 20:47:35

10.6

3.1

11/20/2013 02:32:33

7.6

Eventi sismici a yellowstoneLa regione interessata ed i relativi eventi di M3+ dal Novembre 2013

La magnitudo della scossa principale è stata di 4,8, riportata e sentita nel Parco Nazionale di Yellowstone e nelle città del West Yellowstone e Gardiner, Montana .

L’evento di oggi è il più grande terremoto a Yellowstone dal 22 febbraio 1980, e si è verificato vicino al centro di una regione, dove recentemente è stato registrato un sollevamento del terreno, come descritto in una dichiarazione dello YVO (Informazione del 18 febbraio 2014).

Il comunicato di Martedì 18 febbraio 2014 09:31 MST (Martedì, 18 febbraio 2014 16:31 UTC)

Dalla fine dell’estate del 2013, la rete GPS Yellowstone ha rintracciato un piccolo episodio di deformazione del terreno nel Parco Nazionale di Yellowstone nel centro-nord. Nel corso degli ultimi cinque mesi, la stazione NRWY GPS ha registrato circa 3,5 cm (1.4 in) di sollevamento e di circa 1 cm (0.4 in) di movimento terra southeastward, relativi ad una stazione di riferimento stabile a nord del Parco. Le misure di altre stazioni GPS nel nord Yellowstone mostrano spostamenti più piccoli, che formano un motivo circolare di deformazione coerente con una pressurizzazione minore, da 6 a 10 km (4-6 miglia) di profondità, nei pressi di Norris Junction.

http://pbo.unavco.org/station/overview/NRWY/

La traccia GPS della stazione NRWY, nei pressi dello sciame sismico.

L’Osservatorio del vulcano di Yellowstone ha tracciato questo episodio di maggiorazione per circa 7 mesi. Come discusso nel release YVO, del 3 mar 2014 , aggiornamento mensile, la sismicità generale nella regione, ed il sollevamento è stato elevata per diversi mesi. Un periodo precedente di sollevamento in questa zona, si è verificato tra il 1996 e il 2003, ed è stato accompagnato anche da una elevata sismicità .

Un team di ricerca dello USGS, visiterà la zona vicino all’epicentro del terremoto di oggi, registrato a Yellowstone. La squadra cercherà eventuali modifiche della superficie, che il terremoto potrebbe aver causato, ed i possibili effetti al sistema idrotermale a Norris Geyser Basin. In base allo stile e alla posizione del terremoto di oggi, in questo momento il centro YVO non vede alcuna indicazione di ulteriori attività geologica diversa dalla continua sismicità.

Fonte : http://volcanoes.usgs.gov/volcanoes/yellowstone/

Michele

Stai a vedere… che avere la testa fra le nuvole, può servire a qualcosa ….

200312210000xIranCBTerremoto di magnitudo M6.8 Sud Iran December 25, 2003

Fra i vari poster scientifici, che verranno presentati alla prossima manifestazione europea EGU 2014, sezione sismologia, sottosezione, Earthquakes Short-term Prediction and time-Dependent Assessment of Seismic Hazard, questo documento, mi ha decisamente incuriosito. Il titolo è “Sette previsioni di terromoti in Italia, con immagini satellitari di nuvole” di  Guo Guangmeng –Nanyang Normal University, Nanyang, China

 

Riassunto

L’anomalia nella forma delle nuvole, è stata scoperta da uno scienziato russo nel 1987, tuttavia, non è stata ampiamente studiata negli ultimi 16 anni e non stata ancora ampiamente accettata.

Il nostro studio mostra, che l’anomalia delle nuvole, evidenziata attraverso lo studio delle immagini satellitari, può avere tre caratteristiche :

1) Le nuvole non si muovono con i venti, rimangono lì per diverse ore, mentre le normali nuvole si muovono continuamente.

2) La forma, il bordo di queste nuvole è retta

3) Queste nuvole si posizionano sopra i sistemi delle faglie.

