I modelli climatici stanno correndo troppo verso il caldo

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Nel corso degli ultimi 35 anni (dal 1979-1982), i modelli hanno previsto delle temperature più elevate del 53% (rispetto alle registrazioni delle temperature sulla superficie) e temperature più elevate, del 147% (rispetto ai dat satellitari).

Il 2015 sarà molto probabilmente l’anno più caldo da quando si registrano le tempearture. Questo sottolinea, ovviamente, che il riscaldamento globale è un problema reale. Chiaramente, le temperature sono in aumento, ma la crescita di quest’ultime, “non è” così veloce come i modelli stanno indicando. Questo suggerisce che i modelli sono troppo pessimisti.

Inoltre, si osservi come la temperatura superficiale, che viene calcolata come l’insieme di decine di migliaia di punti di misura ( tutti bisognosi di regolazione, controlli ) e con un sacco di interpolazione introdotte dentro ( in luoghi con poche o nessuna stazione di misura ) si sta sempre più allontanando, dalla temperatura satellitare. Temperatura satellitare, che probabilmente, è molto  più accurata, e che copre quasi continuamente l’intero pianeta. Quindi, il 2015 “non può” essere l’anno più caldo, come il 1998, 2010 e il 2005.

Nonostante che i mass-media, rivolgano la loro forte attenzione sul tema “è caldo o non è caldo“, la discussione, a mio modesto parere dovrebbe piuttosto concentrarsi sulla questione se i modelli stanno correttamente prevedono il futuro della temperatura globale. E qui la risposta, sembra essere molto chiara, nel corso degli ultimi 35 anni, i modelli, stanno correndo verso un troppo caldo, che non è reale.

Ecco perché gli studi recenti sembrano indicare che la sensibilità climatica è probabile nella parte bassa, non nell’estremità superiore. (http://on.fb.me/1Bna2gC)

Giusto per assicurarsi che questo post non venga frainteso:  È possibile che il mio precedente “non”, non significa che non c’è nessun problema del riscaldamento globale.

Il problema è presente, ma quest’ultimo “non è la fine del mondo”. Si può correggere il riscaldamento globale, senza fare paura.

Bjørn Lomborg

 

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