Archivio mensile:Dicembre 2016

Trump chiede i nomi di chi ha lavorato sul clima. Gli scienziati: salviamo i dati

L’equipe di Trump ha chiesto a Obama i nomi di tutti coloro che abbiano lavorato su questioni climatiche. Gli scienziati si mobilitano con il #datarefuge

L’entourage del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha inviato a Barack Obama una lettera nella quale si chiede di fornire i nomi di tutti coloro che abbiano lavorato in questi anni sul tema dei cambiamenti climatici per il governo. Una proposta cha ha scatenato un’ondata di panico nel mondo della ricerca scientifica. La paura che il nuovo inquilino della Casa Bianca possa mettere i bastoni tra le ruote ai climatologi è talmente concreta da aver spinto alcuni di loro a lanciare nei giorni scorsi un’iniziativa, battezzata #datarefuge.

Il timore è che i risultati frutto di anni di lavoro possano andare perduti, soprattutto dopo le nomine di tre convinti sostenitori delle fonti fossili in altrettanti posti-chiave del governo: all’Ambiente, all’Energia e agli Affari interni. Di qui la decisione della comunità scientifica di organizzare un gigantesco salvataggio dei dati governativi in materia di clima.

“Trump ci ha dichiarato guerra. Prepara l’inquisizione”

L’idea è stata avanzata per primo dal meteorologo americano Eric Holthaus, che ha accompagnato il lancio su Twitter con un appello: “Ricercatori, se siete in possesso di dati del governo sul clima, aggiungeteli qui”. Segue il link ad un Google Doc, sul quale nel giro di pochi giorni sono stati salvati più di 50 database per un totale di decine e decine di terabyte. Si tratta soprattutto di dati relativi a lavori della Nasa e del dipartimento dell’Energia, che saranno stoccati su server non governativi ai quali i funzionari di Washington non possono accedere.

Holthaus, riferisce il quotidiano francese 20Minutes, ha spiegato senza mezzi termini il suo punto di vista: “Viste le scelte operate da Trump – ha spiegato lo scienziato – è chiaro che il nuovo presidente vuole dichiarare guerra alla scienza. Prepara un’inquisizione”.

Obama: “Non forniremo alcun nome”

Inquietante, in effetti, è il fatto che la squadra di Trump abbia inviato una settimana fa un questionario all’amministrazione di Barack Obama, chiedendo in particolare i nomi di tutte le persone che abbiano lavorato sul tema dei cambiamenti climatici presso il dipartimento dell’Energia. Il presidente uscente ha rifiutato la richiesta con queste parole: “Forniremo tutte le informazioni accessibili pubblicamente ma non trasmetteremo alcun nome”.

Nel mirino anche i negoziatori all’Onu e gli articoli scientifici

Nella lettera, tra l’altro, i collaboratori di Trump non si accontentavano neppure di conoscere le identità delle persone coinvolte in prima persona: chiedevano anche una lista di tutti gli impiegati ministeriali e dei consulenti che abbiano partecipato a qualsivoglia discussione internazionale in materia di clima organizzata sotto l’egida delle Nazioni Unite negli ultimi cinque anni. Nonché tutti gli articoli scientifici pubblicati dai ricercatori di diciassette laboratori nazionali controllati dallo stesso dipartimento dell’Energia nell’ultimo triennio. Con la specifica di chi appartiene ad un sindacato o a un’associazione di categoria, tanto per non farsi mancare nulla.

Fonte : http://www.lifegate.it/persone/news/trump-nomi-clima-scienziati-datarefuge

 

Se il Sole frena

Grazie alle misure compiute con l’Helioseismic and Magnetic Imager della sonda Nasa SDO, un team internazionale di scienziati ha svelato il mistero del rallentamento degli strati esterni del Sole. Ne parliamo con Alessandro Bemporad, fisico solare all’Osservatorio astrofisico dell’INAF di Torino

Un team internazionale di astronomi potrebbe aver risolto un mistero che dura da almeno vent’anni: perché lo strato più esterno del Sole ruota più lentamente dell’interno? Almeno una parte della “colpa” parrebbero averla i fotoni. Lo studio, in uscita il prossimo gennaio sulla rivista Physical Review Letters, è firmato da Ian Cunnyngham, Jeff Kuhn e Isabelle Scholl dell’IFA Maui (Hawaii) insieme a Marcelo Emilio (Brasile) e Rock Bush (Stanford).

