Introduzione
La prima parte della Rubrica riporta le previsioni e le tendenze meteo-climatiche per i giorni e le settimane successivi alla pubblicazione della Rubrica. La seconda parte riassume e commenta i principali indici climatici e contiene anche qualche considerazione circa la stagione corrente e quella successiva.
La legenda relativa ai seguenti (e molti altri) indici è disponibile al link http://www.meteoarcobaleno.com/index.php?option=com_content&view=article&id=227:indici-climatici&catid=3:climatologia&Itemid=3, peraltro già riportato nel forum Meteo.
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L’Estate 2014 – Primo bilancio
L’estate ormai agli sgoccioli è stata caratterizzata da una diffusa e persistente instabilità, essenzialmente di origine atlantica, talvolta nord atlantica. L’instabilità ha riguardato principalmente il Nord Italia, dove ha nettamente compromesso la stagione. Ha tuttavia una influenza anche sull’andamento dell’estate al Centro e persino al Sud, sia pure in misura più limitata e differente: l’estate nella porzione centromeridionale della nostra penisola ha visto sì alcuni episodi di maltempo, ma è stata essenzialmente caratterizzata da bel tempo solitamente senza la calura insopportabile tipica delle avvezioni calde africane. Dunque anche per il Centro-Sud si è trattato di un’estate insolita, almeno per gli ultimi 15-20 anni. Per quanto riguarda il Nord, addirittura, per trovare un’estate analoga occorre tornare indietro di parecchi decenni. A tale proposito, secondo i glaciologi, quest’anno per la prima volta da circa quarant’anni non vi sarà alcuno scioglimento dei ghiacciai alpini, in quanto sono ancora in gran parte coperti di neve; anzi, molto probabilmente quella neve presto diventerà un nuovo strato di ghiaccio.
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L’Autunno 2014 – i precedenti storici
L’autunno in arrivo è ad oggi caratterizzabile in sintesi come segue:
- ENSO debole, probabilmente Nino debole, almeno stando alle previsioni NOAA;
- QBO negativa sia a 30 che a 50hpa (ma conta soprattutto per il tardo autunno e per l’inverno);
- PDO positiva (almeno all’avvio della stagione, poi potrebbe divenire negativa);
- l’estate che lo precede fresca e piovosa, un po’ in tutta l’Europa centro-occidentale, con indice AO in prevalenza negativo (persistenza di alte pressioni a latitudini elevate).
Condizioni simili a quelle sopra descritte si sono già verificate, almeno in parte, nel 1963 e nel 1977: in entrambi i casi
- l’ENSO fu debole ma positivo,
- l’AO fu mediamente negativa per l’intero trimestre estivo;
- nel 1977 la PDO fu positiva fino a tutta l’estate, per poi divenire negativa proprio in autunno;
- il ciclo solare fu debole (in declino nel 1963, in ripresa dopo un minimo nel 1977).
Tuttavia, in entrambi i casi la QBO (prima del 1979 era disponibile solo quella a 30hpa), pur negativa in estate, divenne positiva tra settembre (1963) e dicembre (1977).
Nell’autunno 1963
- Settembre fu caratterizzato da un relativo predominio anticiclonico, talvolta però bruscamente interrotto da vivaci e ficcanti incursioni nord atlantiche o artiche; il mese fu relativamente caldo, con isoterme ancora in buona misura estive (+15 spesso sull’Italia peninsulare, +10 in vaste aree dell’Europa), tranne che durante le incursioni perturbate;
- Ottobre fu più dinamico, più perturbato, ma anche decisamente con minori scambi meridiani; il mese fu termicamente nella norma, caratterizzato in gran parte da isoterme comprese tra +5 e +10 sull’Italia e la +5 sull’Europa;
- Novembre fu da “manuale”: la forza del Vortice Polare si impose spesso all’Anticiclone delle Azzorre, imponendo all’intero continente, Italia compresa, ripetuti periodi marcatamente perturbati. Il mese tuttavia fu mite sia per l’Italia che per l’Europa, con l’isoterma +5 che abbracciò quasi sempre tutta la Penisola, che fu spesso attraversata dalla +10 e talvolta sfiorata dalla +15. Le isoterme invernali (-5) furono relegate quasi sempre a latitudini molto settentrionali, oltre il 60° parallelo. Si verificò una sola fugace incursione della isoterma 0 sull’Italia.