Quando le tre condizioni sono soddisfatte, riteniamo che queste si correlano molto bene con l’attività sismica sotterranea e possono essere usate per fare delle previsione sui terremoti. Con questo metodo abbiamo effettuato ben 7 previsioni su l’Italia negli ultimi due anni. Due previsioni sono state effettuate nel 2012, e due eventi sismici di magnitudo M6.0 e M5.3 seguirono le previsioni, le altre cinque previsioni sono state fatte nel 2013 e cinque terremoti di M4.9, M4.9, M4.5, M5.3 e M5.0 seguirono le previsioni.
Per le sette predizioni, la stima della grandezza (intesa come magnitudo) è buona, il tempo medio di stima è di circa 1-2 mesi, il tempo massimo è di circa 3 mesi, mentre la stima della posizione non è buona, la maggior parte di queste previsioni, hanno un errore che oscilla tra i 200-400 km. Attraverso l’acquisizione di dati in loco, come: le rivelazioni del gas radon, la temperatura dell’aria, la temperatura dell’acqua sotterranea, l’elettricità della terra e molti altri dati, riteniamo possibile, ridurre l’errore di posizione. Per questo, l’errore di stima della posizione, è molto grande. Un’altra ragione, risiede nel fatto, che l’anomalia nella forma della nuvola è molto lunga, risulta quindi difficile stimare l’epicentro del terremoto, entro i 100 km errore. Considerando la buona prestazione di previsione della magnitudo, il tempo di stima, l’estremamente basso costo, la rapida analisi  di questo metodo e se questo metodo, venisse combinato con altri metodi geofisici, pensiamo, che il metodo dell’anomalia della nuvola potrebbe essere molto promettente, nell’ambito della previsione dei terremoti.

Fonte : http://meetingorganizer.copernicus.org/EGU2014/EGU2014-1497.pdf

Per chi volesse approfondire la questione : http://www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/13/91/2013/nhess-13-91-2013.pdf

Michele

Il Convegno di Allumiere ‑ edizione 2014

Martedì, 25 Marzo 2014 13:24  | Scritto da Stefano Starace

Guido Guidi, Paolo Sottocorona, Claudio Riccio, Adriano Mazzarella, i ricercatori dell’OPI e del CMT e la nostra Associazione ospiti dell’ormai tradizionale convegno allumierasco, giunto all’edizione 2014. Massiccia la partecipazione del pubblico.

C’è un piccolo borgo, arroccato sulle colline dell’alto Lazio, dove già da diverso tempo si svolge un evento annuale di rilevante importanza nell’ambiente meteo-climatico italiano. Allumiere – questo il nome del paese – ospita infatti un incontro su tematiche meteorologiche, al quale hanno partecipato, nel corso degli anni, diversi esperti del settore, scienziati e professori, con grande successo di pubblico.

Il Prof. Adriano Mazzarella, docente di meteorologia all’Università Federico II di Napoli

Il giorno 22 marzo 2014, presso la sala conferenze del Bar Centrale, si è svolta l’ultima edizione. Alla kermesse sono intervenute personalità di spicco come il Tenente Colonnello Guido Guidi, il previsore Paolo Sottocorona (meteoman del canale televisivo La7),

il Professore Adriano Mazzarella (titolare della cattedra di Meteorologia all’Università Federico II di Napoli), ed i ricercatori Riccardo Valente ed Alessandro Pizzuti.  All’evento è stata chiamata a partecipare anche la nostra Associazione, rappresentata dai Soci fondatori Flavio Vecchi e Paolo Leoni, già redattori del nostro portale meteo, i quali hanno presentato il nostro progetto con un intervento specifico. Il convegno ha avuto come moderatore l’ideatore stesso di questa fortunata serie di appuntamenti: Antonio Marino, grande appassionato di meteorologia che da anni si prodiga con dedizione, abnegazione e competenza per la riuscita della manifestazione.

La giornata ha visto una grande presenza di pubblico (70 intervenuti), con la sala occupata ai limiti della capienza, e si è aperta con un inatteso, quanto gradito, fuori-programma: il luogotenente dell’AM Claudio Riccio ha infatti presentato al pubblico una mini-mostra di strumenti meteorologici analogici, piuttosto datati ma ancora in uso presso alcune stazioni ufficiali. È stato interessante entrare nei complessi meccanismi meccanici del “pluviografo”, così come è stato curioso scoprire che i radiosondaggi vengono effettuati con palloni che, prima di esplodere intorno ai 30.000 metri di altitudine, si gonfiano a dismisura, raggiungendo talvolta dimensioni tali da poter essere confusi con oggetti volanti non identificati (UFO).