Un’immagine del Sole presa con l’Helioseismic and Magnetic Imager (HMI) a bordo della sonda NASA Solar Dynamics Observatory. HMI è uno strumento progettato per studiare le oscillazioni e il campo magnetico della fotosfera, la superficie solare. Crediti: NASA

Grazie ai dati raccolti in anni d’osservazioni condotte con l’Helioseismic and Magnetic Imager della sonda SDO (Solar Dynamics Observatory) della NASA, il team ha scoperto che la luce emessa dal Sole, la stessa radiazione che scalda la Terra, provoca un “rallentamento”. L’effetto dei “fotoni frenanti” è stato misurato nei 150 km più esterni della superficie del Sole, e gli scienziati ritengono che tale effetto sia all’opera anche nella maggior parte delle altre stelle. «L’azione sul momento angolare è lieve, ma calcolata sulla durata di vita del Sole, pari a circa 5 miliardi di anni, ha introdotto sui 35mila km più esterni un rallentamento sensibile», osserva Jeff Kuhn.

«Conoscere la velocità di rotazione all’interno del Sole e come questa velocità vari con la profondità e con la latitudine è uno dei mattoni fondamentali di ogni modello che cerchi di riprodurre il noto ciclo solare e di prevedere il comportamento della nostra stella nell’immediato futuro», spiega a Media INAF il fisico solare Alessandro Bemporad, dell’Osservatorio astrofisico dell’INAF di Torino, al quale abbiamo chiesto un commento sull’importanza di questo studio.  «Negli ultimi decenni, grazie alle misure di eliosismologia, le nostre conoscenze sulla rotazione solare hanno rivelato sempre più dettagli, molti dei quali ancora non del tutto compresi, come la scoperta di alcuni anni fa di una doppia circolazione meridiana».

«In questo lavoro i ricercatori hanno dimostrato che nell’ultimo strato subito sotto la superficie visibile del Sole, la fotosfera, si osserva una brusca diminuzione della velocità di rotazione, o velocità angolare. La cosa interessante«, sottolinea Bemporad, «è che questa diminuzione sembra essere in accordo con la diminuzione che ci si potrebbe aspettare per effetto della radiazione che viene emessa, appunto, dalla fotosfera. I fotoni infatti, pur non avendo massa, trasportano un impulso (o quantità di moto): così come la luce esercita una pressione su una qualunque superficie illuminata, allo stesso modo l’emissione di radiazione da parte di un corpo ruotante come il Sole comporta una piccola perdita di momento angolare da parte del Sole, e quindi di velocità di rotazione. Questa perdita di velocità è ordini di grandezza minore rispetto alla perdita che il Sole subisce per l’espulsione del vento solare. Tuttavia la cosa interessante è che, assumendo che il Sole abbia subito questa perdita nel corso dei suoi 4 miliardi e mezzo di anni di vita, si ottiene una differenza di velocità finale dell’ultimo strato della fotosfera in accordo con quanto misurato oggi dai ricercatori. Questo lavoro aggiunge quindi un tassello piccolo, ma comunque molto importante nella soluzione del complesso puzzle della dinamo solare».

Fonte : http://www.media.inaf.it/2016/12/13/effetto-fotoni-frenanti-sdo-sole/

Split del vortice polare: l’inverno entra in scena anche in europa

Salve amici, è dall’inizio della stagione fredda che andiamo dicendo che questo inverno non è come i precedenti. Ce ne stiamo accorgendo anche noi, infatti pur non essendo interessati direttamente da alcuna irruzione fredda, gli ultimi giorni, specie al nord, stanno passando contraddistinti da cospicue inversioni termiche che portano a svegliarsi sulle pianure del centro nord già con valori prossimi o inferiori agli 0°C, cosa che non avvevinva con tale frequenza da almeno tre anni. Tutto ciò è dovuto ad una forte e ormai lunga anomalia negativa in zona russa che determina un influsso indiretto anche sulla nostra penisola. Siamo dunque già in inverno pieno dal punto di vista termico, mancano però ancora le configurazioni classiche della stagione invernale, con la prima franca irruzione di aria fredda, che visti i presupposti, è attesa ormai da qualche settimana. Forse oggi possiamo iniziare, con una certa sicurezza a sciogliere la prognosi. Infatti, le previsioni appena sfornate dal NOAA sull’andamento delle dinamiche stratosferiche oggi evidenzia addirittura una condizione di split del VP a 100 Hpa con l’isolamento di un lobo russo ed uno canadese e la sua dunque propbabile destabilizzazione. Ma andiamo con ordine. Partiamo dall’analisi delle temperature a 10 Hpa previste per i prossimi giorni, che ci raccontano un po’ del futuro del VP nel mese di dicembre.

