Bit solari ripresi dalla rete …

Nessuna macchia sul sole per 15 giorni

Le immagini, riprese dal Solar Dynamics Observatory della Nasa, mostrano il recente periodo di calma della nostra stella. Il periodo più lungo dal 2010

Per quindici giorni il Sole si è mostrato immacolato: privo di macchie visibili o altri segni di attività magnetica sulla sua superficie. Il fenomeno, ripreso dal telescopio del Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa è il più lungo dal 2010, cioè dall’ultimo minimo solare, la fase di minore attività nel ciclo solare. E come spiegano i ricercatori della Nasa, non è un caso: il periodo di calma appena terminato è infatti un’indicazione che ci ricorda come la nostra stella stia viaggiando spedita verso il prossimo minimo solare, previsto tra il 2019 e il 2020.

L’attività del Sole, spiegano gli esperti dell’Agenzia Spaziale Americana, segue un ciclo naturale di esattamente 11 anni, segnato da due estremi: massimo e minimo solare. Per riconoscere in che fase del ciclo ci troviamo è possibile utilizzare le macchie solari, le zone più scure che si vedono spesso nelle foto della nostra stella, che indicano regioni in cui è presente una forte attività magnetica. Per questo, la diminuzione di macchie osservata tra il 7 e il 22 marzo è un sintomo che ci lascia intuire la progressione verso il prossimo minimo solare. Nell’immagine diffusa dal Solar Dynamics Observatory la recente fase di calma viene messa a paragone con il panorama che offriva la stella il 27 febbraio 2014, durante l’ultimo periodo di massima attività.

Come il Sole scalderà la Terra

Ricercatori svizzeri hanno cercato di predire l’evoluzione dei prossimi anni per capire i cambiamenti climatici

Le simulazioni numeriche suggeriscono che le variazioni dell’attività solare potrebbe avere una valenza misurabile. Stando ai lavori finanziati dal Fondo nazionale svizzero, il riscaldamento terrestre indotto dalle attività umane, potrebbe registrare un leggero rallentamento nei prossimi anni.

Il Sole e le sue attività costituiscono un parametro importante per la valutazione delle fluttuazioni delle temperature terrestri. Le variazioni modificano l’irraggiamento sulla Terra. Determinare se queste variazioni esercitano o meno un’influenza misurabile sul clima terrestre costituisce una delle questioni centrali della ricerca climatica.

Lo studio realizzato da ricercatori dell’Osservatorio psico-meteorologico di Davos, dell’Eawag, del Politecnico di Zurigo e dell’Università di Berna sono riusciti, grazie a simulazioni numeriche molto complesse, a stabilire una solida valutazione dell’influsso dei raggi solari sulle temperature terrestri e a tracciare una previsione per i prossimi 100 anni. Quando l’attività solare sarà al minimo, la temperatura terrestre perderà 0,5°. Ciò che però non compenserà il rialzo dei valori causato dalle attività umane, pur rimanendo comunque di estrema importanza.

Fonti :

http://www.galileonet.it/2017/03/sole-immacolato-15-giorni-periodo-piu-lungo-dal-2010/

http://www.rsi.ch/news/vita-quotidiana/eta-beta/Come-il-Sole-scalder%C3%A0-la-Terra-8905231.html

 

 

9 pensieri su “Bit solari ripresi dalla rete …

  1. Almeno cominciano a “qualificarla”! Anche perché, a parte i grandi parossismi vulcanici, non ci sono altre cause per le oscillazioni termiche di breve e medio periodo. E poi stiamo parlando di una manciata di anni. Il fatto che le temperature salgono e scendono con lieve ritardo sulle serie solari si conferma anche negli ultimi decenni, quanto meno il dubbio che c’entri qualcosa dovevano prenderlo in considerazione. Dalle cronache del dopoguerra si legge di un oceano artico quasi completamente libero dai ghiacci durante la stagione estiva, specie a nord della Russia… Venivamo da un’altra serie di cicli strong, fra l’altro di tono minore rispetto alla serie 20-23.

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  2. Io c’andrei con i piedi di piombo, in ambo le direzioni… abbiamo già avuto modo di appurare come le previsioni di entrambe le scuole di pensiero si siano palesemente dimostrate del tutto sbagliate. I ghiacci polari non si sono sciolti completamente (anche se quest’anno hanno toccato entrambi due minimi storici…) e, di certo, non c’è stato nessun “sintomo” di raffreddamento evidente…

    Ora, se nei secoli/millenni precedenti all’uomo non potevano certo attribuirsi i periodi di riscaldamento globale, c’è da chiedersi quanto l’attività dissennata della razza umana in ogni luogo del pianeta possa oggi influenzare il clima globale, in concomitanza con uno dei più intensi periodi di attività solare mai registrata… e qui non parlo solo di immissioni di CO2, ma penso anche al disboscamento, cementificazione e distruzione di habitat marini e relativa fauna che, ammetto la mia ignoranza, non sapevo fossero, secondo alcuni, la principale fonte di ossigeno del pianeta… quindi, non solo più anidiride carbonica, ma anche meno ossigeno immesso in atmosfera… ma mi fermo qui perchè andrei decisamente fuori tema…

    Tornando al sole… se il trend della sua attività rimarrà questo e il ciclo 25 si dimostrerà davvero scarso, come da molti previsto, allora dovremmo aspettarci, prima o poi, un impatto sul clima globale… se ciò non accadrà, allora… che dire? Si vedrà… 😉

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  3. “stabilire una solida valutazione dell’influsso dei raggi solari sulle temperature terrestri e a tracciare una previsione per i prossimi 100 anni”
    Auguri!
    Forse sarebbe meglio ricorrere al mago Otelma.

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  4. Connessione solare-terrestre in atto..

    Piccolo salto del SF.
    Giove-Venere-Terra,
    macchie solari
    terremoti ..
    nella sera / notte … passata
    e bla…bla….
    una storia già rivista mille volte…

    [img]http://www.solarham.net/regions/regions_mar29.jpg[/img]

    [img]http://static3.emsc.eu/Images/EVID/58/580/580196/580196.regional.thumb.jpg[/img]

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  5. Con i piedi di piombo, certo! Ma non completamente fermi e in balia dei proclami giornalistici… I giornalisti hanno il difetto di parlare di tutto e non conoscere nulla di specifico. Ormai si respira un solo modo di vedere le cose, ma poi come accade in tante cose prima o poi ci sarà lo scoop al contrario. Dimenticavo: Più CO2 vuol dire più vegetazione, ovvero più ossigeno…

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  6. Brigante,

    Il problema è che la vegetazione viene prontamente ridotta dall’uomo… pensa che, dove abito io, il verde pubblico viene considerato un problema perché “costa troppo”… e io sono un dipendente comunale e so ciò che dico… ci sono cittadini poi che si lamentano del fatto che le piante, poi, d’autunno perdono le foglie e questo crea fastidio perché si deve pulire. La soluzione: togliere gli alberi… tutto ciò si commenta da solo, ovviamente… poi, magari, le stesse persone che non vogliono gli alberi sono i patiti del biologico e della passeggiate all’aria aperta! Aria che, in pianura padana, tanto per ripeterci, è a livelli di inquinamento altissimi visto l’andamento meteo degli ultimi mesi… e l’aria, per noi, è la prima fonte di vita…

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