Nell’autunno 1977
- Settembre fu caratterizzato da una notevole persistenza anticiclonica sull’Europa centro-occidentale, interrotta sull’Italia da gocce fredde e depressioni di origine atlantica; il mese fu mite nella prima metà, con isoterme comprese perlopiù tra +10 e +15, e fresco nella seconda, con isoterme in prevalenza attorno alla +5;
- Ottobre fu diviso tra una prima metà marcatamente perturbata ed una seconda nettamente anticiclonica; il mese fu termicamente più fresco nella prima metà, con l’isoterma +5 prevalente e in Europa la 0 che si affacciò diverse volte, più mite nella seconda, con l’isoterma +10 prevalente, con la +5 in Europa;
- Novembre fu caratterizzato da tempo marcatamente perturbato a più riprese, su Europa ed Italia, con pochi intervalli anticiclonici; la prima metà del mese fu termicamente mite, con isoterme in prevalenza attorno a +5 in Europa e comprese tra +5 e +10 in Italia, mentre la seconda fu fredda, con isoterme tra 0 e -5 in Europa e attorno a 0 in Italia, a fine mese la -10 fece capolino in Europa centrale e la -5 al Nord Italia.
A quale dei due potrà assomigliare maggiormente l’autunno in arrivo? A quello del 1977, magari anche più marcatamente perturbato e freddo specie a novembre, data la QBO fortemente negativa e la debolezza del ciclo solare, che dovrebbero aiutare il Vortice Polare a spadroneggiare in Europa?
I prossimi giorni
Dopo una seconda metà di agosto relativamente calda e soleggiata al Centro-Sud e invece spesso fresca ed instabile al Nord, siamo in presenza di una pausa anticiclonica.
Di seguito è riportata la previsione GFS per le ore centrali di domenica 31 Agosto, relativa alla pressione al suolo ed in quota:
Nell’immagine si nota la propensione dell’Anticiclone delle Azzorre ad estendersi sull’Europa centro-occidentale, proteggendola dalle mire del Vortice Polare, già molto attivo, di cui si vede in alto a sinistra la propaggine islandese. Più a nordest è presente un’altra alta pressione, separata dalla azzorriana da un corridoio nel quale si vede scorrere una insidiosa “goccia fredda”, che entrerà presto nel Mare Adriatico. Al momento sono previsti fenomeni anche violenti e vento localmente forte. Insomma, pare si tratterà di una classica “burrasca” di fine estate, per il Centro adriatico ed il Sud.
Nel lungo termine (prima decade di settembre), i principali modelli intravvedono una netta prevalenza anticiclonica, più sull’Europa continentale che sull’Italia, per la quale comunque non si prevedono al momento disturbi di rilievo. Dunque per ora si prospetta un periodo di tempo complessivamente buono, salvo i soliti temporali pomeridiani, con temperature attorno alla media del periodo. Un fine estate gradevole, in attesa di sviluppi più consoni ad una tipica stagione autunnale.
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Possibile evoluzione successiva (Settembre)
Attualmente, tutti i principali modelli (GFS, ECMWF e GEM) propendono per un lungo periodo di relativa stabilità, in Europa e in buona misura anche in Italia, che potrebbe caratterizzare buona parte del mese di Settembre. Non bisogna però dimenticare che il Vortice Polare, grazie al progressivo declino della radiazione solare in settembre, è già in netta ripresa. Pertanto, è ragionevole attendersi novità in prossimità dell’equinozio d’autunno.
Ad oggi non è possibile dire di più. Visitate comunque la sezione Meteo del blog, per gli aggiornamenti successivi.
