La truffa dell’eolico. Ieri ha supplito l’8.6% del fabbisogno

Il problema delle energia alternative è già stato focalizzato in numerosi articoli.

Energia. Il problema degli elettrodotti a lunga distanza. Le dissipazioni.

Energia. L’inverno mette in crisi il sud-est europeo.

Trump nomina Segretario all’Energia Rick Perry. Epa volta pagina.

Unione Europea. Il futuro energetico sarà nel nucleare.

Trump. Silurato ed affondato l’Office of Congressional Ethics.

*

Riassumiamo in sintesi il problema. Il nodo è il rapporto prestazioni/costo.

– I paesi dell’Unione Europea hanno investito nell’eolico denaro pubblico con cui si sarebbero potute costruire un po’ più di cento centrali nucleari, che possono produrre corrente elettrica anche senza luce e senza vento.

– L’energia alternativa senza i continui finanziamenti pubblici a fondo perso costerebbe circa quattro volte quella generata da centrali termiche od atomiche, tenendo conto anche delle dissipazioni lungo le linee.

È stato recentemente attivato il sito Wind Europe.

«1. Europe, global leader in wind energy

Wind is an important and growing part of Europe’s industrial base.

The sector represents over 300,000 jobs and generates €72 billion in annual turnover.

The European industry has a 40% share of all wind turbines sold globally.

Wind energy provides the lion’s share of Europe’s €35 billion renewables exports.

European Commission President Jean-Claude Juncker has pledged to make the EU number one in renewables.»

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Si è tutti molto contenti che Mr Juncker, Presidente della Commissione Europea, si congratuli con sé stesso del fatto che l’Unione abbia posizione primaria a livello mondiale nel settore delle energie alternative. Il suo nome è un suggello a tutta questa operazione.

«Offshore wind is on a steady cost reduction pathway with expected costs of €100/MWh by 2020.»

Secondo i dati a suo tempo forniti dal Doe/Eia, ossia ente sicuramente dedito alle energie rinnovabili, le centrali elettriche alimentate a gas naturale producono corrente ad un costo di 66.1$/MWh, contro i 243.2$/MWh del Wind – Offshore.

Il sito Wind Europe ci indica come l’eolico abbia fornito l’8.6% dei consumi europei, con differenti livelli percentuali nei diversi paesi dell’Unione.

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Ci si rende conto dell’enormità degli investimenti effettuati per ottenere un risultato così antieconomico: un evento che non si era mai visto nemmeno nella vecchia Unione Sovietica che, lo si dica apertamente, non brillava certo per razionalità produttiva, ed infatti è implosa. Ci si rende anche conto che tutto questo fiume di denaro pubblico sia confluito sui conti correnti dei socialisti europei, consentendo loro di vivere in una serena agiatezza. Se non fossero stati spesi tutti questi fondi pubblici nelle energie alternative, il debito sovrano dei paesi afferenti l’Unione Europea sarebbe stato ridotto di un buon terzo e non sarebbe stato necessario che l’Ecb fosse stata costretta a varare il QE. Ripetiamo. Con lo stesso investimento si sarebbe potuta garantire la quasi totalità dei consumi elettrici dell’Unione Europea. Ce lo si ricordi al momento di andare a votare. Non si trova quindi motivo alcuno per cui questo stato di cose debba proseguire.

 Fonte :  https://senzanubi.wordpress.com/2017/02/10/la-truffa-delleolico-ieri-ha-supplito-l8-6-del-fabbisogno/

14 pensieri su “La truffa dell’eolico. Ieri ha supplito l’8.6% del fabbisogno

  1. Che ci sia il solito magna magna e che le fonti alternative siano poco sostenibili economicamente siamo d’accordo.
    Che nucleare e centrali termiche siano così economiche ci andrei cauto.
    Se ci aggiungiamo i costi ambientali che hanno, i conti cambiano e di parecchio.
    Ma siccome sono costi che poi paga la collettività e non i gestori allora chissenefrega.

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  2. 8,6% del fabbisogno?? cioè.. il dato parla da solo.
    tutto il resto vien da sè.. abbastanza insostenibile per i regimi delle società odierne.
    Ambiente? ..beh aspettiamo le prossime marmitte euro7 per migliorarlo……. omg.

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  3. Federico, i costi di cui parli sono effettivamente ben nascosti e potremmo aggiungerci pure quelli di smantellamento: qui in Francia la maggior parte delle centrali è vetusta, avendo superato di gran lunga i 40 anni per cui erano state costruite. Ogni anno si allunga la loro vita con qualche piccolo ammodernamento (costano troppo). La più vecchia, costruita su una faglia à Fessenheim, doveva chiudere quest’anno, ma aspettano L e elezioni per decretare l’ennesimo rinvio.

