Accordo sul clima, Trump si tira fuori e scientificamente non ha torto

L’inquinamento del pianeta e gli errori da non commettere

Al G7 di Taormina, Donald Trump, presidente della più potente democrazia mondiale, ha detto che vuole riflettere sul Trattato di Parigi e sugli errori che vengono fatti nel confondere clima e inquinamento planetario. Detto in termini telegrafici: la scienza non ha l’equazione del clima ma la certezza che bisogna combattere l’inquinamento planetario. Le attività che producono inquinamento debbono essere combattute con rigore; non legandole alle variazioni climatiche, in quanto il legame è lungi dal potere essere stabilito. Chi inquina deve essere punito non perché produce cambiamenti climatici ma perché commette un delitto contro la buona salute di tutti gli abitanti della terra.

Quella cosa cui si dà il nome di clima è di estrema complessità. È necessario sapere matematicamente descrivere cosa succede nello strato d’aria (spessore circa 10 km) che circonda la sfera terrestre. L’atmosfera è come un grande mantice che assorbe ed espelle anidride carbonica. Il mantice è azionato da tre pompe: l’oceano globale (insieme degli oceani e di tutti i mari), la terra solida (piante e suolo) e l’uomo. Le tre pompe hanno potenze diverse. I modelli matematici fatti per calcolare la potenza di ciascun motore portano alla conclusione che le prime due pompe sono decine di volte più potenti di quella umana. Ecco perché è difficile attribuire alle attività umane effetti tali da produrre variazioni climatiche. E infatti su Marte la Nasa registra variazioni climatiche senza che ci sia alcuna attività umana. Sbagliare sull’evoluzione del clima vuol dire buttare a mare miliardi di dollari/euro.

Passiamo adesso agli errori nello studio dell’inquinamento planetario. L’esempio più clamoroso è demonizzare l’anidride carbonica e l’effetto serra. L’anidride carbonica è cibo per le piante. Se nell’atmosfera non ci fosse anidride carbonica non potrebbe esistere la vita vegetale. Siccome la vita animale viene dopo quella vegetale, senza anidride carbonica non potremmo essere qui a discuterne. È vero che essa produce l’effetto serra. Ma senza questo effetto la temperatura media su questo satellite del sole sarebbe 18 gradi sotto zero. La nostra sorgente di luce e calore è il sole che si trova a 150 milioni di km dalla terra. Un semplice calcolo porta alla conclusione che la temperatura sulla terra dovrebbe essere 18 gradi sotto zero, se non ci fosse l’effetto Serra. Questo effetto ci regala i 33 gradi necessari affinché sulla terra ci sia la temperatura media di 15 gradi. Una cosa è certa. Il livello di vita di una civiltà dipende dalla quantità di energia pro-capite.

Le attività umane hanno bisogno di tanta energia. E qui entra il problema della produzione d’energia che causa inquinamento planetario. Ne abbiamo discusso su queste colonne. Sono necessarie misure severe per tenere sotto controllo questa sorgente di inquinamento planetario. Noi apparteniamo al miliardo di privilegiati. Ci sono alle porte 6 miliardi e mezzo di persone che vorrebbero la stessa quantità d’energia pro-capite che abbiamo noi. Nasce così il problema dei migranti discusso al G7 insieme a clima e terrorismo. Questi problemi per essere affrontati e risolti hanno bisogno della massima collaborazione scientifica, tecnologica e matematica senza escludere i Paesi in via di sviluppo. C’è quindi bisogno di una scienza senza segreti e senza frontiere che da oltre mezzo secolo è la bandiera del centro di cultura scientifica Ettore Majorana a Erice. Nel prossimo agosto verranno a Erice i più grandi esperti nello studio di questi problemi, incluse le difficoltà matematiche.

Chiudiamo ricordando gli errori fatti nell’illusione di avere capito fenomeni lungi dall’essere stati scientificamente risolti e prendendo provvedimenti sbagliati. I più famosi errori fatti sono quelli del Ddt e del buco dell’ozono. La proibizione del Ddt portò a un milione di morti all’anno per malaria. Il buco dell’ozono non era di natura dinamica ma chimica: una sola molecola di Cfc distrugge 100mila molecole d’ozono. Sono problemi che abbiamo trattato su queste colonne. L’Europa ha perso una grande occasione nel non mettere in evidenza la confusione tra clima e inquinamento.

