Archivio mensile:Giugno 2016

Ricostruiti in modo corretto i cicli delle macchie solari dal Seicento a oggi

Sunspots

Esistono registrazioni telescopiche di macchie solari dal 1610, quando Galileo le iniziò (disegno), seguito da Thomas Harriot e padre Scheiner. Ma quanto sono affidabili i dati dei primi secoli? Saperlo è importante per conoscere meglio il ciclo solare e verificare se, oltre al periodo di 11 anni, ce ne siano di più lunghi, intorno a 100 anni, come alcuni hanno ipotizzato. La prima cosa che si nota davanti a un grafico dei cicli solari dal Seicento ad oggi è che il numero delle macchie sembra in quasi costante aumento. E’ vero o è un inganno dovuto a strumenti migliori e registrazioni più accurate?

Leif Svalgaard e John Briggs (Stanford University) si sono posto il problema e hanno cercato la risposta analizzando la qualità ottica dei più antichi telescopi e riproducendo un telescopio solare tipico del diciottesimo secolo. Risulta che i telescopi moderni mostrano tre volte più macchie di quelli antichi in quanto risolvono in macchie separate gruppi prima registrati come macchie singole. Calibrando in base a questo dato il grafico dal Seicento ad oggi la tendenza all’aumento delle macchie scompare ed emergono due minimi nella seconda metà del Seicento e all’inizio dell’Ottocento.

Svalgaard e Briggs hanno preso come riferimento l’astrofilo tedesco Johan Casper Staudach, che dal 1749 al 1796 registrò l’attività solare per 1.016 giorni. L’osservazione divenne sistematica e standardizzata con l’astronomo svizzero Rudolf Wolf a partire dal 1847. I due ricercatori americani hanno riprodotto un telescopio da 3 centimetri di apertura e un metro di focale con cui, per proiezione, hanno ottenuto 160 disegni in 120 giorni. Ciò ha permesso di rendere omogenee le vecchie osservazioni. Il lavoro è stato presentato durante un convegno a Boulder, Colorado.

Altre informazioni: http://www.leif.org/research/Press-Conf-Ancient-Telescope-Sunspots.pdf

Fonte : http://www.astronomianews.it/index.php?p=astro_news&n=2063

Andiamo a dare una sbirciatina ai ghiacci ….

Apriamo la settimana con un post leggero, rinfreschiamoci. Il momento non uno dei più significativi per controllare la situazione dei ghiacci, ma è anche un pò di tempo che non andiamo a controllare l’estensione dei ghiacci marini antartici – artici e globali. Andiamo quindi a dare una sbirciatina… Questa è l’immagine fissata al giorno 176, del 2016 e ripresa dal blog sunshine hours. Piattaforma …. che segue costantemente e da un pò di anni l’evolversi della situazione (ciclicità annuale). Ricordo che i dati sono ripresi dal National snow and ice data center.

Estensione del ghiaccio marino artico

Estensione del ghiaccio marino antartico

Estensione del ghiaccio marino globale

Non ci sono grandi scostamenti rispetto ai passati anni, ghiacci antartici che stanno benone e crisi dei ghiacci artici che continua ad essere il carburante preferito per tutti quei tifosi che predicano il continuo surriscaldamento del pianeta. Allora, come unico dato interessante troviamo una crisi, crisi registrata proprio dai ghiacci artici, fra Maggio e Giugno. Adesso siamo tornati su valori del 2010/2012… Tuttavia, perchè c’è stata questa crisi e quali posso essere state le cause ? Non sono andato a controllare i movimenti degli anticicloni/cicloni sul compartimento artico.. ma mi viene da pensare che il cattivo tempo registrato nella tarda primavera / inzio estate sul compartimento europeo, sia logica conseguenza di un possibile sbilanciamento atmosferico, registrato proprio in area artica Sbilanciamento che ha proiettato masse d’aria d’origine nord-atlantica / artica qui da noi. Può essere…  vi risulta ?

Michele

Nowcasting solare + Time machine …. accendiamo la macchina del tempo (23-06-2020)

Certe volte mi piace giocare con il simulatore planetario… andando  in cerca di qualche configurazione planetaria particolare e delicata per il prossimo futuro. Stasera leggo in giro che il prossimo minimo solare è previsto per il 2019-2020 (transizione fra il ciclo solare SC23-24).

Curiosità…oggi è il 23 Giugno 2016…fra 4 anni questa sarà la configurazione planetaria in zona Terra…

23062020

Chissà .. immagine che fa riflettere !

Adesso passiamo alla cronaca delle ultime ore….