    Ma c’è di più: il fabbisogno in energia elettrica è massimo in estate (condizionatori…) quando la siccità riduce la portata dei fiumi ed obbliga le centrali a ridurre l’attività , ed in inverno (riscaldamento, soprattutto qui in Francia…) quando il gelo riduce nuovamente la portata dei fiumi con le stesse conseguenze di prima.
    Quest’anno durante la settimana di gelo di fine gennaio è stato chiesto si francesi di spegnere le luci, perfino quelle delle spie dei televisori e radiosveglie (!), ma soprattutto di ridurre il riscaldamento !!!! Tre siti industriali sono stati obbligati a chiudere per un giorno intero.
    Insomma non esiste un sistema energetico perfetto, la soluzione migliore sarà ancora quella di moltiplicare le tipologie (eolico, solare, biomassa, carbone, gas…) a seconda di dove ci si trovi e di quali siano le disponibilità al fine di ridurrr l’impatto economico ed ambientale.
    Buona giornata
    YMan

    Federico,

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  4. Per non parlare dei disastri tipo Fukushima (che tra l’altro non è affatto risolto, anzi).
    E pensare che al di là di tecnologie avanzatissime e nuove fonti di energia, basterebbe, che so, incentivare o magari obbligare a sostituire vecchi infissi colabrodo piuttosto che buttare un pò di lana di roccia nei solai e nelle intercapedini per abbattere i consumi energetici delle case in maniera più che significativa. Casa mia ad esempio, nonostante i termosifoni a manetta, d’inverno è fredda e umida proprio per questo motivo. E siccome sono in affitto e pago io il riscaldamento, la proprietà se ne frega e così continuo a scaldare il mondo intorno a casa mia che invece resta fredda.
    Credimi, di situazioni così è piena l’Italia e basterebbe veramente poco per migliorare la situazione. Invece si preferiscono demagogici blocchi del traffico assolutamente inutili (ma che portano i voti degli ignoranti).

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  5. Sto pensando alla piccola ed insulsa centrale di Caorso.
    Ancora adesso è in via di smantellamento… a 30 (trenta) anni dalla “chiusura”.
    Trent’anni di costi in bolletta!
    Avere tante centrali nucleari è fare un debito con il futuro, con i ns figli.
    Anche ammesso che non avvengano mai piu disastri.
    Noi ne godiamo tutti i vantaggi economici, e loro i costi!
    E che costi!
    Viceversa con la produzione alternativa, i costi li subiamo noi subito, i vantaggi derivanti dall’inevitabile progresso tecnologico, sarà goduto dai ns figli.
    Altrochè “debito pubblico”! Non bisogna pensare sempre e solo alla tasca.

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  6. Si però poi bisogna anche considerare che per la produzione di pannelli solari non è che non ci sia un impatto ambientale, anzi…ma più che altro con queste rinnovabili il fabbisogno non basterebbe.. un mondo che produce energia totalmente green è abbastanza utopico con il fotovoltaico e l’eolico.
    Secondo me è un progresso tecnologico che segue principalmente gli interessi di pochi..

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  7. A Fukujima, e non solo, la causa del disastro è stata un maremoto, o tsunami, epocale.
    “Fusione” nucleare per me è l’unica soluzione possibile .

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  8. Mario
    La fusione nucleare purtroppo è una tecnologia ancora in incubazione e di cui “se” ne disporremo sarà tra molto molto tempo. Nel frattempo?
    Penso che useremo le fossili finchè non sarà il mercato a stabilirne la antieconomicità rispetto ad altre fonti.
    Fino ad allora, tanto di cappello ad ambientalisti ed a fautori del nucleare, ma non ci sono alternative mi sa…

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  9. E’ chiaro che siamo ad un bivio, un pò come è accaduto anche in altri settori, dove abbiamo già delegato buona parte della produzione di base ad altri paesi (agricoltura, allevamento, industria pesante, ecc.). In Europa tutto questo non esiste quasi più, se non in qualche nicchia elitaria (produzioni tipiche, farmaceutici, macchine di lusso e poco altro ancora). Solo servizi e uffici, che costano tanto in termini energetici e non producono (in termini primari) praticamente nulla, al di fuori della ricerca applicata, dell’alta finanza e del turismo…
    E’ arrivato insomma il turno dell’energia, con una prossima delega produttiva ad altri, cosa che in Italia già si fa per l’energia nucleare, per non parlare del gas importato in forma liquida per i rigassificatori.
    Non escludo ulteriori forma di colonizzazione energetica (mega-campi solari o sterminate distese di pale eoliche) in paesi che non hanno combustibili fossili. IN Marocco ad esempio ci sono le più grandi centrali eoliche del continente africano; o in Mauritania dove si trova la più grande centrale solare d’Africa.

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  10. Questo articolo è davvero pessimo. L’autore dimostra di essere molto disinformato su ogni argomento che tocca.

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