Come si può facilmente notare dalla sequenza il VP sta in queste ore subendo una destabilizzazione dovuta alla presenza di un cospicuo riscaldamento in zona siberiana, frutto di quel TST event di cui parlavamo giorni fa. Come vedremo nelle prossime carte questo riscaldamento porterà probabilmente alla destrutturazione del VP in due lobi distinti con importanti conseguenze a livello emisferico. Il futuro, però del VP, va detto, non sarà di una totale disgregazione, infatti è visibile nelle ultime sequenze un riassorbimento dell’anomalia con conseguente raffreddamento dello stesso che dovrebbe favorirne un ricompattamento entro Natale, dunque, potremmo pensare ad un periodo festivo con correnti atlantiche in riattivazione, ma ne riparleremo, va anche detto che lo stratcooling qui visibile non dovrebbe durare molto per cui il VP potrebbe rimanere ancora instabile anche durante le feste, perchè in troposfera, nel frattempo, le intrusioni calde continueranno. Veniamo invece all’immediato futuro che promette gelo per buona parte dell’Europa, vediamo perchè:

Eccolo lo split, in grande evidenza, con due importanti risultati: isolamento in piena siberia di un nucleo gelidop con formezione del’HP russo e isolamento sugli States di un nocciolo altrettanto gelido che potrebbe, come è visibile dalla carta, generare un blocco atlantico con retrogressione gelida sull’ Europa, tutto questo intorno al 15-16 dicembre. Siamo dunque in procinto di vedre una importante irruzione fredda per il continente europeo? Probabilmente si. Attenzione, la traiettoria e gli effetti dell’irruzione sull’Italia sono ancora tutti da vedere, per esempio, se dovessimo interpretare le squenze qui pubblicate, sarebbe chiaro che il target dell’irruzione sarebbe la Spagna con richiamo caldo umido per il mezzogiorno e freddo e nevicate per il nord. Ma i dettagli li vedremo insieme: una cosa appare certa: l’inverno è in partenza anche sull’Europa.

 

Fonte : https://progettoscienze.org/2016/12/09/split-del-vortice-polare-linverno-entra-in-scena-anche-in-europa/

Fra censure, terremoti lungo la cintura di fuoco, il buco coronale fronte terra e la bassa attività solare

Questo è un post particolare, un post fatto di immagini e reference scientifiche, chi ha la volontà di comprendere capirà… tanto ho scritto in questi anni.

  • I terremoti delle ultime 48h.

M 8.0 – SOLOMON ISLANDS – 2016-12-08 17:38:47 UTC

M 6.5 – OFF COAST OF NORTHERN CALIFORNIA – 2016-12-08 14:49:47 UTC

M 6.0 – NORTHERN XINJIANG, CHINA – 2016-12-08 05:15:03 UTC

  • Il buco coronale fronte Terra e il forte incremento del vento solare (velocità e densità particellare) che si sta verificando in queste ultime ore.

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sw

  • La censura sul gruppo geologi.it

https://www.facebook.com/groups/geologi.it/?ref=bookmarks

Doppia discussione censurata questo pomeriggio (immagini delle discussioni ripresi poco prima della censura)

– Primo post aperto da Luca Serfilippi cancellato

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– Secondo post aperto nel loro gruppo, dalla mia persona. Anche questo censurato nella seconda parte di questo pomeriggio.

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Le due carte scientifiche (due fra le tante….) che avevo riportato nei commenti e che non sono state digerite dagli amministratori :

https://www.researchgate.net/profile/Katya_Georgieva3/publication/248549966_Long-period_trends_in_global_seismic_and_geomagnetic_activity_and_their_relation_to_solar_activity/links/00463525862439d421000000.pdf

http://file.scirp.org/pdf/IJG20120500007_48587481.pdf

 

Michele

Giampaolo Giuliani, l’uomo che NON prevede i terremoti

Per non farvi perdere tempo, di seguito pubblico il comunicato di Giampaolo Giuliani rilasciato nei social network:

