Archivio mensile:Marzo 2016

1947 – Luigi Bramanti : Periodicità lunari nella pioggia

Mi è arrivato il libro …

Riassunto

Il lavoro ha per titolo : Periodicità lunari nella pioggia, ed in questo studio, l’autore asserisce che, nell’azione lunare sulle vicende atmosferiche, risultati concreti si potranno avere solo studiando le periodicità e le loro variazioni.
Le conclusioni a cui perviene nel suo lavoro, in base alle periodicità, attestano la bontà della sua premessa. I metodi analitici e matematici di ricerca sono quelli che comunemente vengono usati in lavori di meteorologia: perequazione ed analisi di Fourier, correlazione, simmetria; metodi dei quali è dato anche un sommario cenno. Questo per dire che nel lavoro non si usano metodi artificiosi tanto da poter generare il dubbio che i risultati siano più un artifizio di calcolo che realtà di fenomeni: anzi lo studio é corredato da tabelle numeriche e da grafici tanto che é possibile il più ampio controllo.
Il fenomeno esaminato è la pioggia, e nella prima parte è stato trattato con uno studio di carattere generale, mentre nella seconda con un’analisi più particolare. Sono state scelte 21 località della Toscana e della Liguria e di queste localítà viene considerata la pioggia per un periodo di 24 anni.

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I dati di studio sono desunti dalle pubblicazioni del Ministero dei Lavori Pubblici per il Servizio Idrografico di Pisa. La pioggia di 24 anni e per ogni singola località è riferita all’età della luna, come già aveva fatto il Prof. Schiaparelli, e si hanno così 21 curve con andamento regolare e con somiglianze particolari fra esse. Dalle 21 curve viene dedotta la Curva Media della quale vengono studiate le particolarità e le periodicità.
Le particolarità sono due: una marcata simmetria verso la metà del mese con la conseguenza che l’azione lunare sulla pioggia si presenterebbe simmetrica rispetto all’opposizione luna-sole: l’altra particolarità è data dagli scostamenti medi e cioè che questi scostamenti non si presentano casualmente positivi e negativi, ma con una successione ben ordinata variante dai massimi scostamenti positivi (abbondanza di pioggia) che si hanno per età intorno alla congiunzione luna-sole, agli scostamenti negativi (difetto di pioggia) intorno ai giorni dell’opposizione (luna piena). Le periodicità che la Curva Media presenta, 30; 15; 10; 7,5 giorni, a prescindere da periodi più brevi, sono dedotte dall’analisi periodale del Prof. Vercelli e pienamente confermate dall’analisi di Fourier.