Dopo questa anteprima il convegno è entrato nel vivo con l’intervento del Prof. Mazzarella, il quale ha presentato un proprio studio sulla correlazione tra la NAO e la lunghezza del giorno. Lo studio, portato a termine secondo un approccio “olistico”, ha dimostrato la correlazione tra l’attività solare e il pattern circolatorio su scala emisferica, ponendo molti dubbi sulla tesi che vede l’uomo come unico responsabile dei cambiamenti climatici dell’ultimo secolo e del cosiddetto “global warming”.

Il previsore de La7 Paolo Sottocorona e il Luogotenente AM Claudio Riccio, alle prese con la mostra di strumentazioni analogiche

Dopo il professore è stato il turno dell’Associazione Meteoreport.net, la quale ha scelto la multimedialità per comunicare il proprio obiettivo. Dapprima quindi è stato proiettato un video, realizzato per l’occasione dal nostro caporedattore Emanuele Latini e dal nostro collaboratore Angelo De Nardis, riguardante la mission dell’Associazione.

L’intervento di Paolo Leoni e Flavio Vecchi per conto della nostra Associazione

In séguito sono intervenuti i redattori del portale meteoreport.net per approfondire le tematiche trattate. Paolo Leoni ha messo in evidenza il grande incremento della quantità, ma anche il calo di “qualità” nell’informazione meteorologica a séguito dell’avvento del web, anche a causa del proliferare di molti siti commerciali e dell’abuso delle previsioni meteorologiche automatizzate sulla cui attendibilità l’utente è scarsamente informato. Flavio Vecchi invece ha descritto il funzionamento del nostro sito web ed ha nuovamente posto l’accento sul nostro obiettivo, ovvero fornire agli utenti un’informazione meteorologica corretta ed accurata, senza scadere nel sensazionalismo e con l’obiettivo di contribuire, per quanto possibile e nel nostro piccolo, allo sviluppo di una “coscienza meteorologica” nei cittadini.

Il tema dell’attendibilità delle previsioni meteorologiche a lunga scadenza è stato poi affrontato dal Colonnello Guido Guidi, che ha catturato l’attenzione dei presenti illustrando le nuove tecniche previsionali a scadenza mensile in uso presso l’Aeronautica Militare, grazie alle quali l’attendibilità è di molto migliorata. Siamo rimasti positivamente sorpresi di scoprire quanto la nostra Aeronautica Militare sia all’avanguardia nel settore, poiché indici e grandezze illustrate dal Colonnello Guidi, come MJO, Stratwarming ed ENSO, difficilmente fino a qualche anno fa erano tenute in considerazione, se non tra gli appassionati che popolavano i forum del web.

L’intervento finale dei ricercatori Alessandro Pizzuti e Riccardo Valente

Anche l’intervento successivo ha riguardato la previsione  a lunga scadenza: infatti i ricercatori Riccardo Valente e Alessandro Pizzuti hanno esposto all’uditorio i risultati del loro recente studio sulla correlazione tra il pattern circolatorio del mese di ottobre e l’indice AO del trimestre invernale. Lo studio ha colpito notevolmente tutti i presenti per la sua coerenza ed è risultato talmente interessante da aver catturato l’attenzione del Prof. Cohen, esperto assoluto nella materia, che a breve volerà dagli Stati Uniti per incontrarsi con i ricercatori con l’obiettivo di valutare possibili collaborazioni!

Dopo ben quattro ore di interventi ci si sarebbe aspettato da parte del pubblico, non costituito interamente da esperti del settore, ma anche da appassionati a vario titolo, un calo di attenzione, e invece gli argomenti trattati sono risultati così interessanti da dare il via ad una lunga serie di domande alle quali i relatori hanno risposto in maniera esaustiva, impreziosendo ulteriormente il già ricco bottino culturale ed informativo della giornata. Su tutte, vogliamo citare la domanda finale, posta da nostro caporedattore Emanuele Latini a Guido Guidi e a Paolo Sottocorona: c’è speranza di vedere nuovamente riproposta sulla rete Rai in prima serata una trasmissione di informazione meteorologica, che faccia anche e soprattutto didattica, che spieghi il perché di un certo tipo di tempo, che illustri alla gente comune come rapportarsi alle condizioni atmosferiche? Un programma della durata massima di 6-7 minuti, alla stregua di come accadeva negli Anni Ottanta per il noto programma “Che tempo fa” dei vari Edmondo Bernacca, Andrea Baroni e Guido Caroselli; nulla di più… La risposta, purtroppo, non è stata molto incoraggiante: le logiche di mercato e la miopia di una certa classe dirigente continua a non ritenere l’informazione e la formazione meteorologica un elemento càrdine della vita delle persone. Meglio sapere se ci sarà il sole per andare al mare la domenica piuttosto che spiegare alla gente i rischi di un temporale o la “normalità” di un nubifragio nel mese d’agosto. In tale contesto operativo i più penalizzati, oltre ai cittadini, sono proprio gli addetti ai lavori, i meteorologi e i previsori, di fatto impossibilitati ad esprimersi come una certa deontologia professionale imporrebbe loro. In questo senso abbiamo respirato una diffusa e condivisa aria di rassegnazione, specie da parte del previsore Paolo Sottocorona, che si è detto poco speranzoso per il futuro, pur condividendo la necessità di operare in tal senso. Questo non può che costituire per noi di Meteoreport uno stimolo in più per migliorare il nostro servizio informativo.

