Poli magnetici : Nuove conferme sulla rapidità delle inversioni magnetiche

Premessa

Era il 2010 e scrivevo questo articolo :

http://daltonsminima.altervista.org/2010/11/29/5000bp-15000bp-sotto-la-lente-dingrandimento-seconda-parte/

Un breve passo ripreso dall’articolo

New evidence for extraordinarily rapid change of the geomagnetic field during a reversal. R. S. Coe et al, Nature, April 2002 http://www.nature.com/nature/journal/v374/n6524/abs/374687a0.html

Palaeomagnetic results from lava flows recording a geomagnetic polarity reversal at Steens Mountain, Oregon suggest the occurrence of brief episodes of astonishingly rapid field change of six degrees per day. The evidence is large, systematic variations in the direction of remanent magnetization as a function of the temperature of thermal demagnetization and of vertical position within a single flow, which are most simply explained by the hypothesis that the field was changing direction as the flow cooled.

Cambiamenti “velocissimi” d’inversione della polarità geomagnetica registrati nel raffreddamento dei flussi di lava delle montagne “Steens” Oregon. Lo studio parla di cambiamenti dell’ ordine di 6 gradi al giorno.

Abbiamo inoltre quest’ulteriore studio a titolo :

The tectonic and geomagnetic significance of paleomagnetic observations from volcanic rocks from central Afar, Africa” Gary D. Acton et al. Earth and Planetary Science Letters (2000) http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0012821X00001734

In questa ricerca redatta da Gary D.Acton si discute un’anomalia paleomagnetica registrata in una colata di lava ad Afar in Africa. Le registrazioni magnetiche nei minerali rilevano che la configurazione geomagnetica del campo terrestre sembra avar saltato da un’emisfero all’altro in un paio di giorni.

In pratica, come nei precedenti casi, il fenomeno sembra essersi verificato nel tempo necessario al flusso di lava per raffreddarsi.

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Adesso, la conferma italiana ….

I poli magnetici si sono invertiti decine di volte nella storia della Terra. Una ricerca italiana ha scoperto che il tutto potrebbe avvenire rapidamente. Molto rapidamente.

Il campo magnetico terrestre. Ci protegge dalle radiazioni solari e serve all’orientamento di molti animali (uomo compreso). Di tanto in tanto si inverte. L’ultima volta è stata 786.000 anni fa. Si pensava che il processo avvenisse molto lentamente. Invece una nuova ricerca dimostrerebbe che l’inversione può avvenire nell’arco di pochi decenni.|Peter Reid, The University of Edinburgh

Il campo magnetico della Terra, generato dal movimento del nucleo fluido metallico, è il fenomeno che determina la posizione dei poli magnetici del nostro pianeta e protegge gli ecosistemi terrestri dalle particelle cariche del vento solare. Ma la posizione dei poli stessa non è fissa, e si sposta ogni anno, anche se rimane sempre pressappoco nella stessa zona geografica.  Può accadere però che lo spostamento sia molto più ampio e i poli addirittura subiscano un’inversione: come una calamita che si capovolge, il nord si trasforma nel sud. Il processo sembra avvenire in un tempo relativamente breve, geologicamente parlando. Il campo magnetico dimimuisce e – nel giro di qualche migliaia di anni – si inverte.

Immediato. Una ricerca cui hanno partecipato anche enti italiani ha scoperto qualcosa di diverso: che cosa è avvenuto nel passato e potrebbe accadere in futuro.

ll “vagabondare” dei poli magnetici sul pianeta. Le date sono in migliaia di anni.

Studiando e datando i sedimenti di un antico lago che ora affiora nei pressi di Popoli, in Abruzzo, i geologi sono stati in grado di determinare che l’inversione chiamata transizione Matuyama-Brunhes è avvenuta in un tempo brevissimo: meno di un secolo!

«Lo studio ha fornito una delle migliori registrazioni disponibili delle caratteristiche e variabilità temporale del campo magnetico terrestre durante un’inversione di polarità», dice Biagio Giaccio, ricercatore dell’Igag-Cnr. «La nostra stima più conservativa è che si sia sviluppata in meno di un secolo, probabilmente molto meno». Geologicamente, il periodo è quasi istantaneo, in tempi non molto diversi da quelli di una vita umana.

Leonardo Sagnotti, ricercatore Ingv, sul campo di ricerca. | Ingv/Cnr

Satelliti in tilt? Anche se il fenomeno sembra terribile, non pare, sempre dallo studio della antica geologia, che siano successe catastrofi in occasione delle inversioni.

Cosa che potrebbe però accadere adesso: la mancanza di campo magnetico, che precede l’inversione dei poli, potrebbe avere conseguenze sui sistemi satellitari e la distribuzione di energia elettrica. Questo perché con un campo magnetico più debole il vento solare potrebbe arrivare fino a terra e influenzare tutti i sistemi basati sull’elettricità.

La ricerca è stata pubblicata su Geophysical Journal International

Fonte : http://www.focus.it/scienza/scienze/quando-il-nord-va-a-sud

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Ringrazio il nostro @ab2010, per la segnalazione depositata  nella sezione Scienza&GW.

 

Michele

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