Analisi periodale

Anzi l’analisi di Fourier estesa a tutte le 21 stazioni mette in evidenza che i fattori geografici locali influiscono sulle periodicità dei fenomeni meteorologici; ma maggiormente sui periodi brevi.
La componente settimanale, trovata nel fenomeno, dà origine ad una classificazione geografica delle 21 stazioni considerate in stazioni costiere, medie, e lontane dalla costa; e vengono date le curve di pioggia di questi tre tipi caratteristici. Tipi che presentano ancora la simmetria rispetto alla metà del mese lunare e la proprietà degli scostamenti negativi; se ne conclude che l’azione lunare risente dei fattori locali dai quali non si potrà prescindere nel confronto di risultati ottenuti in località diverse. Vista l’importanza della quarta armonica, in relazione ai fattori locali, vengono costruite anche le Isofasi e le Isoamplitudini dei periodi di 30; 15; 10; 7,5 giorni. Isofasi ed Isoamplitudini che tendono ad avere un’area di minimo sulla Toscana. La costruzione di queste Isofasi anche per altre stazioni potrebbe portare ad ottimi risultati specialmente nel confronto di stazioni poste ad una certa distanza l’una dall’altra.
Per uno studio più approfondito dell’azione lunare, nella seconda parte del lavoro, si prende in esame la pioggia raccolta dall’Osservatorio Donati di Pisa per un ventennio. La pioggia viene distribuita in giorni lunari ed in intervalli del giorno lunare. Il giorno lunare viene diviso in sei intervalli; i primi tre intervalli tengono conto della quantità di pioggia raccolta con la luna sopra l’orizzonte, il 4° ; 5° ; 6° tengono conto della quantità di pioggia raccolta con la luna sotto l’orizzonte. Questa suddivisione del giorno lunare dà come risultato che mentre la luna si trova sopra l’orizzonte la quantità di acqua che si raccoglie è minore in confronto di quella che si raccoglie con la luna sotto l’orizzonte (il difetto è di circa 12%); questo non soltanto come totale del mese lunare ma anche nei singoli giorni lunari. Attraverso i Periodogrammi ed il criterio della massima ampiezza delle armoniche componenti il fenomeno studiato, si vengono a stabilire le periodicità predominanti cioè quelle che danno l’andamento generale al fenomeno e che sono un’onda di 7 giorni ed un’onda di 9,3 giorni lunari. Queste due onde hanno la loro naturale sede in quegli intervalli dove è rispettivamente massima e minima l’azione lunare cioè nel 2° e 4° intervallo: il 2° intervallo è quello che contiene la pioggia raccolta alla culminazione della luna. Attraverso il coefficiente di correlazione si stabilisce che le proprietà e le caratteristiche della pioggia raccolta con la luna sopra l’orizzonte si assommano nel 2° intervallo, mentre le proprietà della pioggia raccolta con la luna sotto l’orizzonte si assommano nel 4° intervallo e questi due intervalli caratteristici, attraverso l’analisi periodale, danno modo all’autore di trovare una particolarità delle due onde predominanti e cioè che l’onda di periodo 7 è amplificata, mentre quella di periodo 9,3 è smorzata. L’effetto combinato di queste due onde si risolve in una oscillazione amplificata e smorzata di periodo fra sei ed otto giorni ed il confronto diretto di due curve mette abbastanza in luce l’effetto di queste due onde caratteristiche sulla curva totale della pioggia raccolta all’Osservatorio Donati di Pisa.
Riassumendo dal lavoro, limitatamente alle stazioni esaminate, risultano accertate le seguenti conclusioni:

1) L’influsso della luna sulla pioggia e reale e periodico.
2) L’azione lunare si risolve in una deficenza di pioggia.
3) L’azione lunare risente l’influenza dei fattori locali e varia con le diverse posizioni che la luna assume sull’orizzonte.
4) La posizione della luna rispetto al sole sembra avere la sua influenza, giacché nelle curve si nota che la simmetria tende a prodursi nei giorni in cui la luna si trova all’opposizione del sole.
5) Le periodicità che si manifestano nella pioggia studiata in relazione alla luna sono un periodo mensile, quindicinale, decadico e settimanale.
6) Il periodo decadico ed il periodo settimanale sono periodicità particolari in quanto quello decadico è forse legato all’azione solare, mentre quello settimanale sembra particolarmente legato all’azione lunare.

Non vengono formulate ipotesi per spiegare in che maniera riesca la luna ad influire sulle vicende della nostra atmosfera; ma si ricorda l’ipotesi già emessa dal Rodès circa la ionizzazione, in quanto che la formazione della pioggia sarebbe legata a particolari condizioni di ionizzazione dei nuclei di condensazione. Si ricorda infine che ricerche dello Chapman hanno messo in evidenza che le oscillazioni prodotte dall’azione lunare nell’alta atmosfera sono tutt’altro che trascurabili. Gli studi di Schmiedel e della scuola di Lipsia hanno messo in luce che le oscillazioni dell’alta atmosfera sono quelle che presiedono all’andamento del tempo e particolarmente le onde brevi. Come si vede lo studio e le conclusioni del presente lavoro si accordano con i risultati di altri ricercatori e se ne può effettivamente concludere che lo studio dell’influenza lunare sulle vicende della nostra atmosfera, messo sul piano delle periodicità, e messo su di una giusta via.

Ringraziamenti : http://www.onlineocr.net/

🙂

I prossimi cambiamenti climatici secondo Franco Ortolani

Il-Professore-Franco-OrtolaniIl prof. Franco Ortolani, ex-ordinario di Geologia presso l’Università Federico II° di Napoli, era già stato ospite sulla nostra piattaforma con questo post. Lo scritto riportato di seguito e un nuovo pensiero depositato dal professore sulla sua pagina di facebook. Ulteriori argomentazioni, in riferimento al tanto discusso cambiamento climatico, alla CO2 e l’attività solare.