Link : http://www.ilgiornale.it/news/cronache/accordo-sul-clima-trump-si-tira-fuori-e-scientificamente-non-1404293.html

10 pensieri su “Accordo sul clima, Trump si tira fuori e scientificamente non ha torto

  1. Il re è nudo.

    Chissà che ora non si cominci a studiare il clima e ciò che regola la temperatura sulla terra veramente e in modo scientifico.

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  2. Matteo,

    Trump ha dato una scossa al PENSIERO UNICO dominante sulle cause del riscaldamento globale e questo è un bene.
    Purtroppo non lo ha fatto in nome della scienza ma per pagare il debito nei confronti delle lobbies petrolifere che hanno contribuito ad eleggerlo e questo è un male.

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  3. Giovanni Iacopetti,
    Giovanni, non è che voglia difendere Trump, anche gli altri hanno i loro interessi da difendere, rappresentato dal pensiero unico e dagli equilibri che si sono creati negli ultimi anni.
    In nome della scienza non ha mai agito nessuno, gli interessi economici sono troppo alti ed è ben descritto da Zichichi.

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  4. Matteo,
    Matteo, mi fa piacere che anche tu parli di pensiero unico dominante. Devo obiettare che ci sono anche studiosi che la pensano diversamente , Roberto Vacca, Giorgio Prodi, Zichichi appunto ed altri…
    Materia interessante per psicologi e sociologi lo studio dei meccanismi che portano le persone a condividere idee di altri anziché elaborarne di proprie.

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  5. http://www.primapaginanews.it/dettaglio_news_hr.asp?ctg=20&id=383772

    Rai – RAI1,Mario Tozzi e la Giornata Mondiale dell’Ambiente

    Roma, 4 giu (Prima Pagina News) Domani, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, Fuori Luogo, il famoso programma condotto da Mario Tozzi, in onda su Rai1 il 5 giugno alle 14.00 e in replica il 10 giugno alle 15.45, dedica la prima puntata della nuova serie al futuro del pianeta Terra e alle falsità, vere e proprie bufale, che circolano sul cambiamento del clima. Mario Tozzì- informa una nota ufficiale di Viale Mazzini- viaggia nei luoghi chiave dell’Italia e nel cuore dell’Europa per spiegare come il riscaldamento globale determina in modo sempre più accelerato cambiamenti nel paesaggio, cambiamenti nel clima regionale dei paesi e trasformazioni persino nel nostro modo di vivere. In particolare si affronteranno le principali tesi di chi nega che il riscaldamento climatico globale sia un pericolo e demoliremo una per una le argomentazioni degli scettici, richiamando i dati delle ricerche internazionali, i report scientifici e anche i fatti evidenti che stanno già accadendo in molte zone del mondo.

    ..

    Siamo a posto…ci pensa mario 🙂

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  6. Che un riscaldamento ci sia stato nessuno lo nega. Che sia ancora in atto c’è qualche dubbio, visto che è fortemente rallentato da 15 anni nonostante la co2 continui imperterrita ad aumentare! Che sia di origine antropica per ora è fantasia o poco piu, detto da Rubbia Carlo.

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  7. sbergonz,

    Ho visto il servizio di Mario Tozzi su RAIUNO.
    Tutto bello, tutto vero ma quando si vedono animali morti in un anfratto con concentrazioni di CO2 fino al 60-80 per cento ed erba secca intorno, il messaggio che si ricava sulla pericolosità della CO2 mi pare molto forzato…Gli animali sono morti in un anfratto in cui 8 parti su 10 sono costituite da CO2 emanate dalla terra in quel particolare luogo, noi viviamo in un’atmosfera dove solo 1 parte su 2500
    e’ costituita da CO2 (400 ppm secondo gli ultimi dati). Staremo a vedere le prossime puntate.

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  8. Un terzo del nostro pianeta non è abitato perché troppo freddo e/o coperto da ghiacci perenni. Se ci fosse un po’ più di CO2, almeno il doppio, potremo seriamente pensare alla scomparsa della fame… Nel cretaceo c’era CO2 decine di volte più di oggi e i dinosauri, specie quelle montagne di carne erbivore, non se la passavano male… Purtroppo i cicli geochimici non sono dalla nostra parte e, a fronte di qualche decimale di CO2, aumentano molto di più gli inquinanti, perché tutto sta avvenendo troppo rapidamente. L’ossigeno invece è un veleno potentissimo, e una delle sostanze più reattive e corrosive; basti pensare agli effetti che provoca su tutti i materiali inerti.

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