Dopo il convegno, tutti i partecipanti si sono fermati a cena presso il Bar Centrale dove è stato egregiamente allestito un banchetto a base di pietanze tipiche del posto che ha soddisfatto appieno i commensali. Degna conclusione di una splendida giornata all’insegna della cultura meteorologica.

 Fonte : http://www.meteoreport.net/approfondimenti/3574-ass20140325.html

Harry Bulkeley: Alcune domande sul riscaldamento globale

Harry BulkeleySei stato malato in questo inverno come lo sono stato io? Naturalmente si… che lo siete stati. E lo sapevate che è tutta colpa del riscaldamento globale, ehm, voglio dire il cambiamento climatico? Basta chiederlo  a nessuno – ti diranno. Qualcuno, cioè, che accetta ciò che gli viene detto senza dubbio. Il presidente Obama, ci ha detto, che non si può più mettere in discussione. “Il dibattito è risolto. Il cambiamento climatico è un dato di fatto”, questo è quello che ci ha detto nel suo discorso allo stato dell’unione.

Charles Krauthammer, recentemente ha scritto un breve trafiletto, nella quale ha spiegato che nella scienza, non ci sono fatti indiscutibili, immutabili. La natura stessa della scienza è quello di sfidare e continuamente, testare le teorie e le ipotesi per la loro validità. Come Krauthammer, io non sono un “negazionista“, un termine che la sinistra utilizza per chi osa mettere in dubbio i loro fatti indiscutibili. Ma io, ho alcune semplici domande da fare e, fino a quando non si risponderà alla mia soddisfazione, io continuerò a chiedere loro.

In primo luogo, la temperatura della Terra sta aumentando? Le predizioni di distruzione sono, per la maggior parte, basete su modelli computerizzati di quello che alcuni scienziati ritengono che potrebbe accadere.

Ma, la temperatura media del pianeta, non è aumentata negli ultimi 15 anni. Ci è stato detto che non importa. Forse non lo fa, ma mi scusi se sono scettico quando mi dici che dobbiamo agire in questo istante o siamo tutti condannati.

La mia seconda domanda è, è il riscaldamento globale cattivo? Ci è stato detto che porterà catastrofi apocalittiche, come lo scioglimento delle calotte polari. Eppure, il ghiaccio marino artico è aumentato del 50 per cento fra il 2012-2013. Allo stesso modo, il ghiaccio marino antartico, ha fatto registrare, il record degli ultimi 35 anni, lo scorso settembre.

Dopo ogni grande tempesta, gli allarmisti del cambiamento climatico, ci dicono, che queste catastrofi, sono il risultato del riscaldamento globale. Riconosco, che le anomalie nel breve termine, possono falsare i dati, ma dall’altra parte devo ammettere che ci sono domande legittime da porsi. Ci è stato detto che gli uragani sono in aumento, ma il dato di fatto è, che il 2013, ha visto il minor numero di uragani atlantici degli ultimi 30 anni.