Gli indici meteo-climatici: i valori del mese precedente
Di seguito si riportano i più recenti valori disponibili. Tra parentesi sono riportati i valori del mese precedente.
- ENSO (El Niño Southern Oscillation, MEI index): (+0,878) +0,815
- PDO (Pacific Decadal Oscillation): (+0,82) +0,70
- AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation): (+0,084) +0,244
- QBO30 (quasi Biennal Oscillation alla quota di 30Hpa): (-13,98) (-19,28)
- QBO50 (Quasi Biennal Oscillation alla quota di 50Hpa): (+4,96) +0,50
- MJO (Madden-Julian Oscillation): non rilevato in estate
Commento indici
1. L’ENSO dopo un anno e mezzo (autunno 2012-primavera 2014) di sostanziale neutralità, è tornato ad essere positivo la scorsa primavera. Le previsioni NOAA per i prossimi mesi confermano la persistenza del Nino, sia pure debole, soprattutto nel comparto oceanico centrale (zone 3 e 3.4). Tuttavia permangono due incognite: la dispersione dei membri previsionali resta elevata e rende la previsione ancora incerta; inoltre, occorre verificare il comportamento dell’indice PDO nei prossimi mesi. Se tornerà in territorio negativo entro qualche mese, come è ragionevole attendersi, indebolirà ulteriormente il Nino.
Per verificare l’attendibilità delle previsioni, è possibile esaminare le anomalie sottosuperficiali di temperatura. Esse possono fornire una prima valida indicazione di quanto probabilmente accadrà effettivamente nel prossimo futuro all’ENSO. La figura successiva si può reperire al seguente link http://www.bom.gov.au/cgi-bin/wrap_fwo.pl?IDYOC007.gif ,
Nel corso della primavera, le consistenti anomalie positive presenti sotto la superficie oceanica sono gradualmente emerse, avviando l’attuale evento di Nino. Tuttavia, durante l’estate si sono nettamente indebolite. Attualmente vi è un sostanziale equilibrio tra deboli anomalie di segno opposto. Tale condizione assomiglia a quella prevalente tra l’autunno 2012 e lo scorso inverno; pertanto le condizioni attuali depongono nuovamente a favore di una sostanziale neutralità dell’ENSO. In tal senso, a differenza della scorsa primavera, la rilevazione ora non conferma del tutto le previsioni NOAA citate in precedenza. La situazione è comunque in evoluzione, dunque occorrono conferme.
Anche le anomalie superficiali ENSO mostrano attualmente una situazione sospesa tra neutralità e Nino debole. Nell’Oceano Atlantico, nell’emisfero settentrionale, si mostra un’alternanza tra anomalie di segno diverso, disposte a fasce lungo i paralleli.
http://www.ospo.noaa.gov/Products/ocean/sst/anomaly/
L’Oceano Pacifico equatoriale è interessato da deboli anomalie positive, specie nel comparto orientale (Nino “east based”). A nord prevalgono le anomalie positive, specie nel comparto oceanico nord orientale (PDO positiva), sebbene un poco attenuate rispetto ai mesi precedenti. Invece a sud dell’Equatore perdurano vaste anomalie negative.
Nell’Oceano Atlantico, l’anomalia negativa tra il Nordamerica e l’Europa Occidentale, proprio su una parte del percorso della Corrente del Golfo alle nostre latitudini, si è pressoché dissolta. Per ora, per fortuna, non si è sviluppata alcuna consistente anomalia tra le coste portoghesi, spagnole e marocchine, tale da favorire una “lacuna barica” permanente in zona e ripetute forti ondate di calore verso l’Italia. Il Mediterraneo si riscalda e si raffredda, in concomitanza rispettivamente delle ondate di calore di stampo africano e delle “rotture” fresche atlantiche, al momento è sede di deboli anomalie in prevalenza di segno positivo.