Circa mille anni fa si verificò un periodo più caldo dell’attuale che durò alcuni secoli.
Le sue evidenze sono state riscontrate in tutto il globo. Il tutto avvenne con una concentrazione di CO2 molto più bassa dell’attuale. Il fenomeno, pertanto, è stato totalmente controllato da altri fattori! Quali?
Questi fattori, oltre ai gas climalteranti antropogenici, possono controllare il riscaldamento globale attuale che sembra ripetersi con una ciclicità millenaria. Cambiamento climatico-ambientale attuale: non ci facciamo “abbagliare dal sole” ma nemmeno dal “millantato credito” dell’onnipotenza umana! Dall’inizio del 1700 il sole, dopo la scarsa attività dei precedenti secoli che hanno condizionato la Piccola Età Glaciale, ha avuto una crescente attività come testimoniato dal conteggio delle macchie solari.

Fino al 1800, in assenza di perturbazioni antropogeniche della composizione dell’atmosfera, è stato l’attore indiscusso del cambiamento climatico e conseguentemente ambientale. A partire dal 1800 l’uomo industrioso ed industriale ha iniziato ad immettere in atmosfera volumi crescenti di inquinanti climalteranti mentre già la temperatura era il continua risalita. Ecco che nel 1900 si ha il massimo di impatto antropogenico sull’atmosfera mentre in prevalenza la temperatura globale ha continuato a salire con qualche alto e basso; l’uomo ha dato il massimo di inquinamento mentre l’attività solare ha continuato ad aumentare tra qualche alto e basso. Di chi è la colpa del riscaldamento globale? Dell’uomo? Della Natura? O di tutte e due?
Dell’inquinamento atmosferico è certamente responsabile l’uomo! Il riscaldamento è iniziato nel 1700 senza attività climalterante antropogenica. Mille anni fa ci fu una evoluzione climatica simile che causò il noto periodo caldo medievale che noi ubichiamo tra il 1100 e 1270 circa e indusse condizioni desertiche-predesertiche anche lungo le coste italiane fino a circa 41-42° nord. A tali condizioni non siamo ancora giunti ma sembra che ci stiamo avviando per riavere di nuovo condizioni simili a quelle di 1000 anni fa.
E mille anni fa l’uomo non aveva un ruolo climalterante mentre il sole fu caratterizzato dal noto massimo medievale di attività. Per farla breve: senza l’apporto climalterante dell’uomo, con la sola incrementata attività solare, 1000 anni fa si ebbe un riscaldamento globale molto ben testimoniato nell’area mediterranea nella fascia di transizione tra clima umido e clima desertico in varie sezioni geoarcheologiche a nord e a sud del bacino fino a 41-42°nord. Ora con l’apporto dell’attività solare aumentata rispetto alla Piccole Età Glaciale e con l’apporto climalterante dell’uomo si assiste ad un nuovo cambiamento climatico-ambientale globale. E’ colpa dell’uomo, dicono molti fisici che riescono a leggere e capire solo i dati strumentali di circa 200 anni. E’ colpa del sole, dicono altri fisici studiosi del sole. E’ colpa di entrambi, diciamo noi, e la situazione si preannuncia più incisiva, come cambiamento climatico-ambientale, rispetto a quella di 1000 anni fa!
Eliminare le attività climalteranti non fermerebbe il cambiamento climatico-ambientale, diciamo noi. Diminuirebbe l’inquinamento atmosferico e sarebbe già un grande passo avanti. Prepariamo subito l’ambiente per sopportare le nuove condizioni ambientali che progressivamente si stanno instaurando come accadde 1000 anni fa e che saranno molto significative soprattutto nelle fasce di transizione tra condizioni climatico-ambientali differenti. E occhio alle migrazioni non solo della temperatura e delle precipitazioni ma anche a quelle biologiche (come già avvertimmo 20 anni fa) che imporranno una nuova biodiversità naturale, come accaduto varie volte nel passato recente e nelle ultime centinaia di migliaia di anni. Occhio alle produzioni agricole tradizionali che sostengono gran parte dell’economia agricola: nuovi ospiti imporranno “lotte all’ultimo colpo” per la sopravvivenza biologica. E occhio a rispolverare le essenze vegetali autoctone antiche sopravvissute alle diverse condizioni climatico ambientali che si sono succedute nelle ultime migliaia di anni. Una lotta senza quartiere è iniziata, per la sopravvivenza e per la conquista biologica di nuove aree. Invasioni e migrazioni biologiche globali sono ormai in atto. Rendiamoci conto della vastità dei conflitti biologici naturali e…regoliamoci…al più presto! E prepariamoci ad una nuova biodiversità naturale!