Che dire dei tornado? C’è stata una diminuzione del 30 per cento dei gravi tornado, negli ultimi anni. C’è una differenza tra il tempo e il clima, ma gli allarmisti non fanno la differenza. In terzo luogo, la domanda è se il riscaldamento globale, è artificiale? La risposta a questa domanda, diventa veramente tecnica, e non ho abbastanza spazio e tempo, per spiegare in modo approfondito anche se potessi. In poche parole, la ricerca che afferma che è artificiale, si basa su una serie di ipotesi, alimentate nei modelli di computer. Alcuni ricercatori hanno fatto altre assunzioni e stanno dicendo che tutto questo è naturale. Se però è artificiale, c’è qualcosa che gli Stati Uniti possono fare al riguardo ? Abbiamo avuto successo, ripulendo l’acqua degli Stati Uniti, negli ultimi 40 anni, ma è la nostra acqua. Se gli Stati Uniti hanno interrotto tutte le emissioni di CO2, domani, rovineremo la nostra economia e abbasseremo le emissioni del 18 per cento. Ciò significa che il resto del mondo starebbe ancora versando 82 per cento delle emissioni di CO2, indipendentemente da quello che facciamo noi.

Infine, c’è qualche possibilità che il resto del mondo taglierà le proprie emissioni ? Semplicemente – no.

Cina, India, Russia e il resto dei paesi del sud globali non stanno soffocando volontariamente le loro economie per una semplice teoria. Anche se lo fanno, c’è la prova che che tutto ciò risolva il problema? La Terra ha avuto temperature più alte e più basse e più elevati livelli di CO2 senza essere distrutta.

La mia preoccupazione principale è che questo è diventato semplicemente una sinistra contro la  destra, un argomento politico. Le sinistra sta usando tutto ciò, come una crisi immediata e come un pretesto, per operare un cambiamento radicale nel sistema economico degli Stati Uniti. Essi hanno chiesto questo per decenni, quindi scusatemi se tutto questo può sembrarmi come un mezzo, per raggiungere i loro scopi nel lungo termine.

Un recente esempio di razionalità è stato quello di Patrick Moore, co-fondatore di Greenpeace. In una sua ultima testimonianza, davanti alla commissione del Senato, Moore ha dichiarato: “Non vi è alcuna prova scientifica, che le emissioni umane di anidride carbonica (CO2), sono la causa dominante del riscaldamento dell’atmosfera terrestre, negli ultimi 100 anni.” Adesso, ha lasciato Greenpeace, quando quest’ultima ha preso un brusca svolta a sinistra ed ha cominciato a sposare politiche che non erano scientificamente sopportabili.

Come per ogni argomento politico di oggi, i sostenitori cercano di denigrare gli avversari. Chi non ingoia la loro posizione, è considerato un “negazionista“. Piuttosto che cercare di panico pubblico, forse menti razionali potrebbero considerare queste domande e cercare di trovare una soluzione praticabile.

Nel nuovo spettacolo “Cosmos”, l’astrofisico Neil de Grasse Tyson dice che dobbiamo… mettere in discussione tutto.”

Questo è tutto quello che chiedo.
Fonte :   http://www.galesburg.com/article/20140322/Opinion/140329909?tag=1

 

 

Michele

 

Rubrica Meteo-climatica Marzo

Introduzione

La prima parte della Rubrica riporta le previsioni e le tendenze meteo-climatiche per i giorni e le settimane successivi alla pubblicazione della Rubrica. La seconda parte riassume e commenta i principali indici climatici e contiene anche qualche considerazione circa le prossime stagioni primaverile ed estiva.

La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.

aaaaaaaaaaaaa

L’inverno 2013-2014 – riepilogo

L’inverno 2013-2014 è risultato tra i più miti da quando esistono le rilevazioni di temperatura, in Italia ed in Europa. Nel nostro Paese è risultato anche estremamente piovoso, specie al Nord: se si considera che gennaio è normalmente il mese più asciutto dell’anno dopo luglio, le continue precipitazioni hanno rappresentato davvero un’anomalia. I ripetuti passaggi di perturbazioni atlantiche hanno apportato notevolissime quantità di neve sulle Alpi, spesso seconde solo al 1951. Ciò garantirà una scorta preziosa per le nostre sorgenti ed anche per i nostri ghiacciai, tanto da far sperare in un loro recupero se la prossima stagione estiva sarà clemente: la grande quantità di neve contribuirà infatti a proteggere il ghiaccio a lungo dai raggi solari e, se le abbondanti nevicate proseguiranno nei prossimi anni, incrementerà la massa ghiacciata.

