Un possibile legame fra la variabilità del Sole e l’attività vulcanica

Autori: (Paolo Madonia, Francesco Parello, Dalila Pitarresi, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sez. di Palermo, Palermo, Italia,e altri)

Riassunto

La variabilità solare ha la capacità di controllare il clima globale, che a sua volta agisce come un trigger per l’attività vulcanica. In questa ricerca si è studiato la connessione Sole-Terra analizzando la distribuzione temporale delle eruzioni dei vulcani situati nell’emisfero nord, nel mar dei Caraibi e ad est del Mar Mediterraneo, con particolare attenzione ai vulcani italiani più attivi. L’analisi comparata tra le macchie solari e i cicli vulcanici suggerisce che le eruzioni vulcaniche sono più frequenti durante i minimi dell’attività solare, con circa 3 eruzioni su 4 che si verificano nei minimi relativi del ciclo di undici anni del Sole. La relazione tra il Sole e la variabilità del sistema vulcanico non è così evidente nel lungo termine (scala temporale centenaria), poiché la complessa analisi del meccanismo che collega l’eruzioni vulcaniche a l’attività solare non può prescindere da discriminanti geodinamiche, che svolgono un ruolo fondamentale nel guidare la migrazione del magma verso la superficie terrestre.

Vulcani 1Abbiamo preso in considerazione le date di insorgenza delle eruzioni e agitazioni vulcaniche in sei diverse aree, che si trovano tra una latitudine compresa tra 10° N e 40° N: Mar dei Caraibi, isole di Capo Verde, le isole Azzorre, Isole Canarie, Italia e Grecia (i vulcani del distretto sud-italiano : Vesuvio, Etna, Stromboli e isola vulcano). Nella valutazione del possibile accoppiamento fra i cicli solari e l’attività vulcanica l’approccio che abbiamo seguito è stato il modello a blocchi: abbiamo semplicemente confrontato i tempi di eruzione e il numero di macchie solari, alla ricerca di un qualsiasi legame possibile tra questi due. Nel fare questo ci siamo concentrati con particolare attenzione ai cicli vulcanici, vale a dire, un gruppo di almeno tre eruzioni consecutivi il cui tempo di insorgenza era nettamente superiore rispetto ai periodi adiacenti, compreso i periodi dalla prolungata assenza di attività vulcanica. Per una migliore evidenza abbiamo tracciato le eruzioni usando una curva cumulativa. I dati provenienti da vulcani situati nella stessa zona sono state raggruppati e presentati qui sotto, fatta eccezione per l’italia, dove per un dettaglio maggiore, abbiamo considerato ogni vulcano separatamente. Nessuna relazione sistematica fra l’attività vulcanica e cicli solari centenari può essere accertata.

Vulcani 2Vulcani 3Il passo successivo è stato quello di suddividere le eruzioni per le diverse classi di SSN, cioè, associando ad ogni data di esordio di eruzione il corrispondente SSN osservato sul Sole I risultati sono tracciati sul grafico a barre, nella figura seguente. La distribuzione delle eruzioni in relazione al SSN rileva che il 73% delle eruzioni si è verificato quando il numero di macchie solari era inferiore a 60, condizione in base al quale il Sole ha speso il 76% del suo tempo. La forte somiglianza delle due distribuzioni di frequenza suggerisce l’assenza di rapporti causa-effetto tra i due parametri, poiché la probabilità che si verifichi una eruzione durante le fasi basse del SSN è più elevata solo perché il sole trascorre la maggior parte del suo tempo in questa condizione.

Vulcani 4Successivamente, ciascun ciclo solare è stato suddiviso in due metà, utilizzando la mediana ampiezza di picco come una divisione tra la parte bassa e alta del ciclo; le eruzioni sono state poi classificate in base alla loro posizione all’interno del picco. Come evidenziato nella figura sotto riportata, le più alte frequenze di eruzioni sono state osservate durante minimi relativi del ciclo solare, in tutte le aree considerate. Le isole delle Canarie hanno evidenziato le differenze più ampie, con il 90,9% delle eruzioni che si sono verificati durante i picchi di metà più bassi, rispetto al 9,1% durante quelli più alti, mentre lo Stromboli ha le differenze più basse, rispettivamente 55,2% e 44,8%. In totale, il 71,9% delle eruzioni ha avuto luogo durante i minimi del ciclo di 11 anni e solo il 28,1% durante i massimi.
Vulcani 5Conclusioni
I sistemi vulcanici sono controllati da meccanismi complessi e l’analisi di correlazioni tra l’eruzioni e l’attività solare non può prescindere da discriminanti geodinamiche, che svolgono un ruolo fondamentale nel guidare la migrazione del magma verso la superficie terrestre. Nonostante le complicazioni indotte da fattori geodinamici, l’analisi comparata tra i cicli delle eruzioni e il SSN suggerisce che le eruzioni vulcaniche sono più frequenti durante i minimi del ciclo solare di 11 anni. Circa 3 eruzioni su 4 si sono verificate nella zona studiata (minimo). Questo risultato può essere interpretato come un indizio preliminare che la variabilità del clima della Terra, guidato dal ciclo del Sole, potrebbe agire come un possibile fattore scatenante dell’attività vulcanica. Tuttavia, dal momento che questo effetto è una mera forzatura esterna della soglia eruttiva energetica di un vulcano, un collegamento diretto tra le eruzioni e dei cicli del Sole deve essere esclusa. L’attività di sole non può risvegliare una dormiente volcano, ma potrebbe scatenare l’insorgenza di un’eruzione in un vulcano che è in fase indipendentemente e in condizioni pre-eruttive.