“Buona notte e scusate il ritardo. Oggi, 19 Settembre 2016 ancora repliche dovute al forte terremoto di M. 6.0. Scosse totali registrate tra Norcia, Accumoli ed Amatrice N. 254. Accadimenti di intensità strumentali più sensibili n, 8 di M. 2.5, 2.7, 2.8, 2.8, 2.8, 2.8, 2.9, 3.0: Dalle stazioni di Ripa Fagnano e Coppito osserviamo livelli dei flussi di Radon invariati rispetto alle precedenti 24 ore. La Stazione di Ripa Fagnano dalle 14:00 di oggi ha un black out sulla trasmissione dati che dovrebbe essere risolta domani. Sono ancora presenti comunque picchi di Radon che garantiscono per le prossime 16 ore repliche strumentali nel territorio del cratere. In fine il solito drum, ancora un pò sporchino ma tendente al miglioramento. Auguro a tutti una buona nottata. Giampaolo.

In neretto la parte in cui afferma che i picchi di radon (analizzati col suo metodo) garantiscono per le successive 16 ore repliche strumentali. In parole comprensibili a tutti sta parlando di un’analisi sulle scosse di assestamento del terremoto di Magnitudo 6 avvenuto nel centro Italia. Secondo lui ci sarebbero state scosse di terremoto strumentali, cioè scosse di terremoto avvertite solo dagli strumenti e non dalla popolazione.

Il comunicato è stato pubblicato da Giuliani il 20 settembre alle ore 0.39 . A garanzia vi posto l’immagine del comunicato pubblico:

Ora, una persona comune che ignora la materia geologica potrebbe prendere come totalmente veritiero questo comunicato e questa garanzia. Potrebbe interpretare il tutto come “vai tranquillo non ci saranno terremoti”. Non è andata così, circa un’ora dopo che Giuliani ha diffuso il comunicato si è verificato un terremoto di Magnitudo 3.8

Un terremoto di entità verso M4 potrebbe causare crolli in zone già danneggiate dalla scossa principale che, ricordiamo, è stata di Magnitudo 6.

Attenzione quindi a fidarvi di chi afferma di prevedere i terremoti perchè, oggi, nessuno al mondo ci riesce e gli studi sono ancora tanti. Può darsi che in un futuro si potranno anche prevedere ma oggi non ci riesce nessuno tantomeno Giampaolo Giuliani come abbiamo appena visto.

Ma non solo, secondo voi ha previsto il terremoto di Magnitudo 6 accaduto recentemente? Assolutamente no. Solo IL GIORNO DOPO Giampaolo Giuliani afferma di avere avuto dati di anomalie del radon e li pubblica. Nel frattempo il sisma ha ucciso 300 persone, i vigili del fuoco, la polizia, i carabinieri, la protezione civile, stanno ancora scavando tra le macerie mentre Giuliani continua ad affermare di prevedere i terremoti, anzi, si indispettisce e allontana tutti quelli che gli fanno notare che, proprio, di previsioni giuste non ne fa e non ne ha mai fatte.

Nulla in contrario se uno crede di prevedere i terremoti, se uno chiede fondi per studiarli e capire come prevederli ma, qua, siamo di fronte ad una vera e propria Fondazione Giuliani che rilascia dichiarazioni pubbliche, sui social, su Youtube, nei canali televisivi di avere la capacità di prevedere i terremoti 6 / 12 ore prima che accadano. In virtù di questo, diverse persone, magari spaventate dal poter morire sotto le macerie di un sisma, gli donano il 5 X 1.000.

L’annuncio di Giuliani IL GIORNO DOPO il sisma

La domanda sorge spontanea, se davvero Giampaolo Giuliani sa prevedere i terremoti perchè non ha avvisato dell’arrivo del sisma che ha colpito il suo centro Italia?

Le ipotesi sono 3

  • I terremoti non si prevedono quindi non poteva avvisare perchè logicamente non sapeva
  • Aveva paura di una denuncia per procurato allarme
  • Non era in grado di raccogliere dati per vari motivi

Ovviamente è la prima ipotesi quella che vale: la scienza non è un’opinione ma l’insieme dei dati che hanno un riscontro dimostrabile e ripetibile. È il metodo di Galileo ed oggi la scienza non è in grado di avvisare i cittadini dell’arrivo di un sisma stabilendo, anche approssimativamente data e luogo.

