Terrorismo climatico, ci risiamo

Ghiacciai che si sciolgono e sommergeranno anche l’Italia, concentrazione senza precedenti di anidride carbonica nell’atmosfera e chissà cosa accadrà, anche se certamente qualcosa di terribile. Le notizie sparate da giornali e tg negli ultimi giorni non hanno certo portato più serenità nell’opinione pubblica. Ma niente paura: quando il terrorismo psicologico da cambiamenti climatici si intensifica, significa che c’è una qualche conferenza internazionale sul clima alle porte. Sono un po’ come le campane che annunciano la messa. E infatti dal 7 al 18 novembre a Marrakech (Marocco) si svolgerà la Cop 22, ovvero la annuale Conferenza fra le parti che dovrà fare il punto sull’accordo firmato l’anno scorso a Parigi (Cop 21) ed entrato in vigore lo scorso 4 ottobre con la ratifica del Parlamento Europeo.

Mettiamoci perciò tranquilli e aspettiamoci un crescendo di allarmi e di scenari catastrofici, che saranno certi se i governi non agiscono subito, anzi prima. Del resto, siccome gli scenari si spingono avanti 50-100 anni si è abbastanza certi che non ci sarà nessuno di noi a verificare le sciocchezze che oggi vengono spacciate per verità scientifiche. Certo, oggi basterebbe rilevare quanto fossero sbagliate le previsioni date per certe 30-40 anni fa per nutrire seri dubbi sull’attendibilità degli scenari previsti oggi, ma in un clima ideologico come quello attuale è decisamente pretendere troppo da scienziati-opinionisti e giornalisti.

Guardiamo ad esempio i due allarmi di questi giorni. Il primo si riferisce all’Antartide. Dice in pratica la notizia: c’è un ghiacciaio che si sta sciogliendo rapidamente, che potrà aumentare il livello del mare di ben tre metri, tanto che un team scientifico anglo-americano è in partenza per controllare quanto sta avvenendo. E tutti già sono portati ad immaginarsi il mare alle porte di Milano nel giro di pochi anni (la nuova Milano Marittima). Ma gli abitanti di Rogoredo e Linate, che già pregustano di poter scendere in spiaggia direttamente dai loro condomini, sono destinati a rimanere delusi. In effetti la partenza della missione scientifica è prevista per il 2018 salvo complicazioni, e non sarà del tipo “Arrivano i nostri”, ma si tratterà semplicemente di una missione di studio.

Oggetto dell’osservazione è il ghiacciaio Thwaites, un blocco importante sulla costa occidentale dell’Antartide, che da qualche anno registra una lenta erosione che potrebbe nei prossimi decenni renderlo instabile. Ma non è una questione di riscaldamento globale, tanto è vero – nessuno si preoccupa di dirlo – che l’Antartide nel complesso vede una crescita dei ghiacciai. Tanto è vero che uno studio della NASA pubblicato giusto un anno fa mostra che c’è un accumulo di neve in Antartide iniziato 10mila anni fa e che compensa abbondantemente le perdite registrate in alcuni ghiacciai.

In pratica la superficie ghiacciata dell’Antartide ha conosciuto un incremento di 112 miliardi di tonnellate l’anno dal 1992 al 2001, incremento sceso a 82 miliardi di tonnellate l’anno dal 2003 al 2008. In pratica se il Thwaites e altri ghiacciai della parte occidentale registrano una perdita, la parte orientale e l’interno di quella occidentale crescono molto di più. Quindi, riponete maschera e pinne e rassegnatevi per i decenni a venire a mettervi in coda in auto per raggiungere le attuali coste adriatiche, liguri, tirreniche e ioniche.

E veniamo al secondo allarme: dice l’Organizzazione Meteorologica Mondiale che l’anidride carbonica ha ormai superato stabilmente la concentrazione di 400 parti per milione (ppm) nell’atmosfera, cosa che renderà mission impossible mantenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi per il 2100, come previsto dall’Accordo di Parigi. Ovviamente l’opinione pubblica è portata a pensare che 400 ppm sia una cifra abnorme che porterà conseguenze catastrofiche, anche perché l’anidride carbonica viene spacciata comunemente per un inquinante (è invece il mattone della vita, senza CO2 la vita non ci sarebbe). C’è chi, più impressionabile, sente già mancare il respiro per troppa CO2 nell’aria.

Ma anche qui si deve anzitutto tenere presente che sebbene si sia concordi nello stabilire una relazione tra CO2 e temperatura terrestre, nessuno è in grado però di definire un eventuale rapporto causa-effetto e relativo funzionamento. Non solo, mentre nessuno è in grado di dire con certezza che cosa potrà avvenire in futuro, sappiamo però per sicuro che negli ultimi 30 anni, grazie all’aumento della CO2 in atmosfera la superficie forestale sul pianeta è aumentata del 14%, un incremento che interessa tutti i paesi del mondo, dalla foresta equatoriale alla tundra. Del resto molto prima che comparisse l’uomo sulla faccia della terra, la crescita della vegetazione fu favorita da una concentrazione pari a 6mila ppm. E un esperimento fatto negli Stati Uniti (professor Sherwood Idso), ha dimostrato che aumentando da 350 a 650 le ppm di anidride carbonica, il tasso medio di crescita delle 475 varietà di piante studiate aumenta mediamente del 50%. Si potrebbe continuare per molto su questa falsariga.

Ma la questione è già abbastanza chiara: quelli che a ogni attentato terroristico islamico gridano fieri che non cambieremo i nostri stili di vita, sono gli stessi che praticano il terrorismo psico-climatico per imporci di cambiare proprio i nostri stili di vita. Non c’è dubbio che la schizofrenia sia un tratto caratteristico della nostra epoca.