Fonte : https://www.novapublishers.com/catalog/product_info.php?products_id=54254&osCsid=ca4f22cdac656b28ed24afa348882c8f

4 pensieri su “Un possibile legame fra la variabilità del Sole e l’attività vulcanica

  1. Avrei preferito un testo privo di errori di ortografia.
    Apprezzabile comunque il contenuto.
    Continuerò a leggervi perché i vostri argomenti sono molto interessanti.

      (Quote)  (Reply)

  2. Giovanni Iacopetti,

    Ciao Giovanni,
    chiaramente l’articolo doveva essere riletto e corretto …
    Ne sono passati e ne arriveranno di altri su questo stile…
    Cmq colgo l’occasione per fare il punto della situazione del blog…oggi.
    Punto della situazione che per molti (vecchia utenza) è ben conosciuto…

    Allora, da circa tre anni il blog è ammnistrato è gestito unicamente dalla mia persona.
    Scrivo articolo per questo blog, faccio traduzioni e contemporaneamente faccio ricerche scientifiche in collaborazione con altri studiosi/ricercatori italiani e non. Studi che porto abitudinariamente all’assemblea delle geoscienze di Vienna.
    Se a tutto questo ci metti la famiglia, lavoro etc.. può capire che 1+1 fà …

    Ci siamo capiti… si fà quel che si può fare…
    Questo cmq non deve essere interpretata come una scusa anzi..

    Ahimme negli anni tutti gli editor ci hanno lasciato per varie vicende di natura personale o altro..famglia, lavoro, lotte personali fra i vari utenti, temi tratta su NIA già discussi e sviscerati in profondità etc…non c’è più la passione emersa tra il 2009-2010 (uscita dal minimo solare e vicende climatiche-geologiche connesse..)

    Oggi questo è quello che la mia persona può dare a questa piattaforma.

    Negli ultimi tre anni ho cercato di coinvolgere la maggior parte possibile di persone, nel tentativo di far entrare il maggior numero possibile di persone a far parte di questo blog. Ma nessuno si è fatto avanti.

    Chiaramente (come avrai compreso leggendo questo documento) il mio scopo è quello di mantenere alto il profilo di questa piattaforma, attraverso la pubblicazione di testi o carte scientifiche di un certo spessore (attraverso la pubblicazione di peer review) cercando di evitare di scrivere articoli trappola ( che utlizzando i noti strumenti subliminali/emozionali-grafologici e giochini con la semantica..) per richiamare utenza etc..

    Chiaramenre questo modus-operandi produce naturalmente pochi commenti visto il medio-alto spessore dei documenti postati (diciamo così…).
    La qualità non si muove con la quantità e questo lo sappiamo bene…
    Io voglio evitare i classici giochini psicologici che si trovano su molte altre piattaforme meteo e non che riportano articoli catastrofistici, di basso spessore verso (ad esempio) un mondo super freddo o super caldo…
    Lo ripeto NIA è aperta a tutti voi articolisti, traduttori, semplici appassionati di meteo, geologia o altro etc..

    Non abbiate paura.

    Questo è quello che oggi la mia persona può dare a questa piattaforma (distribuendo in maniera equa la forze).
    Grazie per il tuo interesse giovanni e spero di leggere in un prossimo futuro nuovi commenti su questa piattaforma.

    Michele

      (Quote)  (Reply)

  3. Michele,

    Un GRAZIE DI CUORE per la tua esauriente risposta.
    Complimenti per la passione che metti
    In queste ricerche.
    Noto con piacere che il tuo lato umano non è stato sopraffatto dall’interesse per la scienza.
    Continuerò a seguirti.
    Giovanni

      (Quote)  (Reply)

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