L’ipotesi della paura della denuncia per procurato allarme non sta in piedi, non credo che Giampaolo Giuliani sia una persona che lasci morire centinaia di persone se a conoscenza di un sisma imminente. Oltretutto già fu querelato, come vedremo in seguito, dal sindaco di Sulmona e fu assolto perchè il radon ha una percentuale di influenza sui terremoti e quindi Giampaolo Giuliani stava avvisando in base di una sua conoscenza e non con l’intenzione di procurare allarmismo.

Anche la terza ipotesi non ha senso perchè Giuliani ha pubblicato il giorno dopo dei dati che, secondo lui, sono relativi ad un’anomalia del radon.

Una parentesi: il radon è un gas nobile rilevabile solo dalle strumentazioni, che viene rilasciato dalla deformazione delle rocce nel sottosuolo o dalla loro frattura. La relazione tra radon e terremoti è del 35% quindi non può essere garanzia di nulla, oltretutto ci sono terremoti non preceduti da anomalie del radon come ci sono anomalie del radon non seguite da un terremoto. Il radon in una zona varia per molteplici fattori e quindi, impossibile da adottare come sicuro precursore sismico. Magari lo fosse, basterebbe un semplice radonometro per sapere quando un terremoto si verificherà.

I complottisti credono che i governi sappiano ma non dicano.  Frottole, i complottisti affermano anche che la strage di Nizza sia un enorme recita con attori. Giusto per dirvi come sono messi.

In più ci sono in palio un milione di dollari a chi dimostra l’efficacia di qualcosa che sia parascientifico, compresa l’omeopatia. Quindi Giampaolo Giuliani, qualora dimostrasse l’efficacia di un metodo antiscientifico sarebbe milionario.

Antiscientifico perchè, le macchine che afferma di usare, sono completamente guarnite da una struttura in piombo. Il radon non penetra nemmeno un foglio di carta figuriamoci il piombo! Quello che Giuliani registra è solamente semplice rumore termico che nulla ha a che vedere coi terremoti.

Ma chi è Giampaolo Giuliani? È un ex tecnico di ricerca in astrofisica presso l’Osservatorio di Campo Imperatore, dipendente IAS (Istituto Astrofisica di Frascati); dal 1984 al 1990 ha lavorato  all’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore (AQ).

Ha lavorato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) come collaboratore tecnico non laureato dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Torino, una delle venti strutture dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Ha partecipato prima all’esperimento EAS-TOP e poi all’esperimento Large Volume Detector(LVD)  per la rivelazione di neutrini prodotti da collasso gravitazionale stellare..

(Cit. Wikipedia)

Quindi un tecnico, senza una laurea specifica. Vero molti traguardi scientifici sono stati raggiunti grazie a semplici cittadini ma i loro metodi erano in linea con le dinamiche fisiche, cosa che è impossibile affermare per il metodo Giuliani in quanto il radon, oltre ad essere solo un possibile precursore non penetra e non penetrerà mai il piombo, nemmeno a piangere. I continui fallimenti del metodo lo dimostrano chiaramente e vanno al di la di tutte le opinioni perchè fallimenti con riscontro oggettivo.

Giampaolo Giuliani diventa famoso per il teremoto del 2009 all’Aquila. La fama, di spessore giornalistico, è frutto di un grande malinteso in quanto si credette che egli riuscì a prevedere quel determinato sisma all’Aquila. Il sisma uccise oltre 300 cittadini e la magnitudo superò il sesto grado della Richter.

Tuttavia Giampaolo Giuliani non prevedette nulla:

In un’intervista risalente al 25 marzo 2009 Giuliani dichiarava a proposito dello sciame sismico dell’Aquila e prima del grande terremoto:

Quest’anno questo sciame sismico è stato più intenso e con delle scosse più forti, che sono state rilevate dalla popolazione. Lo sciame non è un fenomeno preparatorio ad un evento sismico più rilevante, né ha correlazione con grandi piogge o nevicate, come ho sentito dire da molti. È un fenomeno normale per una zona come quella di L’Aquila“.

E proseguiva dicendo:

Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini, in quanto lo sciame sismico andrà scemando con la fine di marzo

(Cit Wikipedia )

LA BUFALA CHE GIAMPAOLO GIULIANI HA PREVISTO IL TERREMOTO DELL’AQUILA

Quindi è falso che Giampaolo Giuliani abbia previsto il terremoto dell’Aquila, anzi la sua “previsione” è stata contraria ai fatti visto che, purtroppo, si è verificato il forte terremoto che ha devastato quelle zone provocando tante vittime.