 

La primavera 2014 – La prima parte della stagione

I prossimi giorni

Nelle prime due decadi del mese un’alta pressione si è progressivamente affermata sul Mediterraneo centro-occidentale e sull’Italia, portando tempo stabile e mite, specie durante le ore centrali del giorno. Nello scorso weekend, invece, le condizioni meteo sono decisamente peggiorate a cominciare dal Nord, a causa dell’arrivo di una perturbazione nord atlantica. Le previsioni dei prossimi giorni promettono un prolungamento di condizioni di instabilità, che gradualmente si attenueranno all’approssimarsi del prossimo fine settimana.

Non dimentichiamo che le stagioni intermedie, primavera ed autunno, per loro natura sono caratterizzate da una minore attendibilità delle previsioni: l’elevata variabilità stagionale, i veri e propri “capricci” del tempo sono inseguiti con maggiore fatica dai modelli meteorologici. Pertanto, le previsioni a medio e lungo termine possono più facilmente essere soggette a correzioni sostanziali e talvolta a complete smentite da un giorno all’altro.

Di seguito è riportata la previsione GFS per le ore centrali di giovedì 27 Marzo, relativa alla pressione al suolo ed in quota:

SLP

 

Nell’immagine si nota bene la “ferita” depressionaria sull’Italia e sull’Europa Occidentale, che ancora condiziona il tempo. L’Alta pressione delle Azzorre (a sinistra) è confinata in aperto oceano, mentre l’Europa nord orientale è dominata da un altro anticiclone. Le perturbazioni atlantiche non sembrano avere spazio in questo contesto, peraltro piuttosto dinamico e quindi destinato a modificarsi presto.

Il grande freddo è tuttora confinato molto a nord e ad est, addirittura al di fuori dell’Europa. Questa è stata ed è la costante di questo semestre 2013-2014.

Nel lungo termine (6-7 giorni ed oltre), sembra confermarsi la presenza di un’alta pressione tra Scandinavia e nord Atlantico. L’anticiclone potrebbe favorire discese fredde, dirette essenzialmente sull’Europa orientale e sulla Russia. Al momento sembra escluso un interessamento dell’Italia. Su tale evoluzione GFS ed ECMWF mostrano una convergenza di fondo. L’Italia, invece, potrebbe restare in una sorta di “limbo”, dunque né in un campo depressionario né protetta decisamente dall’alta pressione.

Il Vortice Polare Stratosferico (la controparte alle quote più alte delle depressioni atlantiche in bassa atmosfera), almeno nei prossimi 7 giorni, non sembra destinato ad indebolirsi più di tanto, sebbene visibilmente sottoposto a pressioni. L’orientamento del Vortice Polare, sbilanciato verso l’Europa nord orientale, depone a favore di discese fredde di rilievo in quell’area che però, come si diceva, non sembrano interessare il Mediterraneo e l’Italia.

Possibile evoluzione successiva (Fine Marzo-inizio Aprile)

GFS ed il suo ensemble (GENS) prospetta un prolungamento delle condizioni di “limbo” citate in precedenza, con l’Italia non chiaramente investita da aree depressionarie, né protetta decisamente da anticicloni. ECMWF vede condizioni analoghe, ma con un’ipotesi di ingerenza fredda nord orientale, almeno sull’Europa settentrionale e orientale.

Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la pagina Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.

 

Gli indici meteo-climatici: i valori del mese precedente

Di seguito si riportano i valori del mese di Febbraio, quelli più recenti disponibili. Tra parentesi sono riportati i valori di Gennaio.

  1. ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (-0,345) -0,269
  2. PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+0,30) +0,38
  3. AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (-0,039) N.D.
  4. QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (+13,1) +12,7
  5. QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+9,7) +10
  6. MJO (Madden-Julian Oscillation): risulta relativamente debole in zona 1.

 

Commento indici

1. l’ENSO ormai da quasi un anno e mezzo (autunno 2012) si mostra sostanzialmente neutro. Da allora si sono alternati episodi di debole Nina e debole Nino, ma solo in alcuni comparti del Pacifico equatoriale, a periodi di quasi perfetta neutralità (assenza di anomalie di temperatura). Le previsioni NOAA per i prossimi mesi prospettano un progressivo passaggio a condizioni di Nino debole entro l’inizio dell’estate. Tuttavia, l’attuale dispersione dei membri previsionali consiglia una certa prudenza. Per verificare l’attendibilità delle previsioni, è possibile esaminare le anomalie sottosuperficiali di temperatura. Esse possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,

ST Subsurface

 

Ormai da quasi un anno e mezzo le anomalie positive e negative si rafforzano e si indeboliscono alternativamente. Attualmente prevale l’anomalia positiva (a sinistra) che appare in espansione ed in rafforzamento, a scapito dell’anomalia negativa (a destra).