Flusso solare corretto alle ore 17:00 UTC a 81, nuovamente … fronte Terra … non è presenta alcuna macchia solare. La traccia del SF (ultimi 2 anni) ripresa dal blog di Antony Watts e realizzata da David Archibald conferma … la discesa del ciclo solare sta prendendo decisamente il via…

Oltre che il SF, riproponiamo i due grafici più HOT del momento. L’intensità del campo magnetico polare (primo grafico sotto riportato) che evidenzia la forte assimetria dei due emisferi e la crescita dei raggi cosmici. CR che in questi ultimi mesi hanno raggiunto un conteggio pari o superiore a quello registrato nei precedenti cicli solari SC20 , SC21, SC22 e SC23. Uno o due anni e anche il ciclo solare SC24 sarà superato.

Credo proprio che a questo punto dei lavori, lo possiamo affermare ….. la discesa del ciclo solare SC24 è decisamente in pista ! La situazione inizia a farsi decisamente interessante …

Michele

Meteorologo Joe Bastardi : Le temperature dell’emisfero sud stanno facendo da vasca per il prossimo raffreddamento globale

Nota : Spero di aver tradotto in maniera corretta il titolo di questo post. Post depositato sul blog del Dr.Pierre L. Gosselin  😀

…………

Il meteorologo Joe Bastardi ha depositato su Twitter un interessante post sugli ultimi sviluppi delle temperature oceaniche. Joe ha twittato il seguente grafico del Dr. Ryan Maue :

Questo grafico mostra come la temperatura superficiale per l’emisfero meridionale è ben al di sotto del territorio più freddo del normale. Adesso la temperatura è vicina ad un grado Kelvin rispetto al picco registrato ad aprile. La linea nera rappresenta la temperatura globale. Tutto questo dimostra che il  raffreddamento è in corso e ci stiamo avvicinando alla media 1981-2010.

Mentre ci avviciniamo alla Niña, le temperature globali scenderanno quasi sicuramente  sotto il normale. Le trace di CO2, ovviamente, saranno in grado di intrappolare il calore e bloccheranno ancora le temperature superficiali su valori elevati. Piuttosto … è importante osservare come le temperature superficiali sono guidate (nel breve periodo) da oscillazioni oceaniche e nel corso dell’ultimo anno principalmente dal ciclo ENSO.

Che cosa possiamo aspettarci allora dal futuro?

Se seguiamo tutti i modelli, questi ci parlano di un maggiore raffreddamento ! Per esempio, JAMSTEC proietta un periodo di temperature normali pari a 2 anni, nella grande regione di El Niño 3.4.

 

Un modello proietta anche un evento massiccio di raffreddamento, che nessun sano di mente potrebbe mai sperare che accada. Tenete in mente che le proiezioni gettate in questo momento sono piene di speculazioni e congetture avventurose.

Anche le più recenti previsioni NCEP CFSv2 vedono La Niña in cantiere. Questa situazione si tradurrà in un notevole raffreddamento superficiale del globo, entro la fine dell’anno.

Entro la fine di questo anno questo raffreddamento sarà probabilmente diventato abbastanza evidente nei dati satellitari (RSS e UAH). Implicazione: tutti i discorsi sul riscaldamento si esauriranno.

Non solo il mondo si rinfrescherà, ma mi aspetto anche che tutta la retorica sul riscaldamento globale sarà messa in ghiaccio per un bel pò. La ripresa nel riscaldamento sarà stata un brevissimo momento, mentre la pausa si estenderà a 2 anni … e poi stop.

Sicuramente le teste calde allarmistiche sposteranno la loro attenzione al ghiaccio marino artico, agli anomali eventi meteorologici, lo sbiancamento dei coralli o l’acidificazione degli oceani. E così la porta girevole degli scenari intimidatori e falsi continuerà.

 

Fonte : http://notrickszone.com/2016/06/15/meteorologist-bastardi-s-hemisphere-surface-temps-really-tanking-as-globe-cools/

200.000 anni di cambiamenti climatici

Più o meno tre settimane fa…  una particolare animazione polare, realizzata da Ed Hawkins, ha suscitato un grosso interesse ed impatto. Quà sotto …

Così ho pensato di provare ad usare lo stesso trucco, con le registrazioni delle anomalie della temperatura in Antartide (per gli ultimi 200.000 anni) ricavate dai carotaggi dei ghiacci EPICA.

I dati della temperatura Epica per ultimi 200.000 anni. Il primo riscaldamento rapido è stato registrato nell’interglaciale Eemiano, seguito dall’ultima glaciazione e l’Olocene. Il cerchio rappresenta la temperatura media odierna (1961-1990 normali compensati da 10°C). La traccia di colore giallo è per una temperatura media > 4°C (-6°C). La traccia di colore rosso è per una temperatura media > 8°C (-2 ° C) e blu per una temperatura media < 4°C (-6°C).

Al culmine dell’Eemiano la temperatura era di 3°C maggiore rispetto all’Olocene. L’animazione…. mostra che il naturale cambiamento climatico fa ancora impallidire il recente riscaldamento prodotto da l’uomo di ~ 1C.

Fonte : http://clivebest.com/blog/?p=7134