Medieval Warm Period (Asia: Russia)
Center for the Study of Carbon Dioxide and Global Change. “Evidence of Medieval Warm Period in Russia.” Last modified June 26, 2013. http://www.co2science.org/subject/m/summaries/mwprussia.php.

Fonte : https://www.facebook.com/franco.ortolani.54/posts/1033677403376874

La rivoluzione industriale che ha messo fine a 1.800 anni di raffreddamento dell’oceano

10321Università autonoma di Barcellona

L’alta frequenza e l’ampiezza delle eruzioni vulcaniche possono essere stata la causa del progressivo raffreddamento delle superfici oceaniche per un periodo di 1800 anni. Ciò è reso evidente in uno studio internazionale pubblicato di recente sulla rivista Nature Geoscience. Studio, che ha coinvolto il ricercatore P. Graham Mortyn dell’Istituto per la Scienza e la tecnologia ambientale (ICTA-UAB) e il Dipartimento di Geografia UAB.

Lo studio sottolinea il fatto che questa tendenza si è conclusa con l’inizio della rivoluzione industriale e il conseguente riscaldamento globale causato dalle attività umane. Esso mostra inoltre che le temperature più basse nei primi 1.800 anni dell’era comune sono stati registrati tra il 16° e il 18° secolo, un periodo noto come la “Piccola Era Glaciale”.

Precedenti ricerche avevano già dimostrato che le esplosioni vulcaniche causano un raffreddamento dell’atmosfera. Il presente studio dimostra che gli oceani possono assorbire e catturare più calore che l’atmosfera per periodi di tempo più lunghi, attenuando in tal modo i cambiamenti della temperatura globale nel breve termine. Queste alterazioni di temperatura possono essere prolungati quando le eruzioni vulcaniche sono concentrate in un breve lasso di tempo.

Questi risultati, portano una nuova prospettiva per lo studio delle variazioni regionali e globali di temperatura oceaniche di superficie nel corso dei secoli, prima della comparsa del cambiamento climatico antropogenico (umano, attività indotta).

I ricercatori, hanno combinato per la prima volta, 57 opere precedenti sulle variazioni di temperatura della superficie del mare, che sono state calcolate da resti fossili estratti da oceani di tutto il mondo, dai poli ai tropici. I risultati sono stati confrontati con i dati di indicatori terrestri, quali … gli anelli degli alberi o nuclei di ghiaccio. Questi hanno rivelato una simile tendenza al raffreddamento.

Per indagare le cause di questo raffreddamento – più robusto tra gli anni 800 e 1800 – hanno usato i modelli climatici e hanno esaminato come la superficie dell’oceano ha reagito a fattori come l’attività solare, cambiamenti orbitali della Terra, uso del suolo, i gas a effetto serra e l’attività vulcanica . L’ultimo di questi si è rivelato di grande importanza. Al fine di analizzare le tendenze nel lungo periodo, la squadra ha raggruppato i dati in periodi di 200 anni.

P. Graham Mortyn è un membro del gruppo Ocean2k, che ha oltre 75 soci collegati ad una rete di 600 scienziati di grande esperienza. Mortyn, pone l’accento su come questo gruppo ha lavorato con i dati ripresi da precedenti pubblicazioni disponibili e banche dati pubbliche che soddisfano criteri estremamente rigorosi e altre risorse tecnologiche innovative.

I ricercatori sottolineano che la comprensione di come questi fattori ( di come loro hanno causato i cambiamenti nella temperatura dell’oceano nel passato ) ci potrebbe fornire una visione migliore dei futuri cambiamenti climatici.

Fonte : http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-09/uadb-tir090915.php

Che cosa ci dice questo libro del 1783 ?