Ma non è finita, Giuliani, una settimana prima del sisma, avvisò il sindaco di Sulmona perchè, i dati raccolti con le sue macchine mostravano l’arrivo di un forte sisma. Il sindaco mosse denuncia per procurato allarme. Quindi anche qua un fiasco totale, sbagliata la data, sbagliata la città. Ricordiamo che il territorio era compromesso da un’intenso sciame sismico e quindi la parola “terremoto” aleggiava nell’aria costantemente. Comunque “prevedere” un sisma che si verifica  in tutta altra zone ed una settimana dopo, equivale a non prevedere nulla. Anche se davvero avesse previsto il sisma dell’Aquila (ed il Sole girasse attorno alla Terra…) questa previsione da sola non potrebbe essere esclusa da una coincidenza. Un sistema per funzionare deve entrare  in un contesto di ripetitività. Non dimentichiamo che lo stesso Giuliani afferma che il metodo “prevede i terremoti 6 / 12 ore prima” e non una settimana prima ed in un’altra città!

Egli però afferma che, per timore di una seconda denuncia, ha avvisato telefonicamente i suoi amici e conoscenti all’Aquila la sera del terremoto. Di queste telefonate però non si può avere una prova diretta. Alcuni testimoniano in sede mediatica che egli avvisò del sisma. Oggi uno di quei testimoni afferma di essere vittima delle circostanze e di avere cambiato idea. Almeno questo si legge sui social network.

In pochi sanno che Giuliani ha dei rivelatori radon a Taiwan ma, questi rivelatori, non sono stati in grado di registrare l’arrivo di un grosso sisma. Risultato: crolli e morti in una zona dove Giampaolo Giuliani afferma di avere macchine.

Una nuova parentesi, dire che uno sciame sismico non si conclude con un grande terremoto è affermare di avere scoperto l’acqua calda perchè, la maggioranza degli sciami sismici non si chiude innescando un grande rilascio di energia. Nella minoranza dei casi però si.

Questi i motivi per cui Giampaolo Giuliani non è una persona in grado di prevedere i terremoti, come del resto nemmeno chi è davvero scienziato ci riesce.

A dimostrazione dell’imprevedibilità dei terremoti i quintali di previsioni andate a vuoto. Ad oggi non risulta alcuna previsione di Giampaolo Giuliani (o di altri) che si sia conclusa positivamente e positivamente seguita da un sisma.

LA BUFALA DI PREVEDERE I TERREMOTI 6 / 12 ORE PRIMA…

È  lo stesso Giampaolo Giuliani a dimostrare che il suo metodo di previsione dei terremoti è tutta una bufala. Egli afferma di avere sviluppato un metodo in grado di prevedere i terremoti 6 / 12 ore prima che accadono, tuttavia nelle interviste fatte dopo il forte terremoto dell’Aquila Giuliani si contraddice in continuazione, vediamo come:

23 marzo 2009 “State tranquilli, sciame sismico diminuisce, sciame sismico comunissimo”  (14 giorni di anticipo)

DOPO il terremoto dell’Aquila, Giuliani appare in differenti interviste e:

  • 6 aprile 2009: afferma di avere previsto il terremoto con 2 giorni di anticipo
  • 6 aprile 2009: afferma di avere previsto il terremoto 2 – 3 ore di anticipo
  • 6 aprile 2009 afferma di avere previsto il terremoto con 3 – 4 ore di anticipo
  • 14 aprile 2009 afferma di avere previsto il terremoto con 5 – 6 giorni di anticipo
  • 26 giugno 2009 afferma che non era uno sciame sismico comunissimo
  • 30 novembre 2009 afferma di avere previsto il terremoto con 15 giorni di anticipo
  • gennaio 2010 afferma di avere previsto il terremoto con 4 mesi di anticipo

Se non credete a me ed avete bisogno della sua stessa voce, guardate il seguente video che dovrebbe mettere la parola FINE alle polemiche ma, sono convinto, non convincerà chi si ostina a credere a questo signore che continua a non prevedere nulla che sia nulla sui terremoti che verranno…

Mi sembra assurdo continuare la danza macabra sui cadaveri dei cittadini colpiti dai terremoti. Purtroppo i terremoti in Italia sono altro che rari, sembra si siano intensificati e tutto quello su cui bisogna spendere energie, che lo si voglia o no, è la messa in sicurezza e la ricostruzione. Tutti i valori di pericolosità sismica sono un dato culturale ma nulla garantisce nulla visto che stiamo parlando di sottosuolo, di movimento delle placche e la conseguente variazione delle morfologie.