2. La PDO mostra dall’inizio dell’anno un’escursione in territorio positivo, presumibilmente temporanea in quanto inserita in un ciclo pluriennale negativo; sta confermando più che mai il suo ruolo “regolatore” dell’ENSO: lo si è osservato nel caso del Nino conclusosi “prematuramente” all’inizio dell’autunno 2012 e lo si osserva con il Nino attuale, già in difficoltà anche a causa del declino della PDO. Al link seguente è riportato il grafico storico della PDO: http://jisao.washington.edu/pdo/img/pdo_latest.jpeg
3. L’AMO è tornata di recente positiva dopo un’escursione in territorio negativo, la prima degli ultimi due anni. Al link seguente è riportato il suo grafico storico http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2011/12/november_2011_amo.jpg. L’AMO risulta di dubbia interpretazione in termini climatici, se non nell’arco di decenni, dopo un cambio di segno.
4. La QBO30 è tornata negativa a Giugno per la prima volta da Febbraio 2013 e prosegue nel suo calo verso il prossimo valore minimo. Le statistiche dal 1979 ad oggi indicano una permanenza in territorio negativo compresa tra gli 11 ed i 19 mesi, dunque un ritorno in territorio positivo non prima della primavera 2015 e non dopo la fine del 2015.
5. La QBO50 dopo qualche mese di permanenza tra 9 e 10, negli ultimi due mesi è bruscamente calata, segno che il ritorno in territorio negativo è ormai imminente. Storicamente, gli intervalli di valori negativi hanno una durata compresa tra 7 e 17 mesi. Pertanto, nell’ipotesi che l’indice torni in territorio negativo già dalla prossima rilevazione, la QBO50 assumerà nuovamente valori positivi nel periodo compreso tra la primavera 2015 e l’inverno 2015-2016; in media si può ritenere ragionevole che cambi nuovamente segno nel corso dell’estate 2015. Quindi, la QBO50 sarà negativa durante il prossimo inverno. Pertanto, se il ciclo solare (già debole) confermerà i segni di declino verso il prossimo minimo già manifestatisi di recente, l’accoppiata con la QBO negativa renderà il prossimo inverno potenzialmente favorevole ad irruzioni fredde sul nostro continente, a differenza dell’inverno 2013-2014.
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Considerazioni finali di natura climatica
A Luglio si era ravvisata una similitudine di questa estate con quella del 2012, in quanto
- come allora, era in corso un Nino “east based”, di intensità debole-moderata;
- come allora, era presente una anomalia negativa in Atlantico, a latitudini medie;
- come allora, Luglio ha visto un’alternanza tra ondate di stampo africano, specie al Centro-Sud, e sortite instabili atlantiche, specie al Nord.
Agosto non ha però confermato tale similitudine al Nord ma, per ora, soltanto al Sud e comunque attenuata. Già nella precedente Rubrica si erano però ravvisate anche alcune differenze rispetto al 2012:
- il Nino nel 2012 era lievemente più intenso di quello attuale;
- l’anomalia in Atlantico era più estesa e più vicina alle coste occidentali europee;
- Luglio 2012 fu interessato da ondate di caldo più intense e durature, rispetto a quelle finora osservate a Luglio 2014, con minori occasioni per “rotture” fresche atlantiche; inoltre a tratti le ondate di caldo interessarono anche il Nord, sia pure brevemente.
Nel 2012 il Nino declinò rapidamente tra Agosto e Settembre, regalandoci una seconda parte dell’estate caratterizzata da ripetute ed intense ondate di caldo africano, in prevalenza al Sud ma a tratti anche al Centro-Nord. Tale condizione si protrasse fino ad ottobre e persino per buona parte di novembre, sebbene fisiologicamente attenuata a causa della ridotta radiazione solare. Solo all’inizio del mese di dicembre si affermarono le prime isoterme negative ad 850hpa e quindi le prime ondate di freddo di stampo autunnale.
Tale situazione quest’anno non si è ripetuta, almeno per il mese di agosto, se non per il solo Sud. La ragione principale può essere riconducibile ad una notevole vitalità del Vortice Polare, in questa estate attivo come non accadeva da molti anni e comunque ben più invadente rispetto al 2012, anche alle nostre latitudini.
FabioDue