Premessa

Si ritiene (e detto concetto ritengo personalmente essere un grosso errore) che da certi antichi testi scientifici (catalogati in alcuni casi come eretici o fantasiosi… da medioevo) non ci possa essere nulla di interessante da approfondire/cercare o essere degno d’indagine con la nostra strumentazione o conoscenza moderna. Nel testo, sotto riportato (ho selezionato alcuni passi fra i più significativi) sono state riportate  alcune semplici osservazioni ambientali che circondano l’occorrenza (genesi) del terremoto.  A molti di voi, potrà sembrare un testo semplicistico e privo di alcuna espressione grafica o matematico ( e questo è vero..), dal quale quindi non raccogliere alcun spunto interessante. Io invece lo ritengo importante per due semplici motivi : Primo, perchè era una ricerca pulita e limpida prima di costrutti o vere e proprie sudditanze scientifiche (eravamo agli albori della ricerca), secondo,  perchè in esso emergono, a chiare lettere, tutta una serie di fenomenologie limite (anomalie) atmosferiche/elettriche, non ancora comprese a pieno che circondano (ieri come oggi) il fenomeno tellurico. 

In sintesi, ho selezionato una serie di passi ripresi dai capitolo sesto e decimo (bisognerebbe leggere anche gli altri..). Fate estrema attenzione a quanto riportato in esso, alla luce di alcuni concetti moderni, quali : luci sismiche – EQL-, anomalie elettromagnetiche, minimi solari e alterazioni climatiche, etc.. etc…

Per la cronaca, questo antico testo è stato scovato dalla mia persona sulla piattaforma archive.org. Link : https://archive.org/details/saggiodicongettu00sart

CopertinaLa copertina

 

Titolo : Saggio di congetture su i terremoti

del Dott. Cristofano Sarti pubblico professore dell’università di Pisa

 

Publisher In Lucca : Presso Francesco Bonsignori
Pages 258
Possible copyright status NOT_IN_COPYRIGHT
Language Italian

 

Da professore e ricercatore del 1700, il Dott. Sarti mette subito in chiaro la questione….mi viene proprio da ridere …. ieri come oggi , come non dargli ragione :

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Per quanto riguarda il clima ed i terremoti segnalo i seguenti passi :

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Qui si ricorda Tunguska (ma non era un meteorite !?!) con i conosciuti : https://en.wikipedia.org/wiki/St._Elmo’s_fire

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Adesso, il noto fenomeno delle luci sismiche : http://www.itacomm.net/EQL/eql02_i.htm

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Soffrite di nervi… occhio al Terremoto !

https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_nervoso

Per sistema nervoso si intende un’unità morfo-funzionale e strutturale caratterizzata da un tessuto biologico altamente specializzato nel ricevere, trasmettere ed elaborare gli stimoli interni ed esterni del corpo, per mezzo di segnali bioelettrici nei metazoi, permettendo in definitiva a un organismo vivente di relazionarsi con il proprio ambiente.

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Dopo aver citato i segnali bioelettrici… passiamo alla materia oggetto delle mie ricerche, i veri e propri aspetti elettrici e magnetici che circondano i terremoti …

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Una possibile conclusione … oggetto di alcuni studi pubblicati di recente su questa piattaforma…

Conclusione

Conclusioni, il testo si intitola : Saggio di congetture su i terremoti…congettura… ma che cos’è una congettura ?

https://it.wikipedia.org/wiki/Congettura

Una congettura (dal latino coniectūra, dal verbo conīcere, ossia “interpretare, dedurre, concludere”) è una affermazione o un giudizio fondato sull’intuito, ritenuto probabilmente vero, ma non dimostrato. Cioè un’ipotesi.

Sono passati 2016-1783 = 233 anni .. che dite … c’aveva visto giusto ipotizzando elettrica ?

………FINE……….