Ovviamente la ricerca l’ho svolta sul campo, infatti sono stato socio sostenitore della Fondazione Giuliani, giusto per farmi un’idea in più e, l’idea, me la sono fatta. A differenza di chi ha commentato il video presentato qua sopra, ho pagato la quota e sono riuscito ad accedere alle “previsioni”. Cosa ho visto?   Ho visto che, i comunicati sui terremoti, oltre a non avere un riscontro reale, venivano addirittura emessi dopo che un sisma si era verificato. C’è stato il sisma in Emilia dove risiedo e dopo il sisma è stato emesso il comunicato nel quale era dichiarato che un’anomalia del radon era stata riscontrata ma non si poteva essere certi da dove questa provenisse.  Mai e, dico mai, è accaduto che vi sia stato un avviso per un terremoto significativo prima che questo avvenisse. Questo vale per l’Italia, la California, Taiwan…  Inoltre i comunicati erano vaghi tra macchine andate fuori rete, quindi in panne e tentativi di prevedere le scosse di assestamento di un forte terremoto. “Gli strumenti mostrano un aumento del radon, quindi dovrebbero esserci scosse strumentali o udibili dalla popolazione che non superano magnitudo 3. Comunque bisogna stare sempre attenti…”. In pratica veniva detto tutto ed il contrario di  tutto per rientrare in una “previsione” credibile dall’utente.

La foto mostra i soci sostenitori della Fondazione Giuliani, essendo dati con nominativi messi online ed in chiaro, posso inserirla senza problemi di privacy. Ovviamente sono alla lettera D col mio nome Dimitri Marco

Se visitate il sito fondazionegiuliani.it  vedrete che nessun aggiornamento, ad oggi, è stato fatto dal 2014 . Quindi anche se vi associate non avete possibilità di accedere a dati recenti, quelli che ci sono risultano ormai vecchi di tre anni. Oltre che socio sostenitore ero anche nel gruppo Facebook della Fondazione Giuliani. I dissapori sono nati dal fatto che, dopo il terremoto di Amatrice, esattamente il giorno dopo, Giampaolo Giuliani pubblica un comunicato affermando di averlo previsto. Da quel momento ha iniziato ogni sera ad inserire tentativi di indovinare le scosse di assestamento ma non riusciva a centrarne una nemmeno per sbaglio fino a quel fatidico comunicato in cui “prevedeva” scosse di bassa magnitudo ed invece è arrivato un terremoto di magnitudo 3.8 …

C’erano ancora i morti sotto le macerie, la gente si indispettiva per la satira del Charlie Hebdo e non per chi evidentemente cercava di farsi strada su quello che era accaduto. Non sopportavo più la situazione. Sono stato bannato dopo avere pesantemente contestato Giampaolo Giuliani. Anche altre persone sono state bannate per avere scritto “Giuliani non si vergogna a pubblicare delle previsioni dopo che è successo il terremoto? Ci sono 300 morti! Le sembra il caso?”. Bannati. Mai una risposta, se contesti ti prendi il ban. In sostanza devi sorridere ad un carosello macabro dove i cadaveri sotto le macerie abbondano tra bambini, donne, uomini e dove una persona si pavoneggia vantandosi di prevedere i terremoti.

Vediamo la “macchina” con cui Giampaolo Giuliani NON prevede i terremoti

Una scatola di piombo. Come sanno tutti quelli che hanno anche una sola minima infarinatura di fisica, il radon non penetra il piombo, non penetra nemmeno la carta! Anche questo agli inesperti sfugge. Il giorno che il radon passerà una barriera di piombo bisognerà riscrivere la scienza.

Quindi e per concludere (finalmente direte voi…) oltre a non fornire prove alla comunità scientifica di sapere prevedere i terremoti, la stessa comunità scientifica è piena di prove contrarie. In sintesi Giampaolo Giuliani non ha capacità di previsione e questo deve essere be chiaro.

Marco Dimitri

Fonte : http://quakes.world/2016/12/06/giampaolo-giuliani-luomo-che-non-prevede-terremoti/