In sostanza, la rilevazione suggerisce che il perdurante equilibrio tra anomalie positive e negative sta ormai terminando a favore di un episodio di Nino, come suggerito dalle previsioni NOAA.

Anche le anomalie superficiali ENSO mostrano da lungo tempo un’alternanza di deboli anomalie di segno opposto. Anche nell’Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, si mostra un’analoga alternanza, sebbene disposta a fasce lungo i paralleli.

http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/

SST

 

L’Oceano Pacifico equatoriale è diviso tra moderate anomalie negative (a sud) e deboli anomalie positive (a nord e ad ovest). Colpisce la presenza di una persistente anomalia negativa tra il Nordamerica e l’Europa Occidentale, proprio su una parte del percorso della Corrente del Golfo alle nostre latitudini. E’ presente dalla fine di Dicembre ed è stata probabilmente conseguenza del continuo transito di depressioni atlantiche, che hanno raffreddato le acque superficiali Il Mediterraneo al momento appare sede di lievi anomalie positive ad est e di una sostanziale neutralità ad ovest.

2. La PDO mostra una nuova escursione in territorio positivo, presumibilmente temporanea in quanto inserita in un ciclo pluriennale negativo; sta più che mai confermando il suo ruolo “moderatore”; lo si è osservato nel caso dell’evento di Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dello scorso autunno e si ritiene sia tuttora responsabile della perdurante neutralità. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg

3. L’AMO mostra un’escursione in territorio negativo, la prima degli ultimi due anni. Al link seguente è riportato il suo grafico storico http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. L’AMO risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nell’arco di decenni, dopo un cambio di segno.

4. La QBO30 negli ultimi mesi ha mostrato qualche saliscendi, segno probabilmente che è già giunta ai valori massimi e che a breve comincerà a diminuire. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio positivo compresa tra gli 11 ed i 16 mesi, dunque un ritorno in territorio negativo entro e Luglio 2014. Pertanto si ritiene che la fase di diminuzione sia ormai imminente.

5. La QBO50 da qualche mese mostra una stasi tra 9,7 e 10. Storicamente, gli intervalli di valori positivi hanno una durata compresa tra 12 e 20 mesi. Pertanto, si può ritenere che la QBO assumerà nuovamente valori negativi non prima dell’estate 2014 e non più tardi dell’inverno 2014-2015, comunque qualche mese dopo la QBO30.

aaaaaaaaaaaaaaa

 

Considerazioni finali di natura climatica

La prolungata fase neutra dell’ENSO ha ben pochi precedenti negli ultimi 60 anni.

Volendo anticipare le prospettive per le prossime stagioni primaverile ed estiva, pur sapendo che l’ENSO è solo uno dei fattori in gioco, si possono citare analogie con il 2005, anche se nella primavera vi fu un brevissimo episodio di Nino debole, incastonato in un lungo periodo di sostanziale neutralità:

  • la primavera iniziò piuttosto fredda, con ripetute irruzioni di aria gelida continentale nella prima metà di marzo; proseguì molto più mite nella seconda metà del mese; ad aprile non vi furono particolari contrasti e il mese fu lievemente fresco; maggio fu invece più estivo al Sud, più fresco al Nord ma con diversi contrasti caldo-fresco;
  • la stagione estiva fu abbastanza calda ma senza troppi eccessi di natura africana.

Volendo andare più indietro, si può citare l’ormai lontano 1986, più simile alla stagione attuale in termini teleconnettivi (lunga ed ininterrotta neutralità ENSO, QBO positiva in inverno):

  • la primavera iniziò senza particolari contrasti, con un marzo normale, un po’ più mite nella prima metà, più fresco nella seconda; aprile fu piuttosto fresco al Nord, ben più mite, a tratti estivo, al Sud; maggio fu termicamente nella norma nella prima metà, più estivo, specie al Sud, nella seconda metà;
  • l’estate fu piuttosto calda al Sud ma sempre meno risalendo la nostra Penisola, fino ad un’estate normale al Nord.

L’andamento del mese di Marzo, almeno finora, e le previsioni per i prossimi giorni suggeriscono al momento un comportamento più simile a quello del 1986.

FabioDue