Nel bel mezzo di un classico Marzo …

Marzo pazzerello guarda il sole e prendi l’ombrello.
Marzo o buono o rio, il bue all’erba e il cane all’ombra.
Quando Marzo va secco, il gran fa cesto e il lin capecchio.
Neve marzolina dalla sera alla mattina.
Vento di Marzo non termina presto.
Di marzo, ogni villan va scalzo.
Quando marzo marzeggia, april campeggia.
L’acqua di marzo è peggio delle macchie ne’ vestiti.
Marzo alido, aprile umido.
Marzu, acqua e suli, carricari fa li muli.
U friddu di Marzu scorcia a vecchia ‘ntô iazzu.
Lu friddu di marzu trasi dintra lu cornu di lu voi.
Marzo ha comprata la pelliccia a sua madre, e tre giorni dopo e’ l’ha venduta.
Marz marzott fiö d’un baltrocch fiö d’una baltroca, o ch’el piöf o ch’el tira vent o ch’el fioca.Marzo pazzerello esci col sole e rientri con l’ombrello.
Gennaio ingenera, febbraio intenera, Marzo imboccia.
Marzo asciutto ed aprile bagnato, beato il villano che ha seminato.
Marzo ventoso, frutteto maestoso.
Chi nel Marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia.
Marzo molle, grano per le zolle.
Le api sagge in Marzo dormono ancora.
La nebbia di marzo non fa male, ma quella d’aprile toglie il pane e il vino.
Se marzo butta erba, aprile butta merda.
La luna marzolina fa nascer l’insalatina.
Marz pulverent, per fà séghel e furmènt.
Tanta nebbia di Marzo, tanti temporali d’estate.
Marzo, la serpe esce dal balzo.
Di marzo, chi non ha scarpe vada scalzo, e chi le ha, le porti un altro po’ più in là.
Marzo tinge, april dipinge, maggio fa le belle donne, e giugno fa le brutte carogne.
Pace tra suocera e nuora dura quanto la neve marzola.
Marzo cambia sette cappelli al giorno.
Marzo non ha un di come l’altro.
Marzo tinge, aprile dipinge.

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Eventi sismici di magnitudo M2+ registrati sulla nostra penisola

Periodo : 29-02-16 … 06-03-16

M2+

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Neve – Superato il valore medio 1986-2015

Anche in questo 2016, se fino a metà febbraio gli sciatori sono stati in qualche modo accontentati è per merito dell’innevamento artificiale: in questo caso, al posto degli alpini, c’è la costosissima produzione di neve «da cannone» sparata sulle piste. Ma tra fine febbraio e marzo è arrivata la svolta. «Con la neve fresca recente, gli spessori del manto nevoso al suolo hanno raggiunto e appena superato nelle Dolomiti il valore medio stagionale, calcolato dal 1986 al 2015» (vedi il grafico). E anche se l’assestamento porterà a una sua diminuzione, nuove precipitazioni attese per oggi ( fino ad altri 50/70 cm in quota e 30-45 in fondovalle) incrementeranno ulteriormente il manto nevoso.

Proiezione marzo-aprile fornite dal consorzio Lamma

Secondo l’ultimo aggiornamento delle previsioni stagionali il bimestre marzo-aprile potrebbe essere caratterizzato da una netta alternanza tra fasi stabili ed instabili che nel complesso dovrebbe portare a due mesi sostanzialmente in media da un punto di vista termico e pluviometrico.

Nella prima parte del mese di marzo è lecito attendersi ancora condizioni di instabilità con frequenti passaggi perturbati di matrice nord atlantica. Questo a causa di un temporaneo spostamento del vortice polare che tenderà a disporsi in senso ancor più meridiano.

A seguire (seconda parte di marzo e prima metà di aprile) possibile periodo più stabile e mite caratterizzato da prevalenti fasi anticicloniche solidali con lo stratcooling in atto. Successivamente non è escluso il ritorno a condizioni prevalentemente instabili causate dall’indebolimento stagionale del vortice (final warming).

  • Per il bimestre marzo-aprile sono pertanto attesi un numero di giorni di pioggia e temperature in linea con la media (sia per marzo che per aprile).
  • La previsione per il mese di maggio si basa esclusivamente sugli output del modello climatico sperimentale presso il Consorzio LaMMA, sulla base del quale si prevedono temperature nella media e precipitazioni sopra media.

Marzo

Anomalie di TEMPERATURA previste per marzo

Anomalie di PRECIPITAZIONE previste per marzo

Aprile

Anomalie di TEMPERATURA previste per aprile

Anomalie di PRECIPITAZIONE previste per aprile

Link :

http://www.lamma.rete.toscana.it/news/proiezioni-marzo-aprile

http://www.corriere.it/extra-per-voi/2016/03/05/neve-sorpresa-un-inverno-contrario-adesso-tanta-mai-cosi-alta-trent-anni-2f2507a2-e2b0-11e5-a080-fdf627ee5982.shtml

http://iside.rm.ingv.it/iside/standard/result.jsp?rst=1&page=EVENTS