Riccardo Cascioli

Fonte : http://www.lanuovabq.it/it/articoli-terrorismo-climatico-ci-risiamo-17842.htm

9 pensieri su “Terrorismo climatico, ci risiamo

  1. Ottimo articolo!
    Francamente non se ne può più di sentire e leggere quotidianamente queste bestialità sul clima che cambia e cambia male (per dirla alla Guido Guidi). Mi meraviglio, fra l’altro, che siti come MTG, che reputo uno dei più seri, dia spazio a queste scemenze.
    In generale fa rabbia il fatto che viene dato sempre costantemente risalto alle notizie che vanno nella solita direzione e vengono scientificamente ignorate quelle di segno opposto.

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  2. Ancora non hanno dato la colpa alla CO2, per i terremoti che stanno martoriando il centro Italia, ma ho paura che presto ci arriveremo. La mia solidarità, per quello che può valere, a quelle persone che stanno affrontando da tanto tempo la prova del terremoto.

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  3. Ma per far alzare il livello del mare di 3 metri hanno fatto un calcolo del volume di ghiaccio che si deve sciogliere?
    La superficie dei mari è di 360 milioni di km quadrati, trascurando che aumentando il livello aumenta anche la superficie poiché vengono ricoperte terre ora emerse, se ho fatto i calcoli esatti occorrono 1 milione di km cubici di ghiaccio.
    Un ghiacciolo di 1000×1000 km di superficie per 1000 metri di spessore, oppure 10 milioni di km quadrati di superficie per 100 m di spessore.
    In realtà di più, poiché 1 dm cubo di ghiaccio equivale a meno di un dm cubo di acqua.
    Penso che take quantità di ghiaccio sia molto di più del ghiacciaio definito in rapida fusione

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  4. Parlo da “profano”.
    CO2 ha, per quello che mi risulta, perso molto peso nel campo del riscaldamento globale o “global warming” come molti amano definire questo “evento”.
    Già da tempo si sono analizzati altri fattori, come l’emissione di gas da parte degli animali erbivori (scoreggie delle vacche).
    Per non parlare dei nuovi gas utilizzati nei frigoriferi e climatizzatori, “CFC free”, che dagli ultimi studi sembra abbiano un forte impatto ambientale.
    Indipendentemente da questo vorrei chiamare in causa gli studiosi di paleoclimatologia.
    Ne conosco diversi, ma stanno tutti “tacendo”.
    E’ chiaro che l’antropizzazione estrema non è un bene. E ci dobbiamo pensare.
    Ma forse se andiamo a studiare i carotaggi che sono stati fatti questo pianeta nel passato ha attraversato periodi con CO2 decisamente più alta.
    E chiaramente clima diverso.
    In ogni caso i cambiamenti climatici succedono a una modifica della circolazione atmosferica.
    E’ quello che sta accadendo? Forse. Un’occhiata alle dinamiche solari comunque non farebbe male.
    Buonanotte.
    Omar Silvio Cecchini
    Osservatorio Meteorologico “Alessandro Serpieri”
    Urbino

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  5. Silvio Cecchini:
    Parlo da “profano”.
    CO2 ha, per quello che mi risulta, perso molto peso nel campo del riscaldamento globale o “global warming” come molti amano definire questo “evento”.
    Già da tempo si sono analizzati altri fattori, come l’emissione di gas da parte degli animali erbivori (scoreggie delle vacche).
    Per non parlare dei nuovi gas utilizzati nei frigoriferi e climatizzatori, “CFC free”, che dagli ultimi studi sembra abbiano un forte impatto ambientale.
    Indipendentemente da questo vorrei chiamare in causa gli studiosi di paleoclimatologia.
    Ne conosco diversi, ma stanno tutti “tacendo”.
    E’ chiaro che l’antropizzazione estrema non è un bene. E ci dobbiamo pensare.
    Ma forse se andiamo a studiare i carotaggi che sono stati fatti questo pianeta nel passato ha attraversato periodi con CO2 decisamente più alta.
    E chiaramente clima diverso.
    In ogni caso i cambiamenti climatici succedono a una modifica della circolazione atmosferica.
    E’ quello che sta accadendo? Forse. Un’occhiata alle dinamiche solari comunque non farebbe male.
    Buonanotte.
    Omar Silvio Cecchini
    Osservatorio Meteorologico “Alessandro Serpieri”
    Urbino

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  6. Silvio Cecchini:
    Parlo da “profano”.
    CO2 ha, per quello che mi risulta, perso molto peso nel campo del riscaldamento globale o “global warming” come molti amano definire questo “evento”.
    Già da tempo si sono analizzati altri fattori, come l’emissione di gas da parte degli animali erbivori (scoreggie delle vacche).
    Per non parlare dei nuovi gas utilizzati nei frigoriferi e climatizzatori, “CFC free”, che dagli ultimi studi sembra abbiano un forte impatto ambientale.
    Indipendentemente da questo vorrei chiamare in causa gli studiosi di paleoclimatologia.
    Ne conosco diversi, ma stanno tutti “tacendo”.
    E’ chiaro che l’antropizzazione estrema non è un bene. E ci dobbiamo pensare.
    Ma forse se andiamo a studiare i carotaggi che sono stati fatti questo pianeta nel passato ha attraversato periodi con CO2 decisamente più alta.
    E chiaramente clima diverso.
    In ogni caso i cambiamenti climatici succedono a una modifica della circolazione atmosferica.
    E’ quello che sta accadendo? Forse. Un’occhiata alle dinamiche solari comunque non farebbe male.
    Buonanotte.
    Omar Silvio Cecchini
    Osservatorio Meteorologico “Alessandro Serpieri”
    Urbino

    Quoto…

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